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Il Presidente della Repubblica

Organo stabile della Costituzione, il Presidente della Repubblica è eletto ogni sette anni dal Parlamento in seduta comune e con tre delegati per ogni regione (uno per la Valle d'Aosta) per non renderlo schiavo e prigioniero del Parlamento. Lo scrutinio è segreto e servono i 2/3 per i primi tre scrutini, altrimenti al quarto basta la maggioranza assoluta.

Figura super partes, il Presidente della Repubblica non può essere "destituito" come il parlamento e un mese prima della fine del mandato riunisce in seduta comune le camere per la nuova rielezione (ex art. 84). Se le camere sono sciolte o manca meno di tre mesi dal loro scioglimento, la riunione in seduta comune per l'elezione è fissata entro 15 giorni dall'riunione delle nuove camere (ex art. 85), unico caso di prorogatio. È prevista poi la legge secondo la quale il Presidente della Repubblica non possa sciogliere le camere nel semestre bianco per poi essere rieletto.

da un parlamento magari meno ostile. Ex articolo 91 il Presidente della Repubblica può essere messo in stato d'accusa per alto tradimento o attentato alla Costituzione dal Parlamento inseduta comune (a maggioranza assoluta) e il giudizio poi spetta alla Corte costituzionale, tuttavia le sanzioni sono eseguibili solo a fine mandato per non ostacolare il regolare svolgimento dei suoi compiti. Per ogni reato che non sia compiuto durante l'espletamento delle sue funzioni è condannabile come un semplice cittadino. La sua sicurezza è garantita attraverso un prefetto scelto dal ministero dell'interno, mentre il mantenimento attraverso un assegno annuo è stabilito per legge. Il Presidente della Repubblica gode di garanzie penali contro offese fisiche o verbali e contro attentati. In caso di assenza le sue funzioni sono espletate dal Presidente del Senato. In caso di impedimento momentaneo c'è la supplenza del Presidente del Senato, ma in caso diimpedimento permanente è il Parlamento a supplire al Presidente della Repubblica. I suoi poteri sono: accreditare e ricevere funzionari diplomatici; dichiarare lo stato di guerra, deliberato dalle camere; indire le elezioni e fissare la prima riunione delle nuove camere; promulgare le leggi approvate in Parlamento, accogliere il giuramento del governo e le eventuali dimissioni; rinviare alle camere con messaggio motivato le leggi non approvate e chiedere una nuova deliberazione; concedere la grazia e commutare le pene; nominare un terzo dei componenti della Corte costituzionale; decretare lo scioglimento di consigli regionali e la rimozione di presidenti di regione; specificare indirizzo politico costituzionale; indizione referendum(86). Governo; esso è composto dal consiglio dei ministri e capo del consiglio. Il capo del consiglio nomina il Premier dopo le consultazioni avvenute con i presidenti delle due camere e i rappresentanti dei partiti; i ministri sono nominati dal Premier in

persona che deve ovviamente tener conto delle indicazioni della coalizione. Dopo il giuramento davanti al Presidente della Repubblica di Premier e ministri si va alla prova del Parlamento, cioè, di fronte alle camere il nuovo esecutivo chiede una mozione (votazione con motivazione) di fiducia per iniziare i lavori; qualora non ci sia la fiducia il Presidente è costretto a sciogliere le camere e saranno indette nuove elezioni (cosiddetto "governo elettorale"). Nella camera e basta è possibile chiedere la questione di fiducia sia per compattare una maggioranza che per aggirare l'ostruzionismo dell'opposizione. La mozione di sfiducia, che può colpire tutto un Governo o solo un ministro, deve essere firmata e presentata da almeno 1/10 dei componenti della Camera e non può essere discusso prima di tre giorni dalla sua presentazione (ex art 94).

Consiglio dei ministri: per legge sono 18 (dopo notevoli cambiamenti) dal 2006, e i viceministri sono al massimo 10.

per ogni governo. I ministri hanno la funzione di garantire l'indirizzo politico del paese, cosa che manca ai viceministri. I sottosegretari sono organi ausiliari dei ministri nell'esercizio delle loro funzioni; essi sono nominati dal Presidente della Repubblica dopo decreto su proposta del Premier. Ministri senza portafoglio sono ministri che hanno competenze specifiche, hanno una loro struttura amministrativa ma non hanno le medesime responsabilità del ministro. - Comitati interministeriali: insieme di ministri che, attraverso legge, stringono collaborazioni per redigere atti; i più importanti: C.E.S.I.S. (sicurezza) e C.I.R. (ricostruzione industriale). - Consigli di gabinetto: introdotti nel 1993 dal governo Craxi, e composti da più ministri, sono organi non costituzionalmente previsti che servono a coadiuvare il Premier nella sua politica di unità d'indirizzo e di direzione della linea politica. - Presidente del consiglio è il ministro con

piùresponsabilità e poteri:egli infatti sceglie glialtri ministri,intrattiene rapporti con il parlamentoe presenta disegni di legge di iniziativagovernativa(ex art 95).Legge 400 del 1988 specifica competenze e poteri delPremier,rafforzati da decreto legge del 1999(conconferma del compito di condurre una linea politica ecoordinare enti amministrativi).Il premier cura i rapporti col parlamento,all’internodel Governo,con gli enti locali e confessionireligiose,oppure delega a un ministro.I ministri sono responsabili per gli atti del propriodicastero ovvero collegialmente per ciò che riguardail consiglio dei ministri(ex articolo95);responsabilità principalmente politica davanti alparlamento oppure responsabilità amministrativa,vistoche sono dipendenti pubblici.Anche per i ministri ci sono guarentigie penali: ireati commessi sono punibili si,ma serveun’autorizzazione a procedere(ex art 96) da partedella camera di appartenenza;i reati di cui si

di beni e servizi per il funzionamento dell'amministrazione), e di controllo. I reati ministeriali sono reati commessi esclusivamente da ministri e non da persone comuni. Questi reati vengono segnalati al Procuratore che li invia a un collegio speciale. Il collegio, dopo aver condotto le indagini, decide se archiviare il caso o trasmetterlo al Presidente della camera competente per l'autorizzazione a procedere. Il Presidente invia tutto alla giunta competente che a sua volta lo trasmette al procuratore. L'assemblea vota a maggioranza assoluta se autorizzare o meno la procedura, fornendo una motivazione scritta. La Pubblica Amministrazione comprende gli organi centrali e periferici che fanno capo al Governo all'interno dello Stato. Si fa riferimento alla Pubblica Amministrazione come un insieme di enti che hanno il potere pubblico e che si occupano degli interessi della collettività. La Pubblica Amministrazione svolge compiti di regolazione e conservazione, di benessere (utilizzo di beni pubblici), strumentali e ausiliari (acquisizione di beni e servizi per il funzionamento dell'amministrazione) e di controllo.

dei beni necessari per il funzionamento dell'amministrazione, nonché il controllo finalizzato al miglior funzionamento delle organizzazioni burocratiche)

Attraverso la legge 15 del 2005, c'è stata una rivoluzione nel modo di esistere della Pubblica amministrazione, infatti con tale procedimento si è andato ad attuare l'art.5 della Costituzione in materia di assegnazione di maggiori poteri alle autonomie locali (decentramento), non solo, attua anche il procedimento di sussidiarietà (principio secondo il quale è l'organo più vicino al cittadino a dover far fronte alla questione; principio regolativo) avvicinandosi sempre di più al cittadino (attenendosi ai principi comunitari); questa tendenza al rapporto col cittadino la si nota a partire dal comportamento (codice di comportamento del 2000) dei funzionari che emanano per esempio atti autoritativi solo in casi previsti dalla legge.

Le norme costituzionali che regolano la Pubblica amministrazione

sono:
  • Principi della Pubblica amministrazione come apparato servente (ex art 97-98)
  • Principi di democraticità e responsabilità (ex art 28-52-54)
  • Obiettivi da raggiungere e come raggiungerli (ex art 9-32-33-41-47)
  • Immediato recepimento di norme comunitarie (ex art 11-117)
Principi di decentramento e autonomie locali. I pubblici uffici sono organizzati secondo legge in modo da garantire imparzialità e il buon andamento (ex art 97) quindi si pone una riserva di legge perché solo il legislatore può garantire questo genere di imparzialità. Il buon andamento fa riferimento a norme non giuridiche che prendono atto da principi come l'economicità, efficienza e efficacia. L'imparzialità invece è un principio applicabile solo quando ci sono in ballo interessi privati, altrimenti pende sempre per la "res publica". La costituzione non specifica regole puntuali in materia di trasparenza, motivazione, contraddittorio (sentiregli interessati oltre che attenersi alla versione della Pubblica amministrazione). Tali principi devono essere rispettati nel procedimento amministrativo come garanzia del cittadino. Il servizio svolto dall'impiegato pubblico è nell'interesse non dello Stato ma della Nazione (perché in taluni casi sono previste attività private). I dipendenti pubblici non devono iscriversi a partiti politici perché la loro opera va oltre agli interessi di un movimento (ex art. 98). Il principio di promozione e sviluppo della personalità è andato a contagiare pure la Pubblica amministrazione che svolge attività col privato utilizzando sempre di più strumenti di diritto privato per assicurare beni e servizi, si veda a tal proposito la possibilità di stipulare contratti con la Pubblica amministrazione qualora non si arrechi pregiudizio a terzi e si persegua un fine pubblico (legge 241 del 1990); si parla di "collaborazione attiva" tra

Pubblica amministrazione e privato cittadino. L'amministrazione è detta governativa quando è svolta dal centro da organi statali, tuttavia talvolta si parla di decentramento quando vengono delegate funzioni a enti autonomi. Si parla ampliando il concetto di: autarchia (enti che si autoamministrano), autonomia (enti che si danno norme da soli), autogoverno (possibilità di autogovernarsi attraverso organi eletti dalla stessa collettività).

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
96 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BalboFonseca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Azzariti Gaetano.