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IMPRENDITORE

Quali sono i caratteri dell’attività imprenditoriale?

L’articolo 2082 definisce come imprenditore:” colui che esercita professionalmente un’attività

economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o di servizi” da questa

definizione è possibile ricavare quelli che sono i caratteri che deve possedere l’attività imprenditoriale e

l’imprenditore in generale:

1) l’esercizio di un’attività economica: intesa come una serie di atti coordinati e finalizzati non

solo come produzione ma anche scambio di beni e servizi, deve essere attività che crea ricchezza.

2) l’organizzazione ( attraverso l’organizzazione dei fattori produttivi capitale e lavoro)

3) la professionalità : intesa come continuità e non occasionalità degli atti posti in essere

dall’imprenditore (questo non implica che l’attività non possa avere interruzioni)

4) il fine della produzione e dello scambio di beni e servizi

Lo scopo di lucro è un requisito essenziale nell’attività d’impresa?

È discusso se lo scopo di lucro sia un requisito essenziale per l’attività d’impresa. Nella normalità dei

casi, almeno per le attività imprenditoriali private, l’attività produttiva viene svolta per ottenere un

profitto. Ciò però non ha rilievo determinante nella disciplina dell’impresa per la quale requisito

necessario non è lo scopo di lucro (ricavi eccedenti i costi) ma bensì l’obiettiva economicità della

gestione (potenziale rimuneratività dell’attività intraprese)

Si può considerare imprenditore un gioielliere che gestisce da solo e senza alcun

dipendente la sua gioielleria?

Il gioielliere che gestisce da solo senza alcun dipendente la sua gioielleria non può essere identificato

come imprenditore. Questo perché per esserci impresa è necessario seppur minimo un coefficiente di

organizzazione di fattori produttivi anche diversi dal lavoro personale (di lavoro altrui o capitale) in

mancanza dei quali ci sarà solo lavoro autonomo e non imprenditoriale. Quindi è l’assenza di

organizzazione del lavoro che non configura il gioielliere come imprenditore ma bensì come prestatore

di opera manuale.

Il gestore di uno stabilimento balneare,visto che svolge attività non continua, può

considerarsi imprenditore?

Al contrario il gestore di uno stabilimento balneare può essere considerato imprenditore. Questo perché

il requisito di continuità e non occasionalità dell’attività posta in essere dall’individuo (requisito della

professionalità) non implica necessariamente che l’attività sia svolta senza interruzioni. Infatti vengono

considerati imprenditori anche gli esercenti di attività prettamente stagionali (anche impianti sciistici)

che possono funzionare soltanto in determinati periodi l’anno.

In quali casi può essere considerata svolta professionalmente l’attività economica

di colui che realizza un unico affare?

Un’attività economica di colui che realizza un unico affare può essere considerata svolta

professionalmente quando questa attività economica si protragga nel tempo e richiede l’impiego di

un’adeguata organizzazione di mezzi, come nel caso della costruzione di un unico edificio e vendita

successiva degli appartamenti. Non è invece considerato professionale e quindi non imprenditoriali

l’attività economica di colui che svolge un unico affare una tantum ovvero che offre un bene o un

servizio in modo occasionale e non continuativo (servizio di trasporto organizzato solo una volta)

Cosa sancisce l’art 2238 in tema di professioni intellettuali?

Nella realtà economica esistono delle figure professionali (i liberi professionisti come artisti,inventori)

per i quali è esplicitamente esclusa la qualificazione di imprenditore. L’art 2238 dispone che solo se

l’esercizio della professione costituisce l’elemento di un’attività organizzata in forma d’impresa allora

solamente il libero professionista può ricevere la qualifica di imprenditore. Quindi affinché i liberi

professionisti possano assumere lo status giuridico d’imprenditore è necessario che la professione

intellettuale sia esplicitata nell’ambito di un’altra attività qualificabile come d’impresa.

Chi è l’imprenditore per conto proprio?

L’imprenditore per conto proprio è l’individuo che svolge la sua attività d’impresa senza destinare la

sua produzione al mercato, all’imprenditore per conto proprio non viene conferita la qualità di

imprenditore dalla disciplina poiché secondo alcuni viene meno il requisito della professionalità,per altri

il requisito dell’economicità. (non è imprenditore il coltivatore del fondo per il sostentamento suo e

della sua famiglia, né il costruttore di un appartamento per uso proprio)

Quali sono le diverse teorie e definizioni date in dottrina relativamente all’impresa?

Nella normativa codicistica manca un’autonoma definizione di impresa. Il vuoto lasciato

dall’imprenditore ha dato origine ad una moltitudine di teorie e definizioni fornite dalla dottrina, tra le

quali l’impresa sarebbe un’istituzione caratterizzata dal rapporto di gerarchia che sussiste tra

imprenditore e i restanti membri oppure l’impresa si identificherebbe con l’azienda. La dottrina

dominante tuttavia fornisce la definizione di impresa partendo dalla nozione di imprenditore e quindi “

impresa è l’attività economica organizzata ed esercitata professionalmente dall’imprenditore al fine

della produzione o dello scambio di beni e servizi”

CATEGORIE DI IMPRENDITORI

Cosa s’intende per attività di coltivazione del fondo,selvicoltura e allevamento di

animali?

In base all’art 2135 possono individuarsi due categorie di attività agricole, le attività agricole

essenziali e le attività agricole per connessione, chi svolge queste attività con i requisiti di

imprenditore (art 2082) viene definito imprenditore agricolo. La coltivazione del fondo , la

selvicoltura e l’allevamento di animali sono attività agricole essenziali. A queste devono essere

aggiunte le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del

ciclo stesso a carattere vegetale o animale. Per attività di coltivazione del fondo s’intendono anche le

coltivazioni in serra o vivai purché effettuate su fondi di proprietà o locati, la floricoltura, la coltivazione

dei funghi ed anche le coltivazioni fuori terra (idroponiche e aereoponiche di frutta e ortaggi). Per

attività di selvicoltura s’intendono tutti i procedimenti di estrazione dei prodotti del bosco connessi alla

coltivazione dello stesso. Per allevamento di animali si intende l’allevamento di animali di qualsiasi tipo

e genere superando la vecchia giurisdizione che prevedeva attività agricola di allevamento solo quella

con collegamento funzionale con il fondo (allevamento di bestiame, batteria ecc).

Quali sono le attività agricole connesse?

La qualifica di imprenditore agricolo è concessa anche a chi presenta i requisiti dell’art 2082 e svolga

attività agricole per connessione. Queste attività sono tutte quelle attività connesse alle attività

agricole essenziali (coltivazione fondo,selvicoltura,e allevamento di animali). S’intendono attività

connesse le attività dirette alla : manipolazione, conservazione, trasformazione,

commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti prevalentemente ottenuti

dalla coltivazione del fondo dal bosco o dall’allevamento di animali e le attività dirette alla fornitura di

beni e servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente

impiegate nell’attività agricola esercitata comprese le attività di valorizzazione del territorio e del

patrimonio rurale e forestale (agriturismo). La connessione deve operare sul piano soggettivo: deve

esserci identità tra l’esercente di attività agricola essenziale e l’esercente di attività agricola per

connessione (non è imprenditore agricolo chi trasforma e vende il vino dell’uva di un altro) le attività

connesse non devono prevalere per rilievo economico sull’attività agricola essenziale!. La nuova

riforma sull’agricoltura ha reso imprenditore agricolo anche le attività di filiera in agricoltura.(insieme di

aziende che concorrono alla fornitura di un bene)

qual è la definizione di imprenditore agricolo professionale?

La figura dell’imprenditore agricolo è stata rivisitata, ridefinendone i contorni. L’imprenditore agricolo

diviene professionale e ottiene il riconoscimento di numerose agevolazioni. Viene definito imprenditore

agricolo professionale “l’individuo in possesso di conoscenze e competenze professionali che dedica

alle attività agricole direttamente o in qualità di socio di una società di persone o cooperativa o

amministratore di società di capitali almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e ricavi

dalle attività medesime almeno il 50% del proprio reddito globale da lavoro.”

Quali soggetti rientrano nella definizione di imprenditore commerciale?

Sono imprenditori commerciali e quindi sottoposti alla relativa disciplina coloro che presentano i

requisiti art 2082 e che:

- Non esercitano attività agricola (criterio negativo)

- Svolgano una delle seguenti attività (criterio positivo)

Attività industriale: diretta alla produzione beni e servizi che non siano agricoli

 Attività di intermediazione: nella circolazione dei beni non connessi ad attività

 agricole

Attività di trasporto: per terra, acqua o aria

 Attività bancaria o assicurativa:

 Attività ausiliarie: delle precedenti e che agevolano l’esercizio di tali attività o siano

 complementari

Quali attività rientrano nell’ambito dell’impresa civile?

Parte della dottrina individua una terza categoria d’impresa (che non apparterrebbe quindi a quella

commerciale o agricola) questa è l’impresa civile. A tale categoria apparterrebbero le:

- Attività di produzione non industriali: imprese di caccia e pesca,imprese pubblici spettacoli

ovvero le imprese dove manca il processo industriale di trasformazione chimica dei fattori

produttivi

- Attività di scambio non intermediatrici: imprese che non implicano l’acquisto di beni da

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A.A. 2010-2011
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SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mat1989 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Ciocca Nicoletta.