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1) PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DEI CITTADINI
- CITTADINANZA: è cittadino dell’UE chiunque abbia la cittadinanza
- DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: stati e cittadini vengono rappresentati in maniera
adeguata all’interno dell’UE. I cittadini sono rappresentati all’interno del Parlamento. Gli
stati membri sono rappresentati in due sedi: il CONSIGLIO e il CONSIGLIO EUROPEO. A
loro volta sono responsabili dinanzi ai loro parlamenti nazionali. Esistono partiti politici a
livello europeo, che hanno il compito non solo di far funzionare il parlamento ma hanno
anche una vera e propria coscienza politica.
SUSSIDARIETA’ ORIZZONTALE: le istituzioni devono dare ai cittadini la possibilità di far
conoscere le proprie opinioni all’UE in tutti i settori dell’Unione. Ciò riguarda anche le associazioni.
Deve esserci un dialogo aperto, trasparente e regolare e al fine di assicurare questa trasparenza la
Commissione deve procedere a delle consultazioni con le parti interessate. principi che regolano
i rapporti tra il potere pubblico e la sfera privata (cittadini, corpi intermedi e associazioni) che
devono essere più volte coinvolte nel processo decisionale e devono avere accesso alle
informazioni ed essere messo in condizione di esprimere la propria opinione.
RUOLO DEI PARLAMENTI NAZIONALI: Essi devono contribuire al miglior funzionamento da
parte dell’UE e partecipano alla revisione dei trattati. Vengono consultati in maniera di adesione
(quando c’è un nuovo stato che vuole aderire
COOPERAZIONE INTERPARLAMENTARE
DOMANDE ESAME:
1) CITTADINANZA
2) PRINCIPI DEMOCRATICI
STATUS DI MEMBRO: l’UE è un’organizzazione internazionale basata sul Trattato, quindi entrare
o uscire dall’ UE significa uscire dal trattato. Non tutti possono aderire e sono necessarie delle
condizioni e delle negoziazioni con gli altri stati per essere ammessi.
ALLARGAMENTO processo rivolto agli stati che vogliono far parte dell’unione
ADESIONE quando gli stati ormai sono pronti per l’adesione, cioè soddisfano i requisiti proposti.
Per aderire all’UE è necessario: 1) essere uno stato europeo (criterio geografico); 2) bisogna
rispettare i valori dell’UE; 3) criteri di Copenaghen: stabiliti nel 1996 dal Consiglio.
REQUISITI: 1) Lo stato deve avere delle istituzioni stabili che possono garantire la democrazia, lo
stato di diritto. 2) requisito di natura economica, cioè gli stati devono avere un’economia che sia in
grado di reggere la concorrenza degli altri stati; dentro e fuori l’UE. 3) criterio giuridico, cioè gli stati
devono essere desiderosi e capaci di adattare il proprio apparato giuridico all’interno dell’UE
Ogni stato membro che rispetti questi valori può domandare di diventare membro dell’UE.
Vengono informati il parlamento e i parlamenti nazionali. Poi la domanda arriva al consiglio che lo
va a esprimere ad una unanimità. Previa consultazione della commissione e approvazione del
Parlamento. Infine bisogna tenere conto di alcuni criteri stabiliti dal Consiglio europeo.
Prima di aderire lo stato deve avvicinarsi all’UE e lo fa tramite delle forme di cooperazione che
sono codificate, cioè oggetto di un accordo. Ci sono: 1) ACCORDI DI STABILIZZAZIONE E
ASSOCIAZIONE (ASA), lo stato che vuole aderire si impegna a fare delle riforme nella loro
legislazione interna e l’unione in cambio offre assistenza finanziaria e accesso al mercato
(garantisce condizioni più favorevoli per esportare). Ciò serve a preparare lo stato per l’adesione.
L’ASA è un accordo bilaterale 2) PARTENARIATI: altro modo per prepararsi all’adesione. Sono
accordi che hanno un ambito un po’ più specifico. È un accordo che l’unione ha stretto con un
gruppo di paesi dell’Africa Australe. Sono accordi assimetrici. È un accordo che favorisce il divieto
per l’Unione di usare sussidi (erogazione di risorse dallo stato al privato) all’esportazione per i
prodotti agricoli (aspetto rivoluzionario). L’unione sovvenziona, cioè aiuta la propria agricoltura
questa pratica non piace al resto del mondo perché distorce la concorrenza. Per la prima volta,
l’Unione in questo accordo si impegna a non sovvenzionare l’esportazione dei prodotti agricoli.
Questi paesi in cambio sono soggetti alla condizionalità, cioè questo aiuto arriva ma i paesi devono
dare qualcosa in cambio, ovvero si impegnano ad assicurare certe garanzie in termini di
democrazia, di diritti umani e stato di diritto. Se ciò non avviene l’accordo può essere sospeso. 3)
ACCORDO DI ADESIONE: dopo aver fatto questi accordi e le riforme; dopo aver concluso le
trattative con gli altri stati e dopo che sono stati pensati i cambiamenti delle istituzioni dell’UE a
questo punto si fa un accordo di adesione, che è un accordo tra lo stato e l’UE il quale stabilisce
anche la data di adesione. Se lo stato che ha chiesto di aderire dovesse compiere delle gravi
violazioni dei valori dell’Unione, la trattativa potrà essere sospesa. Il trattato di adesione deve
essere ratificato da tutti gli stati membri, perché l’entrata di un nuovo membro deve essere
accettata da tutti gli altri stati.
Esiste la POLITICA EUROPEA DI VICINATO: è una politica che non è legata all’allargamento. È
stata divisa in base alle aree geografiche (orientale, meridionale, occidentale). È un regime
intermedio di cooperazione che l’UE cerca di instaurare con i vicini.
MONITORAGGIO CONTINUO della Commissione: rapporto annuale in cui si va a vedere se
vengono rispettati i criteri di Copenaghen. La Commissione controlla e verifica il grado di
attuazione del diritto di unione all’interno dello Stato.
STRUMENTI DI FINANZIAMENTO: il atto che l’Unione europea eroghi aiuti in denaro per aiutare
questi paesi. I programmi di aiuto cambiano di continuo.
- Instrument for Pre-accession Assistance (IPA) strumento di pre-adesione con cui l’unione
supporta le riforme da un punto di vista tecnico e finanziario
TAIEX strumento di supporto della Pubblica Amministrazione. Comprende uno scambio di
- buone prassi, cioè elementi che non sono necessariamente legislativi.
Twinning gemellaggio tra uno stato membro e uno stato che vuole aderire.
-
• widening vs deepening nell’UE allargamento dell’unione contro l’approfondimento
Sospensione diritti connessi allo status di membro: è prevista dall’art 7 del Trattato sull’UE.
Avviene se uno stato viola gravemente uno dei valori dell’UE. Meccanismo di salvaguardia che
però si tende a non usarlo.
Presupposto: violazione valori UE
Constatazione rischio violazione: “su proposta di 1/3 degli stati, del Parlamento, della
Commissione, il Consiglio deliberando alla maggioranze dei 4/5 e previa approvazione del
Parlamento(coinvolto limitatamente) può constatare che esiste un evidente rischio di violazione
grave dei valori di cui all’art 2. Prima di procedere a tale constatazione il Consiglio ascolta lo
stato membro e può rivolgerli delle raccomandazioni”.
Constatazione violazione: La decisione da questo momento appartiene al Consiglio europeo,
l’organo dove risiedono i capi di stato e di governo istituzione intergovernativa). Inoltre
delibera ad una unanimità.
Decisione su sospensione: Il consiglio può decidere di sospendere alcuni diritti connessi allo
status di membro (es: diritto di voto)
Revoca delle misure
Recesso: gli stati possono decidere di uscire dall’UE. Il recesso è una libertà che gli stati
hanno. Ognuno in base alle proprie norme costituzionali. Lo stato che decide di recedere lo
notifica al Consiglio europeo e l’unione conclude con tale stato un accordo volto a definire le
modalità accordo internazionale concluso a nome dell’unione dal Consiglio (ministri) e i trattati
cessano di essere applicati allo stato interessato a decorrere dall’entrata in vigore dell’accordo
di recesso. In mancanza di tale accorso si fa 2 anni dopo la retifica
- esempio recente: Gran Bretagna (giugno 2016)
DOMANDE ESAME:
1) Adesione: requisiti per aderire, la procedura e cosa sono questi accordi (tipologie)
2) Recesso
3) Sospensione dei diritti connessi allo status di recesso
Le istituzioni dell’Unione sono: la Commissione, il Parlamento, il Consiglio, il Consiglio europeo, la
Corte di Giustizia, la Banca Centrale europea e la Corte dei Conti. Ciascuna istituzione agisce nei
limiti delle sue competenze e sono legate tra loro dal principio di leale cooperazione
LA COMMISSIONE EUROPEA
La Commissione europea promuove l’interesse generale dell’unione e adotta le iniziative
appropriate, vigila sulle decisioni adottate dalle istituzioni. Da esecuzione al bilancio, assicura la
rappresentanza esterna, fatta eccezione per la politica estera e di sicurezza comune. Avvia il
processo di programmazione annuale e pluriennale per giungere ad accordi internazionali.
La Commissione è l’organo più originale dell’unione europea perché rappresenta e incarna
l’interesse dell’UE.
• poteri:
potere di iniziativa legislativa: ha un potere fondamentale in tutto il processo decisionale.
- Questo potere condiziona tutto il processo perché le altre istituzioni devono votare con
maggioranze molto alte. La Commissione può modificare la sua proposta durante il
processo legislativo. La maggioranza che si crea, sta attorno alla proposta
adozione di atti propri: riconosciuto poche volte sul trattato. Avviene su delega del Consiglio
- o del Parlamento e la Commissione può legiferare
potere di esecuzione: assicurare che il diritto dell’Unione venga osservato sia sul fatto della
- vigilanza, ma anche sull’amministrazione
• rappresentanza UE: perché la Commissione negozia e gestisce i rapporti internazionali.
Rappresenta l’unione dentro gli organi che si possono formare per applicare un certo
accordo internazionale.
• espressione e garante dell’interesse generale UE: Deve rappresentare l’interesse generale
dell’unione. I membri sono membri che vengono scelti in base alla loro competenza
generale e al loro impegno europeo. Devono dare garanzia ed interdipendenza, agiscono
in piena indipendenza
• organo collegiale di individui indipendenti: le decisioni vengono prese e imputate
all’istituzione in se e non ai singoli. Se la Commissione deve dimettersi, si dimette tutta
insieme
• allentamento progressivo del legame fra Commissione e SM
• procedura di nomina e ruolo del Presidente: è necessario tenere conto degli esiti delle
elezioni del Parlamento europeo, cioè la maggioranza espressa dai cittadini nel Parlamento
europeo dovr&a