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G
β β
− ± −
2 4 km
λ
= t
x (
t ) Ae λ
dove con notazione esponenziale
=
G 2 m
( )
ξϖ ϖ ϖ
−
= +
t
x (
t ) e A cos t A sin t con notazione goniometrica.
n
G 1 d 2 d
β β
k ϖ ϖ ξ
; ; = − 2
1
ξ
ϖ = =
= ϖ
2 m 2 km
n d n
m n
( )
ϖ ϕ ϖ ϕ ϖ ϕ ϖ ϖ
+ = ⋅ + ⋅ = +
C sin t C sin t cos C cos t sin A cos t B sin t
Si può anche scrivere: d d d d d ϕ
=
A C sin
dove: ϕ
=
B C cos
x (t )
L’integrale particolare , è l’unico termine che sopravvive in condizioni di regime, esso
P
dipende dalla forzante e vale:
= =
x (
t ) f / k f (
t ) f
se (comando a gradino)
P 0 o
( )
ϑ
= Ω − = Ω
x (
t ) x cos t f (
t ) f cos t
se (comando armonico), dove:
P 0 o ξ
Ω
2
f / k
=
x 0 ϖ
0 2 ϑ
2 =
arctg n
ξ
Ω Ω
2 ;
2
Ω 2
− +
1
−
1
ϖ
ϖ 2
ϖ 2
n
n n
( )
ϖ ϖ
= +
x (
t ) A cos t A sin t
Se il sistema non è smorzato: G 1 n 2 n
( )
= Ω
x (
t ) x cos t
P 0 ϑ
Si nota che se il sistema è smorzato esso oscilla con un certo ritardo di fase che non ha nulla a
ϕ
che vedere con la fase che deriva dalle leggi di Eulero.
ESEMPIO 1: m
Supponiamo di applicare una forzante a gradino: f
f
( ) 0
ζϖ ϖ ϖ
−
= + +
t
x (
t ) e A cos t B sin t 0
n d d k
( ) ( ) t
ζϖ ζϖ
− −
ϖ ϖ ϖ ζϖ ϖ ϖ
= − − +
t t
x (
t ) e B cos t A sin t e A cos t B sin t
n n
d d d n d d
Imponiamo le condizioni iniziali: f f
+ = = −
= B 0 B
0 0
x ( 0
) 0 => k k ζ f
= − 0
A
ϖ ζϖ
= − =
x ( 0 ) 0 A B 0
=>
k
d n ζ
− 2
1
ζ f f f
ζϖ ϖ ϖ
−
= − − +
t
x (
t ) e cos t sin t
0 0 0
n
d d
k k k
ζ
− 2
1
x
f 0
k t
Supponiamo di applicare una forzante a impulso:
δ f
δ = ∀ ≠
(
t ) 0 per t 0
δ = ∞ =
(t ) per t 0 f 0
∫ ∫
δ = =
(
t ) f dt 1
0
ε ε ε
t t
ε → ∞
→ f
Pertanto se =>
0 0
Nel caso dell’impulso, l’accelerazione è infinita pertanto velocità e spostamento sono nulle. È come
se il fenomeno avvenisse talmente velocemente che molla e smorzatore non riescono ad
accorgersene, l’equazione diventa pertanto:
1
∫ ∫
δ
= =
m
x (
t ) 1
+ =
x ( 0 )
=> m
ε ε + =
x ( 0 ) 0
Applichiamo ora le condizioni: =
A 0
=
A 0 1
=>
1 =
ζϖ ϖ B
= − +
A B ϖ
m
n d
m d
1 ζω ϖ
−
= t
h (
t ) e sin t
n
ϖ d
m d 1 ϖ
=
h (
t ) sin t
In assenza di smorzamento avremmo: ϖ n
m n
x t
Supponiamo di applicare una forzante armonica: f
( ) ( )
ζϖ
− ϖ ϖ ϑ
= + + Ω −
t
x (
t ) e A cos t B sin t x cos t
n d d 0 Ω
f cos t
0
Dove: ξ
Ω
2
f / k
=
x 0 t
ϖ
0 2 ϑ
2 =
arctg n
ξ
Ω Ω
2 ;
2
Ω 2
− +
1
−
1
ϖ
ϖ 2
ϖ 2
n
n n
Poiché nel sistema smorzato la soluzione generale viene sempre trascurata essendo appunto
smorzata (a regime infatti rimane solo il termine oscillatorio dell’integrale particolare),
consideriamo adesso il sistema non smorzato:
( )
ϖ ϖ
= + + Ω
x (
t ) A cos t B sin t x cos t
n n 0
( )
ϖ ϖ ϖ
= − − Ω Ω
x (
t ) B cos t A sin t x sin t
n n n 0
f / k f / k f
= = =
x 0 0 0
( )
0 − Ω
2
Ω 2 k m
Ω 2 m ϑ =
; 0
−
− 1
1
2
ϖ k
n
Imponiamo le condizioni iniziali: f
= − = −
= + = A x 0
x ( 0
) 0 A x 0
=> =>
0 0 − Ω 2
k m
ϖ
= = =
x ( 0
) 0 B 0
=> => B 0
d
f f f ( )
ϖ ϖ
= − + Ω = Ω −
x (
t ) cos t cos t cos t cos t
0 0 0
n n
− Ω − Ω − Ω
2 2 2
k m k m k m
IL BATTIMENTO è un fenomeno che si verifica quando il sistema viene eccitato con una
pulsazione prossima alla pulsazione di risonanza:
ϖ ϖ
+ Ω − Ω
f / m 1 1 2 f
( )
ϖ
= Ω − = =
20 0 n n
x (
t ) cos t cos t sin t sin t
n ϖ ϖ
− Ω + Ω
ϖ − Ω 2 m 2 2
n n
n
2 f ϖ ε
= ⋅
sin t sin t
0 m
ϖ ε
m m π
ϖ
ϖ + Ω − Ω π
2 2
=
ε
ϖ = = T =
n n T
Dove: ; => ;
ϖ
m ε ε
m 2 2 m
ϖ ε ϖ
Ω ≅ << <<
T T
Se => => ε
n m m Andamento della risultante
T ε ϖ
sin t sin t
m m
T
ε ϖ
Ω
Dunque se è prossima a si ha questo fenomeno di modulazione dell’ampiezza, vediamo
n
ϖ ε
ε
Ω = = =
cosa succede quando => =>
0 sin t 0
n
ε ε
sin t t cos t
= =
lim lim t
ε 1
ε ε
→ →
0 0
2 f t ϖ
=
x (
t ) sin t
0
ϖ m
m m ϖ = ±
Ω = x (
t ) t
Dunque al limite, quando , la modulazione sarà compresa tra le due rette
n
bisettrici del primo e quarto quadrante:
In questo caso l’oscillazione sembra andare
ad ampiezza infinita, in pratica se sollecito un sistema con frequenza pari a quella natura questo va
in risonanza, cioè oscilla con ampiezza sempre crescente, ovviamente l’ampiezza non può crescere
all’infinito nella realtà è sempre presente uno smorzamento di cui non abbiamo tenuto conto in
questo caso.
SISTEMI CONTINUI
τ τ µ
− =
T T ds y
1 1 2 2 = =
T T T
Supp. che =>
y 1 2
( )
τ τ µ
− =
T ds y
ds 1 2
τ
T ϑ
d
τ ( )
T τ τ ϑ
− = µ
=
d
2 2 T y
Sapendo che: =>
1 2
1 1 ds
1 µ
ϑ =
=
ϑ T y
Poiché =>
ds Rd
d R
∂ ∂ ∂
2 2
2 T y y
1 y
x =
=
Poiché => µ ∂ ∂
2 2
∂ x t
2
R x
T
∂ ∂
2 2
y y =
2
c
Equazione di D’Alembert : dove
= 2
c µ
∂ ∂
2 2
t x CASO DI TRAZIONE DI TRAVE CONTINUA
dx µ
=
dN y
dx
+
N dN
µ
y
dx
dN µ
= y
dx ∂ ∂ ∂
2 2
y y y
µ
= =
N EA
Poiché => EA
∂ ∂ ∂
x 2 2
x t
EA
=> =
2
c µ
CASO DI TORSIONE DI TRAVE CONTINUA
ϑ
=
dM I dx
u
dx dM
ϑ
= I u
dx
M ϑ ϑ ϑ
∂ ∂ ∂
2 2
+
M dM = =
M GI
Poiché => GI I
p ∂ p u
∂ ∂
x 2 2
x t
GI
ϑ = p
I dx 2
=> c I
u u
∂ ∂
2 2
y y
= 2
Partendo dall’equazione di D’Alembert: si possono risolvere sistemi continui:
c
∂ ∂
2 2
t x
= ⋅
y ( x , t ) f ( x ) g (
t )
Una soluzione di tale equazione è del tipo:
g f ' '
= 2
c
⋅ = ⋅ ⋅ => questa equazione mi indica che entrambi i membri sono
2
f g c g f ' '
g f
uguali a costante. Pertanto posso scrivere:
g f ' '
ϖ
= = −
2 2
c (negativa perché se fosse positiva portata dall’altra parte sarebbe negativa e la
g f
soluzione andrebbe a infinito). Generiamo il seguente sistema:
ϖ
+ =
2
g g 0
2
ϖ
+ =
f ' ' f 0
c
f (x ) g (x )
Adesso dispongo di due equazioni differenziali separate, una in l’altra in le cui
soluzioni sono due armoniche del tipo:
ϖ ϖ
= +
g (
t ) A cos t B sin t
ϖ ϖ
= +
f ( x ) D cos x E sin x
c c
La deformazione sarà così rappresentabile:
ϖ ϖ
( )
ϖ ϖ
= + ⋅ +
y ( x , t ) D cos x E sin x A cos t B sin t
c c
ESEMPI DI APPLICAZIONI CON CONDIZIONI AL CONTORNO
ESEMPIO 1: Condizioni ai bordi
ϖ ϖ
( )
ϖ ϖ
= + ⋅ +
y ( x , t ) D cos x E sin x A cos t B sin t
c c
=
y ( 0
, t ) 0 condizioni all’estremo sx (fisso in qualunque istante)
=
y (
l , t ) 0 condizione all’estremo dx (fisso in qualunque istante)
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