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ADOZIONE  DEL  MINORENNE  

-­‐ adozione  nazionale  

-­‐ adozione  internazionale  

La  differenza  non  riguarda  esclusivamente  la  cittadinanza.  Per  l’ordinamento  italiano  il  

minore  straniero  che  si  trovi  in  stato  di  abbandono  in  Italia  ben  può  essere  adottato  secondo  

le  norme  previste  per  l’adozione  nazionale.  Il  tribunale  per  i  minorenni  (opera  

esclusivamente)  di  fronte  ad  un  minore  in  stato  di  abbandono  utilizza  le  stesse  norme  

indipendentemente  dalla  cittadinanza  del  minore:  sia  nel  caso  in  cui  il  bambino  sia  

marocchino  (il  Marocco  è  un  paese  che  per  ragioni  religiose  non  contempla  l’adozione,  perché  

nell’Islam  ci  sono  due  sure  dalle  quali  si  trae  il  divieto  di  adozione,  e  ci  sono  altri  istituti  di  

protezione,  ad  esempio  la  kafala  che  è  una  forma  di  affidamento  di  lungo  periodo,  

sostanzialmente  analoga  all’adozione,  con  finalità  di  protezione  dell’infanzia  abbandonata,  ma  

che  non  costituisce  un  legame  artificiale  di  filiazione,  che  viene  ritenuto  non  ammissibile  per  

ragioni  religiose)  sia  nel  caso  in  cui  il  bambino  sia  italiano  il  tribunale  applicherà  in  caso  di  

stato  di  abbandono  sempre  la  legge  nazionale.  

  141  

Quindi  la  distinzione  tra  adozione  nazionale  e  adozione  internazionale  si  basa  sul  luogo  in  cui  

il  minore  si  trova:    

-­‐ se  il  minore  è  straniero  residente  all’estero    si  applicano  le  norme  sull’adozione  

à

internazionale;    

-­‐ se  il  minore  è  in  stato  di  abbandono  in  Italia    è  un  adozione  nazionale,  e  non  

à

interessa  la  cittadinanza  del  minore.    

Questa  definizione  di  adozione  internazionale  si  trova  nella  convenzione  dell’AIA  del  1993,  in  

uno  dei  suoi  art.  iniziali  dà  una  definizione  dell’adozione  internazionale  richiamando  l’idea  di  

un  viaggio.  L’adozione  internazionale  è  quell’adozione  in  cui  ci  sia  un  minore  che  dopo  

l’adozione  o  per  essere  adottato  deve  compiere  un  viaggio  dal  paese  di  origine  al  paese  di  

residenza  dei  suoi  futuri  genitori.  Quindi  viaggio  del  minore  come  elemento  caratterizzante  

dell’adozione  internazionale.    

 

Sia  l’adozione  nazionale  che  l’adozione  internazionale  possono  essere  di  due  tipi:  

[presupposti  diversi,  

itinera  diversi,  effetti  diversi]:  

-­‐ adozione  piena  

-­‐ adozione  in  casi  particolari.    

 

Quindi  esiste  un’adozione  nazionale  piena  e  in  casi  particolari;  un’adozione  internazionale  

piena  e  in  casi  particolari.    

Fino  alla  riforma  della  filiazione  non  si  parlava  di  adozione  piena;  anche  adesso  è  una  

locuzione  usata  eminentemente  dalla  dottrina.  Fino  a  ieri  si  chiamava  “adozione  legittimante”,  

ma  oggi  è  un  termine  improprio  perché  non  esistono  più  i  figli  legittimi.  Si  chiamava  adozione  

legittimante  perché  il  bambino  adottato  veniva  inserito  come  figlio  legittimo  nella  famiglia  di  

accoglienza,  questo  diceva  l’art.  27  della  legge  184,  con  tutti  gli  effetti  che  conseguono  (il  

minore  adottato  assume  il  miglior  stato  possibile  all’interno  della  famiglia  di  accoglienza).    

Con  la  riforma  della  filiazione  tutti  i  figli  sono  uguali,  quindi  l’art.  27  è  stato  modificato,  adesso  

dice  che  il  minore  acquista  lo  stato  di   figlio.  Adozione  piena  per  sottolineare  che  il  minore  

adottato  con  questa  modalità  principale  di  adozione  diventa  in  tutto  e  per  tutto  figlio  degli  

adottanti.    

 

Un  altro  tipo  di  adozione,  che  in  Francia  viene  chiamata  “adozione  semplice”,  secondo  il  

legislatore  italiano  si  chiama  “adozione  in  casi  particolari”,  che  ha  degli  effetti  più  limitati  

dell’adozione  piena,  cioè  il  minore  diventa   figlio  adottivo,  che  è  un  po’  meno.  La  disciplina  

dell’adozione  in  casi  particolari,  in  particolare  art.  55  rimanda  per  gli  effetti  all’adozione  del  

maggiorenne.    

Quindi:  

-­‐ adozione  del  maggiorenne  

-­‐ adozione  nazionale  in  casi  particolari  

-­‐ adozione  internazionale  in  casi  particolari  

sono  tre  modalità  di  adozione  semplice,  cioè  di  adozione  che  produce  effetti  più  limitati  e  

comunque  diversi  rispetto  all’adozione  piena,  che  esiste  solo  per  il  minorenne  e  che  si  

distingue  in  adozione  nazionale  e  adozione  in  casi  particolari.    

Es.  di  adozione  in  casi  particolari:  il  coniuge  del  genitore  può  adottare  il  figlio  che  l’altro  

partner  abbia  avuto  da  una  precedente  relazione.  Donna  ha  figlio  con  un  uomo,  si  innamora  di  

un  altro  che  non  è  il  genitore  biologico  del  bambino,  si  sposano,  il  marito  può  presentare  

domanda  di  adozione  (ci  vuole  anche  il  consenso  del  genitore,  ma  è  possibile  bypassarlo  nel  

caso  in  cui  non  sia  nell’interesse  del  minore).  Il  bambino  mantiene  rapporti  giuridici  anche  

con  il  genitore  di  origine.  La  differenza  è  che  il  marito  della  madre,  che  presumibilmente  è  il  

genitore  sociale,  cioè  quello  che  si  occupa  del  bambino  come  se  fosse  padre  nella  quotidianità,  

  142  

assume  insieme  alla  madre  i  doveri  di  istruzione,  mantenimento,  educazione;  ma  il  vincolo  di  

filiazione  continua  a  rimanere  anche  con  il  genitore  di  origine,  e  aggiunge  il  cognome  del  

marito  della  madre  al  proprio.      

Non  sono  eccezionali  rispetto  alle  adozioni  piene:  1/3  delle  adozioni  circa  sono  adozioni  in  

casi  particolari.  Le  cosiddette  famiglie &nb

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
179 pagine
4 download
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher unam92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto di famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Long Joelle.