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La rappresentazione della conoscenza

L'approccio cognitivista ci ha permesso di capire le modalità attraverso cui le persone organizzano le conoscenze, che ha permesso di elaborare tre modelli descrittivi denominati schema, script e frame.

Lo schema è l'unità organizzativa della memoria che rappresenta le nostre conoscenze relative a oggetti, situazioni, eventi e azioni.

Lo script rappresenta le organizzazioni delle conoscenze in memoria, è un copione che organizza in ordine temporale una serie di azioni compiute per conseguire uno scopo. In quanto sequenze di azioni predeterminate, lo script definisce situazioni ben conosciute e facilita la comprensione e il ricordo di informazioni.

Il frame rappresenta una struttura a caselle contenenti le informazioni relative a un determinato concetto, alcune delle quali risultano necessarie, altre probabili e altre ancora solo opzionali.

Lo strutturalismo didattico

Negli anni '60 nei paesi...

anglosassoni la richiesta di insegnare per concetti è avvenuta all'interno del movimento di riforma dei curricoli presieduto da Bruner. Tale riforma indirizzò la ricerca sulla predisposizione dei programmi e sul curricolo verso un avvicinamento molto forte fra scienza ed educazione e mise in grande evidenza il concetto di struttura delle discipline, infatti, da qui deriva la denominazione strutturalismo didattico. Ogni materia possiede una struttura intima e profonda grazie alla quale i contenuti che vi rientrano si coordinano in un corpus organico. Ciò che conta quindi non sono gli elementi isolati, ma l'ordine delle relazioni reciproche che li collegano (i concetti). Si può parlare di duplice struttura delle discipline: la struttura concettuale, che riguarda i contenuti di una disciplina; la struttura sintattica, che riguarda le procedure di una disciplina per risolvere i problemi e pervenire alle conoscenze. Ciascuna disciplina, quindi, rappresenta

Il risultato dell'interazione continua fra la dimensione concettuale e quella sintattica può essere vista come una struttura concettuale flessibile.

Anche Ausubel ha messo in evidenza la relazione che si instaura durante l'apprendimento fra l'organizzazione delle materie e la struttura cognitiva dell'allievo ed ha formulato il concetto di apprendimento significativo che sottende l'interazione che si stabilisce fra la struttura cognitiva degli allievi e la struttura concettuale che caratterizza ciascuna disciplina. Ausubel ha poi distinto l'apprendimento significativo (prevede una relazione con la propria struttura cognitiva) e meccanico (prevede unicamente la memorizzazione) da un lato e l'apprendimento per ricezione (perviene da una presentazione fatta all'allievo dal docente) e scoperta (perviene unicamente dall'allievo) dall'altro. Questi ultimi due possono determinare un

dall'informazione, è l'utilizzo di strumenti didattici che favoriscano la connessione tra le informazioni già acquisite e quelle nuove. Inoltre, il docente ha il compito di valutare le conoscenze pregresse degli studenti e organizzare il proprio insegnamento in base a esse, al fine di motivare l'apprendimento. L'apprendimento può essere di due tipi: meccanico o significativo. Nel primo caso, l'informazione viene appresa in modo superficiale, senza una reale comprensione del contenuto. Nel secondo caso, invece, l'informazione viene collegata alle conoscenze già acquisite, creando una relazione significativa che favorisce la comprensione e l'assimilazione del nuovo contenuto. Un elemento fondamentale da considerare è la struttura cognitiva dell'individuo, che rappresenta le competenze e le conoscenze possedute in un determinato momento. Più articolata e profonda è la relazione tra l'apprendimento e la struttura cognitiva, più significativo sarà l'apprendimento stesso. In conclusione, il docente ha un ruolo cruciale nel favorire un apprendimento significativo, utilizzando strumenti didattici adeguati e tenendo conto delle conoscenze pregresse degli studenti. Questo permette di colmare il distacco tra l'informazione da apprendere e le conoscenze già acquisite, rendendo l'apprendimento più efficace e motivante.

Fra le pregresse e nuove conoscenze che devono essere acquisite, è un insegnamento preliminare che porta alla costituzioni di quelli che Ausubel chiama organizzatori anticipati.

2.2.5. LE MAPPE CONCETTUALI

Novak, partendo dagli studi di Ausubel, ha sviluppato le mappe concettuali che servono per strutturare e rappresentare la conoscenza mettendo in evidenza le articolazioni dei concetti, le relazioni fra i concetti e la loro concatenazione logica. Essa consiste in nodi, rappresentati da parole concetto, e di relazioni fra i nodi espresse attraverso parole legame. La disposizione dei nodi è una struttura ad albero in cui al vertice c'è il concetto chiave, ai livelli intermedi i concetti meno astratti e alla base i concetti specifici. Le mappe possono essere utilizzate nel contesto scolastico in un duplice modo: da un lato vengono impiegate per organizzare il curricolo; dall'altro rappresentano un'opportunità per facilitare l'acquisizione di

apprendimenti significativi negli allievi. Nella programmazione x concetti assolvono la prima funzione detta poc'anzi.

PAR.2.2.6. I MEDIATORI DIDATTICI

I mediatori necessari nell'azione educativa trovano il proprio riferimento teorico nelle elaborazioni di Bruner, il quale identifica 3 modalità principali attraverso le quali una persona sviluppa la propria conoscenza: grazie all'azione e all'abitudine (rappresentazione attiva); attraverso l'immagine che porta a raffigurare eventi e relazioni (rappresentazione iconica); tramite l'uso di codici simbolici, come il linguaggio e la matematica (rappresentazione simbolica). Il sistema attivo di rappresentazione è legato all'aspetto senso motorio, al contatto e alla manipolazione. Il sistema iconico di rappresentazione è legato alla percezione visiva e uditiva. Il sistema simbolico di rappresentazione è legato alle competenze linguistiche. Tali sistemi di rappresentazioni

Le conoscenze sono strettamente legati e interdipendenti tra loro.

PAR. 2.3. PROGRAMMAZIONE PER SFONDI INTEGRATORI

La metodologia centrata sulla costruzione dello sfondo integratore non è vista solo come una strategia per facilitare l'apprendimento di allievi con bisogni speciali, ma è un approccio che enfatizza le condizioni di contesto nelle quali si trovano a interagire le persone considerate come soggetti attivi e originali. I riferimenti teorici di questo approccio vanno dagli studi di Bateson alle teorie della Gestalt, alla psicologia topologica di Lewin, alla pedagogia istituzionale sviluppata soprattutto in Francia.

PAR.2.3.1. L'ECOLOGIA DELLE IDEE DI BATESON, OVVERO IL RAPPORTO TRA CONTENUTO E CONTESTO

Il punto nodale della programmazione per sfondi integratori è rappresentato dalla dialettica figura/sfondo in virtù della quale ogni attività acquista significato e valore in quanto inserita in un contesto. Bateson ha trattato molto tale tema.

ed in particolare ha sottolineato che le singole parole non rappresentano forme statiche di determinate categorie grammaticali, ma sono elementi continuamente ridefiniti dalla loro relazione con le altre parti della frase e sono tali relazioni a costituire la struttura di quest’ultima. Da ciò si capisce che la relazione tra contenuto e contesto non è un adattamento unilaterale del primo al secondo, ma si connota come modellamento reciproco sulla base di una comunicazione a struttura circolare. Si tratta in questo caso di un processo che Bateson definisce ecologia delle idee nell’ambito del quale la mente è concepita come una visione integrata. PAR.2.3.2. LA DIALETTICA FIGURA/SFONDO NELLA PSICOLOGIA DELLA GESTALT E LA TEORIA DEL CAMPO Di dialettica figura sfondo si è cominciato a parlare storicamente con riferimento alla percezione visiva nei primi decenni del ‘900 sotto l’influsso della scuola della Gestalt. Secondo questa scuola in ogniconnotazione percettiva alcuni elementi risultano in primo piano, mentre altri determinano lo sfondo. L'emergere degli elementi in primo piano è reso possibile dall'esistenza di altri che vanno a costituire lo sfondo. Le caratteristiche della figura e dello sfondo sono indagate a livello sperimentale mediante schemi invertibili, in cui a seconda che l'attività di esplorazione venga rivolta all'una o all'altra parte del campo, ciò che è figura può diventare sfondo. Un altro contributo alla definizione di questo modello di programmazione viene da Lewin, il quale ha messo in evidenza come il comportamento di una persona non dipenda soltanto dalla persona stessa o dall'ambiente, ma soprattutto dall'interazione della persona con l'ambiente. Secondo la sua teoria del campo, ogni individuo vive in un campo costituito dalla totalità della sua realtà psicologica esistente in un momento dato, ma nello stesso

Tempo in continua interazione con gli effetti di campo prodotti dalle altre realtà psicologiche presenti. Il campo psicologico è diviso in regioni separate da frontiere e il comportamento dell'individuo viene descritto con una serie di vettori che delineano le forze in campo, cioè il grado di attrazione o di repulsione verso determinati oggetti, la possibilità di superare o aggirare le barriere di differente consistenza. Anche l'apprendimento è una funzione del campo di forze scaturite dall'interazione fra individuo e ambiente. Come tale non si esaurisce all'interno di un allievo, ma coinvolge una serie di elementi che riguardano sia l'individuo che il contesto.

Pedagogia istituzionale e sfondo integratore

La pedagogia istituzionale è una pedagogia critica che si è sviluppata in Francia negli anni '60 ed è stata ripresa da Canevaro in Italia riferita soprattutto al campo dell'integrazione.

scolastica di allievi con bisogni speciali. Tale pedagogia pone al centro il contesto e lo considera da un lato suscettibile di essere organizzato e, dall'altro in grado di influenzare coloro che interagiscono in esso cercando di organizzarlo. Pone attenzione, quindi, alle strutture, alle organizzazioni entro le quali si svolge un'attività educativa e alle relazioni che questa costruisce con chi entra a farne parte. L'obiettivo di tale modello è quello di modificare le istituzioni attraverso un processo di attivazione del cambiamento per giungere al riconoscimento dei bisogni degli individui che ne fanno parte. In questa prospettiva l'insegnamento rappresenta una definizione organizzazione di situazioni, sfondi, che permettono un adeguamento delle strutture, delle tecniche e delle proposte curricolari ai ritmi di sviluppo e di apprendimento degli allievi. Canevaro a tal proposito parla di dialettica tra istituito e istituente, un equilibrio che va sempren ambito educativo per favorire l'apprendimento attivo e significativo degli studenti. Questo approccio si basa sull'idea che gli studenti imparino meglio quando sono coinvolti attivamente nella risoluzione di problemi reali o nella realizzazione di progetti concreti. La programmazione per progetti prevede l'organizzazione del curriculum in unità di apprendimento basate su progetti specifici. Gli studenti vengono coinvolti nella pianificazione, nella ricerca, nella progettazione e nella realizzazione di un progetto, sviluppando così competenze trasversali come la collaborazione, la comunicazione, la risoluzione dei problemi e la creatività. Questo approccio didattico favorisce l'apprendimento attivo, in cui gli studenti sono protagonisti del proprio processo di apprendimento. Inoltre, permette loro di sviluppare una maggiore motivazione e interesse per gli argomenti trattati, poiché sono coinvolti in attività concrete e significative. La programmazione per progetti può essere utilizzata in diverse discipline, come ad esempio matematica, scienze, storia, arte e tecnologia. Gli insegnanti possono progettare progetti che integrano contenuti di diverse discipline, permettendo agli studenti di fare connessioni tra le diverse materie e di sviluppare una visione olistica del sapere. In conclusione, la programmazione per progetti è un approccio didattico che favorisce l'apprendimento attivo e significativo degli studenti. Attraverso la realizzazione di progetti concreti, gli studenti sviluppano competenze trasversali e acquisiscono conoscenze in modo più efficace e motivante.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
22 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica Generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Fabbri Loretta.