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AZIONE DEL BATTERIO PATOGENI NEGLI SPAZI INTERCELLULARI:

Una volta negli spazi intercellulari il batterio induce le membrane cellulari a cedere acqua e

nutrienti verso l’esterno di conseguenza l’apoplasto, una regione in cui generalmente vi è aria, si

riempie di acqua. Tale fase di riempimento prende il nome di “fase idropica”, fase in cui in cui si

hanno delle manifestazioni esterne come il fatto che il tessuto diventi verde scuro, il tessuto

diventa verde scuro a causa dell’azione dei patogeni sul tessuto vegetale.

In alcune foglie dotate di nervatura si può notare che non tutta la superficie presenta una

variazione del colore, si vedono solo delle ” macchie idropiche poligonali” tipiche di un batterio.

Un batterio, a differenza di un fungo, porta le macchie idropiche ad avere una forma poligonale.

Le macchie idropiche non sono su tutta la superficie perché le nervature sostanzialmente

compiono da protezione, vanno a fermare l’azione di un batterie a livello di un altro apoplasto

adiacente. MECCANISMI DI PATOGENESI & SINTOMI

I meccanismi patogenici sono quelle modalità tramite le quali un patogeno aaltera l’attività delle

cellule vegetali.

- Sottrazione di acqua e nutrienti -> la cellula muore in 2/3 giorni

- Produzione di tossine (fito tossine) -> Il batterio dotato di tossina non deve rispettare un

ospite specifico ma un batterio in grado di produrre una tossina ha una gamma di ospiti

molto ampia, attacca anche ospiti di specie differenti. Addirittura vi sono batteri in grado di

attaccare non specie ma generi diversi per non parlare di quelle tossine capaci di attaccare

famiglie diverse.

- Induzione di scompensi ormonali -> I batteri inducono scompensi ormonali o creando loro

stessi degli ormoni con un azione antagonista o agiscono sui sistemi di sintesi degli ormoni

provocando una diversa o minore sintesi degli stessi creando uno squilibrio.

- Destabilizzazione fisica -> Vi sono le pectine che legano le cellule del tessuto vegetale,

fungono da collante. I batteri vanno a sottrarre e a destabilizzare tali pectine scollando le

cellule e destabilizzando a sua volta la struttura complessiva della membrana cellulare.

I PATOGENI BIOTROFICI provocano SINTOMI quali:

- Necrosi -> morte dei tessuti denotata da una formazione di strutture scure

- Clorosi -> attenuamento dei colori e/o prevalenza di colori tendenti al giallo

È impossibile che vi sia un solo sintomo ma i patogeni portano a più sintomi a livello della

superficie del frutto.

Una delle dirette conseguenze sono:

- La perdita di liquidi

- Un rammollimento, un indebolimento della consistenza

- La formazione di cavità

NON È DETTO CHE IL PATOGENO MANIFESTI SINTOMI dando origine ad un’infezione latente per

cui il patogeno permane a lungo nei tessuti senza manifestarsi.

Cause:

- Il patogeno è troppo debole per manifestarsi

- Il tessuto vegetale è moto resistente

- Occlusione dei vasi -> I batteri non si stanziano solo nell’APOPLASTO tra le cellule vegetali

ma anche nel VASO LINFATICO, formano delle colonie nelle anse del vaso linfatico

bloccando e rallentando il flusso del vaso linfatico; tutto ciò che viene irrorato da un vaso

linfatico più o meno ostruito non riceverà più acqua. Il batterio del vaso è in grado

anch’esso di produrre tossine non solo sulle giunzioni e nelle anse ma anche a livello di

altre strutture, le tossine vengono trasmesse a distanza portando ad effetti a distanza

causati da tossine. ( a distanza rispetto all’origine dei vasi linfatici ).

SOPRAVVIVENZA DEI BATTERI:

- Tessuti Lesionati in generale o da lui stesso

- Infezioni Latenti

- Semi

- Terreno 7/11/2017

VETTORI PRINCIPALI DEI BATTERI

- ACQUA: i batteri sfruttano l’acqua per diffondersi, più acqua vi è più si diffondono; la

diffusione batterica tramite acqua, con l’acqua come mezzo dipende anche dalla “forma”

dell’acqua che può essere torrenziali o sottoforma di schizzi come, ad esempio, quando

piove forte.

- AEROSOL: cellule batteriche sospese in aria ( vapore acqueo)

- VETTORI ANIMALI: i batteri giungono sulle superfici corporee degli animali e passano da un

punto all’altro tramite contatto.

- UOMO: L’uomo, come diffusione batterica, agisce come gli animali riguardo ad un azione

diretta legata alle sue superfici corporee ma l’uomo, utilizzando degli utensili come coltelli

etc, può trasmettere e diffondere i batteri con gli utensili.

I coltelli vengono infettati anche utilizzandoli e trasmettere i batteri per i 300/400 tagli,

utilizzi successivi. ( Strumento di rottura, trasporto e reinoculo del batterio). + cassette

della frutta e bancali. STRUMENTO RISOLUTIVO – DIFESA CHIMICA

Non si possono utilizzare battericidi e antibiotici direttamente in campo o sulle derrate per

trattarle. Tale utilizzo è vietato per far si che non vi sia la resistenza di un batterio, si attua

la cosiddetta selezione artificiale per cui sopravvivono, si sviluppano e vengono selezionati

quei batteri più resistenti che non verranno più debellati dall’antibiotico.

+ termoterapia ma non risulta essere sufficiente.

+ PREVENZIONE: La merce deve essere controllata :

- All’arrivo

- Ai centri di stoccaggio e vendita

Tutti gli ambienti che accolgono le derrate e i le superfici che vengono a contatto con ciò devono

essere sterilizzate. TASSONOMIA DEI BATTERI FITOPATOGENI

La classificazione dei batteri fitopatogeni risulta essere antica, risale al 1980; i patogeni furono

spesso chiamati con nomi differenti tra il periodo prima del 1980 e quello successivo.

Successivamente si è scoperto che c’erano batteri che avevano due nomi diversi in realtà

appartenevano alla stessa specie o ci si accorse che batteri classificati come appartenenti allo

stesso genere vennero distinti in due generi differenti.

I nomi dei batteri in origine furono dati in base al tipo di specie vegetale su cui è stato scoperto il

batterio fitopatogeno.

- BACILLUS

- CLAVIBACTER

- CURTOBACTERIUM

- STREPTOMYCES

- ACETOBACTER

- PSEUDOMONAS

- XANTOMONAS

- ENTEROBACTER

- PECTOBACTERIUM: Sono batteri che producono enzimi pectolitici quindi frequentemente

causano marciumi soprattutto in presenza di un’elevata quantità di acqua libera.

Fino a qualche anno fa il pectobacterium non esisteva.

CONSIGLI

1- Parlami dei meccanismi di patogenesi dei batteri:

Chi attacca i tessuti parenchimatici agisce in un modo, chi attacca il tessuto vascolare agisce in

un altro modo. LA RISPOSTA DEVE ESSERE MIRATA

2- Descrivere il ciclo di una batteriosi dall’inizio alla fine. Non sottovalutare il discorso legato

all’infezione batterica sulle ferite, bisogna sapere perché si causano delle ferite.

3- Non guardare solo gli argomenti in particolare ma anche in generale, fare collegamenti in

generale. IL CICLO DELLA MALATTIA

DEFINIZIONI: ( non vanno imparate a memoria ma vanno capite, va capito il concetto)

Pianta Sana: pianta che esprime al meglio le proprie potenzialità genetiche, nessun essere vivente

manifesta a pieno il proprio patrimonio genetico ma c’è sempre qualcosa che limita le proprie

potenzialità.

Pianta ammalata: pianta che manifesta dei chiari sintomi della malattia. Riguardo all’infezione

latente la pianta non è nè sana nè ammalata ma tendenzialmente assomiglia di più ad una pianta

ammalata.

Malattia:

- Deviazione dannosa dei processi fisiologici rispetto alla condizione normale.

- Incapacità di fornire una produzione qualitativamente e quantitativamente adeguata.

- Incapacità di manifestare al meglio le sue potenzialità genetiche.

Alle malattie sono accostati anche i risvolti economici, se le malattie non vanno a toccare il

bilancio passano inosservate. Il bilancio non è legato solo alle perdite dovute alle malattie ma

anche alla spesa sostenuta per prevenire le malattie di una pianta, la spesa per attuare certe

difese.

Malattia sistemica: coinvolge l’intera pianta

Malattia Localizzata: coinvolge solo un apparato o pochi tratti di tessuto, si propaga in una

regione en definita della pianta

Lesione: alterazione localizzata e repentina causata da diversi agenti anch’essi discontinui. La

lesione non è una malattia ma può portare alla stessa, la malattia è un’infezione prolungata

attuata dall’interazione tra la pianta e il patogeno in questione.

CAUSE DELLA MALATTIA:

Biotiche : tutte quelle cause dovute a funghi e batteri (+ virus e parassiti= “robe da agronomi”)

Abiotiche: tutte quelle cause legate ad un origine, fisica, chimica o ambientale.

Il “triangolo della malattia”: Ambiente, ospite (sx) e patogeno ( dx)

Significato: non si può avere la malattia senza un ospite, senza un patogeno e senza considerare il

fatto che i patogeni possano provenire dall’ambiente circostante.

“IL CICLO DELLA MALATTIA”

SEQUENZA DI SVULUPPO DI UNA MALATTIA:

1- Svernamento: Lo svernamento consiste in quella fase in cui i batteri riescono a

sopravvivere, l’inoculo riesce a sopravvivere lontano dalla cellula ospite specifica. Il

termine svernamento è legato all’inverno ma risulta essere generale e riferito alla

SOPRAVVIVENZA COMPLESSIVA dell’inoculo lontano dall’organismo ospite.

2- Contatto: se non c’è contatto tra il patogeno e l’ospite non si ha la malattia

3- Germinazione: diffusione del patogeno nell’ambiente e/o nell’ospite

4- Penetrazione: i funghi sono in grado di penetrare nell’ospite al contrario dei batteri che

penetrano più lentamente, spesso in presenza di vettori o tramite ferite.

5- Invasione: il comportamento del patogeno durante questa fase condiziona:

- L’appartenenza ad un certo quadro

- L’espressione dei sintomi

6- Evasione: caratteristiche del patogeno e ambiente

7- Diffusione: fattori climatici e vettori ( elencati in precedenza ).

Il periodo che consiste all’inizio infezione per la comparsa dei sintomi -> PERIODO DI

INCUBAZIONE

Poi si reinnesca il ciclo

All’anno vi sono tanti cicli di malattia in base al tipo di malattia, vi sono malattie che danno 10

cicli uno in fila all’altro, ci possono essere anche delle infezioni continue come csi in cui dal

contatto all’evasione potrebbero passare anni.

DERRATE – D8

20/11/2017

ESERCITAZIONE – IDENTIFICAZIONE DI UNA SPECIE BATTERICA

Riguardo alla tassonomia sono stati riconosciuti generi diversi e la classificazioni sono cambiate;

come sono state trovate diverse specie con l’evoluzione sono state evolute anche le tecniche di

ricerca e classificazione del batterio.

Metodi e tecniche di ricerca:

- Un primo metodo di classificazione prevedeva l&rsqu

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
39 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/12 Patologia vegetale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dgigi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia delle derrate vegetali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Saracchi Marco.