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es. ANCHE IO SONO STANCA
IO SONO ANCHE STANCA → cambia il significato
Rapporto tra semantica e grammatica.
es. LA PORTA→ - sostantivo
↓ - verbo
- articolo
- pronome
Cambia totalmente significato in base all'interpretazione grammaticale che le si attribuisce.
- sostantivo
- verbo
↑
es. UNA VECCHIA PORTA LA SBARRA→ - verbo
- sostantivo
↓ ↓
- aggettivo - pronome
- agg. sostantivato - articolo
Ci sono anche altri tre livelli introdotti dalla linguistica moderna:
4) SOCIOLINGUISTICA (si occupa della lingua in rapporto alla società o al gruppo sociale.
Es, differenze tra TU e LEI in italiano)
5) PRAGMATICA (fa riferimento alla lingua intesa come mezzo per raggiungere uno scopo
con le persone con cui parlo. Es, riempire il silenzio tra estranei, fare una domanda per
poterne porre un'altra e avere le info che interessano).
Anche quando non sembra, abbiamo uno scopo nell'usare la lingua.
6) COMPETENZA COMUNICATIVA – devo insegnare a usare una lingua in base a diverse
situazioni sociali e comunicative.
Situazione tipo
Analisi dei bisogni degli studenti Erasmus
• Luogo: Italia
• Istituzione: università
• Lezioni: agosto/settembre, al mattino ogni giorno (no weekend). 40 ore totali distribuite in 15
giorni. 4 ore al giorno → corso intensivo. Nel fine settimana si possono organizzare delle attività.
10 studenti tra i 19 e i 25 anni.
• Grado di istruzione: diplomati + un anno almeno di università
• Motivazione: seguire le lezioni e dare esami → strumentale, ma anche integrativa. Devono infatti
vivere: fare la spesa, tessere rapporti con i padroni di casa etc.
• Lingua materna: francese, spagnolo, tedesco.
• Altre L2: inglese + eventuali altre
• Livello di lingua obbiettivo: livello A1/A2
La motivazione può anche essere intrinseca: non avrebbero scelto l'Italia per il loro Erasmus.
Corso:
- lingua per la sopravvivenza
- lingua per esami e lezioni
NB! Non tutti gli studenti sono iscritti alla stessa facoltà o seguono gli stessi corsi! Una parte del
lessico dovrà quindi essere generale.
METODOLOGIE DIDATTICHE.
COME AFFRONTARE L'INSEGNAMENTO DELL LINGUA E COME ORGANIZZARE UN
CORSO
“The threshold level in a European system credit unit for language learning for adults” (1975) di J.
Van Ek (olandese) e L. Alexander (inglese).
Secondo questo studio l'apprendimento delle lingue europee avrebbe dovuto essere comparato
oggettivamente. Si pensò di organizzare un sistema in base al quale l'apprendimento fosse diviso in
unità di lavoro (sillabo, curriculum, materiale) in base ai crediti.
Sillabo: obbiettivi specifici
Curriculum: obbiettivi generali. Questo metodo era pensato per l'inglese, poi era stato tradotto nelle
varie altre lingue. Nel 1981 N. Galli dè Paratesi curò l'edizione italiana del “Livello soglia per
l'insegnamento dell'italiano come lingua straniera”. Non è più solo per adulti e non è più
apprendimento (studenti) ma insegnamento (insegnanti).
I destinatari del corso sono quindi modificati.
Per l'inglese erano adulti, visitatori temporanei di un paese straniero, o persone che avessero contatti
temporanei con stranieri → ad esempio, gestore di hotel o campeggi.
Il livello dei contatti temporanei non doveva essere professionale: la lingua straniera non era quella
degli affari ma solo della sopravvivenza. Il livello era quindi basso e non teneva conto delle lingue
speciali.
I parametri di N. Galli dè Paratesi sono diversi. I destinatari sono sempre temporanei (ad esempio,
turisti) ma ve ne sono anche altri (ad esempio, studenti stranieri che vogliono imparare l'italiano
vivendo in Italia).
Potenziali destinatari:
• studenti stranieri iscritti all'università italiana;
• studiosi stranieri: ricercatori, professori che vengono in Italia per motivi di studio;
• studenti-lavoratori che frequentano corsi professionali in Italia;
• commercianti che vogliono fare affari.
• LIVELLO SOGLIA. Costituito da 8 elementi fondamentali:
Situazioni: - argomento (casa, lavoro, presentazione personale, abbigliamento etc. Si
riferisce a cosa si dice)
- ambiente (stazione, albergo negozi, locali etc. Dove si parla)
- ruoli sociali (chi parla. Persone coinvolte negli scambi comunicativi. Si
identificano rapporti diversi tra persone diverse. Medico-paziente, venditore-
cliente etc.)
- ruoli psicologici (riguarda il rapporto affettivo tra le persone. Antipatia,
neutralità, simpatia)
Attività linguistiche e abilità. Precisano l'uso della lingua in riferimento alle diverse abilità
(parlare, capire leggere, scrivere).
Funzioni. Sono le ragioni per cui si parla e gli obbiettivi che si vogliono raggiungere (ad
esempio, dare/chiedere informazioni, esprimere una preferenza o accordo/disaccordo etc.)
Stimolano a produrre atti comunicativi al fine di ottenere qualcosa.
Comportamenti comunicativi. Stabiliscono cosa devo saper fare con la lingua in base ai
diversi argomenti (ad esempio, leggere un annuncio etc.) Momento in cui le funzioni si
trasformano in atti comunicativi.
Nozioni generali. Ad esempio, tempo, spazio, causa, ragione etc. Ognuna richiede una
costruzione grammaticale diversa. Devono rientrare nella conoscenza di tutte le lingue.
Nozioni specifiche – Lessico. Legate agli argomenti. Ogni argomento ha un suo lessico
specifico.
Forme linguistiche. Sono specifiche di ogni lingua. Si tratta di elementi strutturali,
fonologici. Sono quelle che mi servono per realizzare certe funzioni in un certo modo nella
lingua specifica.
Specificazione del livello di abilità.
Nel 1996 il Consiglio d'Europa elaborò il Quadro comune Europeo di riferimento per le lingue:
apprendimento, insegnamento, valutazione.
I livelli di certificazione cominciano ad assestarsi e a essere uguali. I livelli individuati sono 6:
A1 (basic user)
A2 (basic user – waystage)
B1 (threshold level)
B2 (vantage level)
C1 (effective proficiency)
C2 (mastery)
Fino a qualche anno fa in Italia le lingue di insegnavano partendo dalla grammatica. Situazionale,
nozionale, funzionale: sono metodologie che vanno contro le metodologie tradizionalmente
insegnate.
• PROGRAMMAZIONE E STRUTTURAZIONE DEL CORSO.
Passa attraverso al costruzione del sillabo → parola entrata in italiano dal lessico inglese. Ora va
molto di moda nell'ambito educativo. È la specificazione di conoscenze e capacità che si devono far
acquisire agli studenti attraverso l'insegnamento.
Il curricolo invece fa riferimento agli obbiettivi generali del corso e alla metodologia che si adotta.
È il percorso di studi.
Per costruire un sillabo bisogna operare un processo di selezione in base alle necessità e ai livelli
degli studenti. La selezione deve riguardare:
il tipo di materiale linguistico (es, testi);
le forme e le strutture linguistiche (grammatica).
Per strutturare un corso devo tener presente il livello di conoscenza della lingua obbiettivo da parte
dei miei studenti.
Altro fattore è il tempo.
Poi il tipo di corso; infatti in quello intensivo si possono concentrare più cose. Anche se a parità
riesco a fare meno che in un corso non intensivo..
Altri fattori di cui tener conto:
lingua madre degli studenti;
conoscenza di altre lingue;
livello di istruzione;
livello di studio e apprendimento degli studenti.
Tipo di materiale linguistico
Lo selezione perché non esiste un materiale standard per tutte le lingue. Inoltre ci sono delle varietà
individuali: ogni individuo parla in un suo modo personale. Ciascuno di noi poi conosce e usa
diverse varietà della lingua. In realtà bisognerebbe usare l'italiano standard, ovvero il modello ideale
insegnato agli stranieri. Potrebbe rientrare ad esempio in un certo tipo di italiano letterario. È anche
quello insegnato all'estero.
Un esempio della non-esistenza dell'italiano standard si ha per quanto riguarda la pronuncia.
Le varietà della lingua sono di diverso tipo:
spazio (regione geografica) → variazione diatopica;
varietà funzionali-contestuali o diafasiche. Possono essere registri (modo in cui parlo con
diversi interlocutori. Ad esempio, aulico, formale, colloquiale etc) o sottocodici (legati
all'argomento di cui sto parlando. Ad esempio, lingue speciali o linguaggio settoriali);
varietà diamesiche. Si riferiscono al mezzo usato (ad esempio, aria → parlato, carta/schermo →
scritto);
varietà diastratiche. Relative allo strato sociale di appartenenza;
varietà diacroniche. Riferite ai cambiamenti della lingua nel tempo.
Per costruire il sillabo bisogna selezionare il materiale partendo da queste varietà. Esistono tre
livelli di analisi della lingua:
4) fonologia
5) morfosintassi
6) semantica
[Servono a definire tutte le varietà della lingua]
Le maggiori diversità si hanno a livello fonologico.
A livello morfosintattico, ad esempio l'articolo davanti ai nomi propri, uso del lei/voi, verbi al
fondo, ossessivo dopo il sostantivo, uso del si impersonale al posto del noi, uso di alcuni verbi etc.
A livello semantico, ad esempio giocattolo/balocco, sedia/seggiola, meschino/poverino.
Registri e sottocodici
Nei registri informali si accentua di più la cadenza regionale. Ci sono più frasi coordinate nel
parlato, mentre nello scritto ci sono più subordinate.
I diversi registri si caratterizzano più a livello semantico.
I sottocodici si caratterizzano in particolare a livello lessicale. Ma anche in parte a livello
fonologico, ad esempio nei giornalisti radiofonici/televisivi.
Varietà diamesiche: scritto e parlato
Nello scritto non rientra la fonologia (!)
Mi permette di pianificare nel tempo, ritornare su ciò che ho scritto, rielaborare. Il parlato è
costretto a pianificazione immediata. Esistono diverse forme di scritto (es, posta elettronica, chat).
Queste sono forme di comunicazione asincrone.
Bisogna tenere conto degli obbiettivi distinguendo tra gli elementi che gli studenti devono imparare
a usare (COMPETENZA ATTIVA – ciò che sono in grado di usare produttivamente in una lingua)
e ciò che devono comprendere (COMPETENZA PASSIVA – ciò che capiscono ma che non usano
attivamente).
NB! Essere madrelingua non significa avere competenza attiva di tutto! Ad esempio ci sono parole
che capisco ma che non uso, o del cui significato non sono completamente sicuro. Oppure a livello
fonologico il difetto di pronuncia mi porta a non produrre ma a capire la lettera giu