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LE REGIONI
Il processo di decentramento iniziò con la stesura della costituzione italiana. I costituenti previdero nell'articolo 5 il passaggio dalla forma di Stato accentrato a quello di Stato regionale. Oltre a mantenere l'esistenza dei comuni e delle province, furono istituite le regioni. Le prime regioni ad essere istituite furono tra il 1945 e il 1948, quattro regioni a statuto speciale: La Sicilia, la Sardegna, il Trentino Alto Adige e la Valle d'Aosta. L'organizzazione di ogni Regione è determinata mediante uno statuto che, nel caso delle regioni a statuto speciale, ha rango costituzionale ed è deliberato dal Parlamento con legge costituzionale. Queste regioni sono dotate di una maggiore autonomia perché in alcune di esse vivono persone di cultura e lingua non italiana, ma anche perché in altre si manifestano pressioni autonomiste. Il Friuli Venezia Giulia, la quinta regione a statuto speciale, è nata più tardi nel.1963. L'istituzione delle regioni a statuto ordinario avvenne molto dopo l'entrata in vigore della costituzione, infatti le elezioni per i loro consigli si tennero per la prima volta nel 1970, le ragioni di questo ritardo sono riconducibili alla resistenza della burocrazia italiana e ai timori della classe politica al potere che temeva la vittoria elettorale in molte regioni dei partiti di sinistra. A differenza di quanto accade nelle regioni ad autonomia speciale, lo statuto nelle regioni ad autonomia ordinaria viene approvato e modificato dal consiglio regionale con una legge regionale approvata a maggioranza assoluta, con due deliberazioni successive distanziate da un intervallo di almeno due mesi. (Lo statuto è sottoposto a referendum popolare quando ne facciano richiesta un cinquantesimo degli elettori o 1/5 dei componenti del consiglio regionale) Il decentramento consiste nell'affidare una parte delle decisioni da realizzare agli organi locali mentre
l'autonomia si riferisce al fatto che regioni, province e comuni possono produrre norme giuridiche valide sul loro territorio. Vi è poi il principio di sussidiarietà, secondo il quale le attività amministrative competono all'ente territoriale più vicino ai cittadini. LE REGIONI La competenza legislativa (art. 17): La Costituzione riconosce alle regioni il potere legislativo, precisando che deve essere esercitato nel rispetto della Costituzione, dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. LEGISLAZIONE ESCLUSIVA DELLO STATO: esistono materie su cui le regioni non possono emanare leggi, in quanto su di esse ha competenza esclusiva lo Stato. Esse si riferiscono a settori di rilevanza nazionale come ad esempio la politica estera, la cittadinanza. LEGISLAZIONE CONCORRENTE: materie concorrenti tra Stato e regioni come l'istruzione, la sicurezza del lavoro. Lo Stato, attraverso il Parlamento, emana leggi di caratteregenerale (denominate leggi quadro), con cui si detta una linea omogenea per tutto il territorio nazionale. Sarà ogni regione a stabilire, attraverso proprie leggi, disposizioni più specifiche e coerenti alla propria realtà locale.
LEGISLAZIONE ESCLUSIVA DELLE REGIONI: tutte quelle materie non disciplinate esclusivamente dallo stato e che non siano affidate alla legislazione concorrente, sono competenza piena ed esclusiva dello stato come la formazione professionale. Si può affermare che gli enti regionali sono dotati di una competenza legislativa generale a fronte delle competenze speciali dello stato.
Le Regioni a Statuto speciale godono di una triplice autonomia: amministrativa (la competenza amministrativa generale non è attribuita ai Comuni, come invece accade nelle Regioni a Statuto ordinario), legislativa e finanziaria.
La formazione delle leggi regionali: l'iniziativa può essere promossa dalla giunta, da ogni consigliere, dal popolo;
L'approvazione da parte del consiglioregionale; la promulgazione del presidente della giunta; la pubblicazione sul bollettino ufficiale della regione; l'entrata in vigore a partire dal quindicesimo giorno dopo la pubblicazione.
Le leggi regionali possono essere abrogate tramite un referendum regionale che deve essere regolato attraverso lo statuto. Possono anche emanare regolamenti in cui sono contenute norme volte ad attuare o integrare una legge regionale.
LE REGIONI
L'organizzazione:
Il Consiglio regionale è l'organo deliberativo legislativo: approva le leggi regionali, può fare proposte di legge alle camere, indirizza l'attività politica e amministrativa della regione. Esso è composto da un numero di consiglieri variabile da 30 a 80 in relazione alla popolazione della regione, viene eletto ogni 5 anni dai cittadini maggiorenni della regione con un sistema di tipo misto: i seggi regionali vengono assegnati per 4/5 con il sistema
proporzionale per 1/5 con quellomaggioritario.Il consiglio può essere sciolto prima della sua naturale scadenza per: compimento di atti contrari alla costituzione o graviviolazioni di legge , ragioni di sicurezza nazionale.Le commissioni sono suddivise per materia di competenza e operano in sede referente.I gruppi assembleari riuniscono i consiglieri che appartengono a una stessa parte politica , ciascuna di essa elegge il proprio presidente che partecipa alle riunioni della conferenza dei capogruppo , convocata dal presidente del consiglio regionale. Alla conferenza si definisce il programma di lavoro delle sedute dell'assemblea legislativa e il calendario delle attività delle commissioni.I consiglieri regionali godono del beneficio dell' insindacabilità, non invece di quello dell'immunità agli arresti, inoltre operano senza vincolo di mandato. La carica di consiglieri non è compatibile con quella di un altro consiglio.diun'altra giunta regionale, con il ruolo di parlamentare e quello di membro del Parlamento europeo. La giunta regionale è l'organo esecutivo, si occupa cioè di eseguire le deliberazioni del consiglio. È formata dal presidente ed agli assessori; questi ultimi si occupano ognuno di un determinato settore dell'amministrazione regionale. Il presidente della giunta regionale è l'organo che rappresenta la regione, ne dirige le funzioni esecutive e svolge il ruolo di indirizzo politico. È eletto a suffragio universale diretto. IL REFERENDUM In una forma di governo parlamentare il referendum costituisce uno strumento straordinario ed eccezionale ed il voto popolare può creare maggioranze fluttuanti, che spesso dipendono dalla capacità di mobilitazione dei partiti. Il referendum abrogativo svolge la funzione di abrogare una legge o un atto avente forza di legge quando questo sia richiesto da 500.000 elettori o 5 consigli regionali, ed è escluso ilReferendum sulle leggi di tributarie e di bilancio, diamnistia ed indulto di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali. Il procedimento referendario si distingue in varie fasi:
- L'iniziativa: bisogni promotori che sono costituiti da un numero di 10 cittadini che mettono in moto il meccanismo referendario mediante la presentazione alla cancelleria della Corte di Cassazione della richiesta di referendum. A questo punto si procede alla raccolta delle firme a sostegno di quest'ultimo.
- Il deposito delle firme: deposito delle firme presso la cancelleria della Corte di Cassazione nei tre mesi successivi alla richiesta, la legge prevede che debba avvenire nel periodo che va dal 1 gennaio al 30 settembre di ciascun anno.
- L'accertamento della legittimità: regolarità intesa come verifica degli adempimenti formali viene svolta da un organo della Corte di Cassazione denominato ufficio centrale per il referendum, questo procedimento deve iniziare il
30 settembre e concludersi il 31 ottobre.
Il giudizio di ammissibilità: dopo che la Corte di Cassazione dichiara la legittimità, viene effettuato il controllo di giudizio di ammissibilità dalla Corte costituzionale che lo deve fare entro il 20 gennaio.
L'indizione: a cura del presidente della Repubblica, che deve indire il referendum previa deliberazione del Consiglio dei ministri tra il 15 aprile e il 15 giugno.
La votazione e lo scrutinio delle schede: la settima ed ultima fase è quella della proclamazione del risultato a cura dell'ufficio centrale per il referendum, il presidente della Repubblica dichiara con proprio decreto l'avvenuta abrogazione dell'atto oggetto di referendum.
LA MAGISTRATURA
Normalmente sono i giudici a tutelare in concreto i diritti, per questa ragione la costituzione pone una serie di garanzie per preservare autonomia indipendenza dei magistrati.
Articolo 101 prevede che i magistrati siano solo.
sottoposti alla legge, da un punto di vista organizzativo ciò esclude l'organo giudiziario ad una gerarchia. Mentre da un punto di vista funzionale Il giudice è libero di interpretare le norme in base alla sua conoscenza senza metri di interpretazione. Anche nell'articolo 104 viene ricordata l'autonomia dei magistrati, anche rispetto ad altri organi come lo stato. I principi di autonomia e indipendenza sono tutelati attraverso strumenti tali che mirano ad attuare concretamente questi principi, il più importante di questi strumenti è il consiglio superiore della magistratura. Il CSM si occupa: all'assunzione tramite concorsi dei giudici, assegna i giudici a vari uffici e nomina i responsabili di questi ultimi, dispone i trasferimenti e la promozioni (inamovibilità), adotta eventuali sanzioni disciplinari. Il magistrato ha irresponsabilità civile per le decisioni assunte, il magistrato è responsabile solo in caso di dolo o in caso.di colpa grave. Il CSM è composto da 27 membri, 16 sono espressione della stessa magistratura da cui sono eletti, 8 sono eletti dal parlamento in seduta comune. Ne sono anche membri il presidente della repubblica, presidente della corte di cassazione, procuratore della corte di cassazione. Tutto ciò per sancire la non politicità dell'organo. LE GARANZIE Le garanzie delle parti, il giusto processo: condizioni di parità delle parti, imparzialità del giudice, ragionevole durata del processo. Inoltre per il processo penale, l'accusato deve essere informato, nel più breve tempo possibile, di cosa è accusato, per poter preparare la sua difesa. La tutela internazionale dei diritti fondamentali: i trattati internazionali che si occupano dei diritti fondamentali come il patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali ed il patto internazionale sui diritti politici e sociali, entrambi approvati dall'ONU. Poi vi è laCEDU ovvero la convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che contiene un amplissimo catalogo di diritti fondamentali più articolato e dettagliato della nostra carta. Infine vi è la TUE cioè trattato dell'unione europea e l