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Patologia cutanea da farmaci
Qualsiasi farmaco è in grado di determinare una reazione cutanea; esistono però gruppi di farmaci
con un’elevata capacità di indurre manifestazioni cutanee.
La diagnosi è posta in base ad un criterio probabilistico, dopo aver raccolto un’anamnesi attenta;
problema più difficile quando i farmaci assunti sono più di uno.
In caso di tossidermia conviene sospendere, se possibile, tutti i farmaci, attendere la risoluzione del
quadro cutaneo e eventualmente provvedere ad una risomministrazione di farmaci singolarmente,
valutandone gli effetti a livello cutaneo (rechallenge test).
Quadri clinici
Eruzioni orticarioidi-orticaria-angioedema: penicilline, ac. acetilsalicilico, ACE inibitori,
mezzi di contrasto radiologici, oppiacei e
miorilassanti
Eritemi: con aspetto morbilliforme, scarlattiniforme; possono comparire dopo 8-10 giorni
dall’assunzione del farmaco. A volte associazione con febbre e interessamento degli
organi interni. Penicilline semisintetiche (ampicillina), sulfamidici, FANS.
Eritrodermia: eritema diffuso a tutta la superficie corporea frequentemente con componente
desquamativa. Sulfamidici, FANS.
Manifestazioni a tipo eritema nodoso: (nodo a sede profonda dermoipodermica, con modesto
interessamento della cute). Estroprogestinici.
Eruzioni acneiformi: anabolizzanti, corticosteroidi, contraccettivi orali.
I sintomi soggettivi più frequenti sono prurito e bruciore.
TERAPIA
Sospensione del farmaco sospettato o di tutti i farmaci assunti; se questo non è possibile vanno
sospesi almeno i farmaci che in base all’esperienza e alla letteratura sono più frequentemente causa
di tossidermia. Nei casi più severi si utilizzano corticosteridi sistemici. Per il prurito si impiegano
antistaminici per os.