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CGIL. Sindacato che per la prima volta in Italia per pochi anni dal 44 al 49 è

l’unico sindacato libero rappresentante di tutti i lavoratori italiani sindacato

italiano di cui fanno parte tutti i lavoratori che vogliono essere iscritti: è l’unico

che mette insieme tutte le ideologie antifasciste (i partiti avevano messo da

parte le differenze ideologhe ed erano animati e solo dall’unico motivo di

sconfiggere il fascismo: i sindacati di ispirazione comunista socialista cattolica

liberale erano confluiti nella struttura cgil unitaria.) Viene formalmente

abrogato l’odinamento corporativo sciolti sindacati di diritto pubblico (fascisti)

e si fece strada un tipo di sindacato libero privato: i contratti collettivi che

sono delle leggi restano in vigore salvo successive modifiche. Qst è il diritto

che vale nella parte d’Italia liberata dai fascisti: nel sud che si espande al

nord man mano che gli alleati avanzano. In qst parte di Italia nel 44 viene

istituita nei piani di studio universitari la materia Diritto del lavoro. !

Nella repubblica sociale italiana si cerca di portare avanti un programma di

socializzazione delle imprese: il punto + propagandistico toccato dal

fascismo: si prevedeva che le aziende con un certo numero di dipendenti 29

dovessero passare nella gestione dei lavoratori che i profitti andassero diviso

tra datori e lavoratori. Gestione e profitti divisi tra imprenditori e lavoratori: un

programma rivoluzionario: non fu mai realizzato un programma simile fu

buttato lì solo per accattivarsi gli operai delle grandi industrie del nord che

risposero organizzando grandi scioperi a torino e a milano. Gli operai erano

antifascisti al nord e molti furono deportati fucilati ecc. Le norme a tutela delle

donne durante il fascismo portarono a una caduta radicale del lavoro

femminile ma la guerra porta il contrario: gli uomini combattono l’industria è

presa dalle donne: i programmi della rep sociale sono solo per accattivarsi i

lavoratori che risposero in maniera violenta con sciopero occupazioni di

fabbriche ecc fino a che le norme sulla socializzazione non vengono abrogati

nel 1945 con la liberazione di milano dove in Italia ha ufficialmente fine la II

guerra mondiale: si passa a un regime diverso a un diritto del lavoro diverso:

il diritto del lavoro della costituzione. L'Italia elegge un’assemblea costituente:

si torna a votare dopo anni ed anni in cui non si era votato dove votano le

donne nel 2 giugno del 46 e nasce la repubblica: l'Italia il 2 giugno vota il

referendum costituzionale e scegli di diventare una repubblica. L’ultimo re dei

Savoia + costretto ad andare in esilio aveva governato come luogotenente

del padre per 2 anni. nel 44 45 Vittorio Emanuele III non abdica ma lascia i

poteri al figlio come luogotenente. Nel 46 viene eletta l’assemblea costituente

e dopo un paio di anni di lavoro il primo gennaio del 1948 la costituzione

entra in vigore: ci sono importanti norme lavoristiche nella nostra costituzione!

!

Costituzione di Carta!

!

Qst metafora è di uno dei + grandi costituzionalisti Piero Calamandrei: la

costituzione rimane un pezzo di carta se noi giorno dopo giorno non le diamo

vita: Ed è questo che è successo per tutti gli anni 50 e 60. La nostra

costituzione è rimasta sulla carta e non è entrata nei luoghi di lavoro. !

Art 1 L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro: il lavoro è un

valore fondamentale del nostro paese, l'Italia è fondata sul lavoro. Che vuol

dire? La nostra costituzione e il lavoro. Fondata sul lavoro? L'Italia non è

fondata sul lavoro... Che vuol dire fondata sul lavoro? Sul lavoro di chi è

precario del call center, sul lavoro dell’imprenditore, del presidente della

squadra di calcio sono tutti lavoratori per la cost? In realtà la costituzione è

frutto del compromesso tra varie ideologie: le ideologie che avevano sconfitto

il fascismo erano quella liberale laica e quella cattolica. Qst 3 ideologie erano

presenti tutte e 3 nella costituzione nello scrivere la costituzione vi è stato un

compromesso: ci sono norme di sinistra che fanno capo all’ideologia cattolica

e liberale. Alcune norme sono rimaste neutre perché non si sapeva a chi dare

ragione. I socialisti e i comunisti fecero una proposta di articolo “l’italia è una

repubblica di lavoratori” era una proposta di sinistra perché dava un ruolo 30

principal e ai lavoratori non agli organizzatori del lavoro. La proposta fu

bocciata solo per 12 voti. A quel punto la costituente andò in stallo finché

amintore fanfani trovò qst formula di compromesso:l'Italia è una repubblica

democratica fondata sul lavoro non si dice di chi è il lavoro ma forse si tratta

del lavoro di tutti. Lavoro come valore a prescindere dal ruolo che la persona

svolge nella società. Qst norma poi va riempita di contenuti con quelle che si

dice all’art 4. Ci sono 2 commi. diritto al lavoro e dovere di lavorare. Prima

dell’art 4 c’è l’art 3. L’art 4 che vuol dire? Lettura norma. La repubblica

riconosce il diritto al lavoro. È un diritto è la prima volta che nel nostro paese

si dice che la persona ha diritto a lavorare non un semplice dovere civico

verso gli altri (è un comma meno innovativo, ovviamente il lavorare non è un

obbligo non esiste nessuno che mi possa costringere a lavorare). Quello che

è importante è il primo comma: il diritto al lavoro. Che portata ha il diritto al

lavoro? Può essere il diritto ad avere un posto di lavoro. Si può andare

davanti al giudice e dire fammi assumere da quel datore: non è un diritto

giustiziabile: non posso andare in giudizio per reclamare l’applicazione di qst

diritto. Che significato reale può avere il diritto al lavoro? Potrebbe significare

che il lavoro inteso come posto di lavoro è un mio diritto conservarlo. Una

norma del genere impedirebbe con ogni probabilità il licenziamento senza

causa: un datore di lavoro può licenziare il proprio dipendente solo se c’è un

motivo reale perché se non c’è un motivo configge la libertà del datore di

lavoro di licenziarmi con un diritto al lavoro sancito dall’art 4 della

costituzione. Contro tutti i tentativi di eliminare ogni tutela in materia di

licenziamento. Il diritto al lavoro svolge anche il ruolo di affermare il diritto e

dargli qualche sostanza (non tale da andare davanti al giudice p) ma è un

parametro di riferimento da adottare in controversie tra datore di lavoro e

lavoratore quando si discute del mantenimento del posto di lavoro. Il diritto al

lavoro riguarda chi lavora non chi organizza la produzione nell’art 4 lavoro

vuol dire qualcosa di diverso rispetto all’art 1. L’art 4 riconosce il diritto al

lavoro ai lavoratori o un diritto di lavorare generico? Preliminare è l’esame

dell’art 3 dove c’è tutto ciò che concerne la funzione del diritto del lavoro

come diritto antagonista diseguale. Tutte qst cose trovano nell’art 3 un

fondamentale appiglio giuridico. L’art 3 è diviso in 2 commi il primo afferma

l’uguaglianza formale e il II comma dell’uguaglianza sostanziale.

L’eguaglianza formale si afferma a fine 600 inizio 700 l’art 3 comma uno è

una norma vecchissima di secoli: dice nasciamo tutti uguali. Formale non è

un bell’aggettivo. Ci dice che non ci devono essere differenze tra persone in

base a sesso razza lingua religione opinione politica condizioni economico e

sociali. Siamo tutti uguali ma il passaggio fondamentale della nostra

costituzione è il II comma: eguaglianza sostanziale. La cost prende atto che

l’eguaglianza formale non esiste è un obiettivo a cui dobbiamo tendere è

l’obiettivo finale realizzare l’eguaglianza vera di tutti i cittadini perché oggi c’è

31

una profonda diseguaglianza. per la prima volta qst viene scritto in una carta

costituzionale: gli uomini di fatto non sono tutti uguali: alcuni sono + uguali

degli altri. La costituzione non si ferma ad ammettere che l’eguaglianza

formale non c’è ma per far si che essa sia raggiunta in futuro allora è compito

della repubblica rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione

dell’eguaglianza di cui al comma 1. Lo stato deve rimuovere gli ostacoli che si

frappongono a una vera e propria eguaglianza. Che vuol dire per un

giuslavorista l’art 3 comma 2? Vuol dire che il diritto deve essere rivolto a qst

funzione fondamentale: rimuovere gli ostacoli per la realizzazione

dell’eguaglianza formale: il diritto che si occupa delle relazione di lavoro deve

essere un diritto che deve cercare di parificare il lavoratore nella struttura del

rapporto di lavoro nella gestione del rapporto di lavoro perché il lavoratore

non è eguale all’imprenditore. E come se il primo comma dice lavoratore e

datore sono uguali non ci devono essere differenze tra loro. Ma il II comma

dice Non è così perché ci sono degli ostacoli che fanno si che i 2 nn siano

uguali: allora la legge deve far sì che qst ostacoli vengano rimossi. un diritto

diseguale che tratti il lavoratore in maniera diversificata ai sensi dell’art 3

comma 2 cost che legittima favorisce promuove un diritto di riscatto sociale,

di una parte svantaggiata nel mondo della produzione. Tutto il diritto del

lavoro deve essere animato dallo spirito del diritto del lavoro di attuare la cost

di eliminare gli ostacoli che si frappongono all’eliminazione di una vera

uguaglianza. In attuazione dell’art 3 comma II cost tutte le norme successive

riferite al lavoro: art 35 e ss della cost non vanno riferiti indifferenziatamente

al datore di lavoro e lavoratore ma solo alla parte che ha bisogno della

rimozione degli ostacoli:norme cost di garanzia destinate alla parte che ha

bisogno di veder rimossi gli ostacoli. Art 35 lettura norma. La repubblica

tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. é un corollario dell’art 1?

Quali sono tutte le sue forme e applicazioni? Il lavoro dei lavoratori o

dell’imprenditore? Solo quello dei lavoratori l’altro non ha bisogno di veder

rimosso gli ostacoli perché sta dall’altra parte dell’ostacolo. Art 2060 cc.

Lettura norma. È uguale? L’art 2060 è firmato Benito Mussolini, l’art 35 della

cost è firmato dagli antifascisti ma dicono la stessa cosa... La norma non va

interpretata nel senso letterale e storico nel senso in cui è stata emanata c’è

interpretazione evolutiva che interpreta la norma oggi dove l’idea sottesa è un

altra . Pe r il legislatore corporativista il 2060 nell’intenzione del legislatore

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Publisher
A.A. 2013-2014
210 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Brovict di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Gaeta Lorenzo.