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Gonorrea

La gonorrea o blenorragia nell’adulto è la più frequente malattia a trasmissione sessuale obbligata.

E’ diffusa in tutto il mondo. Gli antibiotici non ne hanno modificato l’incidenza, mentre hanno

determinato, se non la scomparsa , almeno la riduzione delle complicanze.

L’agente eziologico è la Neisseria gonorrhoeae, un diplococco Gram negativo, costituito da due

elementi appaiati a chicco di caffè ed incapsulati, la cui membrana cellulare è dotata di microvilli

che aderiscono agli epiteli mucosi e ne facilitano la penetrazione.

L’infezione è trasmessa per via sessuale, anche se sono descritti contagi mediati dalla biancheria, e

non conferisce immunità.

Il periodo di incubazione varia abitualmente da 2-4 giorni ad una settimana.

Infezione gonococcica maschile

E’ un’uretrite anteriore dapprima sierosa poi purulenta giallo-verdastra, con bruciore soprattutto

alla minzione. La mucosa uretrale è eritematosa.

La flogosi, in assenza di una buona igiene, può coinvolgere il glande, il prepuzio e dare una fimosi.

All’esame microscopico si evidenziano granulociti neutrofili infarciti di gonococchi.

Se non curata l’infezione può estendersi all’uretra posteriore con pollachiuria, stranguria, tenesmo

vescicole e la prova dei due bicchieri mostrerà urine torbide non solo nel primo, ma anche nel

secondo.

Complicazioni: prostatite, vescicolite, epididimite ( talora molto precoce per diffusione ematica o

linfatica).

Infezione gonococcica femminile

La principale localizzazione è la cervicite acuta con bruciore e dolenzia vaginale.

Se non trattata, si passa allo stato cronico con scarsa sintomatologia e modesta secrezione al

mattino; questo spiega la possibile estensione del processo alla cavità uterina ed alle salpingi con

eventuale comparsa di una malattia infiammatoria pelvica.

L’uretrite ha scarsa importanza, la vulvite e la vaginite sono possibili nella bambina per contagio di

solito mediato da biancheria infetta. Altra localizzazione è la bartolinite.

Infezione gonococcica extra-genitale

Le più frequenti sono la forma anorettale primitiva, la tonsillite ( possibilità di portatori sani ),

l’artropatia che è monoarticolare e colpisce le grandi articolazioni, setticemia e quindi

localizzazione cardiaca.

La diagnosi si basa sull’evidenziazione dei gonococchi nel pus (colazione Gram o con Blu di

metilene) e dall’esame colturale (soprattutto nella donna).

Terapia

La penicillina deve essere usata a dosi elevate ( 4,8 milioni U.I.)

La spectinomicina ( 2 gr. nel maschio, 4 gr. nella femmina ) è molto attiva.

Altri farmaci sono i chinoloni, la doxiciclina, la minociclina, queste ultime alla dose di 200 mg/die

per almeno 5 giorni. Ulcera molle ( venerea )

L’ulcera molle o streptobacillosi è una malattia contagiosa, acuta, autoinoculabile , endemica nei

Paesi tropicali e sub-tropicali, sottosviluppati, il cui agente causale è l’Haemophilus Ducrey, un

bacillo che tende a disporsi in catenelle e che si colora con il Giemsa o con il metodo di Unna –

Pappenheim.

Il contagio avviene quasi esclusivamente per via sessuale.

Il periodo di incubazione va da 2 a 14 giorni; compare poi una macula eritematosa che si

trasforma in pustola, la cui rottura determina la formazione di un’ulcera che si estende

gradualmente.

L’ulcera presenta bordi tagliati a picco o sottominati, margini irregolari e frastagliati, fondo

irregolare, giallo-grigiastro, secernente pus. La sua consistenza è molle e la palpazione provoca

vivo dolore.

Numero: unica o multiple per autoinoculazione.

Sedi: regione genitale ed anale.

Può essere seguita da adenopatia inguinale, monolaterale con periadenite.

Complicanze: fimosi e parafimosi.

L’ulcera molle determina un movimento anticorpale allergico dimostrabile con la reazione

intradermica di Ito-Reenstierna, ma non dà immunità.

Diagnosi differenziale: sifiloma. herpes simplex, afta.

In caso di infezione da streptobacillo di Ducrey e da Treponema pallidum, per il diverso tempo di

incubazione, la lesione dapprima avrà i caratteri dell’ulcera molle e poi, gradualmente, quelli del

sifiloma ( ulcera mista ).

Terapia: sulfamidici, antibiotici a largo spettro.

Malattie a “possibile” trasmissione sessuale

Alcune patologie infettive possono essere trasmesse anche per via sessuale, pur non essendone

questa la solita modalità.

Le più frequenti sono: - Uretriti non gonococciche ( soprattutto da Clamidia )

- Herpes progenitalis

- Mollusco contagioso

- Condilomi acuminati ( papilloma virus )

- Trychomonas vaginalis

- Candida

- Dermatomicosi ( tinea cruris )

- Ectoparassitosi ( scabbia, pediculosi )

Cute e AIDS

La sindrome da immunodeficienza acquisita può essere accompagnata nel suo decorso da svariate

manifestazioni dermatologiche, che, se già note, assumono una particolare severità; altre sono

peculiari della sindrome.

Ricordiamo: - Herpes simplex

- Herpes zoster

- Candidosi orali e infezioni micotiche superficiali

- Dermatite seborroica

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Scienze mediche MED/35 Malattie cutanee e veneree

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mb1k50 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dermatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Savoia Paola.
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