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Fonti Comunitarie

Sono fonti sovranazionali. Con l'ingresso dell'Italia nella comunità europea, le norme dettate dalla comunità diventano parte dell'ordinamento giuridico nazionale con forza vincolante. Si distinguono in:

  • Trattati istitutivi: atti vincolanti per tutti i paesi membri, hanno valore costituzionale
  • Regolamenti: provvedimenti normativi con portata generale, ovvero vincolanti in tutti i loro elementi sia per i cittadini che per gli stati membri e sono direttamente applicabili nell'ordinamento nazionale
  • Direttive: provvedimenti normativi indirizzati agli stati membri e non sono direttamente applicabili, devono essere applicati dall'ordinamento nazionale, sono vincolanti nel risultato da perseguire ma non nei mezzi e le forme di attuazione per i quali il legislatore è libero
  • Decisioni: provvedimenti normativi concreti ovvero con destinatario determinato (persona fisica o stato membro), vincolanti solo per i

Destinatari

Raccomandazioni e pareri: provvedimenti non vincolanti

Altri provvedimenti: non vincolanti, ad esempio comunicazioni, risoluzioni, ecc.

SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE

Il rapporto giuridico è una relazione tra due o più soggetti regolata dal diritto. Le situazioni giuridiche soggettive sono l'insieme dei diritti e dei doveri che fanno capo ai soggetti del diritto, la posizione attiva (di vantaggio) o passiva (di svantaggio) che un soggetto assume nell'ambito di un rapporto giuridico. I soggetti del diritto sono i destinatari degli effetti giuridici, sono caratterizzati da qualità (capacità di agire), status (cittadinanza) e posizioni giuridiche (favorevoli o sfavorevoli), si distinguono in:

  • Persone fisiche: individui appartenenti alla specie umana, hanno personalità giuridica e capacità giuridica
  • Persone giuridiche: insieme di persone fisiche e beni che si riuniscono per perseguire uno scopo non individuale
enti pubblici, società commerciali, associazioni. Gli enti riconosciuti con l'iscrizione nel registro delle persone giuridiche godono di personalità giuridica. Le situazioni giuridiche soggettive si dividono in: Sfavorevoli (passive): - Doveri - Obblighi - Oneri Favorevoli (attivi): - Diritti soggettivi: - Perfetto: il diritto che attribuisce ad un soggetto un potere diretto ed immediato per realizzare un proprio interesse a cui corrisponde un obbligo in capo ad un altro soggetto o a tutta la collettività - Condizionato: - Diritto sospensivamente condizionato: sono diritti il cui esercizio è limitato da un ostacolo o giuridico, per la rimozione di tale ostacolo serve un atto amministrativo, ad esempio il diritto di costruire sul proprio fondo - Diritto risolutivamente condizionato: diritto soggettivo che diviene interesse legittimo, ad esempio la proprietà privata soggetta ad espatrio. - Interesse legittimo: nasce nel 1889, è tutelato.dalla costituzione (che però non lo definisce), si tratta della pretesa di un privato a che l'amministrazione eserciti un potere pubblico in conformità di legge, possono essere: - Interesse collettivo: tipicamente non riconosciuto nel diritto italiano in quanto vengono riconosciute solo singole persone fisiche o giuridiche. Riguardano una classe di persone della collettività. - Interesse diffuso: tipicamente non riconosciuto nel diritto italiano in quanto vengono riconosciute solo singole persone fisiche o giuridiche. Riguardano tutti gli individui di una classe sociale non organizzata. CONVENZIONI INTERNAZIONALI Per quanto riguarda l'ambiente ci si avvale di norme internazionali poiché l'ambiente non ha confini, l'aria, l'acqua, ecc. sono risorse transfrontaliere ed i problemi ad esso legati riguardano tutti (inquinamento, buco dell'ozono, cambiamenti climatici, caccia alle balene, ecc.). Inoltre, esistono territori che sono

regolati esclusivamente dal diritto internazionale, e sono ad esempio gli oceani el'Antartide. Ci sono tre tipologie di questioni internazionali:

  • Questioni globali: ad esempio le convenzioni internazionali
  • Questioni regionali: ad esempio le convenzioni regionali o il diritto europeo
  • Questioni transfrontaliere: questioni tra due o più stati

Le fonti del diritto internazionale, invece, sono:

  • Consuetudini: norme generalmente riconosciute come di formazione consuetudinaria. Il principio della responsabilità internazionale per danni ambientali, ad esempio, nacque a seguito del caso Trail Smelter, nel 1941 le coltivazioni americane di cereali furono danneggiate dalle emissioni di biossido di zolfo provenienti dalla fonderia di Trail in Canada, il tribunale arbitrale (organo autonomo rispetto alle parti) sancì il divieto di inquinamento transfrontaliero con obbligo di risarcimento.

Le consuetudini sono considerate nel diritto internazionale come fonti di

Il testo fornisce informazioni sul rango e l'applicazione delle consuetudini nel diritto internazionale. Le consuetudini sono considerate fonti primarie del diritto internazionale e si applicano a tutti gli stati, indipendentemente dalla loro adesione alla consuetudine. Tuttavia, le consuetudini possono essere derogate da un trattato, ad eccezione delle consuetudini che riguardano lo jus cogens, che sono norme consuetudinarie internazionali a tutela dei valori fondamentali della comunità internazionale.

Il testo continua descrivendo i principi come dichiarazioni di principio, che sono considerate "soft law" perché non hanno efficacia vincolante diretta. Queste norme sono state utilizzate per elevare l'ambiente a livello di valore da proteggere. Un esempio di documento ambientale "soft" è la dichiarazione di Stoccolma del 1972, che contiene 26 principi.

atto formale dal quale uno stato o un'organizzazione internazionale conferma la propria adesione e impegno a rispettare la convenzione. La ratifica può avvenire attraverso un atto legislativo o un deposito di strumenti di ratifica presso l'organizzazione internazionale competente. Una volta ratificata, la convenzione diventa vincolante per lo stato o l'organizzazione che l'ha ratificata. Le convenzioni internazionali sono uno strumento fondamentale per la tutela ambientale a livello globale. Attraverso di esse, gli stati si impegnano a adottare misure per la protezione dell'ambiente, la conservazione delle risorse naturali e la prevenzione dell'inquinamento. Alcune delle convenzioni internazionali più importanti nel campo della tutela ambientale includono la Convenzione sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, la Convenzione sulla diversità biologica e la Convenzione di Ramsar sulla conservazione delle zone umide. Oltre alle convenzioni internazionali, esistono anche accordi regionali che mirano a promuovere la tutela ambientale in specifiche aree geografiche. Questi accordi coinvolgono generalmente un gruppo di stati che condividono una determinata regione e si impegnano a collaborare per affrontare le sfide ambientali comuni. In conclusione, gli accordi internazionali, sia universali che regionali, e le convenzioni internazionali sono strumenti essenziali per la tutela ambientale a livello globale. Attraverso di essi, gli stati si impegnano a collaborare e ad adottare misure concrete per preservare l'ambiente e garantire uno sviluppo sostenibile.

Documento in cui le parti si impegnano a rispettare la convenzione sul piano internazionale, infine c'è lo scambio delle ratifiche che determina l'entrata in vigore della convenzione per ciascuna delle parti contraenti. Le convenzioni internazionali producono effetti giuridici solo tra le parti contraenti e non nell'ordinamento interno dei medesimi (quindi non i cittadini degli stati) a meno che gli stati non facciano una legge in merito.

In genere le convenzioni pongono solo dei principi generali, e per essere applicate hanno bisogno di strumenti attuativi, i protocolli, è il caso della convenzione sui cambiamenti climatici del 1992 attuata tramite il protocollo di Kyoto del 1997, il termine protocollo, quindi, indica il trattato che contiene norme integrative rispetto a quelle contenute nella convenzione.

Le prime convenzioni sull'ambiente sono risalenti alla fine del 1800 con l'osservazione da parte degli scienziati di una diminuzione degli uccelli.

campestri con conseguente aumento degli insetti, queste valutazioni vennero introdotte nel Congresso Agrario Internazionale di Vienna del 1873, nel 1895 si tenne la conferenza internazionale di Parigi in cui si parlò della gestione della caccia con impostazione scientifica tramite una regolamentazione, vennero quindi definite delle categorie di uccelli in base al loro valore per l'agricoltura (utili, irrilevanti, dannosi).

Nel 1902 ci fu la convenzione per la protezione degli uccelli utili all'agricoltura, fu sottoscritta da 11 paesi ma non dall'Italia, la convenzione diceva che gli uccelli utili all'agricoltura, specialmente gli insettivori, godranno di una protezione assoluta tanto che sarà proibito ucciderli in qualunque tempo e modo e distruggere i nidi, le uova e le covate, e ne è inoltre proibita la vendita e l'utilizzo di mezzi che abbiano come scopo di facilitare la cattura o la distruzione di massa degli uccelli (in Italia).

Questo rimase in uso fino agli anni '70), la convenzione diceva anche che dal primo marzo al 15 settembre di ogni anno gli uccelli utili non potevano essere cacciati. Alcuni di questi uccelli utili erano la civetta, il gufo, il barbagianni, il picchio, la cicogna, il passero, la rondine, l'usignolo. Alcuni uccelli non utili erano l'avvoltoio, le aquile, i falchi, gli sparvieri, il corvo, il gufo reale ed il pellicano. In breve tempo, però, il caso italiano destò scalpore poiché molti uccelli passavano per il nostro paese rendendo vani gli sforzi degli altri, gli uccelli che venivano protetti in nord - Europa venivano prima sterminati sul suolo italiano (in Italia la prima legge a riguardo venne approvata nel 1923). Nel 1950 venne siglata la convenzione internazionale per la protezione degli uccelli, non più solo quelli utili ma tutti gli uccelli viventi allo stato selvatico, entrò in vigore nel 1963 (in Italia venne ratificata nel 1978).

ma non vennero comunque attuati i principi). Gli uccelli vengono tutelati almeno durante il loro periodo di riproduzione e di migrazione, gli uccelli in via di estinzione o di valore scientifico non possono mai essere cacciate, si fa divieto di importare, esportare, vendere o regalare durante il periodo di protezione qualsiasi uccello vivo o morto o di ogni sua parte del corpo, non si possono utilizzare o è limitato l'uso di fucili automatici, trappole, reti, esche avvelenate, specchi, torce, di ogni altro metodo destinato alla cattura o distruzione di uccelli in massa, non è consentito l'inseguimento di uccelli con battelli a motore o veicoli a motore, si parla anche della prevenzione degli impatti sugli uccelli dovuti all'inquinamento e dell'educazione dei bambini su queste materie, si prevede la creazione di riserve acquatiche o terrestri dove gli uccelli possono nidificare ed allevare le nidiate in sicurezza o dove gli uccelli migratori possono

riposare e nutrirsi. In Italia se ne darà piena applicazione solo con la legge 157 del 1992. Nel 1971 ci fu la co
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
16 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giada_F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto e legislazione ambientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tallone Giuliano.