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FASE ORALE

 Il bo non succhia solo il seno ma tutti gli oggetti, perchè il succhiare è divenuto un

mezzo indipendente dalla funzione nutritiva e ha acquistato un carattere sessuale.

Anche nell’adulto si ripresenta questa organizzazione: fumare, baciare, mangiare. Il

tossicomane, la bulimica o l’alcolista sono fissati a questa fase mentre altri la rifuggono

totalmente come l’anoressica. In questa fase si forma l’io, grazie a progressive

introiezioni e successive identificazioni. In questa fase si creano di conseguenza la

funzione intellettiva, il giudizio e l’esame di realtà. Questa fase è caratterizzata da due

modelità complementari: l’erotismo orale riguarda il piacere sex legato alla

stimolazione della cavita orale e delle labbra, e cha parte dalla nutrizione, mentre

l’incorporazione riguarda il tipo di relazione oggettuale che si instaura (mangiare e

esseremangiato). Nell’incorporazione il piacere viene ottenuto con l’introduzione

dell’oggetto dentro di se e con la conseguente distruzione di questo oggetto, ma

mantenendone le qualità e quindi assimilandolo. Questo processo è alla base

dell’introiezione: pongo al mio interno tutto ciò che da piacere e rifiuto quello che

causa dispiacere. All’inizio della fase orale sussiste un narcisismo primario, dove il

bambino non percepisce l’esistenza di qualcosa al di fuori del sè, ma solo l’esistenza di

esperienze buone/cattive. L’oggetto si differenzia col tempo a partire dalla simbiosi

primitiva grazie alle esperienze di disillusione.

8.L’organizzazione anale

Tra lo svezzamento e la fase edipica (dall’anno e mezzo ai tre/quattro anni). Per Freud il

superamento dell’analità è fondamentale non solo per lo sviluppo individuale ma anche per lo

sviluppo della civiltà.

Erotismo anale: la libido è organizzata nella zona erogena anale. Il piacere è legato alla

tendenza pulsionale che spinge all’espulsione delle feci. In situazioni regressive l’adulto può

farsela letteralmente “sotto”. La più evidente manifestazione dell’erotismo anale è lo sporcare,

sia di feci, sia in senso letterale.

Espulsione e ritenzione: questi sono i poli d’azione in relazione alle richieste materne. Ci può

essere piacere nell’espellere le feci e farne dono alla madre o nel ritenerle, andando incontro

alle richieste materne di non sporcare. In questa fase pre-genitale sadico-anale l’impulso verso

l’oggetto è quello di appropriarsene e non importa se l’oggetto viene danneggiato o

annientato. È solo nella fase genitale che l’amore subentra all’odio.

Il velore simbolico delle feci: le feci sono la prima creazione del bambino, il prodotto della

sua funzione creativa. Le feci sono un regalo alla madre e solo per l’amore della madre il

bambino rinuncia a sporcare e quindi al piacere narcisitico dell’erotismo anale ed accetta le

norme educative (civiltà) e la rinuncia pulsionale.

Controllo degli sfinteri: il bo trae piacere e dimostra autonomia, è la prima funzione

corporea che può controllare e usare per agire sull’ambiente. Coloro che nell’infanzia

presentano un erotismo anale sviluppato da adulti presentano invece tre elementi del carattere

fondamentali: tendenza all’ordine, ostinazione e testardaggine (formazioni reattive).

Secondo Abraham nella fase anale possono essere distinti due stadi: nel primo prevalgono

tendenze distruttive mentre nel successivo tendenze a conservare e possedere.

L’atteggiamento materno durante l’apprendimento del controllo degli sfinteri è di grande

importanza sia per la formazione del carattere sia per l’idea di avere in sè qualcosa da donare

all’altro.

LA NEVROSI OSSESSIVA

• Costruisce la sua organizzazione sulla fissazione allo stadio anale. Il conflitto principale è

quello della sottomissione colpevole/risentimento ribello

• Meccanismi di difesa: spostamento, isolamento, formazione reattiva, razionalizzazione,

annukamento retroattivo, intellettualizzazione.

• Il nevrotico ossessivo usa queste difese per celare l’odio e l’aggressività

• Questa aggressività e odio inconscio è ben rappresentato da un Super-Io sadico

• L’ossessivo evita qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo, ma punta sualla

razzionalizzazione e sul lavoro

SADISMO E MASOCHISMO

Il sadismo viene inizialmente descritto come la componente aggressiva della pulsione sessuale,

resasi indipendente ed esagerata, è una lega particolarmente salda della brama amorosa con

la pulsione distruttiva , mentre nella sua controparte il masochismo è la congiunzione della

distruttività rivolta all’interno con la sessualità.

Sadismo: degenerazione patologica di una naturale tendenza nelle relazioni ad agire una parte

di aggressività, necessità di superare le resistenze dell’oggetto sessuale anche in altre maniere

che non siano il corteggiamento. Il sadismo spesso può trasformarsi in masochismo a seguito

del senso di colpa per i desideri edipici: il bambino (sadico) è contento che il padre picchi i

fratelli perchè vuole essere l’unico oggetto d’amore del genitore, ma poi si sente in colpa per

questi pensieri e desidera essere picchiato come punizione (masochismo).

Masochismo primario: viene detto erogeno, di natura biologica e costituzionale,

caratterizzato dal provare piacere nel dolore. La pulsione di morte rimane all’interno, fuda con

la libido, e ha preso ad oggetto il sè.

Masochismo femminile: le fantasie sono legate a determinate posizioni e alla passività. La

repressione dell’aggressività voluta dalla società fanno scaturire nella donna forti impulsi

masochistici

Masochismo morale: legato al senso di colpa inconscio, ormai completamente lontano dalla

sua componente sex e relazionale. Tendenza alla ricerca della punizione, per lo più inconscia,

da parte del super-io e di autorità esterne. Rimanda al desiderio di punizione del bo da parte

dei genitori e deriva dala pulsione di morte (impasto pulsionale)

Masochismo secondario: generato dalla pulsione di morte. Una parte va ad aggiungersi al

masochismo primario, mentre l’altra va ad alimentare il sadismo del super io.

9.La situazione edipica

Fase fallica: opposizione tra possesso del pene e l’essere evirati. Intorno al 4 anno si sviluppa

in tutti i bambini l’attività masturbatoria che interessa le zone genitali. Le zone erogene sono

dunque pene e clitoride, ma anche quelle legate alla funzione urinaria. Nella fase fallica il

bambino non è ancora consapevole della differenza di genere e pensa l’esistenza di un solo

organo sessuale, il pene, e c’è una sola alterativa: averlo o non averlo. Il pene viene vissuto

come un oggetto parziale, staccabile dal resto del corpo, e si ritiene che possa circolare da una

persona all’altra (complesso di castrazione). Questo complesso di castrazione porta il bo

all’angoscia di poter essere privato del pene (la bambina lo aveva ma ne è stata privata). La

bambina sperimenta invece l’invidia del pene e lìodio di una madre che l’ha dotata di uno

troppo piccolo o di nessuno. Il possedere il pene è in relazione con l’autostima e l’onnipotenza.

ESIBIZIONISMO E VOYEURISMO

Questa coppia è la diretta conseguenza della coppia avere/non avere il pene. Nel voyeurismo la

meta sessuale è quella del guardare e la sua polarità contraria è l’esibizionismo, ovvero il farsi

guardare. Entrambe queste tendenze si rifanno ai primi scambi madre-bambino di sguardi. I

bambini in principio vivono in assenza di vergogna che è secondaria alla cultura, e non hanno

senso del pudore nel mostrarsi nudi e nel guardarsi nudi. Però il normal piacere di guardare può

diventare perversione quando si limita ai soli genitali e diviene un’attività priva di vergogna che

invece di preparare alla meta finale genitale la prende come unica meta sex. La sublimazione

dle piacere di guardare è alla base di tutti gli interessi conoscitivi umani, mentre una precoce

rimozione o inibizione blocca la curiosità e la conoscenza.

FETICISMO

Feticcio: generalmente il piede della donna, ma può essere un qualsiasi oggetto parziale, come

altri parti del corpo, o un oggetto inanimato come la scarpa, la pelle o la biancheria. Il feticcio è

un escamotage per far fronte all’angoscia di castrazione scatenata dalla vista dei genitali

femminili, volendo continuare a credere all’esistenza del fallo materno. Il feticcio diviene il

sostituto del fallo della donna/madre a cui il bambino ha creduto.

10. Il Narcisismo

1914- introduzione al narcisismo: l’io comincia ad avere una posizione sempre più importante

nella pensiero di Freud.

LA NEVROSI DA GUERRA: non dipendevano da un conflitto tra pulsioni di autoconservazione

e pulsioni sessuali. Queste nevrosi si generavano a causa di un danno o di una menomazione

all’immagine del sè, in pazienti che nella vita civile erano privi di disturbi. La minaccia è da

intendersi una minaccia all’integrità e all’autostima narcisistica, ovvero all’immagine del sè o

all’ideale dell’io. La guerra è un’esperienza traumatica che spesso frantuma quest’immagine

che abbiamo di noi stessi.

Per Freud gli omosessuali si identificano con la donna e assumono sè stessi come oggetto

sessuale, vale a dire, partendo dal narcisismo, cercano uomini giovani e simili alla loro persona

che li vogliano amare come li ha amati la loro madre. In generale il narcisismo prende il più

vasto sognificato de “l’amore smodato del bambino per sè stesso”.

In una prima accezione Freud pensa il narcisismo come quel sano deposito di amore per sè, che

la madre ha provveduto a dare al bambino amandolo e ammirandolo; è quella riserva di libido

che poi potrà essere usata anche per gli oggetti e che comunque è alla base di quella struttura

che chiamiamo Ideale dell’Io.

Successivamente Freud utilizzà il termine narcisismo in senso genetico, pensandolo come una

fase evolutiva tra l’autoerotismo e l’amore oggettuale, fase in cui il bo assume sè stesso come

oggetto d’amore (narcisismo primario). La libido viene quindi investita sul sè. Il superamento

del narcisismo primario avviene sotto la pressione delle pulsioni sessuali che fin dall’inizio

esigono un oggetto, e i bisogni delle pulsioni dell’io, che non possono mai essere soddisfatti

autoeroticamente, e che disturbano questo stato. Per freud il narcisismo primario è uno stadio

dello sviluppo normale ed è una situazione in cui l

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Publisher
A.A. 2013-2014
15 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher d.biffi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diagnosi psicoanalitica in età adulta e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mangini Enrico.