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SILENZIO RAGAZZI DAI…

Nella figura del pontefice si sommano altri uffici, egli non ricopre solo l’ufficio di Papa, ma

anche l’ufficio di Vescovo di Roma quindi è a capo anche di una chiesa particolare, cioè

quella costituita dai fedeli della diocesi di Roma. Questa carica è una carica

inscindibilmente connessa con l’ufficio pontificio. Questo deriva dal principio della

successione apostolica, in quanto lo stesso Pietro diffonde la parola di Dio nella prima

diocesi della chiesa latina che storicamente individuiamo con quella di Roma.

Altri uffici che ricopre: autorità supremo dello Stato di Città del Vaticano, e la sua potestà

qui è di natura temporale (e non spirituale). È proprietario di tutti i beni materiali dello Stato

di Città del Vaticano.

ELEZIONE DEL PONTEFICE:

riservata ai cardinali (titolo nobiliare accordato ai presbiteri di Roma, e tale tradizione risale

al 1059), attualmente i cardinali, che sono vescovi, sono titolari di una chiesa di Roma o di

una diocesi suborbitaria, vicino a Roma. I cardinali collaborano in stretto contatto con il

pontefice e quindi non hanno una reale potestà sulla chiesa o sulla diocesi a loro

assegnata.

Il documento che disciplina l’elezione del pontefice viene introdotto da Giovanni Paolo II

nel 1996 a sostituzione di quello precedente. Il documento è chiamato Universi Dominici

Grecis. Sono ammessi all’elezione del pontefice, i cardinali con meno di 80 anni in un

assemblea chiamata Conclave (chiusi a chiave nella Cappella Sistina).

L’elezione avviene attraverso la votazione e occorre la maggioranza dei 2/3 dei presenti

(non c’è regola al numero di cardinali ammessi). Dopo un numero elevato di scrutini

infruttuosi, i cardinali decidono la sufficienza della maggioranza assoluta oppure decidono

il ballottaggio tra i due cardinali più votati. Il codice stabilisce chi può essere eletto

pontefice, e questa possibilità ce l’ha qualunque battezzato laico di sesso maschile dotato

dell’uso della ragione e che non sia eretico (contro i principi della chiesa) o scismatico

(distaccato dalla chiesa e ha creato una chiesa). Nella storia successe che uno fu eletto

pontefice non essendo cardinale (Sant’Ambrogio).

(SEGUE) ELEZIONE DEL PONTEFICE

La rinuncia a coprire l’incarico di pontefice deve avvenire liberamente e deve essere

manifestata e sottolinea che non occorre invece che qualcuno accetti l’incarico.

Nella storia solo Celestino V rifiutò di ricoprire l’incarico, e molto probabilmente sotto le

pressioni di Bonifacio VIII.

Ci sono state delle proposte di modificazione dell’elezione del pontefice in quanto si ritiene

che tale modo di elezione, ad esempio richiedendo una maggiore rappresentanza

dell’episcopato mondiale ma tale sistema è necessitato dal momento che nel diritto divino

non è previsto alcun istituto di tipo rappresentativo. Intorno agli anni 70 si diffusero delle

correnti che sottolineavano una più attiva partecipazione del popolo di Dio. Pagina | 14

Il pontefice è coadiuvato da dicasteri e uffici della curia romana. Intorno al IV secolo i

pontefici si circondarono di persone che lo aiutassero (oggi è chiamata curia romana). La

curia romana trova una sua disciplina nel XVI secolo; questa disciplina ha sempre trovato

modifiche.

9 Congregazioni della curia romana (esercitano la potestà suprema in quanto sono

create per coadiuvare l’autorità del pontefice):

• Congregazione della dottrina e della fede

• Congregazione del culto divino e della disciplina dei sacramenti (si occupa dei temi

inerenti la liturgia e i sacramenti)

• Congregazione delle cause dei Santi (istituisce i processi di beatificazione e di

santificazione)

• Congregazione dei seminari e degli istituti degli studi (si occupa della preparazione

del clero)

• Congregazione per i vescovi

• Congregazione per il clero

• Congregazione per gli istituti di vita consacrata e per le società di vita apostolica

• Congregazione per le Chiese Orientali (quelle chiese eredi dello Scisma d’Oriente)

• Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (si occupa della diffusione della

Parola di Dio nel mondo intero)

Citiamo la Segreteria di Stato: è un ufficio fondamentale del governo centrale della chiesa

presieduta dal segretario di Stato e ha un ruolo importante in quanto da una parte aiuta

direttamente il pontefice nel disbrigo degli affari quotidiani e all’interno della curia opera

come coordinatrice dell’operato delle 9 congregazioni, dall’altra parte ha il compito di

occuparsi dei rapporti con gli stati e quindi di tutte quelle questioni che richiedono una

trattativa con gli ordinamenti statali.

Nell’ufficio del pontefice viene esercitata anche la potestà giurisdizionale, questa potestà è

stata organizzata con l’istituzione dei tribunali ecclesiastici, che ha come compito

fondamentale quello di assicurare la retta amministrazione delle giustizia nella chiesa.

L’Assegnatura Apostolica (è un tribunale d’appello) controlla l’attività svolta dai tribunali, si

pronuncia sui ricorsi pronunciati dai dicasteri per la violazione della legge, giudica delle

controversie amministrative tra i dicasteri (questioni di competenza) e per quanto riguarda

l’attività giudiziaria è il tribunale supremo per l’ubicazione degli atti.

Rota Romana: si pronuncia come ultimo grado in ordine agli appelli contro le sentenze dei

tribunali ecclesiastici in materia matrimoniale

Attività internazionali della Santa Sede: è rappresentata nel mondo attraverso i Nunzi

Apostolici, svolgono carattere diplomatico. I Delegati Apostolici rappresentano la Santa

Sede nelle Chiese particolari.

Il Concilio Vaticano II ha sottolineato l’importanza della potestà in capo al Collegio

Episcopale; nella costituzione Lumen Gentium, viene sottolineata l’importanza di questo

Collegio. Si è fatta luce su una realtà di diritto divino. Il collegio è organo supremo della

chiesa e viene inoltre inserito a pieno titolo nell’ultimo codice del 1983 (Canoni 336 e ss.)

Successione Apostolica:

dal momento che il Concilio Vaticano II ha sottolineato l’importanza del Collegio

Episcopale, dobbiamo distinguere una Successione Apostolica Personale (il pontefice è

successore di Pietro e i singoli vescovi sono i successori degli apostoli) da una

Successione Apostolica Organica (l’insieme dei successori degli apostoli che costituisce il

Collegio Episcopale). Qualora il pontefice non fosse vescovo deve immediatamente

essere proclamato vescovo della Città di Roma (questo perché Pietro era un apostolo); il

Papa fa parte della successione organica poiché il papa è il successore di Pietro che era

Pagina | 15

un apostolo. Questo sistema comprende la teoria secondo la quale il popolo di Dio è

contemporaneamente parte della chiesa universale (somma delle chiese particolari) come

di una chiesa particolare.

La disciplina del Concilio Vaticano II è stata recepita nell’attuale codice ed è stata descritta

nel libro II dedicato al popolo di Dio, nella parte II dedicata alla cost gerarchica della

chiesa. Se tale cost comincia con la suprema autorità della chiesa, prosegue nell’art. 2 in

cui si disciplina il collegio dei vescovi; tale collegio insieme con il suo capo e mai senza il

suo capo ed è pure soggetto di piena e suprema potestà sulla chiesa universale.

Il Canone 337 dispone che il collegio dei vescovi esercita in modo solenne la propria

potestà nel Concilio Ecumenico; il collegio prende il nome di concilio in quanto è guidato

dal pontefice (nel collegio invece il papa partecipa nelle vesti di vescovo e non di

pontefice)

Il Canone 338 prevede che tutte le decisioni del Concilio Ecumenico debbano essere

approvate, confermate e promulgate dal pontefice. Il problema è che alcuni sostengono

che la potestà del concilio e del collegio venga sminuita in quanto deve essere autorizzata

dal pontefice.

Il collegio rappresenta il pluralismo all’interno della chiesa. Qui l’obiettivo del pontefice

(che partecipa come vescovo di Roma) è quello di conseguire l’interessa delle chiese

particolari.

Nel concilio il pontefice partecipa come capo della chiesa per perseguire l’unità della

chiesa.

Il concilio vaticano II ha evidenziato l’importanza della suprema potestà esercitata dal

collegio episcopale. Collegio episcopale che detiene la suprema potestà e che esercita

con il nome di concilio ecumenico. Il pontefice appartiene sia al collegio episcopale sia al

concilio ecumenico ma ricopre funzioni diverse:

­ Nel collegio il pontefice è successore di Pietro in quanto apostolo;

­ Concilio: è successore di Pietro in quanto primo tra gli apostoli. Ha il potere di

approvare le decisioni del concilio. Il pontefice rappresenta l’unità della chiesa e

quindi ha il potere di indirizzare, autorizzare, promulgare o meno le decisioni del

concilio ecumenico.

Al vescovo è assegnata una porzione del popolo di dio che il concilio vaticano II ha

precisato che tale porzione non deve essere necessariamente circoscritta in un

determinato ambito territoriale: è possibile che ci siano vescovi assegnati alla stessa

porzione di territorio ma assegnati a porzione di popolo di Dio diversi. Al vescovo sono

attribuiti i poteri di insegnare santificare e governare. È affiancato da organismi diocesani,

fra i quali troviamo:

­ il consiglio pastorale diocesano che èè un organo consultivo del vescovo che aiuta

il vescovo a tracciale le lineee fondamentali della pastorale diocesana.

­ Il consiglio presbiterale, che è composto dai presbiteri (sacerdoti o preti) che aiuta il

vescovo negli aspetti più specifici dell’attività pastorale e cioè dell’attività delle varie

parrocchie all’interno della diocesi.

­ Curia diocesana: ufficio che si occupa dell’organizzazione anche amministrativa

della diocesi: il vescovo è titolare in forza della sua funzione di governare.

Il vescovo è a capo del tribunale ecclesiastico diocesano.

Capitolo cattedrale: Sacerdoti che si occupano della cattedrale.

Caritas diocesana: organismo della curia, della diocesi. Che si occupa di attività

caritatevoli. La chiesa cattolica ha insistito in passato affinché si mettesse nel concordato

norme in ordine al volontariato. Pagina | 16

Vescovi si diventa solo con l’ordinazione da parte del pontefice. I vescovi si fanno aiutare

da un consiglio presbiterale ossia da un consiglio di sacerdoti. Presbiteri sacerdoti e preti

hanno ricevuto il secondo grado dell’ordine:

Presbiteri: diret

Dettagli
A.A. 2013-2014
26 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federica.romeo.58 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto canonico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Lugli Matteo.