Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 56
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 1 Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Diritto Amministrativo - La Legge 241/1990 Pag. 56
1 su 56
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

BENI PUBBLICI

La PA utilizza i beni di cui dispone per realizzare finalità e interessi pubblici. La distinzione tra beni demaniali e beni patrimoniali è contenuta nel Codice Civile.

I beni patrimoniali si distinguono in beni disponibili (sottoposti allo stesso regime giuridico di quelli privati, ma vendibili soltanto con metodo dell'asta pubblica o, per motivi particolari, con la licitazione, anche se la più recente legislazione prevede procedure particolari per la vendita di beni del patrimonio) e beni indisponibili (sottoposti a trattamento differente).

I beni indisponibili sono assimilati a beni demaniali: sono inusucapibili, non commerciabili, inespropriabili.

I beni demaniali possono appartenere solo a Enti Pubblici Territoriali (escluse quindi le Comunità montane e le Unioni di comuni). I beni demaniali assolvono al fine pubblico in modo diverso dai beni indisponibili: questi sono strumentali al fine perseguito; se cessa il loro uso, cessa anche la loro destinazione pubblica.

L'indisponibilità del bene. Nel caso dei beni demaniali, ciò non accade mai: il bene demaniale assolve alla funzione pubblica per il solo fatto di esistere. Il suo mancato uso non gli fa perdere la demanialità.

Beni demaniali: sono previsti dal Codice civile e da leggi speciali; a volte sono contenuti in elenchi di beni indisponibili (ad esempio, le miniere: tali beni dovrebbero perdere la loro demanialità solo in caso di esaurimento).

Demanio necessario: Esiste un comprende i beni naturali solo di Stato e Regioni (beni del demanio idrico e marittimo che possono appartenere solo a Regioni o Stato) e artificiali (mobili e immobili: demanio militare) che possono solo essere di proprietà pubblica: il lido marino, le roccaforti della difesa (compresi navi e aerei da guerra), la spiaggia (che è concessa in sfruttamento perché si ritiene sia una finalità pubblica. Il titolare del diritto di sfruttamento vanta un diritto soggettivo nei.

confronti dei privati, ma solo un interesse legittimo nei confronti della PA). Il demanio eventuale (o accidentale) comprende quei beni che possono appartenere anche ai privati. (strade, autostrade, aeroporti, universalità di mobili) l'uso comune e l'uso particolare, che è sottoposto a concessione (diviso a sua volta in uso speciale ed uso esclusivo) 18 che ne fanno certe attività è esclusivo (benzinai, sotto pagamento della Cosap); il pedaggio autostradale è speciale. La strada non più utilizzata perde automaticamente la sua demanialità: i relativi provvedimenti di sdemanializzazione sono solo atti dichiarativi di accertamento. La conseguenza giuridica è che tali strade sarebbero usucapibili.

Differenze tra diversi tipi di strade: le strade vicinali: sono le strade sterrate di campagna

che attraversano proprietà agricole coltivate; hanno la caratteristica di avere uno sbocco su via pubblica da entrambi i lati. Non si possono chiudere al pubblico, e i proprietari hanno l'obbligo di mantenerle in buon uso. La strada privata: tratto di strada che si diparte dalla via principale per raggiungere l'abitazione. Strada interpoderale: attraversa i poderi ma non ha due sbocchi come la vicinale. Potrebbe essere chiusa al traffico (in campagna hanno sovente una sbarra). Beni del patrimonio indisponibile: (foreste, miniere, cave, torbiere, cose di interesse storico, archeologico, paleontologico, arredi, edifici) nascono come beni privati ed hanno la caratteristica di essere produttivi: fauna, flora, cave, torbiere. Per quanto riguarda cave e torbiere, se il privato non le sfrutta, sono sottratte a favore della Regione che le concede in uso. L'estinzione della proprietà indisponibile avviene secondo il disposto del Codice Civile, nonché da estinzione.del bene, e da non utilizzo da parte dell'ente. in passato erano distinte tra acque pubbliche e private; Oggi sono considerate tutte pubbliche: il loro sfruttamento è subordinato a concessione. in materia sono competenza di Tribunali speciali (i Tribunali regionali delle acque pubbliche), con sede presso le Corti d'Appello. dei beni immobili dello Stato spetta al ministero delle finanze, ad eccezione del demanio marittimo (min navigazione) e idrico (lavori pubblici). La gestione spetta all'ente affidatario. Sono inventariati dal min finanze. Saranno in futuro amministrati dall'agenzia del demanio; la gestione e la valorizzazione e l'alienazione saranno curati dalla Patrimonio spa e Infrastrutture spa. Atti espressione di , che hanno per oggetto altri provvedimenti amministrativi o fatti equipollenti (ovvero silenzio significativo). esercizio diamministrazione attiva, e, come tale, rivolta alla tutela di un interesse pubblico specifico che la giustifichi. Il principio si afferma dopo l'abolizione del contenzioso amministrativo nel 1865, per la necessità di consentire alla PA di rimediare ai propri errori e, nel contempo, di difendere gli interessi del cittadino lesi dall'atto viziato. L'ambito di applicazione dell'autotutela prevede poteri di riesame e di revisione dell'atto, sotto i due differenti profili sotto riportati. 1. Provvedimenti di riesame dell'atto amministrativo: - Atto illegittimo sanabile: l'atto è illegittimo ma può essere sanato. - Atto illegittimo non sanabile: l'atto è illegittimo e non può essere sanato. - Atto legittimo: l'atto è valido e non presenta vizi. Nel caso di atto illegittimo sanabile, la PA esercita il potere di riesame aprendo un nuovo procedimento, e, pur confermando la validità del precedente atto, redige un nuovo atto non semplicemente confermativo, ma correttivo.di vera e propria natura provvedimentale (di effetto novativo), e, come tale, impugnabile. Pertanto, la caducazione del provvedimento di secondo grado travolge l'atto confermato. L'atto conseguente, R (PA): C IFIUTO DI RIESAME O NON RIAPERTURA DEL PROCEDIMENTO2, che ribadisce il precedente provvedimento, non ha natura provvedimentale e, quindi, non è impugnabile. 20) C: provvedimento di riesame a contenuto conservativo con effetti ex tunc A ONVALIDA e validità erga omnes, posto in essere dall'amministrazione competente a emanare l'atto o da quella gerarchicamente superiore. Il vizio è rimosso con una dichiarazione che espressamente lo riconosce e che esprime la volontà di eliminarlo, SEMPRE CHE. CIÒ SIA POSSIBILE) I: B MPOSSIBILITÀ DI CONVALIDA PER 1. atti viziati da eccesso di potere nella forma dello sviamento; 2. atti emanati in assenza dei presupposti che ne consentono la legittima adozione; 3. atti già impugnati.

salvo si tratti di vizio di incompetenza (per non pregiudicare il diritto del richiedente alla tutela).

S: emanazione tardiva di un atto (il vizio dipende dalla mancanza, nel corso del procedimento, di un atto endo-procedimentale la cui adozione spetta a un soggetto diverso dalla PA, competente ad emanare il provvedimento finale). Può riguardare la mancanza delle istanze, delle autorizzazioni, dei nulla osta, ma mai la decisione dell'atto da adottare.

A (A): atto con cui si annulla ab origine ed ex tunc gli effetti dell'atto invalido.

NULLAMENTO D'UFFICIO O NULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA: per agire legittimamente, ai sensi della legge 241/90, la PA deve comunicare all'interessato l'avvio del procedimento di autotutela. Questo potere spetta all'autorità che ha emanato l'atto (principio del contrarius actus) o a quella gerarchicamente superiore ed è considerato

Un'attività discrezionale della PA è l'annullamento: eliminazione degli effetti prodotti tanto da un atto, quanto da un fatto; si parla di "annullamento" anche per gli atti soggetti a controllo preventivo di legittimità, e, quindi, inefficaci ed improduttivi di effetti.

L'annullamento di un atto consequenziale inficia di norma tutti gli atti successivi, ma non quelli precedenti; pertanto, la caducazione automatica opera nei confronti degli atti consequenziali di mera esecuzione e di quelli esistenti unicamente sulla base dell'atto annullato. Tutti gli altri provvedimenti dovrebbero essere oggetto di un distinto atto di annullamento.

Per essere annullato, l'atto deve essere illegittimo (o inopportuno, se è possibile annullarlo per vizi di merito) e, di conseguenza, la PA deve valutare se il suo annullamento sia conforme all'interesse pubblico, motivando doverosamente il possibile annullamento; secondo la (ex art.20 legge 241/90),

La giurisprudenza del Consiglio di Stato, infatti, si può prescindere dalla motivazione, solo se l'atto annullato non incida o non abbia ancora inciso su situazioni giuridiche soggettive. Gli effetti retroattivi dell'annullamento possono essere impediti dall'esistenza di situazioni consolidate non rimovibili, o rimovibili solo se danneggiano il legittimo affidamento o la buona fede. Nel caso di illegittimità sopravvenuta, l'annullamento retroattivo degli effetti si arresta al momento in cui l'illegittimità si è verificata.

È overoso l'annullamento a prescindere dall'interesse pubblico nei seguenti casi:

  1. Gli atti ritenuti illegittimi dal Giudice ordinario con sentenza passata in giudicato.
  2. Gli atti ritenuti illegittimi da un'autorità di controllo cui non competa potere di annullamento (es. Corte dei Conti, in sede di controllo successivo).
  3. Atto consequenziale di un atto.

OPINIONI IN DOTTRINA SULLA DOVEROSITÀ DI ANNULLAMENTO

  1. Parte della dottrina ritiene che sia doveroso aprire il procedimento di riesame, ma non necessariamente annullare l’atto, soprattutto in sede di disapplicazione degli atti amministrativi in contrasto con norme internazionali.
  2. È doveroso annullare l’atto qualora sia impossibile convalidarlo (ex art. 20 legge 241/90, ove si prevede che l’annullamento operi là dove l’interessato non provveda a sanare il vizio).
  3. Esistono casi in cui l’annullamento è imposto dalla legge (Es: ex art. 6 legge 127/97, gli EELL devono annullare i provvedimenti di inquadramento del personale adottati in difformità del Dpr 347/1983).
  4. Esistono casi in cui è previsto, per opera del silenzio assenso, (*) benché non
Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
56 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher L.Agliassa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Garrone Giovanni Battista.