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Attività tipiche dell'UE

Sono menzionati dall'ART. 288 TFUE c. I "per esercitare le competenze dell'UE, le Istituzioni adottano:"

  1. Direttive
  2. Regolamenti vincolanti
  3. Decisioni
  4. Raccomandazioni
  5. Pareri

La scelta dell'atto da adottare tra questi può essere fatta:

  1. Direttamente dai Trattati
  2. Lasciata alla libera scelta delle Istituzioni (in rispetto del principio di proporzionalità) - l'UE deve scegliere l'atto che le permette di raggiungere nel miglior modo possibile il risultato previsto dai Trattati.

3 prescrizioni per tutti gli Atti Tipici:

  • Obbligo di motivazione - indicare la base giuridica dell'atto stesso, il fondamento normativo (indicare quale norma dei Trattati permette alle Istituzioni di adottare atti in quella materia).
  • Pubblicità - gli atti dell'UE devono essere pubblicati e comunque garantire che possano essere conosciuti dai destinatari.

destinatari indeterminati → pubblicati nella GUUE.• Se destinatari determinati → è sufficiente che l'obbligo di pubblicità• venga assolto attraverso la notifica ai destinatari.

3) Entrata in vigore degli atti →Generalmente dal 20° giorno successivo alla pubblicazione oppure alla• notifica.

Gli atti possono prevedere un termine diverso → più lungo \ una data• specifica.

C) ATTI VINCOLANTI →1) REGOLAMENTI →Sono atti di natura sostanzialmente normativa (volti a dettare norme).• Concretizzano il trasferimento delle competenze dagli Stati all'UE.• Sono atti che tendono ad unificare il diritto degli Stati Membri a cui si rivolgono →• regolarmente in modo unitaria una materia per tutti gli Stati Membri.Dettano regole applicabili direttamente negli Stati Membri.• Hanno portata generale → si rivolgono ad una o più categoria di destinatari,• determinati astrattamente nel

loro complesso (es “a tutti gli artigiani”) → esseredestinatario del regolamento dipende da caratteristiche oggettive (non soggettive).E' obbligatorio e vincolante in tutti i suoi elementi → no discrezionalità agli Stati.

Agli Stati è possibile solo integrare il regolamento → solo quando questo non regola• tutta la materia, ma queste misure nazionali devono →

  1. Essere strettamente necessari.
  2. Non devono trasporre il testo del regolamento in un atto interno.

DIRETTA APPLICABILITA' (è elemento fondamentale del regolamento)→ perchè

  1. 29produca diritto e obblighi in capo agli Stati Membri non è necessario, anzi è vietato,la riproduzione del regolamento in un atto interno →
    1. Ciò renderebbe ambigua la provenienza dell'atto.
    2. E i termini utilizzati potrebbero essere diversi → no applicazione uniforme.
    3. I destinatari potrebbero pensare che sia un atto interno →

    Non potendo così chiedere il rinvio pregiudiziale della Corte di Giustizia europea (usufruire della tutela della Corte di Giustizia).

    DIRETTIVE → Sono atti a contenuto principalmente normativo, ma stabiliscono un fine che gli stati membri devono raggiungere, lasciando liberi gli stessi Stati circa i mezzi (l'atto interno) con cui raggiungerli, entro i termini fissati nella direttiva stessa.

    NON sono obbligatorie in tutti i loro elementi.

    Non hanno portata generale.

    Destinatari → tutti gli Stati oppure solo alcuni di essi.

    Le direttive sono qualificate come atti tesi all'armonizzazione degli Stati membri → per via della possibilità lasciata agli Stati di scegliere i mezzi, così possono far valere la propria identità nazionale.

    NON hanno efficacia diretta → non direttamente applicabile → necessitano di un atto di recepimento da parte degli Stati membri (solo in quel momento vengono a formarsi).

    diritti e obblighi in capo ai singoli). Seppur non siano indicati i mezzi con cui gli Stati Membri devono adattare il proprio ordinamento alla direttiva

    a) è previsto che la direttiva possa indicare obblighi di comportamento

    b) deve rispettare i principi stabiliti nei Trattati (es principio di leale cooperazione)

    c) previsto dalla Corte di Giustizia → devono scegliere forme e mezzi più idonei a garantire l'effettivo recepimento della direttiva.

    L'adattamento dovrà avvenire con norma di pari rango della norma da modificare (es se la direttiva va a modificare una legge → l'adattamento dovrà avvenire almeno con legge).

    Gli Stati Membri nel periodo che intercorre tra l'entrata in vigore della direttiva ed il termine per adottarla

    a) devono astenersi dall'adottare atti nazionali che possano contrastare la direttiva.

    Se gli Stati non adottano la direttiva nel tempo previsto →

    a) Commettono un illecito dal

    punto di vista del diritto dell'UE

    b) Risultano inadempienti anche dal punto di vista del diritto interno

    Casi particolari: derogano → I) al fatto che le direttive indichino solo un• fine

    II) al fatto che le direttive non abbiano efficacia diretta

    III) al fatto che le direttive non sono obbligatorie in tutti i loro elementi

    a) Deroghe al I° principio → sono le Direttive Dettagliate →

    Sono direttive che indicavano i mezzi da utilizzare per raggiungere il fine• (limitavano la libertà degli Stati).

    La prassi è stata più volte criticata dalla dottrina → perchè volta a bypassare• la volontà dell'UE di adottare un regolamento nei casi in cui non sarebbe possibile per l'UE adottare un regolamento.

    Per la Corte di Giustizia → non ha mai espresso un orientamento univoco• (non ha mai detto se siano illegittime o legittime) → "legittime quando necessarie per raggiungere lo scopo dei

    Trattati.

    b) Deroghe al II° principio → se sussistono determinati requisiti si possono riconoscere effetti diretti alle direttive anche senza un atto di attuazione adottato dagli Stati Membri → Disposizioni devono essere → chiare• precise incondizionate

    Le disposizioni devono essere destinate a conferire un diritto ai singoli• individui (non solo in capo agli Stati).

    Deve essere scaduto il termine per la loro attuazione (se non fosse• scaduto → lo Stato potrebbe ancora attuarla di sua iniziativa).

    N.B. → EFFETTI DIRETTI →

    a) Verticali → riconosciuti solo alle direttive che possono far valere il diritto solo nelle controversie in cui controparte è l'Amministrazione Pubblica (contro lo Stato).

    b) Orizzontali → riconosciuti solo alle direttive che possono far valere il diritto nei confronti degli altri privati.

    Nel caso in cui uno Stato non adotti nei termini una direttiva → è possibile• chiedergli il

    risarcimento del danno. 2 sono i requisiti richiesti:

    1. La direttiva deve attribuire diritti ai singoli.
    2. Ci deve essere un nesso causale.

    Differenza tra:

    1. EFFICACIA DIRETTA: È propria di tutti i Regolamenti, tali atti producono direttamente diritti e obblighi in capo ai singoli. Consente di far valere i diritti e gli obblighi conferiti dalle norme in ogni controversia e per ogni soggetto. Ha sia effetti orizzontali (nei confronti dei soggetti di stesso livello) che effetti verticali (nei confronti dei soggetti anche di livello diverso).
    2. EFFETTI DIRETTI: Non vengono attribuiti in via generale ad una categoria di atti. Sono riconosciuti dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia come attribuibili ad alcuni atti che presentano alcune caratteristiche (alcune loro norme possono avere effetti diretti).

    effettidiretti).Gli Effetti Diretti possono essere fatti valere solo in verticale → nei confronti dello Stato• (non nei confronti di altri privati).

    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    Le direttive sono finalizzate all'armonizzazione del diritto →• a) Prescrivono un fine da raggiungereb) Lascia libera la scelta dei mezzi → gli Stati devono adottare un atto internoper dare attuazione alla direttiva.

    Le direttive NON hanno portata generale → si riferiscono ad una serie di• destinatari generali (in particolare agli Stati).Ma, possono (non devono) prevedere norme la cui finalità è attribuire diritti ai• singoli → quindi possono avere effetti diretti (solo verticali).

    3 requisiti:1) I° requisito → attribuire diritti ai singoli.2) II° requisito → le disposizioni delle direttive devono essere →chiare• precise•

    • incondizionate
    • 3) III° requisito → il termine dell'entrata in vigore della direttiva deve essere preciso (previsto nella direttiva) → gli Stati entro quel giorno devono recepire la direttiva.
    • Le direttive NON hanno efficacia diretta → ma necessitano di adattamento sul piano interno.
    • Che succede se uno Stato non adotta norme di recepimento entro il termine previsto dalla direttiva stessa?
    • Garanzie →
      1. Gli individui possono invocare gli effetti diretti delle norme che attribuiscono diritti ai singoli (solo verticali).
      2. Gli individui possono anche agire nei confronti dello Stato chiedendo il risarcimento del danno.
    • N.B. → Unico Caso in cui lo Stato può non adottare un atto di adattamento alla direttiva → caso in cui l'ordinamento dello Stato è già conforme allo scopo della direttiva (spesso gli Stati più avanzati tutelano in maniera più forte ciò che la direttiva vuole tutelare).

    dev'essere garantita in modo effettivo l'applicazione della direttiva → non è possibile delimitare l'ambito di applicazione della direttiva. Lo Stato deve comunicare all'UE quali sono le norme interne precedenti alle direttive che permettono di non recepire la direttiva.

    3) DECISIONI → Sono obbligatorie in tutti i loro elementi.

    • Possono avere destinatari determinati.
    • Possono avere destinatari indefiniti (solo dal Trattato di Lisbona).

    Si riconosce che le decisioni abbiano →

    • Efficacia Diretta → se i destinatari sono determinati.

    Sono riconosciuti solo Effetti Diretti delle direttive (alle stesse prime due condizioni, infatti non c'è un termine di attuazione) → se i destinatari sono indeterminati.

    D) ATT

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Publisher
A.A. 2010-2011
38 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher summerit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof De Maestri Elena.