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Mancando i requisiti di necessità ed urgenza diventa illegittimo il decreto-legge ma anche la legge di conversione.
Questo succede solo quando è palese che i requisiti manchino.
Il referendum abrogativo
Un referendum abrogativo è uno strumento di democrazia diretta attraverso il quale il popolo riesce direttamente ad esprimere un suo parere su una legge.
Non c'è un'intermediazione parlamentare ma direttamente il popolo che modifica il paesaggio legislativo. Le fonti atto in cui c'è una volontà e il potere di produrre un effetto normativo (ovvero il referendum abrogativo); le fonti fatto, invece, sono caratterizzate dalla mancanza di volontà di produrre un effetto normativo, il quale, tuttavia, si produce lo stesso (esempio, le consuetudini che sono regole che nascono da un comportamento ripetuto perché convinti ci sia una regola che lo impone). Si arriva alla votazione col referendum raccogliendo le firme.
di 500.000 elettori. Il referendum non è ammissibile quando va oltre i limiti espressi dalla Costituzione, o dei limiti impliciti che si traggono in via interpretativa.
I regolamenti parlamentari
Tra le fonti primarie previste dalla Costituzione ci sono anche i regolamenti parlamentari. Per regolamenti si intendono fonti di varia forma; quando si parla, invece, di r.p. ci si riferisce a quelli specificati nell'articolo 64 della Costituzione, espressione del principio che caratterizza le Camere, quindi l'autonomia; sono, inoltre, approvati a maggioranza assoluta ratio. Dopo l'approvazione da parte dell'Assemblea, i r.p. vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Non sono fonti interne ma diritti dello Stato perché integrano le norme sulla produzione dello Stato (quelle che disciplinano le fonti e le forme umane in grado di produrre legge); sono fonti di rango primario perché in realtà nel loro ambito specifico possono intervenire solo
loro e, soprasolo la Costituzione:di loro, c'è inoltre, hanno una competenza riservata.I regolamenti governativiSono fonti di rango secondario di competenza del Governo: la Costituzione non prevedere i r.g. o comunque non li disciplina, ma li dà solo per garantiti. Amministrativo dice cosa fare;-normativo lo mette in atto. I r.g. sono soggettivamente amministrativi, perché provengonodal Governo, ovvero l'amministrazione; tuttavia, il loro contenuto è un contenuto normativo,8questo influenza poi il regime sui controlli, in quanto se si pensa che un r.g. sia illecito dovràessere un giudice amministrativo a giudicare questo.nello specifico nell'articoloLa legge n. 400 del 1988, 17, ci spiega quali sono i tipi diregolamenti argomentativi: esecuzione, attuazione ed integrazione, indipendenti,organizzazione e di delegificazione. Questi regolamenti possono entrare in gioco solo grazie auna riserva di legge su determinate materie.
Il r. di esecuzione non integra la disciplina, si limita a dare indicazioni per facilitare le esecuzioni di una fonte di rango primario; i r. di attuazione non possono intervenire in una riserva di legge assoluta, ma solo parziale e possono integrare solo parzialmente la disciplina; i r. indipendenti sono rari da trovare e riguardano una materia specifica; i r. di organizzazione servono per organizzare i pubblici uffici; i r. di delegificazione comportano il passaggio dalla legge al regolamento governativo, semplificando il processo di approvazione; anche in questo caso è necessaria una legge che permetta la delegificazione. Può capitare che una legge parlamentare dica che, entrato in vigore un r.g., si produca l'abrogazione di alcune leggi. Il fenomeno della delegificazione si ha
solo se il regolamento è l'indicazione espressa nelle leggi da abrogare. Il procedimento è, proprio del governo, e se vi è c'è una deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri, quindi, molto più snello: non è obbligatorio che il Governo si confermi a quella scelta, emanazione da parte del d.P.R., controllo e poi pubblicazione. I dpcm sono veri e propri atti amministrativi che devono presupporre una legge. La consuetudine Le consuetudini possono essere di diverso tipo. Nascono tramite due elementi costitutivi, la diuturnitas (ripetizione costante nel tempo di un certo comportamento) e la opinio juris (convinzione che questo comportamento sia giusto). Possono essere secundum ordinem (la stessa legge si basa sugli usi che però rispettano la legge); praeter legem, quindi non sono fonti secondarie e si attuano là dove non ci sono leggi; contra legem che afferma dei comportamenti anche se questi vanno contro la legge. 9 Il dirittoInternazionale
Diventa diritto dello Stato attraverso il rinvio (che può essere ordinario o speciale - fisso o trattato; l'ordine di esecuzione può essere contenuto in fonti di qualsiasi rango. Le norme dei trattati hanno una forza maggiore rispetto alla legge.
Fonti dell'Unione Europea
L'Unione Europea è un ordinamento giuridico particolare, che non è uno Stato unico perché ha dei poteri che gli sono stati attribuiti dai trattati - quindi, non sono originali come in uno Stato; inoltre non c'è la "kompetenz Kompetenz", ossia la capacità di determinare da sé autonomamente - l'estensione della sua sfera di azione; la natura dei trattati è modificabile con il fatto che c'è la possibilità di recesso unilaterale da parte il consenso di tutti gli Stati, e per L'UE
è particolare perché gli Stati gli hanno trasferito porzioni didegli Stati es, brexit.sovranità per determinate tematiche: gli Stati hanno autolimitato la propria libertà cedendolaall’UE. La Commissione, il Parlamento europeo (istituzioni come il Consiglio Europeo e ilConsiglio dell’Unione) sono gli organi che formano la quadriga istituzionale, con appunto lasensazione di Stato che Stato non è.TUE - TFUE per l’UE perché sono in cima alla scala gerarchica delle leggi.Sono come una Costituzione Iprincipi generali che si traggono dalla lettura congiunta di vari trattati sono i principi di nondiscriminazione, uguaglianza ecc. Gli atti legislativi sono quelli adottati con proceduraordinaria o speciale. La motivazione ci dimostra come l’EU non sia uno Stato perché ogni attoha bisogno di una motivazione, ovvero quali sono le norme dei trattati che le permettono diintervenire.I trattati sono fonti di diritto
internazionale e di un nuovo ordinamento giuridico di cui costituiscono le fonti più importanti. Non possono subire modifiche senza il consenso di tutti gli Stati membri.
Uno stato membro può recedere dall'Unione, sul quale non vigono più gli Stati membri.
I trattati dell'Unione sono fonti primarie del diritto dell'UE e sono vincolanti per gli Stati membri dal momento dell'entrata in vigore dell'accordo di recesso. Lo stato membro può chiedere di rientrare nell'Unione.
Le fonti derivate sono derivate perché derivano la loro disciplina dai trattati. I regolamenti dell'UE assomigliano a delle leggi di uno Stato, ma vincolano tutti gli Stati che fanno parte dell'Unione; non necessitano di atti interni che diano attuazione a quella normativa, prevalgono sulle norme interne. La portata generale consiste nell'applicabilità di tale atto a tutti gli Stati membri; i regolamenti sono poi obbligatori in tutti i loro elementi nel senso che tutti i loro elementi, anche gli allegati, hanno stesso valore.
E si parla di atti auto applicativi nel senso che possono disciplinare per intero la materia senza doversi limitare a norme generali; sono, poi, direttamente applicabili perché non necessitano di un atto interno di adattamento o esecuzione per produrre effetti.
La direttiva si potrebbe paragonare alle leggi Quadro, in quanto non vincola direttamente tutti gli Stati, ma vincola il risultato che si deve raggiungere, ed è quindi poi il singolo Stato a adottare le norme di attuazione per decidere in quale modo raggiungere suddetto obiettivo, che deve essere raggiunto entro un termine prefissato, altrimenti c'è una responsabilità da parte dello Stato nei confronti dell'Unione.
Non abbiamo, quindi, nessuna differenza particolare con i regolamenti se non per il fatto che solitamente necessitano di un termine per l'attuazione da parte degli Stati membri. Il mancato adempimento delle direttive fa sorgere un diritto di risarcimento nei confronti dello stato.
stesso per violazione del principio di cooperazione.–Coinvolti nella direttiva sono anche tutti i soggetti enti pubblici strumentali e territoriali, ma non possono essere introdotti obbligo a carico di privati.
La decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi per i destinatari da essa designati; quindi, portata individuale, e i destinatari non devono essere specificati apertamente ma basta che si possa intendere quali siano.
Nei casi di contrasto si disapplicano le norme da parte dei giudici comuni in favore di quelle europee; tuttavia, quando questo non è possibile, si riferisce alla Corte Costituzionale. I controlimiti, invece, sono quei confini invalidabili da parte di chiunque: quindi il diritto europeo prevale sulle leggi statali ma non sui principi supremi ed inviolabili.
Forme di Stato e di Governo
Gli stati possono essere classificati a seconda della forma di Stato, il fattore che si differenzia a seconda del rapporto tra gli elementi costitutivi dello Stato,
ovvero territorio, sovranità e popolo. La macroforma di Stato che incontriamo è la monarchia, caratterizzata dalla Corona intesa come istituzione politica che ha un potere assoluto quindi slegato da ogni regola; questa forma di stato subisce delle evoluzioni distinguibile in due fasi: lo stato patrimoniale, caratterizzato dall'onnipresenza del monarca a cui appartiene tutto, e non c'è differenza tra proprietà del re e quella pubblica; nella fase delle monarchie illuminate si ha una fase di stato in evoluzione del ruolo dei sudditi che iniziano ad avere un loro di polizia che rappresenta spazio e il re assume su di sé il ruolo di supportare il bene dei suoi sudditi; ci sono poi le grandi rivoluzioni da parte dei sudditi che segnano il passaggio dalla monarchia assoluta allo stato liberale (o stato di diritto). Le conquiste dello stato liberale sono il principio di legalità, separazione dei poteri, diritto di libertà e di proprietà.che