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Due significati della parola "statostato comunità"
o stato ordinamento o stato in senso lato: un gruppo umano insediato stabilmente su un dato territorio ordinato attorno ad un apparato di governo che cura gli interessi della collettività e che è superiore ad ogni altro potere su quel territorio.
INSIEME DEI 3 ELEMENTI COSTITUTIVI:
STATO APPARATO: o stato-governo, o stato in senso stretto: L'apparato governante nel suo complesso, articolato in diversi organi (è solo uno dei tre elementi costitutivi dello stato in senso lato).
NB: Lo stato apparato coincide con con la nozione più ampia descritta dalla parola "governo" inteso come apparato governante (la parola "governo" può essere utilizzata anche per designare il potere esecutivo e per designare l'organo costituzionale "governo").
FORME DI STATO:
La forma di stato è un modo per studiare le relazioni fra gli elementi costitutivi dello stato (stato
Nel suo insieme). Questo studio può essere compiuto secondo 4 punti di vista, per capire l'assetto complessivo e compararlo con altri stati:
Storia dello stato → Lo stato sia come tutto (lato) che come parte (stretto) è sempre esistito, e sopratutto ci interessa capire come si è evoluto. Lo stato che abbiamo davanti è frutto di una lunga evoluzione storia, come è avvenuta questa evoluzione? Bisogna capire quindi come questo stato ha subito i cambiamenti. La forma dello stato italiano attuale come lunga evoluzione storica.
STATO PATRIMONIALE: dopo la caduta dell'impero romano nel mondo occidentale si assiste ad un fenomeno di frammentazione dell'azione politica, l'autorità politica effettiva si frammenta in piccole comunità. Restano però dei poteri universali come la chiesa e l'impero, ciò che ricollega i piccoli particolarismi ai grandi poteri è il FEUDALESIMO→ sistema di legami.
L'imperatore ha dei vassalli ai quali sono concessi pezzi di terra e in gerarchia piramidale tutta la società è regolata nel rapporto tra un superiore e un inferiore.
Dal feudalesimo si prendono le forme di quello che poi sarà lo stato moderno. Con stato patrimoniale quindi si intende che in questo periodo si crea l'embrione dello stato moderno, ma che comunque la forma di governo rimane molto rudimentale, basato sulla forza per l'ordine pubblico e il reperimento delle risorse dal territorio su cui si esercita il potere e il FISCUS cioè il fisco, ancora caratterizzato da funzioni molto ridotte.
Lo stato moderno si forma quindi da quello che è l'esempio dello stato PATRIMONIALE, secondo l'idea quindi che lo stato sia un patrimonio del MONARCA ASSOLUTO (tutti i poteri sono nelle sue mani). Tutto è basato sul DIRITTO PRIVATO, in quanto anche le relazioni pubbliche, come la Sicurezza, Le Regole.
L'applicazione delle regole è basato su un rapporto privatistico di scambio e non di investitura. Nel corso dei successivi anni inoltre si assiste ad un ampliamento organizzativo, amministrativo e burocratico dello stato, in quanto esso sia con la riscossione dei DAZI che con le numerose SPEDIZIONI MILITARI come le crociate, aumentò le sue sfere di influenza, aumentando di conseguenza anche il suo apparato BUROCRATICO-GESTIONALE.
L'ordinamento feudale si basa su questi 3 elementi fondamentali:
- Inesistenza di un potere pubblico derivante dalla sovranità
- Esercizio delle funzioni pubbliche come conseguenza di rapporti privatistici
STATO ASSOLUTO: Sviluppatosi progressivamente intorno al 1400, prende questo nome poiché il monarca agisce in volontà propria, e non vi è nessuna legge che limita la FORZA. Nell'epoca anteriore alla rivoluzione noi possiamo constatare che lo stato da un lato si articola e cresce cominciando ad
esercitare ruoli diversi, e cambiando inoltre la visione del monarca. Rimane fermo però che il potere monarchico non è legittimato dai cittadini, ma bensì esso è AUTOCRATICO, non definito dai suoi sudditi. Lo stato assoluto però pone le basi Gestionali e Strutturali di quello che sarà successivamente lo Stato Moderno, infatti come prima detto l'aumento della burocrazia interna, l'esercito, la legislazione, elementi di un nuovo sistema tributario, danno vita e luogo a quello che poi diverrà lo stato moderno. Si cominciano ad utilizzare degli strumenti PUBBLICISTICI, per perseguire finalità PUBBLICHE. Questa transizione però causò inevitabilmente un accentramento di tutte le cariche che prima erano divise, DIRITTO COSTITUZIONALE 13 tutte nelle mani del RE, il quale adesso deteneva POTERE LEGISLATIVO, ed ESECUTIVO, rimandando il potere giudiziario alle corti o ai tribunali dai lui stesso composti. Questo accentramento
portano inevitabilmente alla costituzione dello stato in senso proprio. Un aspetto altrettanto importante riguardava il principio della subordinazione gerarchica, secondo il quale i sudditi obbligati all'ilimitato potere del sovrano non godevano di diritti tutelabili. Di conseguenza, il loro era solo un rapporto di gerarchia stretta e di comando tra sovrano e cittadini. In questa chiave di lettura, secondo cui il sovrano dispone di un potere illimitato, due filosofi di spicco mondiale contemporanei allo stato assoluto hanno cercato di giustificare questo tipo di potere: - BODIN: Sostiene che la sovranità è unitaria, di conseguenza non vi possono essere altri poteri sovrani e nemmeno altri poteri che derivino dal sovrano. Di conseguenza, il sovrano dovrà essere sia Parlamento, Popolo o altro organo, e il suddito è sottoposto a questo potere illimitato tanto quanto il sovrano è sottoposto alle leggi fondamentali dello stato (come quelle che regolano la successione ereditaria).alle LEGGI DIVINE E NATURALI.
HOBBES: La sottoposizione dell'individuo al potere dello stato secondo Hobbes è una conseguenza di quello che denomina CONTRATTO SOCIALE. Gli individui infatti sono assolutamente liberi solo al momento antecedente alla stipula del contratto, ma visto che questa libertà provoca disordine e guerre, tutti gli uomini per evitare ciò stipulano un contratto mettendosi all'obbedienza del Sovrano.
STATO DI POLIZIA→ VERSO IL 600-700 (federico II di prussia) {ASSOLUTISMO ILLUMINATO} si comincia a pensare al ruolo del monarca, come un qualcosa di autolegittimato, ma comunque un qualcuno che deve occuparsi del benessere dei cittadini. Nello stato di polizia lo stato concepisce il suo ruolo, non più con il monarca proprietario in ultima istanza di quel territorio, ma bensi viene visto come il primo servitore del suo popolo. La fase successiva di evoluzione ferma la centralità del monarca e si comincia a ragionare in termini di
DIRITTO PUBBLICO, si agisce sempre per il bene della collettività seguendo però sempre il parere del monarca. Lo stato (governo) è ancora un apparato organizzato più limitato ma DIRITTO COSTITUZIONALE 14 comunque tende ad allargare la sua supremazia verso anche gli altri enti. In questo caso il monarca non è più LIGIBUS SOLUTUS, titolare di un potere illimitato su persone e cose STATO LIBERALE → Con la RIVOLUZIONE FRANCESE si entra in un'altra fase da due punti di vista: SI ROVESCIA LA LEGITTIMAZIONE DEL POTERE → il re è tale per volontà della nazione, espressione della volontà dei governati. Il secondo cambiamento è CHE IL POTERE NON È PIÙ CONCENTRATO NEL MONARCA, ma viene diffuso nelle mani di più ORGANI (da qui nasce il problema della forma di governo). Lo stato liberale segna una cesura, poiché vi è il rovesciamento della legittimazione come prima detto, poiché il re ad esempio è
espressione della VOLONTÀ dei cittadini. Il potere non è più senza limiti, quindi assoluto, ma con lo stato liberale ILRE ad esempio diventa una dei poteri dello stato. Vediamo adesso una forma di stato completamente differente rispetto al precedente modello assoluto, appare differente sia nei fini che nei modelli organizzativi. Lo stato liberale si basa su nuovi principi, quali:- La separazione dei poteri
- La presenza di un fondo sociale omogeneo come la BORGHESIA
- Diritti di libertà
- Carte Costituzionali concesse dal sovrano
libertà in campo economico, tali per cui egli sarà comunque titolare del potere di quello stato, ma che i cittadini al suo interno potranno avere una serie di LIBERTÀ INDIVIDUALI dette LIBERTÀ NEGATIVE, in quanto caratterizzate dalla non azione da parte dello stato.
Lo stato liberale si basa essenzialmente su un principio definito dal francese MONTESQUIEU, (preceduto dall'inglese LOCKE) il quale aveva definito secondo il PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI come uno stato si dovesse articolare affinché vi sia un controllo della sua azione e soprattutto una garanzia di quelli che abbiamo definito DIRITTI INDIVIDUALI DELLA LIBERTÀ. Secondo Mon. i Poteri dovvano essere così divisi, Legislativo Esecutivo, Giudiziario, e tutti avrebbero dovuto rispondere alle leggi dello stato, visto che esse rappresentavano la volontà della collettività.
LO STATO LIBERALE HA LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:
Si basa su una classe sociale
omogenea quale la borghesia si fonda su costituzioni concesse dall'alto (Sovrano), ispirate al principio di separazione dei poteri. Le costituzioni contengono diritti di libertà dallo stato (libertà negative) e garantite dalla legge.
STATO TOTALITARIO:
Il modello rappresentativo sviluppato nei primi anni dell'800 e sopravvissuto per tutto il secolo, nei primi anni del 900 vede alcune sostanziali difficoltà come ad esempio, la nascita di nuovi partiti popolari i quali grazie all'avvento del SUFFRAGGIO UNIVERSALE riuscirono ad avere i propri rappresentanti in parlamento, questo spostò i conflitti tra lavoratori e borghesia nel parlamento→ Questi grandi conflitti aprirono la strada agli STATI TOTALITARI.
Un esempio di Stati Totalitari saranno sia l'ITALIA che la GERMANIA che in grandi linee anche lo stato SOCIALISTA dell'est europa. Lo stato totalitario basa le sue ideo