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SEZIONE DUEL’Open Network Provision (ONP)

La costituzione della rete aperta vuole favorire la costruzione di un mercato interno libero. Ad essa sono ispirate tutte le direttive di armonizzazione della disciplina dei servizi e delle infrastrutture. Tale concetto, elaborato quando ancora esistevano i diritti speciali ed esclusivi, prevedeva che i fornitori di reti pubbliche ed infrastrutture, permettessero agli altri fornitori di servizi di accedervi a determinate condizioni. A ciò si giunge enunciando una serie di requisiti che avrebbe dovuto possedere il sistema di telecomunicazioni -> dir. 90/387 che definisce:

  • accesso aperto ed efficiente alle reti e ai servizi pubblici
  • loro uso efficace con riguardo alle interfacce tecniche
  • condizioni di utilizzo
  • accesso alle frequenze e ai numeri

Tutto ciò secondo alcuni principi fondamentali: non discriminazione, trasparenza e parità di accesso. La realizzazione di questi obiettivi avrebbe permesso l’ingresso nel

mercato ai nuovi operatori. Questa direttiva insieme alle sue successive modifiche si colloca nell'ottica degli utilizzatori delle telecomunicazioni. Infatti gli operatori vengono presi in considerazione, se si escludono le prescrizioni circa le licenze e le autorizzazioni, solo per imporre loro degli obblighi che crescono man mano che la legislazione diventa più elaborata. Dunque, inizialmente non si mira alla tutela degli utenti normali ma degli altri operatori a cui è indispensabile accedere alle reti -> bisogna instaurare rapporti di interconnessione ma stando attenti al pericolo di abusi da parte degli operatori più forti. Il Servizio Universale: rappresenta l'evoluzione dell'ONP. Siccome si temeva che l'eliminazione dei monopoli sarebbe andata a discapito della qualità del servizio offerto, si definì la nozione di servizio universale ovvero l'insieme minimo di servizi di una data qualità, a disposizione di tutti gli utenti,

Indipendentemente dalla località ed offerto ad un prezzo abbordabile. Vengono incontro a questa esigenza le direttive 98/10, 90/387, 92/44 poi modificate dalla dir. 97/51 racchiudeva proprio la nozione appena ricordata. La sua realizzazione diviene un obiettivo della Comunità stessa, con degli obblighi positivi per gli stati che sono tenuti, a loro volta, a di imporli agli operatori. Viene data per presupposta l'esistenza della rete (invece prima l'onp si concentrava proprio su di essa per garantire l'accesso ai nuovi operatori alle infrastrutture) e si pone l'accento sui servizi. Ora si ha riguardo per tutti gli utilizzatori, e non solo per gli operatori intenzionati ad usare le infrastrutture dei soggetti monopolisti -> ci si preoccupa di stabilire quali requisiti debbano avere i servizi, requisiti che forse il mercato da solo non avrebbe badato a garantire. Il contenuto del servizio universale si concretizza nell'art.3 della dir. 98/10

-> stabilisce che gli Stati devono mettere a disposizione sul loro territorio almeno certi servizi che inizialmente si riferiscono solo alla telefonia vocale ma che essi possono estendere anche a quella mobile:

  • servizi forniti a prezzi abbordabili
  • posti pubblici a pagamento da cui sia possibile effettuare gratuitamente chiamate di emergenza
  • servizio elenco abbonati

Diversamente dalla disciplina asimmetrica, destinata ad essere transitoria, il concetto di servizio universale, anche per le sue implicazioni politiche è destinato a sopravvivere in quanto si propone come un insieme di regole volte a garantire in via normativa il soddisfacimento di certe necessità di carattere generale.

La fornitura del servizio universale: Come devono fare gli Stati a garantire il servizio su descritto?

L'art. 5 della dir. 98/10 impone a tutti gli Stati di individuare almeno un operatore che soddisfi le prescrizioni dell'art.3, e successivamente di designare più operatori.

Affinché sia coperto tutto il territorio nazionale. Se però in alcuni Stati queste cose riescono a realizzarsi in modo non coattivo, gli Stati non sono tenuti per forza ad imporre gli obblighi prescritti -> il mercato funziona così bene che gli operatori spontaneamente soddisfano le esigenze prescritte dalla normativa.

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Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Gatt Lucilla.