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Il personale delle pubbliche amministrazioni

Il pubblico impiego è regolato dal TU Pubblico impiego 165/2001, che contiene norme di diritto amministrativo e di diritto civile. Si tratta di un rapporto retto da disciplina parzialmente derogatoria (regime speciale) delle regole privatistiche.

Il pubblico impiego è definito come il rapporto in forza del quale un soggetto pone volontariamente la propria prestazione professionale in modo continuativo ed esclusivo al servizio di un ente pubblico per il conseguimento dei fini istituzionali di quest'ultimo, ricevendo come corrispettivo una retribuzione determinata.

Gli impiegati sono soggetti alle trasformazioni del rapporto di lavoro. Fino al 1800, il rapporto era di natura privatistica e regolato dal Codice Civile. L'atto costitutivo era il contratto, mentre gli atti successivi come promozioni e licenziamenti erano atti negoziali della PA datore di lavoro. Le controversie venivano decise dal giudice ordinario. L'impiego era considerato come una sottospecie di allocazione, definita come il contratto in cui una delle parti

si impegna a fare una cosa per l'altra mediante una retribuzione. Inizio 1900 → Progressiva pubblicizzazione del rapporto di impiego presso le amministraz. Concezione pubblicistica = strumento di riaffermazione dell'autorità dello stato. Così il dipendente pubblico acquista uno status che lo differenzia da un normale cittadino e vale come riconoscimento della prestazione richiesta. Il lavoratore è sottoposto a una subordinazione dal datore, che gli conferisce dei diritti e degli obblighi. Competenza giurisdizionale al giudice amministrativo. Carriera speciale per i dipendenti pubblici, dal reclutamento a tutta la configurazione legislativa dei gradi e delle qualifiche del personale. Inizia a sorgere una disciplina speciale del pubblico impiego, la normativa è sempre più distante da quella del codice civile. Anni 60/70 → Graduale privatizzazione. Adozione della costituzione. disposizioni costituzionali: art 98: "i pubblici impiegati sono"

Al servizio esclusivo della nazioni, investiti di una funzione neutrale e non possono essere asserviti in funzione della politica" art 51 c 1: "tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici in condizioni di eguaglianza" art 97: "si accede mediante concorso" art 54: "i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche devono adempierle con disciplina ed onore" artt 35, 36, 39: contengono tutte le garanzie costituzionali per la tutela dei lavoratori.

Anni 90 → Analizza le fonti del periodo post-privatizzazione.

La concezione privatistica prende il sopravvento nei primi anni 90. Viene introdotto un meccanismo del recepimento degli accordi collettivi mediante un regolamento. dlgs 3 feb 1993 n 29: affidata la disciplina del pubblico impiego alla contrattazione collettiva. Controversie affidate al giudice del lavoro. Seconda privatizzazione: riparto di giurisdizione, incentrato tra distinzione tra macro e micro organizzazione.

Serie di disposizioni volte a incentivare l'efficienza dei pubblici dipendenti.

Macro organizzazione: soggetta alla legge e alle fonti pubblicistiche, riguarda le linee fondamentali dell'organizzazione degli uffici.

Micro organizzazione: assegnazioni, aspettative, promozioni, ... Ricondotte all'area privatistica.

d.lgs 30 marzo 2001 TU pubblico impiego: prevede la disciplina dettata dalla contrattazione collettiva sulla legge. Prevede: l'assenza dei poteri pubblicistici dell'amministrazione; la non soggezione dei rapporti al controllo della corte dei conti; la giurisdizione del giudice ordinario.

dlgs 27 ottobre: riforma la contrattazione collettiva, limitandone il potere derogatorio alle sole ipotesi previste dalla legge. Individua le norme di competenza concorrente.

Ulteriori modifiche al TUPI sono state introdotte nel 2017 che ripristinano il potere derogatorio della contrattazione collettiva e modificano l'accesso ai pubblici impieghi.

La normativa

contrattazione collettiva. Sono rappresentate da sindacati di categoria o da sindacati confederali. La contrattazione collettiva è un processo attraverso il quale le parti coinvolte (rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e organizzazioni sindacali) negoziano e stabiliscono le condizioni di lavoro e di impiego del personale pubblico. L'ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) svolge un ruolo fondamentale nella contrattazione collettiva. Essa cura le attività di studio e monitoraggio propedeutiche alla contrattazione, coordina la strategia negoziale, assiste le pubbliche amministrazioni in sede di contrattazione integrativa e monitora l'applicazione degli accordi. La contrattazione collettiva è regolata dall'articolo 40 del Testo Unico delle Pubbliche Amministrazioni (TUPI) ed è considerata fonte del diritto. Essa ha una funzione regolamentare delegata dalla legge. Alcuni profili conservano una natura pubblicistica e non sono soggetti alla contrattazione collettiva. Questi includono la fase preliminare del concorso pubblico per il reclutamento, i magistrati ordinari, il personale militare e il personale diplomatico. Gli atti principali della contrattazione collettiva sono di natura negoziale e includono il contratto iniziale, le promozioni e i trasferimenti.contrattazione nazionale. Devono avere una rappresentatività non inferiore al 5% dei consensi, calcolata considerando la media tra il dato associativo e quello elettorale (art 43 TUPI). L'ARAN può stipulare il contratto solo se le organizzazioni sindacali raccolgono almeno il 51% dei consensi con riferimento al solo dato elettorale. Efficacia della contrattazione collettiva art 39 cost stabilisce che i sindacati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie al quale il contratto si riferisce. In realtà ciò non ha mai trovato applicazione in mancanza di una legge ad hoc, i sindacati infatti non hanno personalità giuridica e stipulano contratti efficaci solo per i loro iscritti. Contrattazione integrativa → si svolge tra i soggetti indicati nella contrattazione collettiva (delegazione sindacale e datoriale) e nelle materie previste dalla contrattazione collettiva. Deve avvenirenel rispetto dei vincoli e nei limiti di competenza imposti dalla norme di legge, l'organo di controllo dell'amministrazione controlla che ciò avvenga. Si deve svolgere la contrattazione integrativa con le procedure negoziali previste dalla contrattazione collettiva. Innovazioni negli anni 2000/2010
  1. Selezione dei dipendenti → Previsioni di prove concorsuali finalizzate a privilegiare la capacità dei candidati di applicare nozioni teoriche a casi concreti, o previsione dell'accertamento della conoscenza di una lingua straniera.
  2. Prevenzione del precariato → Potenziamento dei sistemi di valutazione del personale e introduzione di nuove norme in materia di procedimenti disciplinari.
L'accesso al pubblico impiego

art 51: "tutti i cittadini possono accedere al pubblico impiego in condizioni di uguaglianza. riserva di legge in materia di requisiti necessari."

art 97: regola del concorso, espressione dei principi di imparzialità e buon

Formattazione del testo

andamento.art 98: “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della nazione.”. Introduce una particolare forma di imparzialità dell’attività amministrativa.

Fonti regolamentari: art 70 c 13 TUPI, in materia di reclutamento le PPAA applicano la disciplina prevista dal dpr 487/1984, salvo poi lasciare alle singole amministrazioni la possibilità di regolare la materia nel rispetto dei principi previsti dal regolamento governativo. L'accesso è disciplinato dalla contrattazione collettiva.

art 35 c 3 TUPI: l'accesso è disciplinato dai principi di pubblicità, imparzialità, economicità e trasparenza.

Fase concorsuale

L'accesso avviene come definito nel piano triennale del pubblico impiego. Prima di bandire il concorso: mobilità dipendente, mobilità volontaria, mobilità obbligatoria. Si ha la comunicazione e dopo 2 mesi l'amministrazione può indire una procedura selettiva.

Arriviamo così al concorso pubblico.

Il reclutamento dei funzionari e dei dirigenti di prima e seconda fascia, può avvenire attraverso concorso che può essere per titoli, per esami o per titoli ed esami.

Può essere bandito attraverso 2 modalità: gestione diretta o affidamento gestione candidature alla commissione del progetto RIPAM, che svolgerà poi un concorso unico per quelle professionalità.

Il reclutamento dei dirigenti può avvenire anche per corso-concorso.

Procedura ad evidenza pubblica: 3 fasi ↴

preparatoria: l'amministrazione adotta una determinazione a contrarre, atto interno di natura gestionale con il quale cristallizza l'avvio del procedimento. Adotta quindi il bando di concorso seguendo quanto indicato all'art 3 del dpr 487/1994.

Il bando ha una duplice natura: amministrativa (apre la procedura) e negoziale (natura di promessa al pubblico condizionata all'espletamento della procedura concorsuale).

In questo sono presenti le procedure di reclutamento, le materie delle prove scritte e orali, la formazione delle graduatorie. I candidati entro 30 giorni presentano le domande di partecipazione; viene nominata la commissione giudicatrice che pubblica il diario delle prove e poi verifica i requisiti di ammissione dei candidati. Valutazione: i candidati svolgono le prove (preselettiva, scritta, orale). La prova scritta dev'essere anonima. La commissione accertata la capacità dei candidati. Fase conclusiva: la commissione forma la graduatoria ed effettua un controllo di legittimità delle operazioni concorsuali. Il partecipante vincitore è titolare di un diritto soggettivo all'assunzione. L'amministrazione ha l'obbligo di assumerlo. Le graduatorie prevedono un certo numero di idonei vincitori, che subentrano ai vincitori qualora essi ne siano inerzia. I vincitori vengono assunti in prova e per i primi 5 anni devono permanere nella sede di destinazione.icale: avviene quando il dipendente acquisisce nuove competenze e conoscenze che gli consentono di passare a una categoria superiore. Il dipendente ha anche il diritto alla formazione professionale, che gli permette di acquisire le competenze necessarie per svolgere al meglio le sue mansioni. Inoltre, il dipendente ha diritto alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. L'amministrazione deve garantire un ambiente di lavoro sicuro e adottare tutte le misure necessarie per prevenire eventuali rischi per la salute dei dipendenti. Infine, il dipendente ha il diritto alla conciliazione tra vita lavorativa e vita privata. L'amministrazione deve favorire la flessibilità degli orari di lavoro e promuovere politiche di conciliazione per consentire ai dipendenti di conciliare al meglio le esigenze lavorative con quelle personali. In conclusione, i dipendenti pubblici hanno diritti sia patrimoniali che non patrimoniali, che riguardano il trattamento economico, la mansione, la progressione professionale, la formazione, la salute e la sicurezza sul lavoro e la conciliazione tra vita lavorativa e vita privata.
Dettagli
A.A. 2020-2021
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessialoffreda di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Police Aristide.