Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 60
Diritto commerciale - Appunti Pag. 1 Diritto commerciale - Appunti Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto commerciale - Appunti Pag. 56
1 su 60
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

NUMERO DELLE AZIONI

In questo caso => 120.000 : 120.000 = 1 euro

 Valore patrimoniale delle azioni (VP): è il valore che l’azione avrebbe nel caso in cui la

società si sciogliesse. È il più semplice tra i criteri di valutazione delle azioni perché non

dobbiamo stimare altre componenti.

PATRIMONIO NETTO

NUMERO DELLE AZIONI

In questo caso=> 240.000 : 120.000 = 2 euro

Torniamo al tema del rapporto di cambio. È molto importante valutare il rapporto di cambio

quando si emettono le obbligazioni convertibili. L’assemblea straordinaria:

- Delibera l’emissione delle obbligazioni

- Delibera l’aumento del capitale a servizio del prestito obbligazionario, quindi l’aumento del

capitale a disposizione degli obbligazionisti convertibili.

TABELLA 3

Attivo Passivo

Cassa Cap sociale

120.000 120.000

Riserve

120.000

240.000 Debito vs

obbligazioni

120.000

Tot Tot

360.000 360.000

Bianco e Grigio sono soci, ciascuno ha il 50% (entrambi hanno 60.000 azioni, il VN = 1 euro; VP = 2

euro). Se Rossi prende 120.000 obbligazioni e le converte in azioni, il numero totale delle azioni

sarà 240.000 (e il PN = 360.000)

o Di conseguenza, poiché cambia il valore del patrimonio netto, cambierà anche quello di VP

(360.000 : 240.000 = 1,5 euro)

 

Cosa succede? Grigio è triste perché il valore di VP è diminuito. Rossi è felice perché,

essendo aumentato il valore delle sue azioni, ha investito 120.000 euro e se ne ritrova 180.000.

MA tutto ciò non è possibile! Non posso permettere che i soci ci perdano economicamente dalla

conversione…e quindi?????

Quindi introduciamo finalmente il RAPPORTO DI CAMBIO. Esso è l’indicazione del numero di

azioni che competono all’obbligazionista, ovvero il numero di obbligazioni necessario per ottenere

un’azione. Se ad esempio il rapporto di cambio è 1:2, vuol dire che devi annullare due obbligazioni

per ottenere un’azione. Dunque, quante azioni otteniamo in questo caso? 60.000 [quello che resta

è riserva con cambio?????? Non ho capito ale]

Qui c’è una parte che aggiungiamo a mano, non so fare la tabella, comunque questo passaggio in

generale non mi è chiaro

Il rapporto di cambio viene stabilito dagli amministratori e viene proposto agli azionisti nel

momento in cui delibero l’emissione delle obbligazioni. Questo serve ad evitare che

l’obbligazionista in sede di conversione possa avvantaggiarsi delle riserve.

[Se all’esame ti chiede “quante azioni vengono assegnate all’obbligazionista?” non devi

assolutamente rispondere “il numero corrispondente delle obbligazioni” MA devi rispondere che

“i soci deliberano un aumento del capitale in misura corrispondente alle azioni da attribuire in

conversione, ovvero quelle stabilite sulla base del rapporto di cambio”

L’OBBLIGAZIONE WARRANT

Le obbligazioni warrant permettono agli obbligazionisti di acquistare, sottoscrivere le azioni al

prezzo determinato preventivamente nel manifesto di emissione (e non di convertirle).

L’obbligazionista ha una doppia funzione:

- Obbligazionista

- Azionista: mantiene il diritto di credito e di percepire i dividendi.

L’obbligazionista warrant somma al rapporto di finanziamento, un rapporto sociale, eseguendo un

nuovo conferimento. Nell’obbligazione convertibile il debito vs obbligazioni viene eliminato, qui

invece il debito resta, ma si ha un aumento del capitale e nuova cassa. Il vantaggio che si ottiene è

che il diritto di opzione sta ai soci.

 Gli STOCKHOLDER sono i titolari di una quota di interesse (quindi coloro che vantano un

interesse nei confronti della società, in un senso più ampio inglobiamo in questa categoria

anche gli obbligazionisti e i lavoratori in alcuni contesti), ma soprattutto solo titolari di

STRUMENTI FINANZIARI PARTECIPATIVI.

Approfondiamo dunque l’argomento sugli strumenti finanziari (SF). A differenza della norma sulle

obbligazioni, quella sugli strumenti finanziari è più complicata: c’è una norma principe (art 2346

comma 6) alla quale si collegano altre norme (2351, 2411).

- Elemento soggettivo degli SF: pur essendo inseriti in un articolo dedicato alle azioni, gli SF

non attribuiscono a chi li possiede la qualità di socio/azionista (come accade per le

obbligazioni). Essi possono essere acquisiti da un socio (attraverso le azioni) o da terzi

- Elemento oggettivo degli SF: è possibile ottenere uno SF attraverso qualunque elemento

suscettibile di una valutazione patrimoniale. Chiunque può acquistare SF attraverso un

apporto di qualunque entità.

? A cosa servono gli strumenti finanziari? Essi attribuiscono:

 Diritti amministrativi

 Diritti patrimoniali: un diritto patrimoniale è la remunerazione dell’investimento (con una

parte dell’utile), che non è solo remunerazione ma è anche parametrazione

? Se apporto denaro, esso verrà restituito? (non c’è sul libro)

Gli strumenti finanziari hanno una duplice natura (la società decide al momento dell’emissione

quale sarà la natura di un determinato strumento finanziario):

1) Capitale di debito: vige l’obbligo di restituzione da parte della società a favore del titolare

(come avviene per le obbligazioni)

2) Capitale di rischio: la società non ha obblighi di restituzione nei confronti del titolare (è un

meccanismo simile a quello per le azioni)

o Diciamo che lo strumento finanziario ha causa variabile, in quanto può essere emesso a

fronte del capitale di debito o del capitale di rischio.

[se ti chiede: dove abbiamo già parlato di causa variabile? Devi parlare della cessione delle azioni]

Art 2351: questa norma l’avevamo vista quando abbiamo studiato i diritti amministrativi

dell’azionista. I titolari di strumenti finanziarti hanno diritto di voto solo in casi particolari e per la

nomina di:

 Membri del collegio sindacale

 Membri del consiglio di sorveglianza

 Amministratore indipendente

Che sono organi di controllo dei sistemi di amministrazione e non di gestione!!!

Art 2411: la disciplina delle obbligazioni si applica a determinate condizioni agli strumenti

finanziari che subordinano il rimborso del capitale. Il proprium dell’apporto del capitale di debito è

il diritto al rimborso.

RECESSO Art 2437 

Trasferendo le azioni si attua un contratto di scambio o una permuta (VICENDA TRASLATIVA

donazione, vendita, permuta…un soggetto subentra all’originario socio). Ogni socio possedente

azioni ha però il diritto di recesso.

RECESSO = dichiarazione unilaterale recettizia con la quale il socio manifesta la propria volontà di

sciogliere il rapporto sociale. Il recesso, a differenza del trasferimento, non è una vicenda

traslativa.

Unilaterale = non occorre che la società accetti; si tratta dell’esercizio di un diritto potestativo del

socio, per cui non si presuppone la cooperazione di un altro socio (come ad esempio il diritto di

proprietà). L’altro soggetto è in una posizione di soggezione, in quanto subisce passivamente

l’esercizio del diritto.

Recettizia = l’atto produce un effetto nel momento in cui la società giunge a conoscenza.

Il recesso impone alla società di attuare la procedura senza fare alcuna opposizione.

Distinguiamo 3 diversi tipi di recesso, in relazione alle cause che portano al recesso:

1. Causa di recesso legale inderogabile: previste dal legislatore; queste cause sono talmente

importanti da non poter essere soppresse neanche dallo statuto (es: il trasferimento della

sede all’estero)

2. Causa di recesso legale derogabile: queste cause sono introdotte dal legislatore, tuttavia

possono essere soppresse dallo statuto (es: i limiti connessi alla circolazione delle azioni)

Se lo statuto mantiene una causa di recesso legale derogabile, anche alla modifica della

clausola il diritto di recessione non viene soppresso. Questa clausola compete ai soci che

votano a favore della trasformazione. [es. in una società c’è la clausola secondo cui il socio

può recedere solo al compimento di 35 anni. Se la maggioranza vuole modificarla, il diritto

di recessione rimane (?). I soci che votano a favore della trasformazione della clausola

possono recedere solo se non hanno partecipato all’approvazione della delibera.]

3. Causa di recesso statutaria: non sono previste dal legislatore ma dallo statuto.

Il recesso può essere anche solo di alcune azioni; infatti il socio può uscire dalla società anche solo

per metà delle azioni => è come se fossero le azioni a recedere.

Perché esiste il recesso? Per tutelare le minoranze azionarie (in quanto la maggioranza non

avrebbe interesse, visto che ha votato per il mutamento). La riforma del 2003 ha accentuato

questo aspetto.

Il recesso implica la liquidazione della quota: esprimere in denaro il valore delle quote, e far

ricevere al socio questo denaro), per cui bisogna stabilire una quota di liquidazione. Art 2437

bis/ter: il valore si determina con il concorso di tre criteri valutabili:

(1) Criterio patrimoniale: netto patrimoniale/il numero delle azioni

(2) Criterio reddituale: il valore dell’azione è in relazione alle prospettive di reddito

(3) Criterio di mercato: il valore di scambio dell’azione

E nelle società di persone? Abbiamo l’art 2289, il quale afferma che la liquidazione delle quote in

caso di morte, recesso ed esclusione del socio avviene sulla base della situazione patrimoniale

della società.

Nelle società di capitali invece, la liquidazione delle azioni per le quali (quindi non tutte le azioni) si

esercita il recesso, è determinato dagli amministratori, tenendo conto della:

- Consistenza patrimoniale

- Prospettive reddituali

- Valore di mercato (vedi sopra)

La liquidazione nelle società di persone e quella nelle società di capitali utilizzano il criterio

patrimoniale, tuttavia sono diverse in quanto

- Nella società di persone vengono considerate anche le operazioni in corso, e gli utili che si

generano da queste operazioni; gli utili del patrimonio sono connessi alle operazioni in

corso nel momento in cui si è sciolto il rapporto sociale.

- nella società di capitale c’è un limite del criterio patrimoniale: nel patrimonio trovo solo gli

utili conseguiti e non trovo gli utili che si generano dalle operazioni in corso o non ancora

conseguite. Attraverso il valore di mercato è consentito l’avviamento.

Poniamo che la società assume una delibera che può determinare una causa di recesso. Gli

amministratori convocano l’assemblea, e sanno che se mettono ai voti la delibera qualcun

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
60 pagine
8 download
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sollinz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Giordano Giuseppe.