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Estratto del documento

CONSOB

La costituzione all’art. 47 “tutela il risparmio” introducendo un sistema di

controlli che dovrebbe limitare degli abusi a danno dei risparmiatori.

Competitività del sistema finanziario.

Tra mercato e risparmio c’è un rapporto biunivoco. Il risparmio è necessario

per il mercato. I mercati finanziari hanno bisogno del denaro per “vivere”. Il

denaro entra se è assicurata la trasparenza. Ma la competitività è l’altra parte

del rapporto.

Borsa italiana spa ente privato che regolamenta i mercati finanziari.

Qual è la biunivocità? —> mercato senza risparmio non esiste. L’altra parte è

art 5 TUF la finanza deve perseguire la competitività.

Esempio:

• Telecom Italia: negli ultimi anni il mercato ha valorizzato sempre meno le

sue azioni. Secondo aspetto —> mercato - efficienza impresa. È

successo che cadendo il mercato delle azioni, queste sono diventate

appetibili per altri investitori. Questo ha invogliato due grandi

soggetti: impresa francese e un soggetto americano. Questo

significa che il mercato dovrebbe invogliare ad avere una buona

amministrazione.

• Altra impresa —> RCS per colpa di una cattiva amministrazione sono

crollati i prezzi delle azioni. A questo punto è entrato a far parte

dell’impresa un soggetto che ha comprato gran parte delle azioni ed

è riuscito ad eleggere dei buoni amministratori. Oggi sono molti

anni, l’assemblea di RCS, è riuscita a deliberare i dividendi per gli

azionisti.

Questi sono esempi dell’esercizio della competitività .

Il mercato dovrebbe, se ben gestito e sorvegliato, fungere da garanzia

dell’efficienza —> competitività.

Alcune le volte la CONSOB è stata condannata anche pesantemente per la

mancata tutela dei risparmiatori.

Tra banca d’Italia e CONSOB è stato concluso un accordo per dividersi le

competenze di controllo.

Art. 2412 cc —> emittenti di prodotti finanziari. All’interno dei prodotti

finanziari vi sono i valori mobiliari che sono azioni e obbligazioni. Il limite del I

comma non vale per quelle azioni sottoscritte da investitori professionali,

perché la tutela vale per i risparmiatori e non per i professionisti.

Disciplina degli emittenti

Norme di legge, più le norme regolamentari. Gli emittenti emettono i valori

mobiliari. “disciplina degli emittenti”.

Part IV del TUF articoli 91 e seguenti intitolati

Art. 91 —> enuncia dei principi e non delle regole.

La legge dice 3 cose molto importanti:

• libertà di stabilimento art. 91 bis TUF: anche se un titolo è quotato per

es. a Parigi la vigilanza del mercato è comunque comune. Regime

dell’autorizzazione unica (vale per i solo paesi comunitari, all’interno

dell’unione europea);

• “poteri della CONSOB”.

Art. 91 TUF —> Essa esercita i poteri previsti

dalla legge, avendo riguardo a: alla tutela degli investitori,

efficienza e trasparenza del mercato del controllo societario

(bisogna sapere chi sono i soci rilevanti, soci che controllano) sia del

mercato dei capitali in generale.

Cosa è il controllo? Il legislatore civile non usa la parola “gruppo” e usa invece

il termine di “controllo” o “impresa dominante”. Art. 93 TUB ci dice cosa è il

controllo, facendo riferimento alla norma del codice civile art. 2359 che da 3

ipotesi di controllo:

1. controllo matematico (un soggetto detiene la maggioranza

dei voti esercitabili in assemblea);

2. un’altra società dispone di voti sufficienti per svolgere

un’influenza dominante nella società. Non è il controllo

Influenza dominante;

matematico.

3. Una società controlla un’altra se l’influenza dominante non

determinati

è derivante dalle quote possedute, ma da

vincoli contrattuali.

Art. 2359 bis —> Le società controllate non possono acquistare quote delle

società controllante se non con fondi disponibili, per evitare l’annacquamento

del capitale. Si detta la nozione di controllo proprio per evitare questo

fenomeno.

TUB: Si considerano controllate le imprese sulle quali un soggetto ha un

diritto in virtù di un contratto di esercitare un’influenza dominante. Oppure

imprese sulle quelli un socio dispone da solo di quote sufficienti per esercitare

l’influenza dominante.

• “parità di trattamento”.

art. 92 TUF —> Un mercato non può esistere se

i valori che vengono scambiati non sono comparabili all’interno delle

proprie categorie. All’interno delle diverse categorie i valori devono

essere trattati in modo uguali. Gli emittenti assicurano il medesimo

trattamento a tutti i portatori di strumenti finanziari che si trovino in

identiche situazioni. Ogni strumento ha una targa che è il codice

ISIN che permette di differenziarlo dagli altri strumenti finanziari.

Con questo codice tutte le operazioni fatte con il codice vengono

asserite tutte insieme.

Tutti devono avere lo stesso trattamento —> norma materiali, rilevante in

fatto. Come si ha lo stesso trattamento? II comma —> gli emittenti devono

garantire ai portatori tutti gli strumenti e informazioni necessari per

l’esercizio dei loro diritti.

III comma —> la CONSOB detta un regolamento (di applicazione generale)

in conformità alla normativa comunitaria, ...?

21/03/19

Offerta al pubblico

Art. 1336

L’offerta al pubblico vale come proposta. L’offera al pubblico degli strumenti

finanziari non è la stessa cosa dell’offerta al pubblico privata. Per poter

decidere se il prodotto finanziario mi interessa o no si deve conoscere il

meccanismo di questo, chi me lo propone, qual è il mercato su cui questo

ragionevolmente

prodotto può intervenire e devo essere messo nelle

condizioni di sapere dove va a finire il mio investimento (non si applica quindi

come regola, ma come principio).

Che cosa è l’offerta al pubblico di prodotti finanziari? Dal punto di vista

legislativo sono gli articoli 93 bis e seguenti fino al 101.

Art. 93 bis —> “prima dell’adesione leggere il prospetto informativo”.

L’emittente ha l’obbligo di redigere il prospetto informativo. —> art. 94

coloro che intendono fare un’offerta al pubblico devono pubblicare

preventivamente un prospetto. Prospetto termine ambiguo perché richiama a

qualcosa che si fa dopo, non che viene preventivamente redatto. La difficoltà

del prospetto è che da delle ipotesi. La CONSOB deve approvare il prospetto

informativo prima che questo venga diffuso al pubblico. Oppure la CONSOB

può chiedere delle ulteriori informazioni su quel determinato prospetto

oppure può bocciare il prospetto.

Cosa ci deve essere nel prospetto? I prospetti sono molto difficili sia da

redigere sia da leggere. Il linguaggio tecnico utilizzato è molto complesso e

anche perché chi redige il prospetto inserisce più cose possibili. La legge

interviene con una norma —> II comma art. 94 il prospetto contiene in una

forma facilmente comprensibile, tutte le caratteristiche che sono necessarie

affinché gli investitori possano pervenire ad un fondato giudizio sulla validità

dello strumento finanziario. Ovviamente facilmente comprensibile dal

pubblico e non dai professionisti. Questa norma serve per cercare di togliere

l’estrema specializzazione del prospetto. Vi è quindi la necessità di avere un

organo intermedio che applichi queste regole generali nei casi specifici. Sarà

quindi la CONSOB a valutare i singoli casi concreti.

Tuttavia, anche con la presenza di questa norma, il legislatore si accorge che

non è semplice redigere il prospetto, quindi continua affermando che il

“prospetto deve contenere una nota di sintesi la quale deve fornire le

informazioni chiave nella lingua in cui il prospetto è stato originariamente

redatto. Questa nota di sintesi deve essere scritta concisamente e con il

linguaggio non tecnico”.

“Qualunque fatto nuovo significativo che influisce sulla valutazione dei

prodotti finanziari deve dare luogo ad un supplemento al prospetto”.

Dopodiché la CONSOB verifica la validità delle informazioni presenti nel

prospetto.

Siccome noi siamo in ambito comunitario —> art. 98 “il prospetto una volta

che è stato approvato sono validi ai fini dell’offerta al pubblico in tutti gli stati

dell’unione” prospetto unico per tutta l’Unione europea (utilizzati per es. in

Italia ma si possono collocare i prodotti finanziari in tutta l’Unione).

E per i collocamenti extracomunitari? Art. 98 bis —> se gli emittenti hanno

la loro sede in un paese extracomunitari e vogliono collocare prodotti

finanziari in paesi dell’Unione, la CONSOB può approvare il prospetto redatto

secondo la loro legislazione se:

• il prospetto è stato redatto conformemente agli standard internazionali

definiti da organismi internazionali;

• Le informazioni date devono essere equivalenti alle informazioni che

sono obbligatorie per la legge italiana.

Art. 99 —> la CONSOB ha dei poteri molto importanti perché deve tutelare il

risparmio art. 47 costituzione. La CONSOB può sospendere in via cautelare,

per un periodo non superiore ai 10 gg, l’offerta in caso di fondato sospetto di

violazione delle disposizioni di legge. Può anche vietare l’offerta se ha la

certezza che ci sia stata una violazione.

Inoltre la CONSOB può pubblicare la sua decisione —> influisce sulla

reputazione dell’emittente. Pena di tipo pubblicitario. Pubblicità negativa.

Questo si applica a tutte le offerte? Dipende. Le vere offerte al pubblico si. Ma

possono esserci a volte delle offerte al pubblico che sono in alcune categorie

“speciali” rivolte solo ad investitori qualificati.

Art. 100 bis —>

Art. 100 ter —> le offerte al pubblico condotte attraverso più portali (il

portale è un’eccezione) di raccolta di capitali possono avere ad oggetto solo

la sottoscrizione di prodotti finanziari da parte di PMI.

Reato insider trading —> chiunque essendo in possesso di informazioni

privilegiate, in ragione della sua qualità di membro dell’amministrazione,

socio, le comunica a terzi. Qual è l’interessa generale che è tutelato?

L’interessa non è quello dell’integrità economica o della genialità dei cittadini,

bensì l’interesse dei cittadini a far rispettare le regole del

Dettagli
A.A. 2018-2019
33 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JuliaLabollitaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale avanzato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Daccò Alessandra.