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Sedi: solco balano-prepuziale, glande, fossa navicolare, collo dell’utero, piccole e grandi labbra,
regione anale, rettale, perineo, labbro, lingua, tonsille, capezzolo, dita ( patereccio sifilitico,
unica sede intensamente dolente).
Il sifiloma scompare dopo circa 10-20 giorni senza lasciare cicatrici, ed è seguito da una fase
asintomatica di latenza clinica.
I treponemi sono evidenziabili esaminando l’essudato con il microscopio paraboloide in campo
oscuro.
Il periodo primario dura circa due - tre mesi.
Periodo secondario: dopo 20-60 giorni dalla scomparsa del sifiloma, accompagnate spesso da
malessere generale, febbricola, cefalea, compaiono manifestazioni cutanee e mucose, segno di
diffusione ematogena del treponema.
Le manifestazioni cutanee prendono il nome di sifilodermi che si differenziano in maculosi
( roseola), papulosi ( psoriasiformi, lichenoidi, condilomi piani, anulari, emorragici, ragadiformi),
pustolosi (acneiformi, impetiginoidi, varicelliformi ) e diventano sempre meno numerosi, più
grandi, raggruppati, intervallati da periodi di latenza clinica sempre più lunghi.
Nei portatori di AIDS questi ultimi quadri sono oggi frequenti, per la grave immunodeficienza,
senza evidenza sierologica.
Viene descritta anche una alopecia sifilitica che si manifesta con una rarefazione omogenea e
transitoria dei capelli e del terzo distale del sopracciglio.
Le manifestazioni mucose sono caratterizzate da placche eritematose ( placche lisce ) o lattiginose
( placche opaline); a volte sono vere e proprie papule vegetanti e ricordano i condilomi piani.
In questo periodo possono essere interessati dalla setticemia treponemica tutti gli organi interni.
Questo periodo dura circa 2-3 anni.
Periodo terziario: terminata l’eruttività del periodo secondario si entra in una fase di latenza, la
cosiddetta sifilide latente, che può durare anni ed è denunciata solo dalla positività sierologica.
Durante tale periodo possono comparire, sulla cute o nei vari organi interni, lesioni, uniche o in
scarso numero, di tipo granulomatoso o gommoso a carattere destruente.
Tali lesioni prendono il nome di sifilodermi tubero-ulcero-serpiginosi e di gomme,che talora
erodono anche le superfici ossee ( radio , tibia, sterno, costole, teca cranica), o provocano gravi
danni funzionali quando interessano organi interni quali fegato, cuore ( aortite luetica), cervello
( tabe dorsale e paralisi progressiva).
Sifilide connatale o congenita
La trasmissione della sifilide dalla madre al feto avverrebbe a partire dal 4°- 5° mese di gravidanza.
Le manifestazioni a carico del feto sono legate all’epoca del suo sviluppo in cui sarà contagiato e
dal periodo di infezione in cui si trova la madre.
La prima localizzazione nel feto è al fegato con diffusione ematogena e comparsa di lesioni simili
a quelle cutaneo-mucose della sifilide secondaria acquisita.
Il quadro sierologico del figlio sarà lo stesso di quello della madre.
Se l’infezione avviene - entro il 5° mese si avrà un aborto tardivo o parto prematuro con feto
macerato
- dal 6° all’8° mese si avrà una gravidanza a termine con neonato portatore
di lesioni in atto o nelle prime settimane di vita o, ancora, apparentemente
sano con possibile comparsa di successive lesioni tardive
- dopo l’8° mese si avrà un neonato sano che può infettarsi da lesioni
materne presenti nel canale del parto
Mentre la sifilide connatale precoce è caratterizzata da manifestazioni papulose soprattutto in sede
periorifiziale e palmo-plantare ed alla mucosa nasale, quella tardiva può comparire dopo i 6-7 anni
( talora anche dopo i 30) con manifestazioni determinate dai danni sulle strutture in accrescimento
nella fase fetale e post-natale come la tibia a sciabola, il naso a sella, le malformazioni dentarie nei
denti della seconda dentizione ( incisura semilunare del bordo libero degli incisivi, denti a
cacciavite con allargamento del colletto nei confronti del margine libero ), cheratite
parenchimatosa, sordità labirintica. Queste tre ultime patologie associate costituiscono la triade
di Hutchinson, caratteristica della sifilide connatale.
Sifilide sierologica ignorata
E’ una situazione clinico-diagnostica che si è venuta a creare negli ultimi decenni ed è
caratterizzata dalle seguenti condizioni:
- positività delle reazioni immunologiche specifiche ( FTA-Abs, TPHA),
con possibile positività della VDRL.
- assenza di manifestazioni cliniche
- negatività anamnestica
- assenza di precedenti trattamenti mirati
- negatività delle reazioni specifiche sul liquor
Attualmente è in aumento per varie cause, quali la scarsa e fugace sintomatologia clinica , la
mancata individuazione del sifiloma in sedi non apprezzabili, l’utilizzo di terapie antibiotiche
mascheranti per altre patologie.
Nei soggetti HIV positivi le lesioni possono essere atipiche, talora deostruenti; i test possono
essere negativi.
Sierologia
Gli anticorpi antitreponemici ( Ig M , Ig G , Ig A) compaiono nel siero dopo 4-15 giorni dalla
comparsa del sifiloma , possono essere trasmessi dalla madre al figlio ( Ig G ) e sono presenti nel
liquor nella sifilide nervosa.
I test sierologici sono distinti in uno diagnostico e tre immunologici.
VDRL ( Venereal Disease Research Laboratory) : è una reazione diagnostica di micro-
flocculazione in cui l’antigene è la cardiolipina ( un fosfolipide estratto dal cuore di bue )
che è presente non solo sul Treponema ,ma anche su altri batteri e cellule animali e
vegetali.
La reazione quindi non è specifica per la sifilide, ma è molto sensibile.
Si positivizza dopo 15 giorni dalla comparsa del sifiloma con fluttuazioni nel periodo
tardivo, si negativizza con la terapia nella sifilide primaria.
False positività: infezioni virali acute, vaccinazioni, lebbra, malaria, sarcoidosi, malattie
autoimmuni ( Erythematodes), nei donatori di sangue dopo molte
donazioni.
FTA-Abs ( Fluorescent Treponemal Antibody – Absorption) : è una reazione immunologica di
immunofluorescenza indiretta, in cui l’antigene è il Treponema pallidum patogeno
ucciso che viene messo a contatto con il siero del paziente a cui è addizionato una
miscela di polveri d’organo e ceppi treponemici non patogeni per ridurre al minimo le
reazioni non specifiche.
Il sistema rivelatore dell’avvenuta adesione degli anticorpi nel siero del paziente al
soma del treponema è costituito da immunosiero antiglobulina umana unito a
isotiocianato di fluorescina; questa reazione si osserva al microscopio a fluorescenza.
Si positivizza dopo 4-7 giorni dal sifiloma dapprima con un alto titolo di Ig M seguite
dalle Ig G.
Persiste, a titoli modesti, nelle forme tardive; può negativizzarsi dopo terapia della
forma primaria.
Sfruttando la comparsa successiva delle Ig M e delle Ig G è utilizzato nella diagnosi
delle reinfezioni e della sifilide connatale.
E’ un test sensibile, specifico; poche le false positività ( Erythematodes sistemico,
epatopatie croniche).