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Il potere sostitutivo in caso di inadempienza delle regioni spetta al governo

Le norme che producono effetti diretti creano a favore dei singoli posizioni giuridiche tutelabili dinanzi ai giudici nazionali.

Le norme del trattato producono effetti diretti all'interno degli ordinamenti statali qualora siano sufficientemente chiare, precise ed incondizionate.

Diretta applicabilità significa che l'atto produce effetti senza bisogno di un atto interno di recepimento.

Dotate di effetto diretto sono solo le norme del trattato, i regolamenti, le decisioni ed in presenza di determinate condizioni anche le direttive.

Le decisioni sono provviste di effetto diretto sia quelle rivolte ai singoli sia quelle rivolte ad uno stato membro.

La norma dell'Unione europea provvista di effetto diretto obbliga alla sua applicazione tutti gli organi dell'amministrazione nazionale.

Le direttive dell'Unione europea possono produrre solo effetti

verticaliL'effetto verticale delle direttive: Riguarda sempre i rapporti tra i cittadini e lo Stato

L'effetto diretto delle direttive può considerarsi come: Sanzione per gli Stati inadempienti

Si può parlare di efficacia diretta delle direttive: Quando si tratta di una direttiva dettagliata

Le norme dei trattati istitutivi: entrano a far parte degli ordinamenti statali in maniera automatica senza bisogno di alcun procedimento di attuazione

Affinché le norme di diritto derivato entrino a far parte degli ordinamenti statali occorre: che si pongano in essere quei provvedimenti nazionali, leggi o atti amministrativi che gli stessi atti dell'unione prefigurano

La legge comunitaria è: una legge della repubblica italiana in materia europea

La sentenza costa c. Enel del 1964: ha consacrato il principio del primato del diritto comunitario

La normativa europea è soggetta al controllo di costituzionalità: solo se è messo in

discussione il nucleo fondamentale delle norme costituzionali Il giudice nazionale ha l'obbligo di: disapplicare la norma interna confliggente, sia anteriore che successiva, a quella dell'unione. La corte costituzionale nella sentenza granital: considera necessario tenere separati ordinamento nazionale e ordinamento dell'unione. Il rapporto intercorrente tra ordinamento nazionale e quello dell'unione è: Di supremazia dell'ordinamento dell'unione su quello nazionale. Nell'ipotesi di conflitto tra norma dell'unione e norma interna il giudice nazionale: Disapplica la norma interna e applica quella dell'unione. La Costituzione italiana consente una limitazione alla sovranità dello Stato da parte dell'unione: All'art. 117. La libera circolazione delle persone: è un diritto fondamentale che i trattati garantiscono ai cittadini dell'unione europea (ue). Con il trattato di lisbona: la cittadinanza europea segue le regole precedenti. Per essere

€œcittadini dell'ue€:e' sufficiente essere cittadini di uno stato membro dell'ue

Il trattato sul funzionamento dell'unione europea comporta il diritto a: essere tutelati da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi stato membro

Ai cittadini dell'ue spettano altri diritti tra cui: il diritto alla parità di accesso al servizio civile dell'ue

Il trattato di Lisbona: vieta la discriminazione sulla base della nazionalità

In materia di visti: si tratta dei controlli ai quali sono sottoposte le persone che attraversano le frontiere esterne

L'€™unione: l'€™unione ha adottato una direttiva sul diritto dei cittadini europei di circolare e soggiornare liberamente in tutta l'€™unione

La politica di asilo: e' ora espressamente qualificata come comune e sono richiamati come limiti vincolanti il principio di non respingimento

L'€™unione: sviluppa una politica comune

dell'immigrazione intesa ad assicurare la gestione efficace dei flussi migratori

L'art. 45 tfue: enuncia in termini chiari e perentori il principio della libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione

La libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione: implica l'abolizione di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli stati membri

I diritti riconosciuti al lavoratore dell'Unione: comprendono tra l'altro l'accesso al lavoro in un altro stato membro

La nozione di lavoratore: rimanda ad una nozione propria del diritto dell'Unione europea

La nozione rilevante di lavoratore: comprende la persona che, per un certo tempo, esegue a favore di un'altra e sotto la direzione di questa prestazioni in contropartita delle quali percepisce una remunerazione

Le norme sulla libera circolazione: non sono

Applicabili a situazioni che si collocano all'interno di un unico paese membro

L'esercizio del diritto di ingresso in un paese membro diverso da quello di origine può essere condizionato esclusivamente al possesso di una carta d'identità o di un passaporto in corso di validità

Del diritto di soggiorno possono beneficiare i lavoratori dipendenti, con i rispettivi familiari

La direttiva 2004/38/ce ha abolito la necessità della carta di soggiorno

Sono compresi nella parità di trattamento tutti i vantaggi sociali e fiscali attribuiti ai lavoratori nazionali

Il diritto di stabilimento è disciplinato dagli articoli da 49 a 55 del trattato sul funzionamento dell'unione europea (già articoli 43-48 e 294 ce)

Della libertà di stabilimento beneficiano sia le persone fisiche che siano in possesso della cittadinanza di uno degli stati membri, sia le persone giuridiche, in particolare le

Le persone giuridiche:che intendano aprire una sede secondaria in un altro paese membro, devono già avere un centro di attività, dunque sostanziale e non solo formale, all'interno dell'unione che partecipano all'esercizio dei pubblici poteri:sono escluse dalla libertà di stabilimento ex art. 51 riguarda sia l'accesso alle attività autonome e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione di imprese e in particolare di società, sia l'apertura di agenzie, succursali o filiali, da parte dei cittadini di uno stato membro stabiliti sul territorio di un altro stato membro godono della libertà di stabilimento entro limiti prestabiliti ritiene la libertà di stabilimento un diritto fondamentale intende tutelare la libertà di stabilimento ha stabilito che la

libertà di stabilimento va tutelata come diritto fondamentale

L'unione: tutela le persone "stabilite"

La direttiva 2005/36/ce: riguarda il riconoscimento delle qualifiche professionali

La direttiva 2005/36: consolida in un testo unico le tre direttive relative al regime generale di riconoscimento delle qualifiche professionali e le dodici direttive settoriali che coprono specificamente le professioni di medico, infermiere, dentista, veterinario, ostetrica, architetto e farmacista

Il mutuo riconoscimento dei titoli di studio: favorisce il libero mercato

La direttiva 2005/36: non ingloba le direttive specifiche relative alla prestazione di servizi da parte degli avvocati (direttiva 77/249/cee) e allo stabilimento degli avvocati

Regime generale di riconoscimento delle qualifiche: si applica alle professioni che non sono oggetto di norme di riconoscimento specifiche, nonché a talune situazioni nelle quali il professionista non soddisfa le condizioni previste dagli altri regimi

di riconoscimento, la direttiva 2005/36/CE è stata recepita nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo del 9 novembre 2007, n. 206. Il decreto legislativo di adattamento si applica ai cittadini degli stati membri dell'Unione Europea che vogliano esercitare sul territorio nazionale, quali lavoratori subordinati o autonomi, compresi i liberi professionisti, una professione regolamentata. Il parlamento UE propone maggiore mobilità dei laureati, incentivi per tirocini retribuiti per i laureati di altri stati membri. La commissione propone modifiche alla direttiva qualifiche: infatti, troppe le professioni regolamentate in Europa (800) e ancora troppi i ritardi e gli ostacoli nel sistema di riconoscimento delle qualifiche professionali. I notai: la commissione chiarisce che il sistema di riconoscimento delle qualifiche si applica anche a questi professionisti. La libertà di circolazione dei lavoratori autonomi è disciplinata dagli artt. 56-62 TFUE. A differenza dellostabilimento: la prestazione comporta l'esercizio solo temporaneo ed occasionale di un'attività non salariata in uno stato membro diverso da quello di origine. La disciplina del trattato sulla prestazione di servizi è abbastanza scarna nel senso che si limita a fissare gli obiettivi ed i principi base. I prestatori di servizi sono le persone fisiche e giuridiche. Ai sensi dell'art. 57 tfue, per "servizio" si intende una prestazione fornita, a titolo temporaneo, normalmente dietro retribuzione. Rientrano normalmente nella nozione di servizio ex. Art.57 tfue le attività delle libere professioni. La prestazione di servizi prevede limitazioni riguardanti le attività che nello stato ospite partecipano all'esercizio dei pubblici poteri. Il carattere transfrontaliero può sussistere in caso di spostamento del servizio. Diversamente dalla libertà di stabilimento, la libertà.dell'Unione Europea è stata adottata nel 2000 e riconosce una serie di diritti fondamentali ai cittadini europeiLa libera circolazione dei lavoratori:è uno dei principi fondamentali dell'Unione Europea e consente ai cittadini europei di lavorare in qualsiasi stato membro senza restrizioniLa direttiva sui servizi:è stata adottata nel 2006 e mira a semplificare e facilitare la prestazione di servizi all'interno dell'Unione EuropeaLa Corte di Giustizia dell'Unione Europea:è l'organo giudiziario dell'Unione Europea e ha il compito di interpretare e applicare il diritto dell'UnioneLa libera circolazione delle merci:è uno dei principi fondamentali dell'Unione Europea e consente la libera vendita e scambio di merci tra gli stati membriLa politica di coesione:è una politica dell'Unione Europea che mira a ridurre le disparità economiche e sociali tra le diverse regioni dell'UnioneLa politica agricola comune:è una politica dell'Unione Europea che mira a garantire un reddito equo agli agricoltori e a garantire la sicurezza alimentareL'Unione Economica e Monetaria:è un'area dell'Unione Europea in cui è stata introdotta la moneta unica, l'euro, e in cui si applicano regole comuni in materia di politica monetaria e fiscale
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A.A. 2021-2022
62 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Savius992 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto dell'unione europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Stile Maria Teresa.