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I PUBBLICI SERVIZI
È un tema a cavallo tra l'organizzazione amministrativa e l'attività amministrativa. Vi sono in
determinati settori dell'amministrazione ipotesi in cui le attività materiali altrimenti dette
operazioni prevalgono rispetto alle attività giuridiche ed è con riferimento a questi settori di
amministrazione che si è sviluppata la nozione di pubblico servizio. Il primo punto da
considerare è che la disciplina giuridica dei pubblici servizi si muove in un'area mista che non è
di esclusiva del diritto amministrativo né del diritto privato. Le trasformazioni della disciplina
dei pubblici servizi costituiscono uno dei fattori di trasformazione più importanti dell'attuale
diritto amministrativo. Sono tre le tematiche da affrontare nell'analisi dei pubblici servizi: che
cosa s'intende per pubblico servizio? Quali sono i principi che governano i pubblici servizi? Tipi
di pubblico servizio e i controlli sul medesimo?
Nozione
Questa è solita essere contrapposta alla nozione di funzione pubblica. Secondo una distinzione
risalente all'ottocento l'attività amministrativa si biforca in attività di pubblico servizio e funzione
pubblica. La funzione pubblica è quella tipologia di attività autoritativa che si esprime mediante
attività giuridica, provvedimenti, ed è essenzialmente governata dal diritto amministrativo, ma
non esclusivamente. Ad esempio l'attività che porta al decreto di esproprio o al rilascio di
un'autorizzazione: è l'attività funzionalizzata che si esprime nella cura concreta dell'interesse
pubblico attuata mediante un atto giuridico specifico che è il provvedimento.
A questo tipo di attività si contrappone quella di pubblico servizio che è governata da principi sia
di diritto pubblico che di diritto privato. È l'attività più cambiata a partire dall'ottocento sino ai
giorni nostri. Nell'attività di pubblico servizio possono manifestarsi anche espressioni di
funzione pubblica, quindi possono esserci provvedimenti amministrativi ad esempio l'università
è un pubblico servizio ed essenzialmente si svolge mediante attività materiale, può accadere però
che questo pubblico servizio abbia necessità di utilizzare lo strumentario della funzione pubblica
ad esempio quando uno studente si laurea e vi è la necessità del rilascio di un provvedimento.
Questa evoluzione riguarda essenzialmente il soggetto chiamato a svolgere il servizio stesso,
solo la pubblica amministrazione oppure anche altri soggetti dell'ordinamento giuridico.
Originariamente fino al novecento inoltrato dominava la cosiddetta nozione soggettiva o
nominalistica di pubblico servizio in base alla quale si intendeva ogni attività della pubblica
amministrazione (Stato, comuni e province, non le regioni che sono state istituite solo nel 1970)
che non costituisse espressione diretta dei poteri di sovranità, di coercizione. Esempi: la pubblica
istruzione, le poste, le ferrovie. È l'attività organizzata secondo un modello burocratico e il tratto
caratterizzante di questa nozione era l'assunzione diretta della pubblica amministrazione. Ogni
qual volta vi era una assunzione da parte di un pubblico potere in ordine ad una certa attività di
servizio lì vi era un pubblico servizio. La concezione soggettiva di pubblico servizio riguardava
il fatto che una certa attività era imputabile alla pubblica amministrazione. Si tratta di un criterio
storicamente e geograficamente relativo perché un'attività poteva essere un pubblico servizio in
uno Stato e non in un altro. Questa concezione soggettiva assemblava attività molto diverse l'una
rispetto all'altra, alcune attività erano svolte secondo un modello burocratico, ma iniziano ad
entrare nella nozione di pubblico servizio anche attività svolte in materia cosiddetta industriale o
commerciale ad esempio quando compaiono i telefoni di Stato la forma organizzatoria è quella
di impresa. Sorge la necessità di disciplinare questa disomogeneità tra attività. Nel 1903 la legge
Giolitti porta alla cosiddetta municipalizzazione dei pubblici servizi che segna il riconoscimento
normativo di questa concezione soggettiva in base alla quale solo se i pubblici poteri svolgono
un certo tipo di attività questa è una pubblico servizio. L'articolo uno di questa legge disponeva
che i comuni, che sono pubblica amministrazione, devono assumere l'esercizio di una serie di
attività elencate dalla legge e considerate pubblico servizio. La legge contiene un profilo
problematico, si dice in modo esplicito che l'elencazione ha valore non tassativo, ma meramente
esemplificativo. Comporta la conseguenza che vi siano in natura altre attività diverse da quelle
elencate che possono essere considerate come pubblici servizi in quanto assunte dai pubblici
poteri. Questa evenienza non comporta semplicemente un problema di classificazione tra ciò che
consideriamo pubblico servizio e ciò che non è pubblico servizio, ma ha un preciso significato
giuridico perché se un'attività è considerata pubblico servizio questa era municipalizzata e quindi
poteva essere assunta dal Comune. Questo porta a leggere con più attenzione il dettato
normativo, il legislatore include tra le attività la produzione del pane, ma non prevede la vendita
del pane diversamente prevede la vendita del ghiaccio come pubblico servizio. Quindi un
medesimo bene qual è il pane può essere assunto come pubblico servizio con riguardo alla
produzione, ma non alla vendita quindi non c'è alcuna possibilità di ricavare un minimo comune
denominatore dall'elenco dei pubblici servizi espressamente contenuti nella legge. Inizia uno
sforzo da parte della giurisprudenza e dottrina di elaborare una nozione più specifica di pubblico
servizio che non sia quella soggettiva ritenuta non sufficientemente appagante. Ci si rende conto
che pubblici servizi possono essere anche assunti da soggetti privati. E questo porta al
superamento della nozione strettamente soggettiva di pubblico servizio, perché non corrisponde
alla realtà. Da qui lo sforzo di elaborare una nozione oggettiva di pubblico servizio. A dare un
forte impulso vi è una norma di rango costituzionale, e in particolare è l’autore Pototschnig che
leva sull'articolo 43 “La legge può riservare o trasferire
introduce una nozione oggettiva facendo
allo Stato, agli enti pubblici, a comunità di lavoratori o di utenti imprese che si riferiscono a
servizi pubblici essenziali”. Da questo dettato costituzionale si desumono alcuni tratti che
orientano a una nozione oggettiva di pubblico servizio. Il primo, dicendo che la legge può
trasferire un'impresa che svolge un pubblico servizio, si desume che questa impresa prima del
trasferimento sia svolta da un soggetto privato. Secondo elemento, il fatto che possono essere
trasferiti o riservati anche a comunità di lavoratori o di utenti le imprese, questi sono soggetti
privati. Questa evenienza non è mai stata attuata nel nostro ordinamento giuridico, ossia non vi
sono delle leggi che abbiano riservato o trasferito a comunità di utenti o di lavoratori imprese, si
tratta di un'esperienza prevalentemente tedesca in cui le imprese di servizio pubblico essenziale
sono state trasferite negli anni 60 a queste comunità di lavoratori o di utenti. Terzo elemento nel
dettato del 43 che fa capire che la nozione soggettiva non sia appagante è il fatto che
letteralmente la disposizione dice che la legge può riservare o trasferire. Il può è una semplice
facoltà e non un obbligo giuridico. Quindi possono esistere servizi pubblici essenziali esercitati
da privati. Pertanto dal dettato dell'articolo 43 della costituzione si desume una nozione oggettiva
di pubblico servizio in base alla quale il servizio è pubblico indipendentemente dal soggetto che
lo esercita.
Che cosa si intende per pubblico servizio alla stregua di una nozione oggettiva? Se perde valore
la natura del soggetto che svolge il pubblico servizio, acquista contemporaneamente valore la
disciplina giuridica dell'attività. I tratti caratterizzanti sono ravvisabili all'articolo 41 terzo
comma della costituzione che indica il regime del pubblico servizio “ la legge determina i
programmi e i controlli opportuni affinché un'attività economica pubblica e privata possa essere
indirizzata e coordinata a fini sociali”. Da questa norma si ricava che pubblico servizio è
un'attività economica pubblica e privata che sia sottoposta a specifici controlli e programmi
aventi lo scopo di indirizzare i fini sociali. Anche questa nozione risulta sotto certi profili
inappagante, innanzitutto considera solo l'attività economica, ma vi sono anche i servizi sociali
come l'università. In secondo luogo la nozione è eccessivamente generica, adotta una formula
molto ampia per una serie di situazioni non omogenee per esse il legislatore detta programmi e
controlli al fine di interesse pubblico e non sempre abbiamo un pubblico servizio. L'intervento
del legislatore nel diritto dell'economia è frequente, quindi occorre individuare una nozione di
pubblico servizio combinando elementi della nozione soggettiva ed elementi della nozione
oggettiva. Attualmente sulla base dell'influenza dell'unione europea, vige una nozione di
pubblico servizio che cerca di combinare sia l'originale nozione soggettiva sia la successiva
nozione oggettiva, una sorta di compromesso tra entrambe le nozioni. Si valorizza ancora il
profilo soggettivo, ma in modo diverso rispetto al passato e non è più inteso nell'accezione
tradizionale cioè come appartenenza necessaria dell'attività di pubblico servizio allo Stato o ad
altro soggetto pubblico. Non è più inteso come gestione da parte dello Stato del servizio stesso, il
profilo soggettivo va inteso come imputabilità dell'attività di pubblico servizio ai pubblici poteri.
Coinvolgimento necessario della pubblica amministrazione in ogni caso di esercizio dell'attività
di un pubblico servizio. Per quanto riguarda il profilo oggettivo viene in rilievo nel senso che i
pubblici servizi sono attività oggettivamente qualificabile a prescindere dalla titolarità pubblica o
privata, ma che presentino alcune caratteristiche ad esempio il servizio deve essere destinato al
pubblico cioè ai cittadini. L'aggettivo pubblico che accompagna il servizio deve essere inteso
come la collettività che ha interesse ad ottenere una certa prestazione di pubblico servizio e ad
ottenerla con determinate cara