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DINAMICA DEL CORPO RIGIDO CON ASSE FISSO
(O, x, y, z) Riferimento fisso
(O, x', y', z') Riferimento solidale di
versore î ĵ k̂
Il corpo rigido con asse fisso ha un grado di libertà:
assumiamo come parametro l'angolo θ, l’anomalia θ
del piano solidale x'y', misurata a partire dal
piano fisso xy, positivamente in senso levogiro rispetto
all’asse z.
Comunque sia realizzato la finità dell’asse - se i vincoli
saranno lisci - il momento risultante, rispetto all’asse
fisso z, z della reazione esplicate dei vincoli è
nullo: f∥μ=0 : q vincoli lisci.
- Per risolvere il problema della dinamica del
- corpo rigido con asse fisso e liscio, applichiamo
- quindi le equazioni cardinali della dinamica,
- assumendo come polo dei momenti il punto O
- appartenente all’asse fisso.
İ(AB,t) = F + Φ
İ(O) = M(O) + μ(O)
Utilizzando l’informazione sul comportamento meccanico
dei vincoli (assimilabili a luce) e tenendo conto che il
versore u è costante in (0; x, y, z), la seconda ||
eq. cardinale della Dinamica, proiettata lungo z,
fornisce l’equazione differenziale pura dei moti:
Iz = Mz Eq. Pura dei moti del sistema
- Troviamo l’espressione di K(0) : corpo rigido con asse fisso
K(0) = m (p0-O) × J(0) + G(0) w
Poiché
J(0) · O → m(p0-O) × J(0) = 0) (polo O fisso)
w = Ĉfw
G(0) = | I11 I12 I13 |
| I21 I22 I23 |
| I31 I32 I33 |
abbiamo
K(0) = G(0) w = | I11 I12 I13 | | 0 |
| I21 I22 I23 | | 0 |
| I31 I32 I33 | | &qdot; |
= &qdot; | I13 &qdot; I23 &qdot; I33 × ⊂K
segue di {io, K = 0. jo, K = 0.
K, K = 1/K 7}
→ Kz = I33 ≐ ⊂ Iz ≐ → per cui
Mz = &doteq K z ↔
Mz = Iz ≐
{→ coordinatezione }
tenendo presente la relazione di velocità possibile
(precedentemente scritta), verifichiamo che
∂Ti∂qn = ∂Pi∂qn per cui
= mΣi=1 Qi ∂Pi∂qn
Se di quest'ultima relazione ne facciamo la derivata
totale rispetto al tempo:
dTdt ∂qn = mΣi=1 ∂Qi∂qn Pi + mΣi=1 Qi ∂Ti∂qn
L'ultimo termine di tale relazione è proprio ∂T∂qn (4-1)
per cui possiamo scrivere
⎧ dTdt ∂qn - ∂T∂qn = mΣi=1 Qi ∂Pi∂qn ⎫
⎩
Ora dobbiamo verificare che mΣi=1 Qi ∂Pi∂qk esprima
la forza generalizzata dovuta alla sollecitazione
attiva.
Continuazione Eq. di Lagrange
Stazionarietà del Potenziale (o Metodo del Potenziale)
Principio dei Lavori Virtuali
Il principio dei lavori virtuali offre il vantaggio di eliminare in causa solamente le forze attive ai fini della determinazione delle configurazioni di equilibrio di un sistema, ignorando le reazioni vincolari, che sono normalmente delle incognite aggiuntive rispetto al problema dell'equilibrio.
Ha come limitazione l'ipotesi che i vincoli siano lisci, e finì della determinazione di tutte le configurazioni di equilibrio di un sistema.
Lo enunciamo:
"Condizione necessaria e sufficiente affinché un sistema meccanico a vincoli lisci sia in equilibrio in una configurazione Co è che il lavoro virtuale delle forze attive sia nullo per ogni spostamento virtuale (elementare) compatìbile a partire da Co."
Spostamento elementare virtuale
(∑i=1)s Pi δ qi = ∑i=1s (Jij Pi) δ qj
dove S = f(Pi, uij) i, j = 1, ..., n
n gradi di libertà