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INGEGNERIA SISMICA
Terremoto è un evento complesso da descrivere. Danni provocati dal terremoto, oltre che dall'intensità, dipendono da caratteristiche stratigrafiche e topografiche del terreno e dai caratteristiche degli edifici costruiti sopra.
Progettare un qualsiasi antibismo vuol dire progettare qualcosa che non produca danni alle persone (cioè che permetta alle persone di salvarsi) e non necessariamente che resti in piedi dopo il terremoto.
Un buon progetto è una struttura che permette alle persone di salvarsi in tempo, limitando le ultime e i feriti, anche crollando in seguito al terremoto.
Le strutture duttili sono capaci di dissipare molta energia durante il terremoto.
I danni del terremoto li leggo in termini di spostamento impresso all'edificio, e non in termini di forza applicata sull'edificio. In base allo spostamento che una struttura può reggere, si possono stabilire delle prestazioni dell'edificio.
→ CURVA PRESTAZIONALE
- Alta prest. → bassi spost.
- Bassa prest. → alti spost.
→ Per zone a basso rischio sismico posso richiedere strutture con ft basse prestazioni, SLV (simile allo stato limite di esercizio SLE)
→ Per zone ad alto rischio sismico devo richiedere strutture con alte e basse prestazioni SLD SLC e SLV (simile alle SLU)
La frequenza dell’evento dipende dal suo periodo di ritorno
Safely critical objective → edificio deve e richiesto sempre
prestazioni alte anche in seguito
a un terremoto (ad esempio gli ospedali,
che devono rimanere sempre operativi)
La progettazione si basa su un approccio estremamente probabilistisco
nel caso di sismi. (anche se conoscessi l’intensità, non conosco
l’onda di oscillazione e come oscillerà il terremoto).
Isolamento alla base
ad esempio le gomme
che permettono uno scorrere relativo
gli isolatori possono
essere schematizzati come
la molla riesce a
smorzare l’energia
orizzontale
e diminuire la componente
orizzontale del terremoto
Sistemi a un grado di libertà (Narra)
(pensiline ferroviarie) → 1 grado di libertà
(coperture molto → si possono schematizzare
massive rispetto → in una massa concentrata
alle colonne)
può considerare
le colonne prive di
massa rispetto alle copertura
può schematizzare come (passiamo da un sist. con 30 a uno 1D)
dove u è l’unico spost.
(A meno di campate molto ampie e
si possono trascurare gli spost.
trasversali)
i t a s s u e r latizzator ind colone assimilateralmente deformabili
mü(t) + b1(t) + b2(t) = f(t)
⭢
⭢
mü(t) + c u(t) + k u(t) = f(t)
⭢ eq moto sist. lineare 1 grado di libertà
Case sismo
In caso di sisma non esiste una vera e propria forzante, ma sappiamo delle accelerazioni nascono dal terreno, che creano delle forze di inerzia sulla struttura
u
üg(t)
ya del terreno
Prendiamo un telaio (schematizzato come sistema)
ug(t)
Dato che nel sisma abbiamo un moto rigido del terreno, immagino che le fondazioni della struttura
si spostino di una quantità q ug(t) nel tempo
un(t) = spost del traverso totale
U1(t) = spost relativo = u1(t) - ug(t)
Da questo spost. derivano le sollecitazioni della struttura
ug(t) = spost terreno dovuto ai terremoto
positive shear type
e si riparte
frequenza naturale
Quando possiamo analizzare le soluzioni possibili:
Ipotesi:
- cond. a contorno
- U(0)=U0
- U'(0)=0 → tang. orizzontale
non si smorza nel tempo
Eq. del moto diventa → U(t) = U0 cos ωnt → tangente nulla
Caso U(0)>0 e U'(0)<0
Parte con una tangente negativa che va verso il basso
Sapendo ωn= sqrt(k/m) → Tn=2π sqrt(m/k), fn=1/Tn=sqrt(k/m)
Se m↑ → Tn↑
Invece se k↑ → Tn↓
Tn riveste un ambito fondamentale nell'ingegneria sismica
Vibrazioni forzate non smorzate (un grado di libertà)
In questo caso:
c = 0p(t) ≠ 0
Assumiamo una forzante sinusoidale => p(t) = p0sinωt
μü+kui = psinωt => eq. moto oscillazioni non smorzate
con forzante sinusoidale
Ipotiziamo che l'eq. sia a coeff. costanti. (k e m costanti)
(1) soluzione omogenea associata
(2) soluzione particolare —> una qualunque sol.
che soddisfa l'eq. di moto
che soddisfa l' osc. libere non smorzate
=> u(t) = Uc(t) + up(t)
Uc(t) = A cosω0t + B sinω0t
up(t) = p0/k1/(1 - (ω/ω0)²) sinωt
Dove A e B si ottengono imponendo nell' eq. del moto l'equivalenza delle
condizioni a contorno.
(A e B sono diversi da quelle delle sol. delle oscillazioni libere non smorzate)
(u(t): u(0) e ü(t): ü(0) = ü(0))
=> da qui determino A e B
=> u(t) = u(0)cosω1t (ü(0) - p0)kw1/1 - (ω/ω0)² sinω1t + p0/k1/1 - (ω/ω0)² sinωt
Uc(t) Parte transitoria
(dipendente dalle cond.) e condizioni del sist.
Ust = p0/k = risposta statica del sistema
Termine particolare (che deriva soltanto dalle caratteristiche della forzante)
risposta dello smorzato
sviluppo risposta
Importante riportare il grafico in termini di ω/ωn perché così si può rendere conto dell'errore commesso nel trascurare carichi dinamici
Per t → ∞ ⇒ u(t) = ±1/2ξ
Se il sistema è poco smorzato ⇒ ξ << 1 —> si può semplificare l'espressione dello spost...
⇒ u(t) = ust1/2ξ[—(eξωnt—1/4) cosωnt —> soluzione in risonanza di una struttura.
inviluppo della risposta
Più si riduce lo smorzamento strutturale e più l'inviluppo sarà più grande (cioè largo e appiattito)
P2
P1
P1
P2
inviluppo ξ = 0,05 inviluppo ξ = 0,005
Con P2 ≥ P1
P1 = –50/20,01
P2 = –10/2,005
Condensazione statica per sistemi a più gradi di libertà
con EA → ∞
C sono n gradi di libertà
K = 8x8
Se concentriamo l'innesto del telaio sugli orizzontamenti
μ2 le masse sono unicamente traslate e non ruotare
dove m₁ ed m₂ inglobano al loro interno le masse delle travi e delle
quantoparte di colonne nella loro zona di influenza
Sono presenti 2 gradi di libertà → Kc = 2x2
Si vuole cercare di passare da una matrice K 8x8 a una Ke 2x2
attraverso la condensazione statica
Vogliamo scrivere = μü + Kc u = p
Il significato di Kc è la determinazione della matrice di
rigidezza della struttura considerando come gradi di liberta unicamente u₁ e u₂ però
lasciando libere le rotazioni dei nodi (senza considerare nelle opure bloccate con i morsetti)
prima colonna Kc → u₁=1 e u₂=0
def → i nodi possono ruotare