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Liceità e invalidità.
Norme di relazione: (norma-fatto-effetto), interessi legittimi, illegittimità/annullabilità, giudice
amministrativo, tutela di annullamento = sentenza che rimuove un atto contrario alla norma
attributiva del potere => sentenza costitutiva.
Norme di azione: (norma-fatto-potere-efftto), diritti soggettivi, liceità/illiceità, giudice ordinario,
risarcimento del danno o adempimento del contratto.
Con la sentenza 500/1999 si inseriva l’azione del risarcimento del danno anche alla violazione
di interessi legittimi. L’azione risarcitoria è in mano al giudice amministrativo.
L’atto amministrativo può essere visto o come un atto oppure come un comportamento, fatto
qualificabile come lecito o illecito in cui rilevano anche le condotte precedenti o successive
all’atto, un comportamento dell’amministrazione.
Al giudice ordinario resta la giurisdizione sui meri comportamenti, ossia su quei comportamenti
che non sono ricollegati ad atti amministrativi.
Paragrafo 5 sentenza. Rapporti tra azione di annullamento e azione di risarcimento. Si può
proporre l’azione risarcitoria pura (sganciata dall’azione di annullamento dell’atto) davanti
al giudice amministrativo? Teoria della pregiudizialità tra l’annullamento e il risarcimento: prima
si annulla l’atto e poi si vede.
Dopo l’annullamento dell’atto nasce il danno da mancato godimento del bene. Qui interviene il
risarcimento del danno, ma tradizionalmente, prima bisognava ottenere l’annullamento. La
Cassazione aveva optato per la tesi del risarcimento pure senza che vi fosse alcun interesse
alla restituzione del bene (non vi è annullamento dell’atto). Il Consiglio di Stato aveva seguito
la tesi opposta mentre il codice di procedura amministrativa adotta una tesi intermedia: chi
sceglie l’azione risarcitoria pura corre il rischio di vedersi ridotto il risarcimento ai sensi
dell’articolo 1227 c.c.: “Concorso del fatto colposo del creditore - Se il fatto colposo del
creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della
colpa e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate. (2) Il risarcimento non è dovuto per i
danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza”.
Diritti potestativi stragiudiziali, direttamente produttivi di effetti. Gli atti amministrativi
rientrano in questa categoria. Si da prevalenza all’esigenza di curare velocemente interessi
pubblici.
Gli atti possono essere impugnati entro 60 giorni.
Il provvedimento è l’ultimo di una serie di atti e adempimenti che formano il procedimento. Il
privato ha due momenti di tutela: il primo durante il procedimento e il secondo col potere di
impugnare l’atto davanti al giudice amministrativo.
Da noi si punta più sul processo che sul procedimento -> non ci si fida dell’amministrazione.
Il procedimento è la modalità con la quale si da esercizio al potere, è la forma di esercizio di
una funzione.
Struttura norma di azione o di conferimento del potere:
1. Soggetto competente a emanare il potere, titolare del potere;
2. Presupposti e requisiti, le condizioni in presenza delle quali il potere può essere
esercitato (art 19 l 241/90);
3. Fine pubblico, elemento caratteristico dei provvedimenti amministrativi. Come si
stabilisce il fine? O lo si ricava dalla legge o dalla materia. Il fine pubblico è anche detto
interesse pubblico primario;
4. Aspetti formali che ricomprendono sia la forma dell’atto, gli aspetti formali dell’atto ma
anche la sequenza processuale;
5. Il tempo;
6. Gli effetti, ogni atto ha un suo effetto tipico che possono essere molti (espropriativo,
ampliativo …).
Differenza tra poteri privati e pubblici: i primi seguono regole rigidamente stabilite (potere
sull’an) mentre nei poteri pubblici ci sono degli spazi di scelta. I primi sono vincolati i secondi
sono discrezionali. La differenza sta nella struttura della norma.
13° lezione: 29 marzo 2011 ore 17:00 / 18:00
Norma di relazione.
Competenza: per grado, per territorio o per materia. Modi di distribuzione dei potere nella
pubblica amministrazione. Prima si individua l’apparato poi l’organo.
La competenza per territorio è un criterio classico (enti territoriali, comuni, provincie). Gli enti
territoriali si caratterizzano perché il territorio è parte dell’ente.
Differenza tra competenza e attribuzione: art 21septies l 241/90.
Presupposti e requisiti: art 19 l 241/90.
Concetti giuridici indeterminati simili alle clausole generali.
14° lezione: 30 marzo 2011 ore 14:00 / 16:00
Norma di relazione. Presupposti e requisiti art 19 l 241/1990.
Concetti giuridici indeterminati: lasciano spazi di valutazione più o meno ampi in capo
all'autorità amministrativa che esercita il potere salvo se e in quale misura il giudice
amministrativo può valutare e sindacare le conclusioni dell'amministrazione.
Principio di legalità vorrebbe che la legge definisca in modo più preciso possibile i poteri perché
solo così il cittadino può prevedere la sua posizione nei confronti dell'amministrazione. Il potere
vincolato è quello più prevedibile.
Se i presupposti e i requisiti sono vincolati il privato anche da solo può valutare se li possiede
-> anche il privato può eseguire un'autovalutazione.
Esempi di concetti giuridici: regime della protezione dei beni culturali che prevede un sistema
di protezione dei proprietari dei beni culturali. La legge parla di interesse storico artistico
"particolarmente importante". Oppure la legge 287/90 (legge antitrust), intese restrittive della
concorrenza, divieto di abuso di posizione dominante, concentrazioni. Concetto di
"ingiustificato vantaggio".
La teoria dei concetti giuridici indeterminati apre la strada alla discrezionalità
dell'amministrazione.
Il primo concetto giuridico indeterminato sul quale fondò la sue teoria W. Jellinek era un
regolamento di polizia che vietava agli zingari di viaggiare nel land "in orde". La discussione era
riempire di contenuto percettivo il concetto giuridico indeterminato "in orde". Chi è che ha
l'ultima parola sull'interpretazione la polizia o il giudice amministrativo? Bisogna assicurare che
il fatto sia sussunto nella fattispecie.
Doppio limite dei concetti: uno al di sotto del quale vi è una certezza negativa e un limite
positivo di casi in cui vi è certezza positiva.
Se al posto di orde si fosse parlato di 15persone non avremmo un concetto giuridico
indeterminato. L'area dell'incertezza è un'area intermedia.
Nel diritto tedesco si da la preferenza al giudice. Nel nostro sistema il giudice si limitava a un
controllo estrinseco esterno sulle condizioni dell'amministrazione solo recentemente c'è un
filone giurisprudenziale che invece va a sindacare l'attendibilità dell'amministrazione. Caso
riguardante la "fonte fissa di inquinamento", la Corte Suprema rimette la decisione
all'amministrazione in prima battuta e poi al giudice, perché se l'interpretazione è ambigua è
ragionevole lasciare la decisione a chi è più competente in materia e i. Linea di principio non
c'è ragione che il giudice smentisca un'interpretazione sia pure opinabile (concetto di
deferenza del giudice nei confronti delle amministrazioni).
Anche la nostra giurisprudenza amministrativa aveva introdotto una distinzione molto simile tra
il controllo c.d. forte e il controllo c.d. debole. Il primo è il controllo del giudice in base al quali il
giudice ritiene di avere l'ultima parola e si sostituisce all'amministrazione (controllo di tipo
sostitutivo). Il secondo è un controllo non sostitutivo, quindi di ragionevolezza nei confronti
dell'amministrazione (concetti di attendibilità e condivisibilità).
Il giudice quando opera questo tipo di sindacato può avvalersi di uno strumento che è la
consulenza tecnica d'ufficio ossia la possibilità di nominare un proprio perito che aiuti il giudici
a formularsi un giudizio (art 63 comma 4 del codice amministrativo).
I tedeschi distinguono i concetti giuridici indeterminati in empirici e con contenuto normativo o
di valore. I primi riguardano situazioni di fatto (stato di grave pericolo), i secondi riguardano un
criterio di giudizio su un determinato contenuto.
La discrezionalità rappresenta la quintessenza dell'attività amministrativa.
I poteri amministrativi oscillano tra due estremi: poteri integralmente vincolati e ordinari di
necessità e urgenza.
Al di la di questo avremmo poteri in bianco. Queste norme fanno quasi eccezione al principio di
legalità.
L'ordinamento si deve dotare di strumenti capaci di affrontare l'imprevedibile. Il diritto finisce
dove inizia la situazione eccezionale, imprevedibile.
La legalità sostanziale si perde man mano che ci si sposta verso il potere ampiamente
discrezionale. Accrescimento del peso della legalità processuale.
15° lezione: 4 aprile 2011 ore 15:00 / 17:00
Discrezionalità.
La vera discrezionalità in senso proprio è la c.d. discrezionalità amministrativa che un tempo
era contrapposta a quella tecnica (o meglio alle valutazioni tecniche).
La discrezionalità amministrativa è tipica delle materie pubblicistiche (nel privato si potrebbe
parlare di libertà o autonomia contrattuale). Nel diritto pubblico i poteri sono attribuiti per la
tutela di un interesse pubblico stabilito dalla norma. L’ambito di scelta attribuito alla Pubblica
Amministrazione ha una finalità stabilita dalla legge. Per questo si parla di discrezionalità: non
è libertà, c’è uno spazio di scelta ma all’interno di vincoli stabiliti dalla legge. È un concetto a
metà strada, c’è una libertà di scelta che non è assoluta e ci sono i vincoli.
Le formule usate per indicare questa discrezionalità sono: può, opportune, necessarie …
La discrezionalità amministrativa consiste nel fare una scelta ponderando gli interessi in gioco.
L’amministrazione deve valutare tutti gli interessi rilevanti nella fattispecie in modo da trovare
la soluzione concreta più equilibrata.
Gli interessi pubblici da tenere in considerazione sono quelli: primari, secondati e quelli privati
(o di soggetti privati). L’interesse pubblico primario è quello stabilito dalla norma in relazione al
fine pubblico o interesse pubblico primario.
Nelle singole situazioni concrete hanno importanza anche gli interessi secondari che si
ottengono con la richi