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Brannigan e Brunner essendo interessati a ridare importanza alla modalità più qualitativo-globale
proposta inizialmente da Bender, ideano nel corso degli anni un nuovo metodo più qualitativo di
scoring che ha portato a una nuova versione il BGT II che si caratterizza per due aspetti: una
versione modificata degli stimoli e un metodo di scoring qualitativo, esso include inoltre un
procedimento di memoria, che paragona sistemi di scoring su un punteggio basato sulla qualità e
sulla deviazione e procede alla taratura dello scoring su un campione rappresentativo nazionale. Il
BGT II è composto da 16 disegni suddivisi in due test separati: 13 e 12 disegni per individui di età
superiore a otto anni. Il compito viene proposto in due fasi una di copia e una di memoria. Il global
scoring sistem valuta la qualità globale di ogni disegno su una scala a cinque punti da zero a
quattro.
3.5 GLI ERRORI IN CUI È FACILE CHE IL CLINICO INCORRA
Le modalità di somministrazione e i criteri di scoring del BGT non presentano problemi, quindi è
molto difficile che si possano presentare bias di siglatura e di interpretazione da parte del clinico.
Vorremmo comunque evidenziare come la semplicità del compito proposto non possa essere
confusa con una sua superficialità nella somministrazione; per quanto banale essa possa sembrare
richiede che al paziente essa venga somministrata all'interno di una relazione clinica di
collaborazione, come nel caso della somministrazione di un qualunque strumento psicologico, e
richiede che il soggetto sia collaborante attivo, in modo che possa rispondere alla richiesta
dell'esaminatore, come indicato accuratamente dalle stesse istruzioni.
CAP. 4
IL BOSTON QUALITATIVE SCORING SYSTEM PER LA FIGURA COMPLESSA DI
REY-OSTERRIETH (TEST VISUO-PERCETTIVO)
4.1 LO STRUMENTO ORIGINALE E LE DIVERSE EDIZIONI
La grande figura complessa di Rey, test grafico dei primi anni 40, concepito per la valutazione degli
aspetti visuo-percettivi, visuo-costruttivi e di memoria visiva in pazienti cerebrolesi, è ancora oggi
utilmente impiegato nella diagnosi testologica di differenti categorie di pazienti. Attraverso la copia
delle figure e il successivo richiamo alla memoria stessa è, infatti, possibile valutare una varietà di
processi cognitivi, tra cui la pianificazione di abilità organizzative e le strategie di problem solving
e le funzioni di percezione visiva, motorie e di memoria visiva.
4.2 CARATTERISTICHE DELLO STRUMENTO
Gli autori del BQSS forniscono dettagliate linee guida per la somministrazione del test. L'utilizzo
del BQSS prevede che dopo la fase di copia, in cui il soggetto deve riprodurre la figura originale
con la maggiore precisione possibile, segnano due fasi di richiamo (immediato e differito) della
figura a memoria, la somministrarsi rispettivamente dopo 3 e dopo 20-40 minuti dalla copia. Il test
sottintende un apprendimento di tipo incidentale, e per questo motivo, il soggetto testato non deve
mai essere preavvertito delle fasi successive. Le regole di somministrazione non prevedono limiti di
tempo per nessuna delle tre fasi ma, dal punto di vista clinico, e comunque importante cronometrare
le prestazioni del soggetto, in quanto la velocità di riproduzione della figura può fornire utili
informazioni al momento della valutazione. Una delle principali peculiarità del BQSS è quella di
considerare la figura suddivisa in tre serie di elementi gerarchicamente ordinati e nello specifico:
elementi strutturali (il rettangolo di base, le bisettrici, le diagonali del triangolo di punta) dettagli
(brevi segmenti interni ed esterni della figura), cluster (gli elementi secondari della figura).
Quest’assetto consente di valutare la capacità di un soggetto di cogliere gli elementi fondamentali
differenziandoli da quelli accessori, ed individuare il tipo di approccio della figura strutturale o di
dettaglio dove gli elementi strutturali rappresentano gli aspetti contestuali della figura perché i
cluster e i dettagli si riferiscono ad aspetti di dettaglio. Al fine di risalire all'ordine in cui gli
elementi della figura sono riprodotti al soggetto e di valutarne quindi il livello di organizzazione di
pianificazione, il BQSS prevede due distinti metodi da impiegarsi nel corso della somministrazione
del test: l'utilizzo di pennarelli colorati e/o di un flowchart (riproduzione tratteggiata della figura
sulla quale numerare gli elementi in base alla successione del disegno del soggetto). I due metodi
possono essere utilizzati sia in modo indipendente sia all'unisono.
4.3 UTILIZZO DELLO STRUMENTO
Gli autori del BQSS evidenziano che l'utilizzo di questo metodo di somministrazione e di
valutazione della GFC di Rey, consente di ottenere importanti informazioni qualitative e
quantitative sul funzionamento neuropsicologico. Lo strumento è indicato per la valutazione della
capacità visuo-spaziali, visuo-costruttive, nonché per le capacità di memoria visiva e di
pianificazione. Attraverso il BQSS naturalmente è possibile individuare il livello di memoria visiva
a breve e a lungo termine in relazione all’età e al sesso del soggetto testato, l'aspetto di maggior
interesse, però è legato alla possibilità di valutare se un eventuale deficit di questo tipo sia
effettivamente tale o se diversamente non sia secondario ad un’altra problematica, quale per
esempio il deficit di pianificazione. Proprio la presenza di diversi punteggi che si riferiscono alla
valutazione delle capacità di pianificazione rende il BQSS un metodo particolarmente interessante
sul piano clinico, anche con l'ausilio, per la valutazione del funzionamento esecutivo, di cui la
pianificazione costituisce una componente essenziale. Le numerose informazioni sul funzionamento
neuropsicologico del soggetto ricavabili dal test e la presenza di estesi dati normativi, consentono di
individuare se la prestazione di un soggetto abbia caratteristiche compatibili con la presenza di
danni di tipo organico.
4.3.1 Le situazioni in cui è critico somministrarlo
Nonostante la GFC di Rey sia un test piuttosto semplice dal punto di vista della somministrazione
utilizzabile con un largo spettro di categorie di pazienti, esistono comunque alcune situazioni
cliniche per cui esiste una controindicazione. Ne costituiscono un esempio i casi in cui sia già nota
la presenza di disturbi, attentivi con o senza iperattività. Stesso discorso vale per quei casi dove sia
presente un problema nel controllo degli impulsi. Ancora la somministrazione del test può divenire
problematico o comunque poco proficuo dal punto di vista della comprensione clinica del paziente,
qualora siano presenti difficoltà motorie, problemi di acuità visiva o altre condizioni che possono
compromettere la prestazione, quali per esempio un tremore derivante dall'assunzione di farmaci.
4.4 I DATI STANDARD
Dal punto di vista clinico, il BQSS costituisce un metodo di valutazione della GFC di Rey
certamente vincente perché a fronte di un tempo per lo scoring piuttosto limitato, consente di
ottenere numerosi dati sia di natura qualitativa, sia di tipo quantitativo. Questo duplice registro
permette, infatti, di leggere la prestazione in modo approfondito, sia individuando il livello della
performance sulla base di svariati indici (dalla presenza e precisione degli elementi, alla memoria
pianificazione) rispetto al campione normativo, sia permettendo una lettura degli aspetti qualitativi
della prestazione. Di particolare interesse clinico, la capacità del metodo di evidenziare eventuali
deficit a carico delle abilità di pianificazione di organizzazione.
4.6 GLI ERRORI IN CUI È FACILE CHE IN CLINICO
Somministrare la GFC di Rey secondo le indicazioni fornite dal BQSS è piuttosto semplice e non
dovrebbe comportare particolari errori da parte del clinico. Gli errori in cui il clinico può incorrere
facilmente possono essere legati alla somministrazione e alla correzione. Il BQSS prevede, infatti,
criteri di siglatura dei protocolli specifici particolarmente dettagliati che sono esposti nel manuale e
riassunti nel modulo di siglatura. Attenersi scrupolosamente ai criteri, unitamente all'acquisizione
della pratica necessaria per muoversi agevolmente, consente di ridurre drasticamente eventuali
inesattezze in questo senso nel corso della siglatura comunque è necessario prestare particolare
attenzione ad una misura precisa degli spazi, delle sbavature e delle misure degli elementi riprodotti
dal soggetto, in modo da non incorrere in grossolani errori. Un altro errore in cui può incorrere il
clinico è legato agli errori di valutazione. Infatti, se la somministrazione e la siglatura del test
secondo il metodo del BQSS possono essere facilmente padroneggiate attraverso uno studio curato
del manuale, la fase interpretativa maggiormente complessa richiede una certa esperienza, come
peraltro accade con quasi tutti gli strumenti statistici. Tuttavia la ricchezza dei dati forniti dal BQSS
sia sul piano quantitativo sia su quello qualitativo, consente una lettura esaustiva e approfondita del
funzionamento di un soggetto al test e si rivela pertanto decisamente utile ai fini della valutazione
clinica.
CAP. 5
TEST RORSCHACH VALUTATO SECONDO IL SISTEMA COMPRENSIVO DI EXNER
(TEST DI PERSONALITA’)
5.1 INTRODUZIONE
Il test Rorschach è costruito negli anni 20 da Hermann Rorschach. Il test è stato pensato come prova
per analizzare la relazione tra personalità e percezione, in modo da poter discriminare tra gruppi
patologici diversi. Solo in un momento successivo ha avuto una grande diffusione tra i clinici
poiché considerato una tecnica proiettiva, vale a dire basato su metodi di studi della personalità, che
consistono nel mettere il soggetto di fronte a una situazione, cui risponderà conformemente al
significato che questa ha per lui, alla sua maniera di sentire, al suo vissuto. Probabilmente questa
scelta è stata dettata dal fatto che lo strumento Rorschach è composto da stimoli poco definiti che
possono, di fatto, elicitare il ricorso alle libere associazioni nel momento in cui si dirà soggetto di
cercare di interpretare cosa siano le macchie stimolo.
5.2 LO STRUMENTO
Il test Rorschach è composto da 10 tavole che raffigurano macchie non completamente strutturate,
in ogni macchia proposta da Rorschach, esiste un aspetto saliente dal punto di vista percettivo che
può essere ricondotto alla forma, al colore o alla posizione delle macchie. Punto centrale diventa il
meccanismo osservabile, vale a dire cosa succede al paziente nel momento in cui cerca di
rispondere al test.
5.3 LE CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE: EVIDENZE ESSE CONTROVERSIE
Somministrazione standard, codifica capace di rispondere a criteri soddisfacenti di fedeltà tra
giudici e interpretazione che si avvale