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PROBLEMA DELL'EQUIVALENZA ECONOMICA
Si distinguono due tipi di equivalenza tra le prestazioni: - L'equivalenza soggettiva: si ha quando le parti ritengono equivalenti le prestazioni, anche se esse non hanno contenuto economico equivalente (ad esempio le parti ritengono equivalente il valore di un anello d'argento a 50mila euro perché tale anello ha grande valore affettivo); tale equivalenza non ha alcuna incidenza né sulla corrispettività, né sull'onerosità o gratuità, attenendo alla sfera dei motivi. - L'equivalenza oggettiva: si ha quando le prestazioni sono oggettivamente proporzionate. La sproporzione oggettiva fra le prestazioni incide solo sul profilo dell'onerosità e della gratuità, ma non rileva ai fini della corrispettività e quindi della qualificazione del contratto. Le parti possono determinare un regolamento contrattuale non oggettivamente equivalente: il contratto può concludersi.anche in presenza di prestazioni non equivalenti. Ciò è confermato anche dall'art.1349 c.c.: il contenuto del contratto può essere rimesso al mero arbitrio del terzo. PROBLEMI COLLEGATI ALL'ASSENZA/PRESENZA DELLACORRISPETTIVITÀ DONAZIONE MODALE SEMPLICE E DONAZIONE MODALE RISOLUBILE Esempio di donazione modale: il proprietario di un antico palazzo ne fa dono all'Università con l'onere di restaurarlo e destinarlo a Biblioteca della Facoltà di giurisprudenza. La donazione modale è prevista dall'art.793 c.c. Si ha quando la donazione è gravata da un onere (modus), ossia un peso imposto dal donante a carico del donatario (beneficiario), il quale è tenuto ad adempierlo nei limiti del valore della cosa donata. Di regola il modus è un elemento che incide esclusivamente sull'onerosità o gratuità dell'atto e non muta la causa del contratto che resta la liberalità e non.La donazione modale semplice è un tipo di donazione in cui il donante impone al beneficiario di compiere un determinato atto o di assumere un determinato impegno. Questo atto o impegno, chiamato modus, non costituisce una prestazione corrispettiva, ma è un onere aggiuntivo alla donazione stessa.
La donazione modale semplice rimane non corrispettiva anche se prevede un modus gravoso. Per adempiere a questo onere, oltre al donante, può agire qualsiasi interessato, anche durante la vita del donante stesso. Ciò significa che in caso di inadempimento del modus nella donazione modale semplice, si può chiedere solo il risarcimento dei danni e non la risoluzione.
Quindi, la donazione modale semplice è non corrispettiva ma onerosa.
La donazione modale risolubile è prevista dall'articolo 793, comma 4 del codice civile, dove si stabilisce che "la risoluzione per inadempimento dell'onere, se prevista dall'atto di donazione, può essere domandata dal donante o dai suoi eredi".
La donazione modale risolubile si ha quando le parti hanno previsto una clausola risolutiva espressa nel caso di inadempimento del modus. Secondo Biscontini, il modus, nel caso di cui all'articolo 793,
comma 4, incide sulla qualificazione del contratto, in quanto siprevede un rimedio tipico ed esclusivo dei contratti a prestazioni corrispettive, ossia larisoluzione per un contratto tipicamente non corrispettivo quale è la donazione.Quindi, secondo l'autore, la donazione modale risolubile, in quantocorrispettiva, non può essere donazione poiché la donazione è un contrattonon corrispettivo.
MUTUO ONEROSO E MUTUO GRATUITO
Il mutuo è disciplinato dagli artt. 1813 e ss. del c.c. "È il contratto col quale una parteconsegna all'altra una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili e l'altra siobbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità".
Si discute se il mutuo sia un contratto consensuale, che si perfeziona cioè con ilconsenso o se sia un contratto reale, che si perfeziona con la consegna della cosa.Dottrina e giurisprudenza prevalente considerano il mutuo un
del mutuatario, che si impegna a restituire il denaro o le cose prestate, oltre al pagamento degli interessi o di altri vantaggi concordati. mutuo gratuito: è un contratto a titolo gratuito, in cui il mutuante concede il denaro o le cose fungibili senza richiedere alcuna controprestazione. Il mutuatario si impegna comunque a restituire il denaro o le cose prestate, ma senza dover corrispondere interessi o altri vantaggi. In entrambi i casi, il contratto di mutuo si perfeziona con il solo scambio di consensi tra le parti, senza la necessità della consegna del denaro o delle cose fungibili. Tuttavia, nel caso del mutuo oneroso, la presenza della corrispettività fa sì che il contratto venga qualificato come reale, mentre nel caso del mutuo gratuito, la mancanza di corrispettività fa sì che il contratto venga qualificato come consensuale. È importante sottolineare che la distinzione tra mutuo oneroso e mutuo gratuito non riguarda solo la qualificazione del contratto, ma può avere anche conseguenze sul piano fiscale e su altri aspetti legali.Il contratto di mutuo è un contratto consensuale nel quale il mutuante si impegna a consegnare una cosa al mutuatario, che a sua volta si impegna a restituire la stessa cosa o una cosa equivalente. Il mutuante ha il diritto di ricevere il pagamento degli interessi e il mutuatario assolve a questa sua obbligazione in virtù della prestazione effettuata dalla controparte. Caratteristiche sono:
- è un contratto consensuale: la consegna della cosa non sarebbe elemento dellao fattispecie, ma esecuzione di un'obbligazione assunta consensualmente;
- ammette, in quanto contratto consensuale, la conclusione di un preliminare;
- è possibile risolverlo per inadempimento.
Il mutuo gratuito è un contratto a prestazioni non corrispettive nel quale è assente la funzione di scambio. Caratteristiche sono:
- è un contratto reale, che si perfeziona con la consegna;
- non può essere oggetto di preliminare;
- non è risolvibile per inadempimento. Qualora il mutuante non adempie all'obbligo di consegna potrà incorrere solamente in una responsabilità precontrattuale (risarcimento del danno).
CONTRATTO DI TRASPORTO
Il contratto di trasporto è disciplinato dagli artt.1678
e ss. Con il contratto di trasporto il vettore si obbliga, verso corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo a un altro. Anche in questo caso il carattere della corrispettività è elemento decisivo per la qualificazione del contratto. Infatti si distinguono: 1. Trasporto oneroso: la prestazione del vettore è inserita in un rapporto di scambio, con la previsione di un corrispettivo, ossia di un compenso. Tale contratto è corrispettivo; 2. Trasporto gratuito: in questo caso la prestazione del vettore è prestata senza previsione di corrispettivo. Manca la corrispettività. Data la mancanza di corrispettività, parte della dottrina inserisce il trasporto gratuito nella donazione. Secondo Biscontini tale collocazione è errata, in quanto il trasporto gratuito presenta, rispetto alla donazione, una specifica e più distinta collocazione; 3. Trasporto di cortesia: qui la prestazione del vettore è assunta per mera cortesia. Le prime2 ipotesi hanno natura contrattuale, mentre la terza ha carattere extracontrattuale: in caso di trasporto di cortesia (autostop), nell'eventualità di lesione del trasportato si potrà configurare a carico del vettore solo una responsabilità extracontrattuale.
LA CORRISPETTIVITÀ NEI CONTRATTI DI DEPOSITO, MANDATO E SEQUESTRO CONVENZIONALE
In questi contratti la presenza o l'assenza di un compenso non è idonea ad incidere sulla qualificazione del contratto e quindi a determinare un diverso tipo contrattuale. Il compenso perciò non sempre può identificarsi come corrispettivo.
Il contratto di deposito è un contrattato naturalmente gratuito: la gratuità viene meno per la manifestazione di una diversa volontà delle parti. Quando c'è l'obbligo di pagare un compenso questo forma oggetto di un'obbligazione accessoria che non entra nella causa custodia e che è oggetto del contratto. Non è
quindi pensabile la risoluzione del contratto per inadempienza del soggetto che non paghi il compenso pattuito. Nel contratto di mandato è indifferente la presenza o meno di un compenso, in quanto tale compenso non incide sulla qualificazione del contratto e non si identifica quindi come corrispettivo. Quindi possiamo avere mandato gratuito o mandato oneroso: nel mandato oneroso è previsto un compenso che non incide sulla qualificazione del contratto e quindi non può identificarsi come corrispettivo. Stessa cosa vale per il sequestro convenzionale che è "il contratto col quale due o più persone affidano a un terzo una cosa o una pluralità di cose, rispetto alla quale sia nata tra esse una controversia, perché la custodisca e la restituisca a quella a cui spetterà quando la controversia sarà definita". Se viene pattuito un compenso per il sequestratario, il contratto è a titolo oneroso, ma il compenso non incide.Sulla qualificazione del contratto e quindi non può identificarsi come corrispettivo. Quindi sono 3 ipotesi in cui la valutazione economica non incide sulla qualificazione, visto che si tratta di contratti non corrispettivi che possono essere:
- onerosi, se previsto un controvalore economico;
- gratuiti se tale controvalore economico non è previsto.
Solo nel momento in cui il controvalore economico assume la veste di corrispettivo si ha un contratto sinallagmatico, ad esempio il contratto d'opera.
LA FIGURA DEL NEGOZIO MISTO
Secondo la dottrina tradizionale il negozio misto sarebbe caratterizzato dalla presenza di più cause che convergono nell'unicità di un tipo negoziale.
Per quanto riguarda la disciplina ad esso applicabile sono state elaborate 3 teorie:
- teoria dell'assorbimento, secondo la quale al contratto misto sarebbe applicabile la disciplina del contratto che presenta elementi prevalenti sull'altro o sugli altri;
- teoria dell'analogia,
- un contratto tipico;
- un contratto atipico;
- un collegamento negoziale.
secondo la quale al contratto misto sarebbe applicabile, per analogia, la disciplina dettata per i contratti più simili;
teoria della combinazione, secondo la quale al contratto misto sarebbe applicabile, ciascuna per la parte relativa, la disciplina dei singoli contratti che concorrono alla formazione del contratto misto.
Secondo Biscontini la figura del negozio misto non esiste nel nostro ordinamento giuridico.
Il negozio misto non è autonomamente configurabile, in quanto esso si può risolvere in:
Secondo l'autore le 3 teorie di cui sopra non sembrano idonee a spiegare il fenomeno del negozio misto.
La teoria dell'assorbimento non fa altro che estendere al contratto misto la stessa disciplina prevista per il contratto tipico e quindi riconduce il contratto misto ad un contratto tipico.
Secondo le teorie dell'analogia e de