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USA).
Nel 1990 l’Iraq ha attaccato il Kuwait, occupandone l’intero territorio, e
annettendolo come 19° provincia dell’Iraq. In questo caso il consiglio di
sicurezza qualifica la situazione come violazione della pace, per evitare ulteriori
problemi.
Nel caso Israele-Tunisia, il consiglio di sicurezza pur qualificando l’atto come
aggressione non ha adottato ulteriori misure. Nella seconda ipotesi, quando la
situazione è stata qualificata come violazione della pace, il consiglio di
sicurezza ha adottato misure concernenti le sanzioni economiche e in seguito
ha adottato un’autorizzazione all’uso della forza.
Ci possiamo chiedere quale sia la definizione di aggressione, che costituisce la
terza delle situazioni previste per la competenza del consiglio di sicurezza.
Nella carta non abbiamo una definizione precisa. Coloro che hanno elaborato la
carta hanno voluto evitare questo tipo di problema. L’assemblea generale, con
una risoluzione adottata nel 1974, ha fornito una definizione di aggressione che
include 7 casi. L’assemblea generale non può modificare la carta, non può
aggiungere un articolo alla carta che definisca l’aggressione e per di più gli atti
dell’assemblea generale sono solo raccomandazioni. L’assemblea generale si
impegna per fornire una definizione di aggressione. Ai fini dello statuto della
corte penale internazionale, si rende responsabile di aggressione l’individuo
che decide di fare uno degli atti che, quando sono fatti da uno stato,
costituiscono un’aggressione alla luce della definizione fatta dall’assemblea
generale.
I casi di aggressione sono:
1. Invasione da parte delle forze armate di uno stato nel territorio di un
altro, o ogni altra forma di occupazione militare, anche temporanea, che
risulta da questa invasione o da questo attacco;
2. Bombardamento da parte delle forze armate di uno stato contro il
territorio di un altro stato o l’uso di ogni tipo di armi di uno stato contro il
territorio di un altro stato [armi che possono essere collocate nel
territorio di un altro stato oppure su mezzi mobili che sono registrati da
questo stato];
3. Blocco navale, cioè il fatto che la flotta di uno stato stazioni al largo
delle coste di un altro stato impedendo qualsiasi tipo movimento di navi,
sia militari che commerciali; sia dirette allo stato bloccato e sia che
provengono dallo stato bloccato. Il blocco deve essere dichiarato e deve
essere effettivo;
Es: quando nel 1986 la corte internazionale di giustizia ha discusso un
caso tra Nicaragua e USA, una delle violazioni compiute dagli USA era
l’istituzione di un blocco navale al largo delle coste del Nicaragua;
4. Presenza di forze militari in violazione di accordi che
consentivano ciò 79
Es: stato A, a seguito di un accordo bilaterale, apre una base militare nel
territorio di B. Questa accordo ha la durata di 50 anni. Scaduti i 50 anni i
due stati non rinnovano l’accordo perché B non vuole più avere la base di
A ma, nonostante la scadenza dell’accordo A rimane nella base istituita
nel territorio di B. Si tratta quindi di una presenza di forze militari in
violazione di accordi che consentivano la sua presenza;
5. Messa a disposizione del proprio territorio per aggredire uno
stato terzo
Es: lo stato A si mette d’accordo con lo stato B perché B si installi nel
territorio di A per aggredire lo stato C. Lo stato A è complice di
un’aggressione e quindi si rende responsabile dello stesso illecito;
6. Attacco da parte delle forze armate di uno stato contro le forze
navali o aeree di un altro stato;
7. Invio delle bande armate o dei mercenari che compiono atti che
implicano l’uso della forza, paragonabile a quelli sopra indicate (es:
occupano una porzione del territorio, usano le armi contro il territorio di
uno stato ecc…).
La risoluzione del 1974 dice che gli atti enumerati non costituiscono una lista
esaustiva e anche altri atti possono costituire un’aggressione in base alla
valutazione del consiglio di sicurezza.
Il consiglio di sicurezza ha sempre una larga latitudine nel determinare quando
abbiamo una minaccia alla pace, una violazione della pace o un atto di
aggressione. Quando il consiglio di sicurezza adotta misure in base al capitolo
7° della carta e decide che siano vincolanti, gli stati membri delle nazioni unite
sono obbligati a dare esecuzione alle decisioni del consiglio di sicurezza. La
carta indica che si tratta di atti aventi natura obbligatoria. Il consiglio di
sicurezza può decidere delle misure che rendano meno pesanti gli oneri per gli
stati membri che diano esecuzione alle sue decisioni.
Es: supponiamo che l’embargo riguardi prodotti petroliferi e uno stato importi
prodotti petroliferi dallo stato colpito da embargo e quindi deve cercare altri
fornitori. Il consiglio di sicurezza può, se lo ritiene opportuno, decidere misure
che allevino l’onere per gli stati che non sono responsabili ma che subiscono
delle ripercussioni economiche a causa delle misure decise dal consiglio di
sicurezza.
Come si fa a capire se una risoluzione adottata in base al capitolo 7° contiene
delle raccomandazioni o decisioni? Si spera che il consiglio di sicurezza lo dica
nella risoluzione stessa o se non lo dice si spera che sia desumibile dal
linguaggio usato. A volte il consiglio di sicurezza adotta delle risoluzioni senza
neppure precisare che si colloca nell’ambito del capitolo 7° e quindi l’interprete
deve affrontare questo primo problema.
Se c’è una decisione vincolante per gli stati membri, le decisioni colpiscono gli
stati responsabili di violazione, minaccia o aggressione, però le decisioni sono
obbligatorie per gli stati membri. “Se si verifica un conflitto tra gli obblighi che
L’art. 103 della carta dice che:
uno stato membro ha a seguito della carta e gli obblighi che lo stato ha a
seguito di ogni altro accordo internazionale, prevalgono gli obblighi che
derivano dalla carta”. 80
Il capitolo 7° della carta prevede una sequenza: prima di tutto vi è
l’accertamento (il consiglio di sicurezza accerta che si verifichi un atto di
aggressione, una violazione della pace o una minaccia alla pace).
Es: nel 1976 e nel 1977 il consiglio di sicurezza ha adottato delle sanzioni
economiche che riguardavano le situazioni di discriminazioni razziali che si
verificano nella Rhodesia del sud (oggi Zimbabwe) e in Sudafrica (riguardante
la politica di apartheid).
Poi, vi possono essere anche delle situazioni di tipo umanitario che il consiglio
di sicurezza ritiene che costituiscano minacce per la pace e la sicurezza
internazionale.
Es: nel 1993 vi fu un colpo di stato ad Haiti che determinò un flusso massiccio
di rifugiati. Questa situazione è stata oggetto di risoluzioni da parte del
consiglio di sicurezza, che l’ha qualificata come minaccia alla pace.
Es: nel 1977 in Albania, a seguito di una crisi economico-finanziaria nel paese,
migliaia di persone cercavano di lasciare il paese e attraversare l’adriatico per
arrivare in Italia. Il consiglio di sicurezza ha ritenuto che questa situazione
mettesse in pericolo la pace e la sicurezza internazionale nella regione.
Due anni fa il consiglio di sicurezza ha adottato una risoluzione relativa alla
crisi umanitaria che si verifica nel mediterraneo.
La nozione di minaccia alla pace è stata poi impiegata dal consiglio di sicurezza
per inquadrare nel capitolo 7° della carta fenomeni riconducibili all’uso della
forza nelle relazioni internazionali. Il terrorismo, infatti, è stato visto dal
consiglio di sicurezza come una situazione che crea pericoli per la pace e la
sicurezza internazionale.
Es: nel 1992 è stata adottata una risoluzione relativa alla Libia a seguito
dell’attentato di Lockerbie. Esplode in volo un aereo civile che da Francoforte
era diretto a New York. Esplode mentre sorvola la Scozia. L’aereo civile
precipita e muoiono tutte le persone a bordo, quasi 300. Muoiono anche alcune
persone del villaggio di Lockerbie e si crea una grave situazione internazionale.
Secondo GB e USA la Libia era responsabile di questo attentato terroristico e i
sospetti cadevano su due cittadini libici che avevano imbarcato a Malta una
valigia che poi doveva arrivare a New York. I due erano poi tornati in Libia e la
loro posizione era che la Libia stessa avrebbe fatto il processo ai loro accusati.
GB e USA non si fidavano. Il consiglio di sicurezza accerta che si tratta di una
situazione che mette in pericolo la pace e la sicurezza internazionale e adotta
delle sanzioni contro la Libia (un embargo di certi prodotti, un divieto agli aerei
di atterrare in Libia…). Il consiglio di sicurezza riteneva che il mancato processo
costituisce una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. La Libia ha
accettato di consegnare i due, ottenendo in cambio che il processo non si
svolgesse né negli USA e nemmeno in GB, ma che vi fosse una corte scozzese
che si trasferiva in Olanda all’Aja, dove faceva il processo ai due sospettati. Alla
fine la decisione, confermata anche in appello, ha stabilito che uno dei due
accusati era responsabile dell’attentato e l’atro no.
Gli attentati del 2001 che hanno colpito gli USA sono stati qualificati dal
consiglio di sicurezza come delle minacce alla pace e alla sicurezza
81
internazionale; quindi delle violazioni che se fossero continuate costituirebbero
una minaccia.
Un analogo sviluppo può registrarsi sul versante della proliferazione delle armi
di distruzione di massa. Il consiglio di sicurezza ha provveduto a qualificare
come minaccia alla pace in senso globale la proliferazione delle armi nucleari,
chimiche e biologiche, e il loro traffico illecito.
Molto frequente è stato il collegamento tra la minaccia alla pace e una
situazione di crisi umanitaria in cui versava una popolazione civile per gli effetti
di un conflitto armato, come rivela il caso di una risoluzione del 1992, relativa
alla Somalia.
L’esistenza di una situazione di pirateria è stata vista dal consiglio di sicurezza
come una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale e quindi il consiglio
di sicurezza ha autorizzato gli stati membri a dispiegare delle forze nella zona
perché reprimessero gli atti di pirateria che si verificavano al largo della
Somalia (sia quando si svolgevano in alto mare e sia quando si svolgevano
nelle acque territoriali della Somalia). Il consiglio di sicurezza ha accertato che
la mancanza di autorità costituiva una minaccia alla pace e alla sicurezza
internazionale [risoluzione del 2008].
In alcune occasioni il consiglio di sicurezza preferisce utilizzare la nozione di
violazione della pace anziché quella di aggressione, proprio per evitare ulteriori
conseguenze e portare gli stati ad una soluzione p