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PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE SPORTIVO

Comunicato FIGC del 25 settembre 2008: in questi comunicati si rendono noti i risultati delle gare.

Ci sono poi tutta una serie di decisioni del giudice sportivo che irrogano sanzioni (riferendoci alla 4° giornata, il Genoa presenta una sanzione), ma ce ne sono molte altre anche per i ritardi nell'inizio delle gare.

Ancora, sussistono le ammonizioni e le ammonizioni con diffida.

♫ Ma come mai c'è necessità di comunicati di questo tipo?

♫ Chi riceve un'ammenda che rimedi ha?

♫ I rimedi si riducono alla giustizia sportiva oppure c'è modo di rivolgersi ai giudici nazionali?

REGOLE TECNICHE

Si trovano nel sito della FIGC: ogni gioco federato ne ha.

Regola 4: riguarda l'equipaggiamento del giocatore con precisazioni dettagliate.

Le regole possono anche essere integrate, come ad esempio si pone il divieto di togliere la maglietta della squadra e mostrare canottiere con scritte.

♪ Ma chi fa rispettare queste

regole?♪ Sono modificabili dallo Stato?♪ A chi sono dirette queste regole?

Regola 11: riguarda il fuori gioco (da ricordare che nell'ambito del fuori gioco non conta la posizione delle braccia). Comunicato dell'8 settembre 2008

Riguarda la PRIMA GIORNATA DI ANDATA.

Ci sono stati molti incidenti prima della partita Roma Av. Napoli, episodi che hanno portato all'intervento delle forze dell'ordine e della magistratura, ma di questo si occupa anche il giudice sportivo che prende in considerazione gli eventi accaduti e poi procede ad irrogare le relative sanzioni.

Il giudice sportivo ha competenza unicamente per i fatti che accadono o nel luogo della partita o nelle vicinanze di questo.∞ Ma come si definisce la competenza del giudice sportivo?

Responsabilità delle società

Art.4 Codice di giustizia sportiva:

  1. Le società rispondono direttamente dell'operato di chi le rappresenta ai sensi delle norme federali;
  2. Le società rispondono oggettivamente,
ai fini disciplinari, dell'operato dei dirigenti, dei tesserati e dei soggetti di cui all'art.1 c.5; 3. Le società rispondono oggettivamente anche dell'operato e del comportamento delle persone addette ai servizi della società, dei sostenitori, sia sul proprio campo (intendendosi per tale anche l'eventuale campo neutro), sia su quello delle società ospitanti, fatti salvi i doveri di queste ultime; 4. Le società sono responsabili dell'ordine e della sicurezza prima, durante e dopo lo svolgimento della gara, sia all'interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti. La mancata richiesta della forza pubblica comporta, in ogni caso, un aggravamento delle sanzioni; 5. Le società sono presunte responsabili degli illeciti sportivi commessi a loro vantaggio da persone ad esse estranee. La responsabilità è esclusa quando risulto vi sia un ragionevole dubbio che la società non.

1. Le società sono responsabili delle azioni dei propri membri, inclusi i giocatori, allenatori e dirigenti.

2. Le società sono tenute a rispettare le norme antidoping e a prendere tutte le misure necessarie per evitare l'uso di sostanze proibite.

3. Le società sono tenute a collaborare con le autorità competenti durante le indagini sul doping.

4. Le società possono essere soggette a sanzioni se si rendono responsabili di violazioni dello statuto, delle norme federali o di altre disposizioni applicabili.

5. Le sanzioni possono includere l'ammonizione, l'ammenda, l'obbligo di disputare gare a porte chiuse o con settori privi di spettatori, la squalifica del campo per un determinato periodo di tempo o la penalizzazione di punti.

6. Le società sono responsabili della presenza di sostanze proibite nei propri locali o luoghi di disponibilità.

7. Le sanzioni sono commisurate alla natura e alla gravità delle violazioni commesse.

8. Le società possono essere soggette a una o più delle seguenti sanzioni: ammonizione, ammenda, ammenda con diffida, obbligo di disputare gare a porte chiuse, obbligo di disputare gare con settori privi di spettatori, squalifica del campo per un determinato periodo di tempo o penalizzazione di punti.

9. Le sanzioni possono essere applicate per un periodo massimo di 2 anni.

stadio ai tifosi. Inoltre, il giudice sportivo può infliggere una penalità di punti alla squadra in classifica, che può essere scontata interamente o in parte nella stagione sportiva successiva. La retrocessione all'ultimo posto in classifica è basata sul principio dell'afflittività della sanzione e comporta sempre il passaggio alla categoria inferiore. In alcuni casi, il Consiglio federale può decidere l'esclusione dal campionato e l'assegnazione a uno dei campionati di categoria inferiore. Altre sanzioni possono includere la non assegnazione o la revoca del titolo di campione d'Italia, l'esclusione da determinate manifestazioni, il divieto di tesseramento di calciatori per un massimo di 2 periodi di trasferimento. Il giudice sportivo è un organo della giustizia sportiva che applica le sanzioni.stadio ai tifosi (si fa sempre riferimento al caso Roma/Napoli). Come si può agire contro la decisione del giudice sportivo? Si adisce il TAR o meglio, sono i tifosi ad adire il TAR (nel caso sopra citato) chiedendo un provvedimento cautelare diretto a sospendere l'ordinanza del giudice sportivo. Il TAR potrebbe dichiarare la sua mancanza di giurisdizione sui provvedimenti del giudice sportivo (nel caso di specie, questo non avviene in quanto il TAR ritiene di aver giurisdizione e decide sulla sospensiva respingendola, in quanto ritiene la sanzione del giudice sportivo commisurata alla gravità dei fatti accaduti).

Perché il TAR ha giurisdizione? Poiché i provvedimenti in questione rilevano anche all'esterno dell'ordinamento sportivo coinvolgendo diritti fondamentali ed essendo la questione di pubblico interesse.

Altre volte, invece, la giurisdizione è stata declinata, infatti, solitamente, se i casi riguardano dei calciatori, il TAR spesso non

interviene dichiarando di non avere giurisdizione. La ragionevolezza o proporzionalità dei provvedimenti è un vizio che riguarda, non tanto la forma del provvedimento, ma la sua idoneità al raggiungimento di un certo fine. Riguarda la sostanza del provvedimento. In questo ambito il giudice amministrativo, non solo si riserva la giurisdizione, ma va oltre. Esempio di ragionevolezza: immaginiamo che le fabbriche di una città emanino gas inquinanti, inquinando l'atmosfera e pregiudicando la salute dei cittadini. Il sindaco vuole eliminare l'inquinamento e impone che i camini vengano alzati di 30m. Questo provvedimento deve essere: - Idoneo (cioè utile); - Necessario (cioè meno gravoso per gli imprenditori); - Proporzionato (ovvero proporzione tra effetti, benefici e spesa sostenuta). Ritorniamo al caso Roma Av Napoli. Il TAR ha aggiunto che i tifosi non hanno un diritto soggettivo a fruire dell'evento sportivo, ma afferma che lolo sport professionistico è quello che ha maggior rilevanza giuridica. Le società sportive dilettantistiche esistono anche. Il tema dello sport e della sua rilevanza giuridica è strettamente collegato alle Olimpiadi, in special modo a quelle dell'età moderna. Per la cultura ellenistica, lo sport aveva rilevanza sociale, non era solo un fatto privato. Anche la cultura Romana si appropriò della cultura olimpica, ma il suo interesse era principalmente legato alla competizione e alla gloria. Oggi lo sport è diventato un fenomeno di massa, con un impatto economico e sociale significativo. La sua gestione e regolamentazione sono quindi diventate sempre più complesse e richiedono l'intervento del sistema giuridico.

Dandogli una rilevanza di spettacolo portando allo sviluppo della corruzione. Il cristianesimo non vedeva di buon occhio lo sport in quanto esaltazione del fisico rispetto allo sport. Dopo una rissa durante le Olimpiadi, il Vescovo di Milano chiese all'Imperatore Teodosio I di abolire le Olimpiadi. Con un convegno alla Sorbona, si cominciò a parlare di introduzione delle Olimpiadi nel 1894 e venne costituito il primo Comitato interministeriale per i giochi olimpici che poi, in seguito, diverrà il CIO. Nel 1896, ad Atene, si svolsero le prime Olimpiadi dell'età moderna. Il Re di Grecia, Giorgio I, dichiarò in quell'anno aperti i giochi olimpici.

Il Comitato, a Parigi, dettò una serie di regole:

  • Partecipazione dei dilettanti;
  • Eliminatorie nazionali;
  • Rotazione delle sedi;
  • Ufficialità della manifestazione;
  • Etc.

Tentativo di riprendere il vecchio spirito dei giochi. Negli ultimi decenni molte

Le regole sono state tradite perché sussistono interessi materiali. Lo sport non è più solo un fatto privato, ma un fattore di miglioramento della società, della tutela della persona. Così lo Stato inizia ad occuparsi dello sport. Inizialmente ciò avvenne con norme molto frammentarie, quindi venne istituito il CONI per poter aderire al CIO. In seguito, il corpo delle norme statali si allarga.

Come convivono l'ordinamento statale e l'ordinamento sportivo?

Possono quindi esistere una pluralità di ordinamenti giuridici.

Cosa ci serve per parlare di ordinamento giuridico autonomo?

  • Plurisoggettività di soggetti uniti da interessi comuni;
  • Struttura organizzativa;
  • Normazione.

L'ordinamento sportivo è autonomo rispetto a quello statale, tuttavia, quando ci sono più ordinamenti occorre distinguere gli ordinamenti collettivi da quelli settoriali (cioè che riguardano settori della vita sociale). Gli

ordinamenti settoriali ricevono validità dagli ordinamenti collettivi (cioè da quello statale). Dove finisce l'autonomia dell'ordinamento sportivo e dove inizia quella dell'ordinamento statale?

Secondo GIANNINI, esistono 3 tipi di norme:

  1. Norme rilevanti solo nell'ordinamento sportivo;
  2. Norme rilevanti solo nell'ordinamento statale;
  3. Zone regolate da norme statali e sportive (esempio: caso Roma Av. Napoli).

La normazione sullo sport subisce un'evoluzione nell'ambito del passaggio dall'agonismo occasionale all'agonismo a programma illimitato. Col "illimitato", si creano strutture per gestire gli eventi sportivi e per premiare e riconoscere la validità dei risultati ottenuti. La FIGC valida i risultati (ufficializzazione con rilevanza nazionale ed internazionale). Per disciplinare lo sport agonistico occorre

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
20 pagine
3 download
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Protto Mariano.