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CONCERTAZIONE

La concertazione si ha quando vi è il coinvolgimento dello Stato nella contrattazione collettiva. La contrattazione collettiva coinvolge così 3 soggetti: parte sindacale, parte datoriale, soggetto governativo. Il Protocollo Giugni - Ciampi è stato il primo accordo interconfederale che ha visto il coinvolgimento del Governo (ecco perché il nome Giugni-Ciampi). L'azione sindacale si è esplicata non solo in modo conflittuale (come nei casi di sciopero) ma anche attraverso un'azione politica. Negli anni, il sindacato ha svolto un vero e proprio ruolo politico, cioè un ruolo di partecipazione insieme al Governo nella definizione di alcune regole e principi. Quando parliamo di concertazione, facciamo riferimento essenzialmente di DUE MODELLI DI CONCERTAZIONE: 1. Modello che vede il sindacato coinvolto nel contenimento delle politiche salariali in una logica di controllo della spesa pubblica. 2. Modello di regolamentazione.della legge 80. La concertazione è un processo di dialogo e negoziazione tra le parti sociali (sindacati e associazioni datoriali) e il governo, al fine di raggiungere un accordo su questioni di interesse comune, come ad esempio la politica economica, il mercato del lavoro, la previdenza sociale, etc. Durante la concertazione, le parti coinvolte si incontrano regolarmente per discutere e negoziare le proposte e le posizioni su determinati temi. Questo processo permette di coinvolgere le parti sociali nella definizione delle politiche pubbliche, garantendo una maggiore legittimazione e accettazione delle decisioni prese. La concertazione può avvenire a diversi livelli: nazionale, regionale o settoriale. A livello nazionale, ad esempio, si possono raggiungere accordi quadro che poi vengono declinati a livello regionale o settoriale. La concertazione è un meccanismo di partecipazione e di democrazia sociale, che permette di superare i conflitti e di trovare soluzioni condivise. Tuttavia, è importante sottolineare che la concertazione non sostituisce la democrazia rappresentativa, ma la integra, offrendo uno strumento di dialogo e di confronto tra le parti sociali e il governo. In conclusione, la concertazione è un processo di dialogo e negoziazione tra le parti sociali e il governo, che permette di raggiungere accordi su questioni di interesse comune. È uno strumento di partecipazione e di democrazia sociale, che contribuisce a garantire una maggiore legittimazione e accettazione delle decisioni prese.

degli anni 80, con l'accordo Scotti del 1983. L'accordo Scotti è un protocollo d'intesa in materia di costo del lavoro. Lo Stato coinvolse i sindacati per gestire le dinamiche salariali, cioè perché questo provvedesse a contenere la crescita della retribuzione. In questo caso la concertazione nasce non da una volontà di attribuire un ruolo politico al sindacato ma da una necessità. È uno scambio politico nel senso che lo Stato chiede l'aiuto del sindacato che provvede a contenere gli aumenti retributivi in cambio di politiche fiscali più favorevoli per le aziende e per i lavoratori. Viene raggiunto, quello che è l'accordo di San Valentino del 1984. Sottoscritto il 14 febbraio 1984, con il quale si chiede alle parti di concretizzare gli impegni assunti l'anno prima, cioè da un lato dettare delle regole di contenimento dell'incremento delle retribuzioni, dall'altro lato esplicare le

politiche fiscali. Dato che la CGIL non sottoscrisse l'accordo, si mise in discussione la concertazione, tanto che negli anni successivi, per quasi 10 anni, non si parlò più di concertazione fino ad arrivare al 1993.

1993 Protocollo Giugni- Ciampi è un vero e proprio atto, perché lo Stato, il sindacato e la parte datoriale (Confindustria), collaborano tutti e tre per la definizione di regole (modello della regolamentazione)

L'accordo del '93 si presenta, anche formalmente in un modo diverso rispetto all'accordo Scotti. È organizzato per capitoli:

  1. è legato alle politiche dei redditi, cioè comprende regole in materia di retribuzione. Con l'accordo del '93 si stabilisce per la prima volta la durata del contratto collettivo distinguendo tra parte normativa (4 anni) e parte retributiva (2 anni). Significa che ogni due anni quindi le retribuzioni vengono ricontrattate per adeguarle, non più come prima con
Il meccanismo della scala mobile. [Oggi dopo l'accordo del 2009, sia la parte normativa sia la parte retributiva hanno una durata di tre anni]. 2. Riguarda gli assetti contrattuali, quindi la definizione dei livelli contrattuali (primo e secondo livello), ripartizione delle competenze tra primo e secondo livello, introduzione del principio di non ripetibilità. 3. Riguarda le politiche del lavoro nel senso che si inizia a coinvolgere il sindacato nella gestione di quelle che sono le politiche di lavoro e le riforme del mercato di lavoro. La concertazione si afferma come un metodo di regolamentazione che si viene a declinare sia sul piano negoziale che legale. Con il protocollo del '93 si assiste ad un nuovo modo di fare concertazione, intesa come metodo di regolamentazione e non più come semplice scambio politico. Lo Stato e il sindacato cooperano tra loro per la definizione di regole. La concertazione come modello di regolamentazione raggiunge il momento di massima.

Espressione con due accordi, uno del 1996 (Patto per il lavoro) e uno del 1998 (Patto di Natale).

1996: Patto per il lavoro

La risposta a questo accordo è il pacchetto TR EU L.196/97, la legge contrattata per eccellenza perché è espressione di un accordo trilaterale. Nel pacchetto Treu sono state tradotte in norme di legge una serie di accordi che le parti avevano trilateralmente assunto su diversi istituti giuridici del lavoro.

1998: Patto di Natale

Rubricato patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione. La concertazione viene istituzionalizzata e si inizia a pensare alla concertazione come una fase preliminare all'emanazione di una qualsiasi norma. Inoltre, si inizia a pensare anche ad una forma di concertazione decentrata a livello territoriale.

Nel 2001, con il Libro Bianco di Maroni (allora ministro del lavoro, tradotto poi nel decreto 276/2003) la concertazione viene completamente messa da parte e viene sostituita da una nuova forma di collaborazione, il...

cd DIALOGO SOCIALE che consiste in una preventiva consultazione delle parti sociali da parte del soggetto politico.
Nel libro bianco vengono spiegati i motivi per cui la concertazione si ritiene ormai superata e sono 3:
  1. Legato ad una questione politica: La concertazione viene riconosciuta come uno strumento necessario per un Governo tecnico (come lo era il Governo Ciampi). Per un Governo tecnico la concertazione era importante perché il consenso delle parti sociali serviva per recuperare in qualche modo il consenso elettorale che il Governo non aveva acquisito a monte tramite le elezioni.
  2. Legato alle tempistiche: Il raggiungimento di un accordo concertato all'unanimità richiedeva tempi lunghi e le riforme del mercato del lavoro erano urgenti.
  3. L'euro: È legata al fatto che nel 2002 è entrato in vigore l'euro e quindi le dinamiche salariali, le politiche monetarie sono determinate a livello europeo e non a livello nazionale.
Nel 2007 con il

Governo Prodi si torna a parlare di concertazione, ci fu un nuovo accordo del 23 luglio del 2007. Nel 2008 torna Berlusconi e dialogo sociale. Dal 2008 non se ne è più parlato di concertazione neanche nei successivi governi tecnici. Il dialogo sociale non è stato un metodo di collaborazione tra stato e parti sociali solo in governi connotati politicamente ma anche con i governi tecnici. Questo ha portato a riforme e controriforme da parte dei vari governi che si sono susseguiti in questi anni, perché non c'è mai stata una condivisione a monte. Quindi la concertazione è ormai un metodo mai superato, ma l'aspetto positivo della concertazione che sicuramente aveva come limite quello dei tempi lunghi. Norme invece che vengono emanate velocemente quindi senza una condivisione hanno una durata minore. Quindi l'importanza della concertazione, l'esperienza della concertazione come un momento di condivisione di regole, sia a livello

Contrattuale che anche a livello legale. La flessibilità

I temi più attuali di cui si discute in sede di contrattazione aziendale sono:

  • Welfare aziendale (incentivi interni)
  • Flessibilità

Quando si parla di flessibilità in termini di competenza della contrattazione aziendale, non si fa riferimento alla flessibilità in entrata (quindi alle tipologie di contratti), bensì alla flessibilità dell'orario di lavoro.

Nel nostro ordinamento non c'è una nozione di orario di lavoro giornaliero ma facciamo riferimento alla durata media dell'orario di lavoro settimanale di 40 ore. Il legislatore prevede accanto a questa durata media un limite massimo di 48 ore settimanali.

Nel nostro ordinamento abbiamo l'art. 8 della L. 148/2011 che riconosce alla contrattazione aziendale la possibilità di modificare in senso peggiorativo quanto previsto non solo dal CCNL ma anche quanto previsto dalla legge, ma a prescindere da questa.

Possibilità: la legge stessa riconosce in materia di orari di lavoro ampi margini di intervento. La contrattazione aziendale ha individuato i casi specifici in cui la contrattazione collettiva legittima il datore di lavoro a richiedere prestazioni di lavoro straordinario, il lavoratore non può rifiutarsi, questo perché l'eventuale rifiuto integrerebbe un inadempimento contrattuale con la possibilità per il datore di lavoro di predisporre delle sanzioni (tutte le sanzioni tranne il licenziamento). L'intervento della contrattazione aziendale in materia di orario di lavoro è molto importante, non solo riguardo alla legittimazione, e quindi all'individuazione dei casi in cui si può ricorrere al lavoro straordinario, ma anche per quanto riguarda le forme di compensazione, perché la legge rimette alla contrattazione collettiva l'individuazione delle modalità con cui il lavoro straordinario deve essere ricompensato.

maggiorazione retributiva (rimettendo in questo caso alla contrattazione stessa il compito di stabilire una percentuale, dal minimo del 10% al massimo del 50/60%) - l'attribuzione di riposi compensativi. - È possibile inoltre la combinazione dei 2 elementi (in genere vengono concessi prima i riposi compensativi e poi se il numero delle ore aumenta si ha l'attribuzione della maggiorazione retributiva). L'orario di lavoro è un tema molto dibattuto in sede di contrattazione aziendale perché: - da un lato l'azienda tramite la legittimazione del lavoro straordinario può evitare nuove assunzioni. - dall'altro lato però i sindacati hanno sempre assunto una posizione negativa nei confronti del lavoro straordinario perché da un'esigenza di maggiori prestazioni di lavoro devono derivare nuove assunzioni. Il tema dell'orario del lavoro è quindi un tema molto dibattuto in sede di contrattazione aziendale e quando se.ne parla entrano in gioco 3 elementi:
  • Le esigenze produttive del datore di lavoro
  • Le esigenze di tutela della salute del lavoratore (evitare eccessivi carichi di lavoro)
  • Le esigenze di conciliare
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
36 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vale1801 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Faleri Claudia.