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FASI DELLA P.A. UE

1) 1957-1972: P.A. assente Trattato: nessun riferimento a ambiente; art. 36:salute, natura, beni storico-culturali Mercato comune: armonizzazione Fine del periodo prime misure- 1967: sostanze pericolose- 1970: rumore veicoli- agricoltura

2) 1972- metà anni '80: nascita e sviluppo P.A. 1972: Decisione ufficiale Summit di Parigi (9 paesi) Motivi:- Cambiamento clima politico, sviluppi USA- Conferenza di Stoccolma- Aumento domanda interna qualità ambientale- Spinta paesi pro-ambiente (NL, D, DK)- Inquinamenti transfrontalieriBase giuridica:- art. 100: armonizzazione- art. 235: perseguire obbiettivi Comunità anche in assenza poteri espliciti- Sempre unanimità!

Policy outputs: 1 EAP (5 anni circa):- principi: prevenzione, VIA, PPP- obbiettivi: migliorare condizioni di vita, ridurre inquinamenti, evitare inquinamenti transfrontalieri- priorità Direttive:- 1972 emissioni veicolari- rumore veicoli- acque (standards uniformi vs. GB)-

rifiuti: Dir. Quadro NB: Direttiva Madre + Direttive particolareggiate 2 EAP 1976-81 (-83) continuazione 1 EAP Direttive: - acque potabili - aria - pesticidi - sostanze chimiche - protezione natura 3 EAP (1983-86) - crescita status politico - ambiente come base e limite per sviluppo socio-economico - integrazione in altre politiche settoriali - attenzione Mediterraneo (Grecia) - attuazione 3) 1985-1992: l'ambiente nel Trattato; riconoscimento giuridico comporta svolta P.A. UE SEA 1987: - completamento mercato interno entro 1992; implicazioni per ambiente (Rapporto Cecchini) - 'legalizzazione' di settori politica UE, fra cui ambiente: obbiettivo in sé e per sé; - legittimazione de jure art. 130 r, s, t Titolo VII: obbiettivo è la protezione ambiente e salute umana; principi: PPP, prevenzione, alto livello di protezione, sussidiarietà... cambiamenti processo decisionale: coinvolgimento parlamento (environmentally friendly) in risposta a deficit

democratico; alcune decisioni possibili amaggioranza qualificata (QMV) 4 EAP, 5 priorità: attuazione, prevenzione,ambiente/occupazione, informazione ed educazione,nuovi strumenti

Direttive: forte crescita dopo SEA (cfr. grafico): aria,acque, rifiuti, natura, agricoltura, genetica, nuovistrumenti, informazione EEA 1990

Finanziamenti: es. LIFE TEU Maastricht 1992: ulteriore riconoscimento: paridignità P.A. tra obbiettivi UE; art. B DisposizioniComuni; vera e propria policy, non solo insieme diazioni e misure- azione anche internazionale della UE- principi: precauzione, integrazione, oltre a PPP,prevenzione…- estensione QMV4) 1992 - … 5 EAP (1992 - 2000)- ingresso A, S e SF 1995- Direttive: Ecoaudit, IPPCTrattato di Amsterdam 1996 (1999) in vista di- ampliamento Comunità- unificazione monetaria- principi: sviluppo sostenibile, integrazione, altolivello di protezione, estesa co-decisione,possibilità regole nazionali più ‘forti’

dirittoaccesso informazione (Convenzione di Aarhus) 6 EAP (2002 - 2012)- nuovo approccio: temi - Thematic Strategies(prospettiva temporale lunga: 2020)in 7 aree (inquinamento aria, prevenzione e riciclorifiuti, protezione ambiente marino, usosostenibile di pesticidi, uso sost. Risorse, ambienteurbano- monitoraggio progressi compiuti nell'attuazione- Direttiva: REACH (Wallstrom)

STRUMENTI

  • Approccio iniziale: regolativo
  • Da anni '90, per effetto ideologia de-regolativa: privatizzazioni utilities, ricercadi maggior efficacia/efficienza- accordi volontari(eco-audits)- SGA- labelling

Ma, in realtà, ri-regolazione?

ISTITUZIONE UE

  1. Commissione: funzioni politiche e amm.ve- 23 DG, ca. 24.000 dipendenti- DG Ambiente (ex XI): 400 dipendenti
  2. EP: a lungo pro-ambiente, aumento potere
  3. Consiglio- fissazione agenda- ultima parola
  4. Corte di Giustizia:ruolo rilevante nella promozioneP.A. in assenza di previsioni nel Trattato
  5. EEA: compiti informativi, non regolativi
Gruppi d'interesse (oltre 500); Bruxelles locus decisioni rilevanti; status riconosciuto; EEB e lobbies economici PROCESSI DECISIONALI
  • Diversamente da processi nazionali, nella UE gli attori sono i governi (e i gruppi d'interesse), complessità
MOTIVI CRESCITA
  • Crescita 'domanda'
  • Occasione promozione integrazione europea
  • Implicazioni economiche
  • Interessi settori avanzati economia (ecological modernisation)
  • Geo-fisici
  • Occasione aumento potere e risorse Commissione
  • Pressioni gruppi d'interesse
  • 'Spinta' paesi più ambientalisti (D, NL, A, scandinavi), ma altri frenano (fra cui nuovi paesi membri Europa centrale e mediterranea)
ATTUAZIONE
  • Tema rilevante da 4 EAP
  • Non è semplice recepimento giuridico 8 Corte europea)
  • Sollevato da alcuni paesi (GB): level playing field
  • Forti diversità nazionali
  • UE non dispone di propri apparati amministrativi e ispettive

EEA: per ora non ha compiti di verifica/ispezione

Segnalazioni cittadini, associazioni, ecc.

UE COME ATTORE NELLAP.A. INTERNAZIONALE

  • Non Stato sovrano
  • Da anni '70 partecipa a negoziati internazionali (Convenzione di parigi 1975...Ginevra 1979 LRTAP)
  • Dopo forti resistenze (USA), accettata come 'org.ne di integrazione economica regionale'
  • Accordi possono essere recepiti da norme UE
  • 'accordi misti' sia UE che Stati membri
  • SEA e TEU: competenza a stipulare IEAs, vincolanti
  • Negoziati condotti da Commissione su mandato Consiglio

IMPATTO UE SU P.A. STATI MEMBRI

  • Forte impatto, specie per paesi meno avanzati (cfr. Italia)
  • Impatto anche su paesi non UE
  • Ma anche freno per paesi + avanzati
  • La P.A. ha prodotto legittimazione per la UE in generale
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lewanski Rodolfo.