Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
N N N
( )
}
l l
′ ′
ψ ψ ψ
⋅
N dx m x u dx
- + =0
q
i j i j g
0 0
= = =
i 1 j 1 j 1
Il termine:
N ψ ψ
i j
=
i 1
che compare al primo integrale può essere espresso nella seguente forma matriciale:
[ ]
ψ ij 17
per cui il primo integrale dell’equazione del moto si può esprimere, esplicitando la sommatoria,
come forma matriciale:
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
m x x x dx m x x x dx m x x x dx m x x x dx
1 1 1 2 1 i 1 N
0 0 0 0
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
m x x x dx m x x x dx m x x x dx m x x x dx
i 1 i 2 i i i N
0 0 0 0
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ
m x x x dx m x x x dx m x x x dx
N 1 N 2 N N
0 0 0
che in notazione compatta diventa:
( ) ( ) ( )
l ψ ψ
=
*
m m x x x dx
ij i j
0 *
m
dove viene detta matrice di massa generalizzata.
ij
Questo discorso si estende a tutti quei termini che hanno la doppia sommatoria e quindi si possono
esprimere in forma matriciale; ovvero il termine che compare nel secondo integrale può essere
espresso nella seguente forma:
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′
2
EI x x dx EI x x x dx EI x x x dx EI x x x dx
1 1 2 1 1
i N
0 0 0 0
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′
2
EI x x x dx EI x x x dx EI x x dx EI x x x dx
1 2
i i i i N
0 0 0 0
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l
ψ ψ ψ ψ ψ
′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ 2
EI x x x dx EI x x x dx EI x x dx
1 2
N N N
0 0 0
e in componenti:
( ) ( ) ( )
l ′
′ ′
′
ψ ψ
=
*
K EI x x x dx
ij i j
0 *
K viene detto matrice di rigidezza generalizzata (associata a quella forma).
dove ij
Analogo discorso vale per i termini dentro il terzo integrale:
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
′ ′ ′ ′ ′ ′ ′
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
2 x dx x x dx x x dx x x dx
1 1 2 1 i 1 N
0 0 0 0
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
′ ′ ′ ′ ′ ′ ′
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
2
x x dx x x dx x dx x x dx
i i i i N
1 2
0 0 0 0
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l
′ ′ ′ ′ ′
ψ ψ ψ ψ ψ 2
x x dx x x dx x dx
N 1 N 2 N
0 0 0
che può essere scritto in termini di componenti:
( ) ( )
l ′ ′
ψ ψ
=
*
K N x x dx
,
G ij i j
0 18
* *
K K
è detta matrice di rigidezza geometrica generalizzata. Essa viene solitamente indicata con
,
G ij G
per indicare che è stata normalizzata rispetto a N.
Infine per quanto riguarda il termine nell’ultimo integrale si introduce il vettore di carico
equivalente P :
eq,j
( ) ( ) ( )
l ψ
=
P m x x u t dx
,
eq j j g
0
( ) ( ) ( )
l ψ
m x x u t dx
1 g
0 ( ) ( ) ( )
l ψ
m x x u t dx
2 g
0 ( ) ( ) ( )
l ψ
m x x u t dx
i g
0 ( ) ( ) ( )
l ψ
m x x u t dx
N g
0
Alla fine l’equazione del moto espressa con il principio di Hamilton si può esprimere nella seguente
forma indiciale:
[ ]
+ − =
* * *
m q K K q P i=1,…,N J=1,….,N
, ,
ij i ij G ij i eq j
o nella seguente forma compatta:
[ ]
+ − =
* * *
m q K K q P eq
G
Questa scrittura è formalmente simile alla scrittura:
+ =
m
u K u P eq
e cioè all’equazione del moto ottenuta per sistemi a più gradi di libertà nel caso di discretizzazione
per masse, dove u rappresentano le incognite geometriche (una espressione analoga si era ottenuta
per i telai shear type a più gradi di libertà).
L’espressione ottenuta invece per discretizzazione per funzioni di forma:
[ ]
+ − =
* * *
m q K K q P eq
G [ ]
−
* *
K K
presenta il termine che ha particolare importanza. Infatti i valori di N che fanno
G
[ ]
−
* *
K K
annullare individuano delle condizioni di carico per cui non si ha più rigidezza
G
flessionale e il sistema si instabilizza. Tali valori di N corrispondo al valore di N critico per quel
sistema.
Questo tipo di instabilità è di tipo globale e non locale poiché coinvolge tutto il sistema e non la
singola asta e si studia attraverso un problema di autovalori e autovettori dell’espressione
[ ]
−
* *
K K .
G
In generale l’equazione del moto si presenta come: 19
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l ( )
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
m x x x dx m x x x dx m x x x dx m x x x dx q t
i N
1 1 1 2 1 1 1
0 0 0 0 ( )
q t +
2
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
m x x x dx m x x x dx m x x x dx m x x x dx
i i i i i N
1 2
0 0 0 0 ( )
q t
i ( )
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ q t
m x x x dx m x x x dx m x x x dx N
N N N N
1 2
0 0 0 ( )
q t
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l 1
′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
2
EI x x dx EI x x x dx EI x x x dx EI x x x dx ( )
i N
1 1 2 1 1 q t
0 0 0 0 2 -
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
2
EI x x x dx EI x x x dx EI x x dx EI x x x dx ( )
i i i i N
1 2
0 0 0 0 q t
i ( )
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l q t
′
′ ′
′ ′
′ ′
′ ′
′
ψ ψ ψ ψ ψ 2
EI x x x dx EI x x x dx EI x x dx N
N N N
1 2
0 0 0 ( )
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l l
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
′ ′ ′ ′ ′ ′ ′ ( ) ( ) ( )
q t
2 l
x dx x x dx x x dx x x dx ψ
m x x u t dx
1
1 1 2 1 i 1 N 1 g
0 0 0 0 ( ) 0
q t ( ) ( ) ( )
l ψ
2 m x x u t dx
N =
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l
l l l 2 g
ψ ψ ψ ψ ψ ψ ψ
′ ′ ′ ′ ′ ′ ′ 0
2
x x dx x x dx x dx x x dx
i i i i N
1 2
0 0 0 0 ( )
q t ( ) ( ) ( )
l ψ
m x x u t dx
i i g
( )
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
l l l 0
ψ ψ ψ ψ ψ
′ ′ ′ ′ ′ q t
2
x x dx x x dx x dx ( ) ( ) ( )
l ψ
N m x x u t dx
N
N 1 N 2
0 0 0 N g
0
Se di queste equazioni del moto si prende solo la parte statica, facendo sparire le forze d’inerzia il
moto al suolo, si può trovare il carico critico cioè quel valore di N per cui si annulla la rigidezza
flessionale risolvendo un problema di autovalori e autovettori.
Se invece di operare con N gradi di libertà si opera on un solo grado si libertà la:
[ ]
− =
* *
K NK 0
G
si riduce a:
[ ] [ ]
( ) ( ) ( )
l l
′
′ ′
′
ψ ψ 2
− =
EI x x dx N x dx 0
0 0
ovvero: [ ]
( ) ( )
l ′
′
ψ
EI x x dx
= 0
N CR [ ]
( )
l ψ ′ 2
x dx
0
che è simile al rapporto di Rayleigh e con la quale si può fare la verifica all’instabilità locale delle
aste (particolarmente nel caso di aste a sezione variabile). Questo carico critico associato a una sola
forma è ovviamente un metodo approssimato.
Quando invece si considerano N forme il problema da risolvere diventa un problema di autovalori e
autovettori:
[ ]
* − =
*
K N K q 0
G
Questo conduce a un sistema di ordine N e pertanto restituisce N carichi critici a cui corrispondono
N forme d’instabilità. Il più piccolo valore di N è quello che conduce per primo la struttura a
instabilità per cui è il valore critico. All’aumentare delle forme di discretizzazione si ottiene una
20
stima del carico critico più accurata. Considerando infinite forme di discretizzazione si ottiene il
valore esatto di N .
CR
4. Proprietà di massa nei sistemi a un numero finito di gdl
Considerando solo sistemi lineari in cui le proprietà di massa e rigidezza rimangono invariati, cioè
le forze sismiche non causano danneggiamenti, si vogliono trovare le proprietà di massa di un
sistema a un numero finito di gradi di libertà. Considerando per il momento la discretizzazione del
sistema per masse concentrate, si prenda come riferimento il seguente telaio soggetto a un moto al
( )
u t
suolo con accelerazione :
g 500
500 40x60
40x60
350 ( )
I = 40x40 I = 40x40
u t
p p
g I = 40x40
p
Le masse agenti su di esso sono date da: 2
• peso proprio del solaio = 400 kg/m ; 2
• peso proprio carichi permanenti =100 kg/m ;
2
• carico variabile (neve) =100 kg/m ;
In caso sismico si considera solo dell’ultimo carico un’aliquota poiché si suppone che neve e sisma
2
non capitano allo stesso momento, per cui il carico variabile (neve) vale 30 kg/m .
Il carico totale all’impalcato vale:
P.T = 530 kg/m .
2
La struttura è simmetrica per cui se ne può studiare solo met&ag