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Il patrimonio del de cuiius può ridursi anche con le cc.dd. liberalità e il 558 limita molto l'utilizzo di
questi strumenti contrattuali.
Meccanismi alternativi al testamento che sono pochi anche perché il 558 fa da filtro.
Dovrebbe essere oggetto di collazione ciò che è uscito dal patrimonio e quindi l'entità del
depauperamento del patrimonio del de cuius.
Utilizzo del trust in italia.
Le tendenze legislative sono nel senso di un'attenuazione delle tutele dei legittimari.
Notaio Carmen Cecere (28 marzo 2014)
Art 457 del c.c.
Il nostro codice ammette una concorrenzialità tra le due forme di successione e quindi si può
attribuire con testamento alcuni beni e lasciare che gli altri siano disciplinati dalla successione
legittima.
Il codice distingue tra la forma ordinaria e speciale del testamento. I testamenti speciali sono quelli
regolati dalla sezione seconda del capo IV e si caratterizzano perché in presenza di situazioni
contingenti o eccezionali le forme del testamento vengono semplificati e dall'altro lato c'è però una
limitata efficacia. Per esempio l'art. 609 c.c.
Art 609 cc: “Malattie contagiose, calamità pubbliche o infortuni - Quando il testatore non
può valersi delle forme ordinarie, perché si trova in luogo dove domina una malattia
reputata contagiosa, o per causa di pubblica calamità o d'infortunio, il testamento è valido
se ricevuto da un notaio, dal giudice di pace del luogo, dal sindaco o da chi ne fa le veci, o
da un ministro di culto, in presenza di due testimoni di età non inferiore a sedici anni. (2) Il
4 testamento è redatto e sottoscritto da chi lo riceve; è sottoscritto anche dal testatore e dai
testimoni. Se il testatore o i testimoni non possono sottoscrivere, se ne indica la causa”
In questi casi il codice rinuncia al formalismo del testamento e per i testimoni è sufficiente avere 16
anni. Art 610 cc: “Termine di efficacia - Il testamento ricevuto nel modo indicato dall'articolo
precedente perde la sua efficacia tre mesi dopo la cessazione della causa che ha impedito al
testatore di valersi delle forme ordinarie. (2) Se il testatore muore nell'intervallo, il
testamento deve essere depositato, appena è possibile, nell'archivio notarile del luogo in cui
è stato ricevuto”.
Le forme ordinarie le troviamo nell'art. 601 cc.
Art 601 cc: “Forme - Le forme ordinarie di testamento sono il testamento olografo e il
testamento per atto di notaio. (2) Il testamento per atto di notaio è pubblico o segreto”.
Il testamento olografo è quello scritto, datato e sottoscritto per intero di mano dal testatore. È la
forma più semplice di testamento.
Art 606 cc: “Nullità del testamento per difetto di forma - Il testamento è nullo quando
manca l'autografia o la sottoscrizione nel caso di testamento olografo, ovvero manca la
redazione per iscritto, da parte del notaio, delle dichiarazioni del testatore o la
sottoscrizione dell'uno o dell'altro, nel caso di testamento per atto di notaio. (2) Per ogni
altro difetto di forma il testamento può essere annullato su istanza di chiunque vi ha
interesse. L'azione di annullamento si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui
è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie”.
Il requisito dell'autografia è necessario e la sua mancanza ne comporta la nullità. I casi di nullità del
testamento sono oltre che tassativi anche limitati perché il legislatore presuppone che la volontà
testamentaria sia irripetibile. Nel momento in cui si scopre la nullità il testatore è morto.
Art 590 cc: “Conferma ed esecuzione volontaria di disposizioni testamentarie nulle - La
nullità della disposizione testamentaria, da qualunque causa dipenda, non può essere fatta
valere da chi, conoscendo la causa della nullità, ha, dopo la morte del testatore, confermato
la disposizione o dato ad essa volontaria esecuzione”.
Conferma dell'atto nullo: per esempio nella vendita di terreni è obbligatorio, a pena di nullità,
allegare il certificato di destinazione urbanistica.
La nullità è insanabile ma qui si può fare il c.d. atto di conferma che attribuisce efficacia ad un
contratto o un atto che è nullo.
Bisogna distinguere se la nullità è formale o sostanziale. L. 65/1967 -> 1° settembre; In realtà l'atto
sarebbe nullo perché la nullità è posta a presidio dell'intessere di impedire o scoraggiare l'abuso
edilizio.
Alla fine però le cause di nullità sono quelle del 606 c.c.
La sottoscrizione nel testamento olografo deve essere apposta alla fine delle disposizioni. È valida
anche quando designa con certezza la persona del testatore.
Se il testamento si compone di più fogli la firma si pone alla fine e su tutti i fogli ma in alcuni casi
si è ammessa una sottoscrizione anche in altri modi.
Se la sottoscrizione è apposta sulla busta e non sulla scheda testamentaria, in ogni caso, il
testamento è nullo. E le disposizioni aggiunte, scritte dopo la sottoscrizione sono radicalmente
nulle.
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La sottoscrizione ha la funzione di assunzione di responsabilità e della paternità del contenuto. La
sottoscrizione deve comporsi di nome e cognome ma va bene anche lo pseudonimo o qualunque
altro segno che indichi con certezza il testatore.
Autografia vuol dire che non solo il testamento deve essere scritto dal testatore ma a mano e con
una grafia abituale e intellegibile. A questo riguardo ci sono varie sentenze sulla validità della
scheda testamentaria fatta a matita da terzi che sono state dichiarate nulle. L'autografia deve essere
intesa come volontà di scrivere.
Ci dev'essere la possibilità di provare attraverso elementi intrinseci che la mano tremolante del
testatore è solo stata aiutata o accompagnata. È una prova difficile e quindi sarebbe meglio fare il
testamento pubblico, che è scritto dal notaio (art. 703), o il testamento segreto, che è composto dalla
parte del testamento dattiloscritto e poi sottoscritto e così consegnato al notaio; in questo caso
bisogna dichiarare di averlo letto.
Qual è la sorte della data impossibile? È equiparata alla non verità della data e la sua prova è
ammessa solo quando si tratta di giudicare la capacità, o l'incapacità legale e naturale delle persone.
Il notaio non può dire né il contenuto né la notizia dell'esistenza di un testamento in assenza di un
certificato di morte del testatore.
Il testamento pubblico non può mai essere restituito al testatore ma solo revocato.
Va sempre letto l’art 587. Dal verbo attribuire al verbo disporre.
Art 588 cc: “Disposizioni a titolo universale e a titolo particolare - Le disposizioni
testamentarie, qualunque sia l'espressione o la denominazione usata dal testatore, sono a
titolo universale e attribuiscono la qualità di erede, se comprendono l'universalità o una
quota dei beni del testatore. Le altre disposizioni sono a titolo particolare e attribuiscono la
qualità di legatario. (2) L'indicazione di beni determinati o di un complesso di beni non
esclude che la disposizione sia a titolo universale, quando risulta che il testatore ha inteso
assegnare quei beni come quota del patrimonio”.
Distinzione tra erede e legatario: la responsabilità dei debiti, per il modo di acquisto (l'eredità deve
accettare l'eredità, il legatario deve rifiutare), il possesso (l'erede continua il possesso con le stesse
caratteristiche del dante causa, il legatario continua il possesso solo se non è clandestino o viziato),
poi ci sono i termini ecc ecc ma la differenza ontologica sta nell’art 587: è a titolo universale
quando attribuisce la totalità o una quota dei beni, in tutte le altre ipotesi abbiamo una successione a
titolo particolare.
Istituito ex certa re: ti do un bene determinato ma non ho voluto fare un legato.
Come si fa a distinguere questa ipotesi? L'erede ci deve essere sempre.
Il testamento non deve più attribuire ma disporre dei propri beni. E la disposizione negativa è
valida? È il problema della diseredazione. La Cassazione ha infine detto che la diseredazione è
valida. Ma se fatta nei confronti dei legittimari?
La legittima è una quota del relictum meno i debiti più il donatum .
La impugnazione per la legittima si fa con l'azione di riduzione che è un'azione di accertamento
soggetto a un termine di prescrizione.
Criterio della quota mobile: varia a seconda dei legittimari.
Il patrimonio del de cuius si divide idealmente in due porzioni: quella disponibile e quella legittima
o riserva. La disponibile è una quota che si può destinare a chiunque, la necessaria deve essere
destinata ai legittimari.
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Il coniuge oltre a essere destinatario di una quota del patrimonio è anche destinatario dei diritti di
uso e abitazione.
Art 540 cc: “Riserva a favore del coniuge - A favore del coniuge è riservata la metà del
patrimonio dell'altro coniuge, salve le disposizioni dell'articolo 542 per il caso di concorso
con i figli. (2) Al coniuge anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti
di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano,
se di proprietà del defunto o comuni. Tali diritti gravano sulla porzione disponibile e,
qualora questa non sia sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del coniuge ed
eventualmente sulla quota riservata ai figli”.
Ove il de cuius fosse cointestatario il diritto di abitazione spetta oppure no? Per la cassazione spetta
un equivalente economico a carico dell'eredità ma non l'uso e l'abitazione.
La successione necessaria
Art 581 cc: “Concorso del coniuge con i figli - Quando con il coniuge concorrono figli
legittimi o figli naturali, o figli legittimi e naturali, il coniuge ha diritto alla metà
dell'eredità, se alla successione concorre un solo figlio, e ad un terzo negli altri casi”.
Secondo la Corte Costituzione e di Cassazione i diritti di uso e abitazione nella successione
legittima non si aggiungono alla quota ma compongono la quota.
In seguito si è detto che i diritti di uso e abitazione sono prelegati ex lege. Il legato è l'attribuzione
di un bene determinato mentre il prelegato è un legato posto a favore di uno degli eredi e a carico
dell'eredità. È quindi un bene che la legge attribuisce a uno degli eredi prima della quota. E quindi
anche nella successione legittima succede che prima si da