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Contratti di trasporto

I contratti di trasporto sono spesso inclusi nei pacchetti. I contratti di trasporto sono diversi a seconda dell'oggetto del trasporto, ossia viaggi e persone, inoltre c'è una disciplina diversa anche in base al mezzo di trasporto (via aria, mare, strada e rotaia).

Ogni diversa tipologia di contratto ha fonte normativa in diverse leggi. La definizione generale del contratto di trasporto è trovata nel codice civile, mentre i trasporti via aria e mare sono regolati nel codice della navigazione. Questa è la branca del diritto maggiormente uniforme perché tutti gli aspetti sono regolati da una convenzione internazionale ratificata dal 99% delle nazioni del mondo (ad eccezione degli USA, i quali hanno copiato molte di queste leggi nelle proprie).

Il trasporto è un contratto con cui una parte, chiamata vettore, si obbliga a trasferire persone o cose da un luogo a un altro dietro il corrispettivo di un prezzo.

definizione è la stessa, indipendentemente dalle modalità di trasporto, e questa definizione dà alcune informazioni relativamente al contratto: esso infatti è bilaterale, il vettore assume un obbligo in cambio di un prezzo e si conclude tramite l'accettazione delle parti. Infatti, questo è diverso dai contratti reali, in quanto questi per essere effettivi hanno bisogno della consegna della merce (ad esempio per il deposito), mentre il contratto di trasporto è concluso quando c'è il consenso bilaterale delle parti, anche se non c'è ancora stato il pagamento. La forma del contratto è scritta ad probationem, ossia il contratto è valido anche se non è scritto, ma deve esserlo per poterlo provare. Le parti del contratto sono il vettore e i passeggeri: il vettore ha l'obbligo di trasferire i passeggeri (o cose) da un posto all'altro e ha il diritto di ricevere il pagamento del prezzo, mentre il

passeggero deve pagare il prezzo e deve seguire le direttive del vettore per cooperare al meglio per la buona riuscita del contratto. Il vettore ha inoltre l'obbligazione addizionale che è il dovere di protezione, per il quale egli ha l'obbligo di adempiere in maniera esatta.

10 ottobre

Nonostante esistano diverse tipologie di contratti di trasporto, ci sono alcuni elementi comuni a tutti. Per parlare della responsabilità contrattuale bisogna dare un'occhiata agli obblighi e ai diritti. Una volta capiti infatti gli obblighi e i doveri delle parti si può capire come viene disciplinata la responsabilità del vettore, in quanto nessuno può essere responsabile per qualcosa che non doveva fare. Il vettore inizia la sua obbligazione nel momento in cui c'è la partenza (per ex sul treno la responsabilità inizia quando il passeggero va a bordo). La regola generale dice che il vettore è responsabile dal momento in cui assume.

l’obbligazione di proteggere il passeggero (per le merci, da quando le riceve, anche se il trasporto non inizia subito). La responsabilità è ex receptio, cioè trova la sua ragione nel fatto di aver ricevuto le merci per il trasporto, anche se esse non sono ancora state caricate. Nel trasporto aereo, il codice dice che la responsabilità inizia quando l’operazione di involo inizia e dura finché le operazioni di atterraggio sono finite. Questa definizione è però poco chiara, in quanto quando le operazioni iniziano e quando finiscono? Fino a qualche anno fa, la giurisprudenza ha detto che le operazioni iniziavano con il check in, ma a oggi quasi tutti lo fanno da casa, quindi la giurisprudenza ha dovuto seguire l’evoluzione della prassi dei biglietti aerei. L’Italia è un paese di civil law, cioè possiede dei codici contenenti leggi generali, astratte e adattabili ai vari casi, e quindi da interpretare. Nei paesi

Il common law non si hanno norme codificate perché si basano sul principio che i giudici fanno la legge (cioè non c'è generalità). Nel nostro paese in alcuni casi i giudici devono interpretare la legge (in questo caso perché la norma è obsoleta) e questa operazione viene fatta dalla corte di cassazione; ci sono infatti tre gradi da rispettare: tribunale, corte di appello e infine corte di cassazione. L'interpretazione non è vincolante, ma è inusuale che i tribunali disattendano l'interpretazione in quanto si rischia di vedersi cassare le sentenze. Il vettore è responsabile dal momento in cui inizia a occuparsi del passeggero e a proteggerlo, il quale mette se stesso sotto la custodia del vettore, quindi, quando il passeggero passa il controllo di sicurezza e lascia l'area pubblica, cioè quando il passeggero arriva al gate. La responsabilità finisce quando il passeggero lascia l'area di ritiro.

Dei bagagli e arriva all'area comune dell'aeroporto. Per cosa è responsabile il vettore? Questa è la stessa per tutti i mezzi di trasporto. Il vettore si impegna a trasportare il passeggero da un posto all'altro (obbligazione principale) esattamente nelle condizioni previste dal contratto (es. tempo, luogo, modo), compresi i bagagli. L'altra obbligazione consiste nel proteggere il passeggero, in quando il passeggero deve arrivare all'arrivo nelle stesse condizioni con cui è partito. Inoltre, il vettore si impegna a trasferire i bagagli nelle stesse condizioni (responsabilità dei bagagli). Quindi egli è responsabile per:

  • Morte del passeggero o lesioni personali (riguardano il dovere di protezione)
  • Ritardo o il fatto che il volo non sia partito (eseguirlo male o non eseguirlo proprio)
  • Danno al bagaglio o perdita dello stesso

Ora bisogna capire in base a cosa il trasporto è regolato e quali sono gli strumenti legislativi da studiare.

In Italia c'è il codice della navigazione che è una branca del diritto speciale e indipendente dagli altri in quanto è una materia trasversale, cioè abbraccia tutti i settori del diritto. Ci sono elementi di diritto pubblico, contrattuale e così via, e tra questi si occupa del contratto di trasporto via nave o aeromobile. Fino al 2005 i contratti di trasporto aereo domestico erano disciplinati dal codice della navigazione. Il trasporto internazionale veniva regolamentato, invece, dalla convenzione di Varsavia del 1929 (ossia regolato nella stessa maniera in tutto il mondo a parte negli USA). Dopo il 2005 l'Italia ha dovuto attuare alcune modifiche (in base agli obblighi europei) relative al codice della navigazione, infatti oggi il trasporto aereo sia interno che internazionale sono regolati dalla stessa convenzione internazionale. Le convenzioni internazionali sono come i contratti, chi vuole partecipare deve firmarle e ratificarle, alcune devono.

essere firmate da un numero minimo di stati per entrare in vigore. Nel 1929 152 paesi aderirono alla Convenzione di Varsavia, ma dato che questa non era perfetta e che il settore del trasporto aereo è quello che varia più rapidamente, sono stati emanati 4 protocolli nel 1975 e si verificò il caos totale: infatti, dei 152 stati non tutti ratificarono tutti i protocolli, e così non si raggiunse mai l'uniformità. Così, i paesi decisero di riscrivere un'altra convenzione, quella di Montreal del 1999, che entrò in vigore nel 2003 con 123 paesi contraenti. Il problema era che alcuni paesi avevano ratificato entrambe le convenzioni (Italia), mentre altri no, quindi le leggi applicabili erano differenti in base ai paesi (le convenzioni erano simili ma non uguali). L'UE ha deciso di ratificare la convenzione di Montreal come una nazione unica, la convenzione diventa quindi una legge europea che gli stati aderenti dell'UE sono.

Costretti a rispettare, anche quelli che inizialmente non l'avevano ratificata. L'Italia nel 2005 decide di modificare il codice della navigazione, attraverso un'operazione chiamata rinvio dinamico, in quanto non rinvia direttamente alla convenzione di Montreal, ma rinvia alle norme comunitarie e internazionali in vigore nella repubblica, cioè a tutte le norme che di volta in volta saranno esecutive in Italia. Questo ha semplificato molto la vita.

La convenzione di Montreal regola il trasporto aereo sia interno che internazionale e sia dei passeggeri che delle merci. La convenzione parla della responsabilità del vettore relativa ai danni da lesioni personali e morte dei passeggeri, per i danni da perdita ed avaria delle merci trasportate e dei bagagli e danni da ritardo del trasporto di bagagli e merci, non c'è dunque una regolamentazione relativa alla cancellazione del volo. Per questo bisogna attendere il 2004 perché l'UE preveda il

regolamentooverbooking che si occupa della mancata esecuzione del contratto.

16 ottobre

Prima di entrare nel vivo della convenzione di Montreal che regola il contratto aereo (internazionale e nazionale) bisogna ritornare al codice della navigazione per analizzare alcune caratteristiche che non sono regolamentate dalla convenzione di Montreal, in quanto questa si occupa solo delle responsabilità del vettore, non trattando aspetti come la forma del contratto, gli elementi che deve contenere e così via.

Il contratto di trasporto (compreso quello aereo) deve essere provato per iscritto, quindi la forma è importante nel momento in cui si vuole provare il contratto. Il contratto di trasporto è il biglietto che la compagnia emette quando il contratto è concluso. Il biglietto, come prova del contratto, deve contenere alcune indicazioni obbligatorie per il vettore, ad esempio il nome del passeggero (è nominativo), il punto di partenza e la destinazione finale.

(specialmente nel trasporto aereo ci possono essere diverse tratte che compongono un unico contratto per raggiungere la destinazione finale; la presenza di scali intermedi può essere capito dal codice della prenotazione: inserendolo infatti nel check in online vengono elencati tutti gli scali). Un altro elemento che il contratto deve includere è il nome del vettore effettivo, ossia colui che svolge davvero l'azione, il quale è diverso da colui che prende solamente la responsabilità contrattuale. Quindi nel trasporto aereo ci può essere uno sdoppiamento tra il vettore contrattuale, ossia colui con cui stipulo il contratto aereo, e il vettore di fatto, il quale concretamente opererà il volo. Il nome del vettore di fatto deve essere indicato prima che il contratto venga concluso in quanto al passeggero potrebbe non piacere quella compagnia. Questo succede perché normalmente i vettori svolgono alleanze di condivisione dei codici di volo (peron cui ha stipulato il contratto di trasporto. Tuttavia, è importante tenere presente che il diritto di agire contro il vettorec è soggetto a determinati limiti e condizioni stabilite dalla legge e dai regolamenti applicabili. Ad esempio, il passeggero potrebbe essere tenuto a presentare una denuncia formale al vettorec entro un determinato periodo di tempo dalla data del presunto danno o incidente. Inoltre, potrebbero essere previste limitazioni di responsabilità per il vettorec in caso di danni o perdite causate da circostanze al di fuori del suo controllo, come eventi di forza maggiore o azioni di terzi. È importante che il passeggero si informi sui propri diritti e sulle procedure da seguire in caso di reclamo o azione legale contro il vettorec. In alcuni casi, potrebbe essere necessario consultare un avvocato specializzato in diritto del trasporto per ottenere consulenza e assistenza. In conclusione, se un passeggero subisce danni o perdite durante un viaggio aereo, ha il diritto di agire contro il vettorec con cui ha stipulato il contratto di trasporto. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei limiti e delle condizioni che possono influire su tale diritto e seguire le procedure appropriate per presentare un reclamo o intraprendere un'azione legale.
Dettagli
A.A. 2020-2021
29 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simona.romerio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del Turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Corrado Alessandra.