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La riserva di legge: una limitazione del parlamento sovrano

La riserva di legge è una limitazione del parlamento sovrano. Il parlamento non può sempre decidere in completa volontà, la costituzione impone al parlamento di disciplinare quella materia. La riserva è un vincolo al legislatore, e poi anche al governo, ma soprattutto al legislatore. Questo però è un fenomeno secondario. Già da prima delle costituzioni rigide il principio di legalità formale imponeva al governo l'attesa dell'autorizzazione, anche prima da solo il governo non poteva disciplinare nulla. La riserva di legge, anzitutto, è un vincolo al legislatore, è una limitazione della sua libertà. Prima il parlamento poteva scegliere a discrezione, adesso non può più meramente autorizzare il governo. Ecco perché le riserve di legge devono essere contenute nella costituzione, perché la.

costituzione è sovra ordinata, se fossero nella legge vi sarebbe l'abrogazione che bloccherebbe il principio. Qualcuno su questo passaggio ha pensato di argomentare che oggi il legislatore debba sempre dettare una qualche disciplina sostanziale di qualsiasi materia, cioè mentre prima poteva lasciare dei buchi, oggi mentre autorizza il governo deve dare per forza una disciplina generale e sostanziale, non lasciando il governo libero di scegliere di fare come vuole: PRINCIPIO DI LEGALITA' IN SENSO SOSTANZIALE. Vigerebbe un obbligo del parlamento di dare almeno gli aspetti generali anche quando si da al governo l'autorizzazione. È così? Le riserve sono: 1) Assolute: non c'è spazio per possibili attribuzioni al governo, l'intera materia deve essere disciplinata dal parlamento 2) Relative: il parlamento potrà limitarsi a dare la disciplina generale e potrà se lo ritiene dare al governo didisciplinare la normativa di dettagli. La costituzione dice che alcune materie hanno la riserva assoluta, altre hanno riserva relativa con relative conseguenze, e poi ci sono le materie SCOPERTE, quelle che non hanno riserve. Sono 3 le categorie di oggetti di legislazione. Ma allora, se fosse vero che il parlamento sempre in tutte le materie che volesse dare potere al governo per legiferare, dovesse anche dare una disciplina sostanziale della materia, non vi sarebbe differenza tra le materie di riserva relativa e quelle non coperte da riserva. Per la stessa ragione per cui la costituzione da riserve relative, vi siano altre materie in cui, non essendoci riserva, il parlamento può dare al governo il potere di regolamentare. La legalità in senso sostanziale quindi, (il parlamento deve autorizzare ogni singola manifestazione del potere del governo più dettare la disciplina generale della materia) vale solo se esiste la riserva di legge relativa, la legalità sostanziale.

Il principio di legalità coincide con la riserva relativa, ed è utilizzabile solo nel caso in cui ci sia legge con riserva relativa. 05/03

Il principio di legalità

Il principio di legalità inteso nelle 3 accezioni viste ci consente di delineare i rapporti che si possono manifestare tra la legge e le fonti secondarie (atti del potere esecutivo a quella costituzione non attribuisce la stessa forza della legge). Il rapporto che si instaura tra questi è atti è regolata dal criterio cronologico e non da quello gerarchico.

Il discorso che riguarda i rapporti tra legge e regolamento si inquadra nel discorso concernente le relazioni che si instaurano nei rapporti di potere tra governo e parlamento: la forma di governo parlamentare nella sua forma eccezionale si porta con sé la relazione gerarchica tra questi due tipi di fonti. Vi sono ordinamenti costituzionali che hanno forme diverse dalla forma di governo parlamentare che prevedono diverse relazioni.

Es. Nel 1958 viene approvata la

nuova costituzione francese si abbandona la forma di governo parlamentare come era conosciuta precedentemente (era come quella italiana) e vengono ridotti i poteri del parlamento nei confronti del governo: lo scopo dei costituenti del 1958 era di rafforzare i poteri del governo rispetto al parlamento. Le conseguenze sul piano del sistema delle fonti sono evidenti: il rapporto tra legge e regolamento è regolato in maniera molto diversa da come espresso ieri. Esiste un elenco di materie scritto in costituzione di competenza della legge. Si instaura tra legge e regolamento un rapporto di competenza. In Francia, se un regolamento è in contrasto con la legge, è invalido solo se pretende di disciplinare la materia che la costituzione attribuisce alla competenza della legge. Questo istituto è completamente diverso dalla riserva di legge dell'ordinamento italiano. In Italia, in tutti i casi in cui la costituzione non riserva ad una legge una materia, la legge la può.comunque occupare, è semplicemente tenuto ad occupare quelle checoperte da riserva di legge. Invece in Francia quella è ritenuta come una riserva di competenza: con12A cura di Fabrizio Andrioloquesta il governo sa che nelle materie che non sono attribuite alla competenza del Parlamento,potrà intervenire direttamente con regolamento senza bisogno di nessuna mediazione legislativa.Se la legge pretendesse di disciplinare autonomamente una materia che non rientra nell’elenco dimaterie attribuite alla competenza legislativa quella legge sarebbe incostituzionale perchéinvaderebbe la competenza del regolamento.La stretta connessione tra forma di governo e sistema delle fonti fa sì che ogni modifica, anchetacita, del funzionamento concreto della forma di governo ha sempre conseguenze sul piano delfunzionamento concreto del sistema delle fonti. Il sistema delle fonti che abbiamo descritto fino aieri sono compatibili con una forma di governo parlamentarecosì come concepita dal costituente della costituzione del '48. La costituzione del '48 è a baricentro parlamentare e richiede al parlamento di prendersi la responsabilità del potere che il popolo le attribuisce. Il sistema delle fonti è rigidamente monistico. Le progressive trasformazioni che la forma di governo ha subito nel corso degli anni, si sono obiettivamente riverberate sul sistema delle fonti, anche se tutto ciò non è stato sancito da specifiche revisioni costituzionali. Il progressivo adattamento crea problemi perché si manifesta in maniera indisciplinata. Il progressivo indebolimento del sistema politico parlamentare ed il rafforzamento dell'esecutivo, senza che venissero istituiti nuovi strumenti positivi che lo legittimassero, ha portato alla modifica tacita e strisciante del sistema delle fonti non regolata. Oggi ci troviamo di fronte ad un sistema delle fonti sempre più complesso da codificare. Viene meno larigida subordinazione gerarchia dei regolamenti rispetto alle leggi e contemporaneamente si assiste alla progressiva dilatazione dello spazio della normazione. Sono tutti elementi che comportano difficoltà a ridurre a unità l'ordinamento giuridico. La forza di legge è l'insieme delle caratteristiche che consentono alla legge di sostituirsi a fonti precedenti ed, dall'altro, di resistere all'abrogazione o deroga sul piano attivo e passivo. Sono caratteristiche sostanziali o formali? Nell'800 la legge veniva dipinta sulla base delle sue caratteristiche intrinseche: sul contenuto. Oggi invece una legge viene riconosciuta solo per la sua forma. Già lo stato liberale conosceva la nozione delle leggi speciali (derogano al principio di generalità) e delle leggi eccezionali (derogano al principio di astrattezza). Infatti queste leggi si applicano solo nei casi espressamente stabiliti. Nell'evoluzione e nella progressiva dilatazione dello spazio della normazione, la rigida subordinazione gerarchica dei regolamenti rispetto alle leggi comporta difficoltà a ridurre a unità l'ordinamento giuridico. La forza di legge è l'insieme delle caratteristiche che consentono alla legge di sostituirsi a fonti precedenti ed, dall'altro, di resistere all'abrogazione o deroga sul piano attivo e passivo. Tali caratteristiche possono essere sostanziali o formali. Nell'Ottocento, la legge veniva valutata in base al suo contenuto intrinseco. Oggi, invece, una legge viene riconosciuta principalmente per la sua forma. Già nello stato liberale si conosceva la nozione di leggi speciali, che derogano al principio di generalità, e di leggi eccezionali, che derogano al principio di astrattezza. Queste leggi si applicano solo nei casi espressamente stabiliti.complicazione dell'ordinamento giuridico, il rapporto tra la legge generale e le poche leggi speciali che drogavano le leggi generali si è capovolto per diverse ragioni: 1) Complicazione società che rende difficile ragionare per categorie generali. 2) Cattiva gestione del rapporto tra generalità e specialità. Nel corso del '900 si utilizza la legge sempre di più per disciplinare casi più specifici ed il principio di generalità della legge entra in crisi. Oggi la legge, e di conseguenza la forza di legge, è un atto normativo generale ed astratto? A cura di Fabrizio Andriolo No, perché oggi l'unica caratteristica che accomuna tutte le leggi è il fatto di essere state approvate seguendo la disciplina procedimentale stabilita dagli art. 70, 71, 72, e 73 della cost. L'unica definizione che ci è permessa della legge è una definizione formale: è legge tutto ciò che

è rivestito di quella specifica forma. La costituzione invece non stabilisce un vincolo sostanziale alla legge e quindi anche una legge con contenuto generale nullo è una legge perché viene approvata dal parlamento sulla base del procedimento previsto dalla costituzione.

La riserva di giurisdizione

Ma allora il legislatore può rivestire della forma della legge qualsiasi contenuto egli voglia? Può introdurre nella forma legge qualsiasi contenuto non in contrasto con la costituzione?

Esiste un contenuto a cui non può essere attribuita la forma della legge: il contenuto di una sentenza di un giudice. Questa è la riserva di giurisdizione: ci sono degli atti che possono essere adottati solo da giudici nella forma del provvedimento giudiziario (in genere le sentenze).

Nella costituzione ci sono molte riserve di giurisdizione: il parlamento non può disporre per legge la restrizione di libertà personale di un singolo individuo. La legge

stabilisce quando il giudice può adottare il provvedimento di limitare la libertà. Nella costituzione è prevista almeno una limitazione certa e sicura alla possibilità espansiva della forza di legge con atti aventi forza di legge si potranno disciplinare tutti i contenuti che si vogliono ad eccezione dei provvedimenti giudiziali perché c'è la riserva di giurisdizione. La riserva di amministrazione Così come la legge non può rivestire della propria forma un atto che ha natura di provvedimento giudiziario, la legge non può pretendere di interrompere l'efficacia di un provvedimento giudiziario. A meno che la legge che annulla un certo reato provoca la cessazione di condanne comminate dai giudici. È vietato il provvedimento legislativo che interviene sul singolo caso giudiziario. Esiste qualche cosa di simile anche in relazione all'attività del potere esecutivo/amministrativo? La legge non si può

Sostituire ad un provvedimento del giudice, ma si può sostituire ad un provvedimento di amministrazione? Esiste una specie di riserva di amministrazione?

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
136 pagine
6 download
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fabbo92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Grosso Enrico.