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Il potere sovrano del popolo e il diritto di cambiare le leggi

Assegna il potere sovrano al popolo e sostiene che il popolo ha il diritto di cambiare le leggi quando vuole, anche quella legge fondamentale, è minacciata la costituzione stessa e questo perché non vedeva alcun legame tra governanti e governati. Ponendo la questione in questi termini però si creava il problema che la legge potesse essere non più generale ma che vi fossero particolarismi; il compito del sovrano era quindi quello di impedire che la legge potesse sfuggire di mano al popolo sovrano e per questo c'è una limitazione del potere dei governanti, che non sono visti come l'altra parte del contratto, ma come coloro che avrebbero potuto approfittarsi dell'autorità per togliere le legge dalle mani del popolo e far rivivere i particolarismi (diffidenza).

Questo è il motivo per cui il popolo può richiamare in qualsivoglia momento i suoi governanti; questi infatti non sono visti come dei rappresentanti ma come dei.

commissari e non possono concludere alcuna legge in modo definitivo perché è necessaria l'approvazione del popolo. L'unico limite che si può configurare è quindi interno alla legge e non è possibile trovarne uno esterno perché nessuna legge può obbligare il popolo, nemmeno il contratto sociale. La costituzione per lui si occupa solo dei poteri derivati e subordinati al governo, perché la costituzione non può e non deve tradire il sovrano ma non viceversa, non si può occupare del legislatore sovrano perché quest'ultimo la precede e pone i poteri di cui lei si occupa. Il costituzionalismo Il modello di costituzione per tutti questi autori è quella inglese, in cui c'è la separazione dei poteri e il bilanciamento all'interno del parlamento. Harrington: Superamento della costituzione mista medievale, ma necessità di un governo misto per avere una situazione di stabilità, non vede il

Il potere sovrano viene concepito come indivisibile, ma con la sua elaborazione assume una forma mista e moderata. Si distingue quindi tra costituzione mista (medievale e ormai superata) e governo misto (necessario per dare alla repubblica una forma stabile e duratura).

Sono necessarie due leggi fondamentali: prima una legge agraria con cui viene ridistribuita la terra inglese tra il numero maggiore possibile di inglesi per creare l'equilibrio sociale, in seguito una legge elettorale che ordina il popolo dei proprietari per creare una repubblica stabile e moderata.

Si ha un Senato che ha il potere di iniziativa legislativa ed sono elettori ed eleggibili i proprietari con rendita annua superiore alle 100£, così da creare un filtro alle proposte e iniziative popolari; l'altra è la Camera a cui spetta la deliberazione che è l'espressione della sovranità dei rappresentanti del popolo, sono elettori ed eleggibili per questa tutti i proprietari terrieri.

Dal governo sono quindi esclusi i lavoratori salariati e nullatenenti. Pensava alla repubblica romana, giunta a lui attraverso gli scritti del Machiavelli, come forma di governo misto, perché questa era stata potente e era riuscita a comporre i dissidi tra aristocratici e popolari, perché per sua natura la repubblica pone un sistema egualizzante in cui ogni parte non si sentiva troppo diversa dalle altre, questo era ciò che voleva ottenere anche Harrington con la divisione della terra. Locke: L'uomo nello stato di natura non è come quello hobbesiano, è conscio che il "bellum omnium contra omnes" non è un fattore positivo e quindi gli individui sono in grado di stabilire da soli la property, ma per garantirla nel tempo hanno bisogno di istituire una regola fissa (standing rule) e quindi è per questo motivo che escono dallo stato di natura e fondano la società politica. La società politica è uno strumento di

Garanzia e non è il fondamento dei diritti, mette al servizio degli individui alcune istituzioni politiche che non sarebbero potuto essere nello stato di natura: legislatore, legge, giudice e potere esecutivo. Dal fatto di essere uno strumento di garanzia deriva la limitazione del potere legislativo, che non è quindi assoluto; infatti questo deve garantire e non creare i diritti e non potrà disporre delle vite e dei beni degli individui, dovrà operare mediante leggi promulgate e certe. Si crea però anche una limitazione di altro tipo, cioè il potere legislativo non può confondersi con l'esecutivo e non può essere "sovrano", perché è da temere la monarchia assoluta quanto la forma di governo in cui vi sia una unica assemblea stabilmente operante. Locke formula quindi la distinzione tra potere assoluto e moderato: il primo è quello in cui un solo soggetto è titolare del potere esecutivo e legislativo,

il secondo è quello in cui i due poteri sono separati e riferiti a due soggetti diversi. Il potere moderato è quindi la migliore forma di garanzia dei diritti degli individui, perché chi ha il potere di legislazione non ha quello di coazione e viceversa.

La forma di governo che è auspicabile si realizzi è qualsiasi forma in cui si eviti la confusione tra esecutivo e legislativo e tra queste è da annoverare anche il modello del King in Parliament. Nel caso in cui l'equilibrio si rompa non rimane altra soluzione che l'appello al cielo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Simoncini Andrea.