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RISERVA DI LEGGE RINFORZATA O AGGRAVATA
Si ha quando la Costituzione impone che un data materia sia disciplinata dalla legge (o atto
avente forza di legge) e disciplina essa stessa parte della materia, vincolando le scelte del 67
legislatore, o stabilisce che l’intervento del legislatore avvenga secondo determinate
procedure.
Esempio: art. 97 c. I
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati
il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.
Esempio: art. 16 c. I
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio
nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di
sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dai territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli
obblighi di legge.
→ Cordoni sanitari = se in una zona c’è un’epidemia, chi è dentro non può uscire fino a
quando non è debellata.
→ Il foglio di via = Nel caso di pericolosità di un individuo quello non può muoversi dal
Comune di residenza
RIASSUNTO:
RISERVA DI LEGGE ASSOLUTA:
● Regolamenti di esecuzione a discrezionalità tecnica
RISERVA DI LEGGE RELATIVA:
● Regolamenti di esecuzione
● Regolamenti di attuazione
● Regolamenti autorizzati o di delegificazione
● Regolamenti di organizzazione
RISERVA DI REGOLAMENTO (Art. 117 c. VI, Art. 97, Cost.)
● Regolamenti indipendenti
17. REFERENDUM
Consente l'esercizio diretto della sovranità popolare. L’istituto referendario è stato destinato a
operare sia a livello nazionale, sia regionale, sia locale. Per il livello nazionale è regolato dalla
Costituzione, mentre non viene detto nulla per il livello regionale e locale. Si definisce una
fonte di diritto negativa perché non introduce nuove leggi ma ha solo una forza negativa,
pertanto è una fonte primaria. Con i referendum non si può chiedere l'abrogazione di un
regolamento. Il nostro sistema di basa sulla democrazia rappresentative, con correttivi di
democrazia diretta. Le stesse regole previste per lo svolgimento della propaganda elettorale si
applicano alle campagne referendarie. Ci sono diversi tipi di referendum: 68
● Costituzionale: consulta della popolazione in relazione a una modifica della
Costituzione.
● Abrogativo: Consultare la popolazione in relazione all’abrogazione, totale o parziale, di
una o più norme primarie.
● Relativo a modifiche territoriali: consultazione delle popolazioni interessate in
previsione di modifiche territoriali riguardanti Regioni, Province e Comuni. (Art. 132
Cost) (es. Volete voi che il Comune di Ivrea sia annesso alla valle d'Aosta?)
● Consultivo: previsto dagli statuti di Regioni, Province e Comuni. Non è un vincolo
giuridico. Se il comune chiede se la popolazione vuole fare un centro commerciale, la
popolazione non vuole, l'amministrazione può farlo comunque politicamente, perché
poi non sarà più votata.
REGOLAMENTO REFERENDUM ABROGATIVO
Art. 75 Cost.
Prima degli anni ‘70 non era possibile fare referendum. Ci sono una serie di limiti elaborati
dalla giurisprudenza della Corte.
Può essere chiesto da:
● 500.000 elettori
● Ti Consiglio regionali (che deliberano a maggioranza assoluta)
Controlli sul referendum:
● Giudizio di legittimità attribuito all'ufficio centrale per il referendum istituito presso la
Corte di cassazione. Si occupa di controllare la corretta interpretazione delle norme
(nomofilachia). Esso svolge un controllo di tipo formale, come controllare le firme dei
500.000 elettori e che siamo apposte da cittadini elettori.
● Giudizio di ammissibilità affidato alla Corte costituzionale. Si controlla il contenuto del
quesito referendario
● Indizione da parte del Presidente della Repubblica con DPR.
GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ
● Numero e validità delle firme presentate
● Corretto svolgimento del procedimento:
○ Rispetto del termine di 3 mesi per la raccolta firme
● Validità delle deliberazioni dei Contenuti sugli Regionali
● La qualificazione di legge o atto avente forza di legge degli atti normativi oggetto di
richiesta referendaria
Può disporre:
● L'unificazione di più richieste referendarie che presentino uniformità o analogia di
materia.
● L'interruzione del procedimento qualora le norme sottoposte a referendum siano state
nel referendum siano state nel frattempo abrogate
● Che il referendum abbia ad oggetto la nuova disciplina, se le vecchie norme sono state
abrogate da disposizioni che non ne modificano gli aspetti sostanziali. (Si
raccoglievano firme per votare; il Parlamento abrogata quella legge e ne faceva una
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nuova con lo stesso contenuto per bloccare il referendum. La corte ha dichiarato
questo processo illegittimo, pertanto l'ufficio centrale, se ritiene che la nuova legge
coincida con quella vecchia nel contenuto sostanziale, può far fare il referendum per la
nuova legge)
GIUDIZIO DI AMMISSIBILITÀ
La Corte costituzionale esamina:
● Il rispetto dei limiti di cui all’art. 75 Cost.
● Il rispetto di altri limiti elaborati dalla corte stessa
I propri del Referendum o i delegati regionali possono presentare memorie alla Corte per
indicare gli atti con cui le parti esprimono gli atti nei processi amministrativi
È inammissibile nel caso di leggi particolarmente resistenti all’abrogazione.
LIMITI STABILITI DALLA COSTITUZIONE
L’articolo. 75 Cost prevede espressamente che non possano essere sottoposte a referendum
le leggi:
● Tributarie
● Di bilancio
● Di amnistia: misura di estinzione del reato (cancellazione dal certificato casellario
giudiziale)
● Di indulto: misura di estinzione della pena
● Di autorizzazione a ratificare trattati internazionali
Limiti ulteriori elaborati dalla Corte
● Il quesito referendario deve essere univoco, chiaro, omogeneo
○ La Corte ha però riconosciuto l'ammissibilità di referendum che, intervenendo
su singole parole o disposizioni, modificano il significato complessivo della
norma (c.d. referendum manipolativi). Il referendum manipolativo è ammesso
solo se per la legge elettorale, al fine di evitare un vuoto normativo che, al
momento dello scioglimento delle Camere, causi un blocco istituzionale per
mancanza di legge elettorale. Quindi il referendum sulla legge elettorale si può
fare solo se la normativa risulta autoapplicabile (= e possibile dargli
applicazione)
NON POSSONO ESSERE OGGETTO DI REFERENDUM:
● Norme costituzionali o altre leggi costituzionali
● Leggi a contenuto costituzionale vincolato
● Leggi collegate strettamente a quelle vietate dall'articolo 75 Cost. (Leggi di esecuzione
dei trattati internazionali, leggi finanziarie)
● Leggi obbligatorie necessarie
INDIZIONE, VOTO E PUBBLICAZIONE
Indizione avviene con DPR. In seguito ad una deliberazione del Consiglio dei Ministri.
La votazione si svolge in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.
L'abrogazione delle norme oggetto di referendum avviene se: 70
● Partecipa al voto la metà + 1 degli aventi diritto (quorum costitutivo)
● È favorevole alla rotazione la metà + 1 dei voti validamente espressi (quorum
deliberativo)
DOPPIO QUORUM
→
Pubblicazione:
● Esito positivo (abrogazione): l'abrogazione è dichiarata con DPR pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale e sulla raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
Ha effetto dal giorno successivo alla pubblicazione
● Esito negativo (non abrogazione): comunque pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.
Una richiesta di referendum abrogativo della stessa fonte primaria non può essere presentata
prima di 5 anni.
Lo scrutinio avviene presso l’Ufficio centrale presso la Corte di Cassazione.
È sospeso in caso di scioglimento anticipato delle Camere.
REGOLAMENTO REFERENDUM COSTITUZIONALE
Nell’ipotesi in cui, la maggioranza raggiunta in ciascuna Camera, nella seconda votazione sulla
legge costituzionale, non raggiunga i ⅔, ma la sola maggioranza assoluta, si prevede che alcuni
soggetti (500.000 elettori, 5 Consigli regionali o ⅕ dei membri di una Camera) possano
chiedere il referendum sul testo votato dal Parlamento.
L’oggetto non è una legge già entrata in vigore, bensì una delibera legislativa del Parlamento,
ancora non produttiva di alcun effetto.
Il referendum vince se si raggiunge il 50% + 1 dei voti espressi. Non c’è il quorum di
partecipazione.
I giudizi sono gli stessi del referendum abrogativo, salvo il giudizio di ammissibilità da parte
della Corte costituzionale, che non è previsto (mentre è previsto un giudizio di legittimità
dell’iniziativa referendaria da parte dell’Ufficio centrale per il referendum.
REGOLAMENTO REFERENDUM RELATIVO A MODIFICHE
TERRITORIALI REGIONALI
La fusione o la creazione di Regioni deve passare attraverso un complesso procedimento in
cui è previsto un referendum approvativo. Entro 60 giorni dalla pubblicazione in G.U.
dell’esito favorevole del referendum, si procede con la presentazione al Parlamento, da parte
del ministro per l’interno, dei relativi disegni di legge costituzionale (per fusione o creazione
Regione) od ordinaria (per distacco di Comuni e Province da una Regione).
REGOLAMENTO REFERENDUM CONSULTIVO REGIONALE
Gli statuti regionali disciplinano l’esercizio del referendum su leggi e provvedimenti
amministrativi della Regione. Gli statuti affidano il giudizio di ammissibilità agli organi di
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garanzia statutaria, che sono indipendenti dal Consiglio regionale e dunque organi terzi e
imparziali.
REGOLAMENTO REFERENDUM RELATIVO A MODIFICHE
TERRITORIALI COMUNALI
I referendum relativi all’istituzione di nuovi Comuni, alla modifica delle loro circoscrizioni o
denominazioni devono essere adottati con legge regionale, previa consultazione delle
popolazioni interessate. Per popolazioni interessate, nel caso di una frazione che si vuole
staccare dal Comune e che richiedono l’erezione in Comune autonomo, si intende la
popolazione di tale frazione, ma anche di tutte le altre che rimarrebbero nel Comune di
origine.
REGOLAMENTO CONSULTIVO COMUNALE E PROVINCIALE
La Costituzione non parla di referendum comunali e provinciali, ma in questi anni si è assistito
al moltiplicarsi di consultazioni popolari. Oggi i referendum consultivi comunali o provinciali
devono essere contenuto obbligatorio degli statuti comunali e provinciali.