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La scelta della modalità cambia a seconda degli obiettivi che ha l’insegnante. Le situazioni di dettatura
spontanea potrebbero essere infinite ma devono essere valorizzate dagli insegnanti. Il dettato tradizionale
sembra aver soffocato altre possibilità, ma va rivisto in vista di una società multiculturale, alunni già
alfabetizzati e nuove tecnologie di scrittura.
Il dettato nella ricerca di Emilia Ferreiro
Ricerca (1984) di indagine di come si svolge la dettatura nel primo anno della Primaria in Messico, unica
situazione di scrittura oltre la copia per iniziare il percorso scolastico. Prova a osservare se vi erano delle
regolarità nelle pratiche di dettatura adottate definendo la “struttura dei dettati”: Pagina 3
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introduzione alla dettatura (prendete la penna e scrivete la data)
• presentazione del contenuto
• ripetizione del contenuto
• istruzioni fornite per scrivere le parole dettate
• informazioni e correzioni individuali
•
Vista la presenza insita di frasi di istruzione, Ferreiro si interroga “Qual è lo scopo di un dettato afflitto di
istruzioni su come scrivere ciò che è stato dettato?” anche perchè alcuni non avevano fine valutativo. Le
parole dettate erano prevalentemente sostantivi e senza alcuna relazione tra loro, prevalentemente bisillabe.
Nella dettatura di frasi vi sono soggetti seguiti da quasi sempre gli stessi verbi formando combinazioni molto
prevedibili allo scopo di una reiterazione fonetica priva di senso. Vi sono poi delle “parole chiave” nelle
istruzioni che nell’ottica di chi dettava avrebbero aiutato il bambino nell’individuare le lettere da usare.
Soprattutto venivano sottolineate le consonanti con cui iniziava la parola (la C di casa) oppure riguardante la
forma grafica della lettera (la /m/ con due gambette). Notati 3 tipi di ripetizione:
integradora, ripetizione dell’intera parola che prima è stata presentata sillabicamente o a spelling
• desmenuzante, ripetizione che spezzetta in sillabe e fonemi la parola presentata prima intera
• estable, ripetizione a specchio.
•
Ferreiro individua 4 tipologie di dettato:
1) dettato con contenuto presentato in termini di unità significative con o senza ripetizioni stabili
2) dettato con contenuto presentato in termini di unità significative con la presenza di ripetizioni
desmenuzantes che spezzettano il contenuto in elementi minori
3) dettato con contenuto presentato in unità non-significative senza ripetizioni
4) dettato con contenuto presentato in unità non significative ma con ripetizioni integradoras dell’unità
significativa.
La tendenza è quella di partire dall’unità non significativa per passare poi alla dettatura dell’intera parola
favorendo un impoverimento/perdita del linguaggio.
Focus di attenzione anche sul prodotto dei bambini, spesso totalmente differente da quanto l’insegnante si
aspettava o sperava nonostante le molte istruzioni.
Tutti i dettati analizzati hanno l’idea che l’associazione grafema-fonema è passo preliminare
all’apprendimento della scrittura; il linguaggio subisce un processo di snaturazione: svuotamento di
significato, impoverimento della lingua usata, sostituzione di unità linguistiche significative (parole, frasi)
con non-significative (sillabe, lettere). Inoltre i prodotti sono lontani dalla correttezza ortografica perchè
assimilati dagli schemi dei bambini perchè può produrre forme grafiche associate a una parola senza capirne
il processo di composizione e proprio con questo si giudica scolasticamente, tuttavia, se il bambino sa
scrivere o meno. Tutte le istruzioni hanno lo scopo di prevenire l’errore e quindi lo scopo del dettato non può
più essere quello di valutare gli apprendimenti.
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2. La ricerca empirica
Interrogarsi sulla direzione della ricerca educativa per essere utile alle pratiche dell’educazione ce forniscono
dati da dove partire per investigare. La ricerca empirica nasce come ricerca didattica il quale scopo è
conoscere maggiormente la pratica del dettato per orientare l’azione degli insegnanti o orientare l’azione
partendo dall’osservazione dei fatti che accadono in classe durante lo svolgimento del dettato. La finalità
della ricerca non è modificare la pratica diretta dei docenti,.
Le teorie di riferimento
Periodi di evoluzione della scrittura di Ferreiro.
Apprendimento è processo costruttivo in cui il soggetto svolge un ruolo determinante perché gli stimoli
dall’ambiente sono trasformati dai “sistemi di assimilazione del soggetto”. Quindi l’apprendimento avviene
tramite l’incontro tra soggetto e realtà. Il soggetto formula ipotesi per comprendere il sistema di scrittura che
possono essere erronee, ma costruttive. Le scritture infantili seguono tutte una linea evolutiva regolare nelle
diverse cultore e nelle diverse educazioni e lingue.
La prima differenziazione è quella tra segni grafici iconici e non iconici: linee ondulate, spezzate, cerchietti
• e la lettura avvenne in modo globale.
Differenziazione tra le scritture per individuare il modo per rendere diverse le scritte prodotte per renderle
• leggibili. Le prime di fanno all’interno di una scrittura: asse quantitativo (ipotesi di quantità minima/
massima, cioè idea che una scritta è leggibile con un lettere non meno di 3 e non più di 6/7) asse
qualitativo (ipotesi di varietà interna, cioè idea che le lettere devono essere tra loro differenti). Pagina 4
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Fonetizzazione della scrittura, scopre che la quantità di lettere che fa la parola può essere messa in
• relazione con la quantità di sillabe orali. Inizia il periodo sillabico dove ogni sillaba orale corrisponde a
una lettera. Genera conflitti cognitivi che per essere risolti deve ristrutturare le sue ipotesi
Periodo di transizione scrittura sillabico-alfabetica alcune sillabe sono considerate ancora in modo
• globale, altre scomposte in lettere.
Scrittura alfabetica con corrispondenza grafema-fonema anche se il cammino è ancora lungo per gli aspetti
• ortografici, la separazione tra le parole, maiuscole, punteggiatura…
Non è un percorso lineare, ma procede per continue ristrutturazioni. Si evidenzia che questo percorso non
inizia quando il bambino è alla Primaria, ma prima anche se non vi è un momento assoluto perchè è
connesso alle esperienze pregresse del soggetto. Non è quindi necessario che i bambini scrivono
convenzionalmente per dire “sono capaci di scrivere”. La scrittura di testi con destinatari reali a diversi scopi
comunicativi può essere punto di partenza dell’insegnamento della scrittura. L’errore è visto in modo
costruttivo perchè manifesta una modalità di pensiero e da al docente info circa il pensiero del bambino
perchè dietro ogni errore c’è una coerenza logica. L’adulto non insegna quindi la lingua, ma offre occasioni
di confronto tra gli alunni che stimolino il pdv linguistico mettendoli a contatto con una pluralità di testi,
sollecitando a una riflessione sulla lingua.
Descrizione della ricerca
La ricerca, iniziata nel 2009, ha coinvolto 13 classi prime di diversi contesti socio-culturali di Milano e
periferia. Hanno partecipato solo soggetti che hanno dichiarato di usare il dettato come prassi didattica.
Lo strumento dell’intervista “fa dire” la pratica ottenendo testimonianze ricche, cogliendo motivazioni,
interpretazioni, teorie in uso dall’insegnante. Le domande delle interviste sono state costruite in itinere, in
modo personale basandosi sulle risposte date precedentemente.
Fasi della ricerca:
#1 intervista
• #1 osservazione
• raccolta delle scrittura spontanea
• #2 osservazione
• #2 raccolta di scritture spontanee
• colloquio di gruppo
• #2 intervista
• intervista scritta
•
Riflessioni metodologiche e strumenti di indagine
Il metodo scelto viene dall’esperienza facendo esperienza. L’analisi dei dati è divenuto processo che ha
accompagnato tutti il percorso accanto a metodi qualitativi in alcuni casi, considerati più adatti.
Le interviste
Uno degli strumenti più diffusi per la costruzione della documentazione perchè approccio elastico e
adattabile. Fa dire “cosa, come e perchè”. Usata l’intervista semi-strutturata o guidata così che
l’intervistatore usa una traccia per raccogliere un insieme di domande lasciando all’intervistato la possibilità
di parlare liberamente senza imbrigliarlo in uno schema troppo rigido che limiterebbe il racconto. “Bisogna
dormire con le proprie interviste. Bisogna che lavorino nella testa del ricercatore in modo da rilevarsi
progressivamente nella loro struttura significante”. I dati delle interviste sono stati poi catalogati in griglie e
confrontati in modo verticale e orizzontale (metodo di insegnamento, quando detta, come detta, perchè detta,
cosa imparano i bambini con il dettato, altro). L’intersezione tra gli ob. della ricerca e le risposte ha permesso
di individuare un nuovo attributo, quello della consapevolezza perchè è emersa la necessità di far riflettere
ulteriormente le insegnanti circa la loro pratica. Quindi consegnate le trascrizioni delle loro interviste.
L’osservazione e l’audio-registrazione
Altro metodo appropriato per conoscere i contesti e processi educativi. E’ strumento di rilevazione e metodo
prezioso per condurre la ricerca. Difatti un ob. della ricerca è osservare come gli insegnanti insegnano. Lo
scopo è osservare per poi analizzare e comprender cosa succede quando l’insegnante detta. Per ridurre il
rischio di reattività di soggetti si è deciso di fare colloqui preliminari per spiegare modalità di osservazione
perchè docenti non si modificassero. Il metodo di osservazione si è affinato nel corso delle osservazioni e si è
usata una scheda pre-impostata di osservazione in modo complementare a un audio registratore.
La trascrizione e l’analisi delle audio-registrazioni
La trascrizione è un momento cardine del lavoro di ricerca perchè i testi prodotti sono materiale che permette
di comprendere come si svolge la pratica di dettatura nelle classi osservate. Varie devono essere le
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convenzioni per far comprendere aspetti della conversazione (ritmo, intonazione, pause, ecc.) per rendere
fedele il modo in cui il docente ha dettato.
Per Ferreiro i dettati si suddividono in:
Introduzione: qualsiasi istruzione della maestra antecedente la presentazione de