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RAPPORTO TRA NORME E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Nella tripartizione montesquieiana dei poteri, ci troviamo nell'ambito del potere esecutivo, il quale ha il compito di eseguire la sovranità popolare che si esprime attraverso le leggi. Da qui l'importanza di fare un approfondimento tra norme e amministrazioni pubbliche. Quando l'amministrazione esegue norme di legge, esegue la Costituzione. C'è stata una lunga fase in cui si pensava che la Costituzione italiana non avesse una capacità cogente. L'idea della Costituzione come testo programmatorio era pensata per affermare che questa non avesse una capacità dispositiva. Che così non sia lo testimoniano svariate esperienze: si pensi ad esempio al caso di Luana Englaro, vittima di un incidente che l'ha portata in uno stato di coma vegetativo irreversibile e che non ha potuto esercitare il rifiuto al trattamento sanitario sulla base dell'inesistenza di una legge che glielo permettesse.
Il giudice, tuttavia, ha stabilito che l'art. 32 della Costituzione afferma che il paziente ha diritto al rifiuto delle cure sanitarie, affermando così la capacità cogente della carta costituzionale. Oggi non possiamo affermare che sia solo la Costituzione il punto di riferimento per le pubbliche amministrazioni. Oggi il livello di integrazione con l'ordinamento europeo ha raggiunto livelli significativi, tanto che talvolta viene sospettato che addirittura la Costituzione risenta delle norme del diritto europeo. Le pubbliche amministrazioni nazionali non possono oggi prescindere dal diritto europeo, e dunque innanzitutto dai trattati istitutivi dell'Unione Europea, testi cogenti per le pubbliche amministrazioni. Dall'altro lato abbiamo i regolamenti europei, fonti normative che corrispondono alle nostre leggi: atti normativi auto-applicativi che non hanno bisogno di essere recepiti dall'ordinamento nazionale. Un'amministrazione nazionale non può prescindere da queste fonti normative europee.può dare esecuzione ai regolamenti europei. Poi ci sono le direttive, atti normativi che vanno recepiti prima nell'ordinamento nazionale. Le decisioni sono invece provvedimenti che si applicano a casi concreti che riguardano anche le amministrazioni nazionali, le quali sono tenute ad eseguirle. Quando diciamo dunque che l'amministrazione è chiamata ad applicare le norme, non bisogna dimenticare che significa innanzitutto rispettare ed applicare la Costituzione e l'ordinamento europeo. Poi ci sono le nostre leggi, fonti primarie del nostro ordinamento. Abbiamo due tipologie di leggi: statali e regionali. Le amministrazioni sono tenute al rispetto di entrambe; chiamate all'osservanza delle leggi regionali sono, ovviamente, le amministrazioni di livello regionale. Ci sono poi le riserve di legge: la limitazione della libertà personale, ad esempio, è permessa solamente laddove la legge lo prevede, e solamente la fonte-legge puòdisciplinare quellamateria. Quella riserva di legge esiste solo nel caso di leggi statali.
I provvedimenti normativi (decreti legge e decreti legislativi) vengono emanati in casi di urgenza.
Tutte queste fonti hanno portata generale, mentre i provvedimenti amministrativi hanno portata specifica.
Dentro questa distinzione ci sono poi delle particolarità, delle situazioni in cui la situazione si fa più sfumata. Si pensi alle leggi provvedimento, le quali tradiscono il tratto normativo generale delle leggi perché si applicano a casi concreti (è il caso del provvedimento che ha disposto il sequestro dell'ILVA di Taranto da parte dell'autorità giudiziaria; la situazione è stata sbloccata da una legge provvedimento varata dal Parlamento).
L'effetto della legge provvedimento è quella di eludere qualunque forma di conflitto giurisdizionale perché, mentre un provvedimento amministrativo può essere impugnato dai cittadini,
nel caso della legge provvedimento i cittadini non hanno la possibilità di impugnarla. Le leggi possono essere sindacate solamente davanti alla Corte Costituzionale (e dunque non è concesso ai singoli cittadini di far valere la propria impugnazione). Il quadro normativo del nostro ordinamento è molto ricco perché a comporre il quadro delle fonti non vi sono solamente quelle primarie, ma anche quelle secondarie, emanate in generale dalle pubbliche amministrazioni, le quali non sono eseguono le norme ma le producono pure. I regolamenti, fonte secondaria per eccellenza, sono prodotti in prevalenza da apparati esecutivi. Grazie alla riforma del titolo V del 2001, anche la Costituzione si occupa dei regolamenti, prevedendo innanzitutto che le competenze in materia di regolamenti fra i vari livelli di governo è stabilita dall'art. 117 comma 6, che stabilisce che i regolamenti di fonte statale possono essere emanati solamente in quegli ambiti nei quali lo Stato.Competenze normative
La Costituzione prevede che lo Stato abbia competenza normativa esclusiva. Per quanto riguarda le competenze residuali, la potestà regolamentare spetta alle regioni. Inoltre, gli articoli prevedono che i comuni abbiano potestà regolamentare in materia e attività loro assegnate.
Riparto delle competenze
Esiste un riparto delle competenze in materia regolamentare fra stato, regioni ed enti locali. Da un lato la Costituzione ci dice questo, dall'altro questi regolamenti - pur disposti da autorità diverse - hanno uno stesso regime disciplinare.
Regolamenti e leggi
I regolamenti sono innanzitutto dei testi disciplinari a carattere normativo, dunque anche i regolamenti - come la legge - hanno principalmente carattere generale. Possiamo dunque dire che nella sostanza, ma non nella forma, i regolamenti svolgono una funzione molto vicina a quella delle leggi, ossia disciplinare delle materie in modo astratto e generale.
Pubblicità dei regolamenti
Tutti i regolamenti producono effetti solo se pubblicati.
Pubblicati (su bollettini o strumenti appositamente creati). Terzo punto che accomuna tutti i regolamenti è che non si può porre l'ignoranza della conoscenza del regolamento per giustificare un inadempimento del regolamento ("ignorantia legis non excusat"). Per l'interpretazione dei regolamenti si attuano le disposizioni preliminari del Codice Civile, secondo le quali si deve applicare la norma seguendo innanzitutto la possibile interpretazione letteraria e, in mancanza di questa, analogia e successione temporale.
Nella categoria dei regolamenti possiamo distinguere innanzitutto i regolamenti governativi, disciplinati dall'art. 17 della legge n. 400/1988. Questi regolamenti possono essere di diversa natura. Possono essere innanzitutto di esecuzione, e vengono applicati anche se la legge non lo prevede. Vi sono poi i regolamenti di attuazione, spesso richiamati dalla legge da applicare che richiama la necessità di approvare regolamenti da parte
della Pubblica Amministrazione. La terza governativa dei regolamenti governativi è quella dei regolamenti indipendenti; hanno a che vedere con fattispecie non normate per le quali si avverte l'urgenza di adottare una regolamentazione. Poi ci sono i regolamenti di organizzazione, ossia quelli di cui le amministrazioni si dotano per stabilire come si strutturano, come si distinguono, quali uffici prevedono e con quali funzioni, quali sono le funzioni dirigenziali da prevedere ecc. Ogni ente pubblico dispone di regolamenti di organizzazione. Infine ci sono i regolamenti delegati o autorizzati, i quali sono previsti per legge ma, a differenza dei provvedimenti di attuazione, hanno la possibilità di normare sul settore delegato e di sostituirsi alle norme di legge. Si sostituiscono alla legge, dando vita ad un processo di delegificazione. Dispone quali sono le norme che vengono abrogate dal regolamento. Una volta che la materia è stata delegificata, per disciplinare quella.disciplina. Non serve un'ulteriore legge, ma basta un regolamento successivo (la materia non è più disciplinata dalla fonte primaria ma da quella secondaria). Accanto ai regolamenti governativi ci sono i regolamenti ministeriali, approvati da singoli ministri, e i regolamenti inter-ministeriali, ossia quelli emanati attraverso la concertazione e l'accordo fra più ministri. In riferimento ai regolamenti governativi, prima di essere emanati devono essere sottoposti alla consultazione del Consiglio di Stato, diventato da organo consultivo un organo giurisdizionale. L'approvazione di un regolamento governativo è caratterizzata da una procedura certamente complessa. Oggi i DPCM assomigliano a dei veri e propri regolamenti. Rispetto ai regolamenti, però, non sono sottoposti allo stesso controllo. I DPCM hanno esteso la loro sfera di competenza perché in questo modo le autorità di governo possono eludere una serie di vincoli cheLe autorità governative hanno. La stessa cosa vale per atti che sono meno noti e meno frequenti, ossia i decreti ministeriali.
Altro punto importante: questi regolamenti sono atti secondari di natura normativa. Siamo certi che una legge non possa essere impugnata davanti a un giudice amministrativo, ma solo davanti alla Corte Costituzionale. Siamo certi che i regolamenti possano essere impugnati davanti al giudice amministrativo? Sì perché sono atti di natura secondaria, ma le ipotesi percorribili in realtà sono poche perché il contenuto è spesso astratto. Aggredire il provvedimento attuativo spesso è l'unico modo per far valere l'illegittimità del regolamento stesso.
Ci sono anche altre disposizioni normative di secondo grado. Gli statuti, ad esempio, sono fonti normative secondarie che hanno il compito di stabilire alcune norme fondamentali di organizzazione interna di enti pubblici.
Poi ci sono gli atti amministrativi non
ruolo fondamentale durante l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19. Queste ordinanze sono state emesse dai governi nazionali e locali per adottare misure straordinarie e immediate al fine di contenere la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica. Le ordinanze contingibili urgenti sono caratterizzate dalla loro tempestività e dalla loro applicazione immediata, senza la necessità di passare attraverso il normale processo legislativo. Questo permette di adottare rapidamente le misure necessarie per far fronte all'emergenza, senza dover attendere l'approvazione di leggi o regolamenti. Queste ordinanze possono riguardare una vasta gamma di questioni, come la chiusura di attività commerciali non essenziali, il divieto di assembramenti, l'obbligo di indossare mascherine e il distanziamento sociale. Possono anche prevedere sanzioni per coloro che violano le disposizioni stabilite. È importante sottolineare che le ordinanze contingibili urgenti hanno una validità temporanea e possono essere revocate o modificate in base all'evoluzione della situazione. Inoltre, è fondamentale rispettare queste disposizioni al fine di contribuire alla lotta contro la pandemia e proteggere la salute di tutti. In conclusione, le ordinanze contingibili urgenti sono strumenti normativi che consentono di adottare misure immediate ed efficaci durante un'emer genza come quella causata dalla pandemia di COVID-19. La loro tempestività e applicazione immediata sono fondamentali per contenere la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica.to una serie di provvedimenti per semplificare e velocizzare i processi burocratici. In particolare, l’utilizzo di tag html permette di strutturare il testo in modo chiaro e leggibile, facilitando la comprensione da parte dei lettori. Per formattare il testo, è possibile utilizzare i seguenti tag html: - Il tag per definire un paragrafo.
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- Il tag Il ruolo molto importante nell'ordinamento, soprattutto nell'ultimo periodo, in cui le pubbliche amministrazioni hanno emanato una serie di provvedimenti per semplificare e velocizzare i processi burocratici. In particolare, l'utilizzo di tag html permette di strutturare il testo in modo chiaro e leggibile, facilitando la comprensione da parte dei lettori. Per formattare il testo, è possibile utilizzare i seguenti tag html: Ecco un esempio di come potrebbe essere formattato il testo utilizzando i tag html: per creare una lista non ordinata.
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