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Il programma è inteso come un documento di carattere normativo riguardante i contenuti e i

metodi di insegnamento riferito a un determinato sistema scolastico(anteriore alla progettazione

locale). La programmazione invece contestualizza le indicazioni in base alle esigenze delle diverse

comunità.

È possibile però notare come nella maggior parte degli studi internazionali, tesi a verificare le

competenze acquisite dagli studenti, venga in genere trascurata la componente emotivo-affettiva

dell’educazione. Le componenti relazionali e affettive impegnate nell’azione didattica devono

essere tematizzate esplicitamente e essere oggetto di continua formazione. Applicazioni di tale

modello didattico vengono realizzate da diversi anni in alcuni paesi come l’Inghilterra, sono quelle

della cosiddetta pastoral care, cioè l’esercizio di una funzione guida per l’educazione personale e

sociale mirata all’educazione affettiva dello studente. Successivamente questo modello viene

rimandato al modello di tutorship, che mira non solo allo sviluppo cognitivo ma soprattutto a

quello della personalità. In Francia sono molto diffuse le esperienze di peer tutoring nelle quali gli

studenti degli ultimi anni favoriscono l’inserimento dei neoiscritti, facilitando la conoscenza

dell’ambiente e la capacità di organizzare lo studio. Però calare tali ipotesi nel contesto classe è

molto difficile(micro didattica) in quanto il terreno d’azione è la relazione insegnanti/discenti. In

questo caso lo strumento di intervento non può che essere il contatto relazionale/didattico tra i

due interlocutori.

Questo significa che le strategie di risoluzione di alcune problematiche dell’istruzione (se pur

proposte a livello europeo) non possono essere facilmente tradotte in pratiche operative in

quanto si sviluppano sul terreno della soggettività interpretative di chi deve applicarle.

2.2)Azioni e programmi operativi per la scuola

La necessità di raggiungere in Italia alcuni dei principali obiettivi della strategia di Lisbona ha

costituito un’occasione di raccordo sinergico fra le diverse articolazioni del ministero

dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Lo scopo è quello di realizzare un progetto comune

per poter definire modelli di intervento che consentono di migliorare la qualità della scuola.

La situazione di disagio socio-culturale che caratterizza il Mezzogiorno d’Italia ha condotto a

definire(nella programmazione dei fondi strutturali europei 2007-2013) degli obiettivi di

miglioramento del servizio d’istruzione. Un principale obiettivo coincide con l’elevare le

competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione. Si rendono urgenti

interventi mirati a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica(mancati ingressi, evasione

dell’obbligo, abbandoni, ripetenze, frequenze irregolari). La situazione rischia di peggiorare in

relazione a elementi nuovi come la presenta di alunni stranieri, allievi con difficoltà di

apprendimento o disabilità, aree a rischio di criminalità giovanile, fenomeni di bullismo. Si rende

necessario mettere a punto dei modelli di pedagogia e di didattica dell’emergenza.

Il programma di interventi realizzati prevede: l’approfondimento di meccanismi dell’insuccesso

scolastico e della dispersione; l’aumento dell’attrattiva della scuola(x una partecipazione +

proficua degli studenti); la promozione di azioni finalizzate ad identificare e sostenere chi ha

potenzialità espresse. Per raggiungere risultati concreti è necessario incidere su tutti quei fattori

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che influiscono sulla qualità del sistema istruzione, attraverso: azioni dirette(miglioramento

competenze personale docente e dei giovani); azioni indirette(formazione lungo tutto l’arco della

vita,miglioramento infrastrutture); azioni a domanda(particolari interventi richiesti dalle scuole).

Con queste azioni a domanda viene offerta alle scuole l’opportunità di candidarsi per

l’assegnazione di risorse a valere sulla programmazione 2007-2013 in base ai progetti.

2.3)Le proposte comunitarie per i docenti

La crescita professionale dei docenti è molto importante per la qualità del servizio scolastico e per

il miglioramento dei livelli di apprendimento degli alunni. Gli insegnanti oltre al possesso delle

competenze strumentali, sono chiamati a motivare gli alunni allo studio e devono saper valutare e

auto valutarsi. Perciò la loro formazione continua diventa una priorità. Tra le varie iniziative in

questa direzione troviamo il Piano Poseidon per l’educazione linguistico-letteraria(che propone il

modello del plurilinguismo nella didattica delle lingue); il Piano M@tabet (che promuove l’uso del

linguaggio e del ragionamento matematico come strumenti per l’interpretazione del reale).

Infine esistono interventi di informazione e sensibilizzazione degli insegnanti sulle prove OCSE-

PISA(in particolare il progetto Per la scuola che mira al consolidamento delle competenze; il PON

SOS studenti per sostenere l’apprendimento offrendo agli studenti opportunità di esercizio su

materiali di studio digitali).

2.4) Oltre la scuola

La scuola rappresenta uno dei modi della didattica.

Ogni giorno le persone devono confrontarsi con una pluralità culturale. La scuola deve aiutare a

superare la divisione tra globale e locale, tra studio dei modi di vita delle persone e studio dei

sistemi culturali. È possibile individuare nella programmazione per principi procedurali e nella

programmazione per sfondi una risposta specifica a obiettivi educativi differenziali. Il concetto di

opzionalità dei percorsi risulta molto prezioso (la possibilità di scegliere il proprio percorso di cui

parla Claparède inizi 900). Claparède insiste anche sul concetto di motivazione all’apprendimento,

una motivazione per la quale è necessario trovare linguaggi e attività alternative a quelle

usualmente utilizzati.

L’attività di mediazione culturale ha ancora nella scuola un carattere ripartivo, colma le distanze,

non viene ancora concepita come una dimensione strutturale del processo educativo.

Oltre ai problemi di integrazione culturale, l’attività di studio e formazione è vissuta dall’alunno

come uno sforzo. Damiano afferma che nella scuola è possibile intravedere, molto spesso,

caratteristiche della de contestualizzazione: -separazione netta dall’esperienza diretta; -

scomposizione delle esperienze; -sola rappresentazione delle esperienze. 7

3) Traduzione metodologica dei principi dell’istruzione europea

3.1) La costruzione del progetto di vita e la didattica dell’orientamento

L’attuale scarso sviluppo di un modello di didattica che assolva alla funzione di orientamento,

rappresenta uno dei problemi più importanti nell’ambito dell’istruzione. Spesso il ragazzo si trova

in condizioni per le quali: -sperimenta un senso di mancanza di autodeterminazione del proprio

futuro;-vede frustrate le proprie aspettative di realizzazione professionale a causa del problema

della disoccupazione;- si trova disorientato rispetto all’esigenza di pianificare il proprio percorso

formativo.

Queste condizioni rappresentano per il ragazzo il preludio ad assumere aspettative negative circa

la realizzazione della propria identità personale e socio-professionale.

Spesso l’insegnante lamenta la carenza di motivazione intrinseca da parte dell’allievo, le ragioni

possono essere molteplici: dall’incapacità cognitiva di comprendere quello che viene proposto,

alle influenze negative di dell’ambiente(famigliare e sociale). Per questo bisogna utilizzare

materiali vicini agli interessi degli alunni. Inoltre ci sono delle variabili psicologiche che possono

agire sulla possibilità dell’alunno di impegnarsi in un compito: -capacità di valutare le difficoltà del

compito senza sottovalutarlo o sovrastimare le difficoltà; -capacità di dilazionare la frustrazione; -

dialogo interno motivazionale;- l’ansia per l’insuccesso;- le idee irrazionali e i pensieri distorti; - i

processi logici di pensiero.

Nell’ultimo decennio la quantità di modelli di orientamento è andata aumentando

progressivamente.

 Orientamento come problema (Boncori) dove lo studente si pone un problema su: -

conoscenza/scoperta del mondo circostante; -identità personale individuale e sociale;-

acquisizione di competenze e autonomia; -futura realizzazione professionale; -modelli

personali per la realizzazione; -modelli personali familiari e extra familiari.

Particolare attenzione viene rivolta allo sviluppo della capacità decisionale condizionata da stili

cognitivi critici. È possibile descrivere l’educazione della capacità critica con uno schema: - metodo

didattico della lezione centrato su: discussione, problem solving, ricerca, lavoro di gruppo,

comunicazione. –obiettivi dell’apprendimento(l’alunno deve saper valutare e formulare giudizi).

Programmi di orientamento di più ampia diffusione negli ultimi anni:

 Programma anglosassone a cura del National Foundition of Educational Research(NFER) l a

finalità è quella di migliorare i servizi di orientamento offerti dalla scuola.

 Programma di orientamento globale del Missouri mira a promuovere una maggiore

consapevolezza negli studenti degli sbocchi professionali.

 Programma statunitense che si riferisce a un modello pratico di educazione e orientamento

per la scelta della professione.

 L’orientamento narrativo (utilizzati maggiormente

 L’orientamento diacronico in Italia) 8

I punti di forza dell’orientamento narrativo sono: -adeguatezza al contesto scolastico, introduce la

figura del professionista dell’orientamento; -facilità l’utilizzo di materiali e strumenti vicini alla

cultura di appartenenza; -coerente con gli obiettivi di profitto.

 Loiodice parla di un orientamento a scuola, il modello è quello biografico progettuale che

promuove la crescita personale e lo sviluppo di una cultura delle scelte.

 Modello di orientamento diacronico (Domenici) un approccio didattico che: -favorisca

l’avvicinamento a tutti gli ambiti disciplinari;-favorisca l’edificazione di un progetto di vita

negli educandi; -promuova la conoscenza del mondo del lavoro; -favorisca l’accesso alle

fonti informative; -faciliti riflessioni sui processi di strutturazione delle decisioni.

3.2) La “pratica” dell’autonomia e della responsabilità personale dell’alunno

Un altro connotato della carta d’identità europea è la progettazione di un sano percorso di vita. Si

parla di valorizzazione del piano nazionale per il benessere dello studente, per incentivare stili di<

Dettagli
A.A. 2014-2015
15 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erika.patragnoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Isidori Maria Vittoria.