Riassunto esame degli Appunti di Economia pubblica, prof. Di Novi
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Diversi tipi di classificazione
1. Classificazione economica: (in titoli e capitoli) fa riferimento alla formazione e utilizzazione
del reddito per consumi e investimenti, nonché alla redistribuzione
2. Classificazione funzionale: riguarda e finalità perseguite. Sono rilevanti principalmente per
la contabilità nazionale. Le unità decisionali ora sono i programmi. È prevista la possibilità
di rimodulazioni compensative tra i programmi nell’ambito di ogni missione (entro certi
limiti)
3. Classificazione per voto: le missioni (34) indicano le funzioni principali e gli obbiettivi
strategici. Comprendono non solo (difesa, giustizia, ordine pubblico e raccolta dei tributi)
ma anche compiti di allocazione e redistribuzione delle risorse. Le missioni si articolano in
programmi (172) collegati a centri di responsabilità
Variazioni del bilancio in corso d’esercizio
Nel corso dell’esercizio possono rendersi necessarie variazioni delle previsioni contenute nel
bilancio approvato. Per alcuni tipi di spesa sono previsti fondi di riserva nello stato di previsione del
ministero dell’economia, sui quali il ministero può operare storni usando particolari procedure; si
tratta per esempio del fondo di riserva per le spese impreviste o il fondo per le spese obbligatorie e
ordine. Tuttavia può presentarsi il caso che nel corso dell’anno siano approvate leggi che
introducono nuovi o maggiori spese che non trovano copertura nel fondo speciale, bisogna quindi
ricorrere all’assestamento del bilancio di previsione e la presentazione del bilancio assestato
contenente le previsioni finali relative all’esercizio in corso
Gestione del bilancio
La gestione del bilancio è di competenza del ministero dell’economia e delle finanze, in particolare
del dipartimento delle finanze e del dipartimento del tesoro. Il primo ha il compito di procurare le
entrate necessarie a finanziare la spesa pubblica e di gestire i beni del patrimonio dello stato. Esso
si articola, perciò, in agenzie operative quali l’agenzia delle entrate, quella delle dogane, quella del
territorio e quella del demanio. La materiale riscossione delle entrate e il pagamento delle spese è
compito della tesoreria dello stato che, per questo, si avvale della banca d’Italia.
Gli elementi principali della legge di stabilità
Il livello massimo del ricorso al mercato e del saldo netto da finanziare
Le variazioni delle aliquote e delle detrazioni dei tributi
La misura delle quote di spese pluriennali autorizzate con apposite leggi e destinate a
gravare su ciascuno degli anni considerati
L’importo destinato al rinnovo dei contratti del pubblico impiego
L’ammontare dei fondi speciali, destinati alla copertura finanziaria delle proposte di legge
in discussione nel parlamento che prevede saranno approvate nel corso dell’esercizio cui si
riferisce il bilancio
Altre misure di riqualificazione di spese e di entrate indicate da leggi
Riforma dell’articolo 81 della Costituzione
Lo stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del
proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi
favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento e
consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo
economico e, previa autorizzazione delle camere adottata a
maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di
eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri
provvede ai messi per farvi fronte. Le camere ogni anno approvano
con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati al
governo. L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere
concesso se non per legge e per periodi non superiori
complessivamente a quattro mesi. Il contenuto della legge di
bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare
l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la
sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche
amministrazioni sono stabili con legge approvata a maggioranza
assoluta dei componenti di ciascuna camera, nel rispetto dei
principi definiti con legge costituzionale.
Altri contenuti collegati alla riforma sono quello di rafforzare le competenze statali per
l’ammonizzazione dei bilanci; estendere il principio del pareggio di bilancio e della sostenibilità del
debito a tutte le amministrazioni pubbliche; inserire golden rule a livello locale con pareggio a
livello regionale; istituire un autorità indipendente
Tecniche di controllo
1. Limitazioni costituzionali alla tassazione o alla spesa
2. Obblighi costituzionali di pareggio
3. Attribuzione di poteri a commissioni tecniche
CAPITOLO 3
Teoria economica
Nella teoria economica il lavoratore sceglie il numero delle ore di lavoro per massimizzare l’utilità,
l’utilità dipende da lavoro e tempo libero, il tempo libero è un bene normale ovvero un bene il cui
consumo aumenta all’aumentare del reddito e viceversa, a parità di altre condizioni. L’offerta di
lavoro varia al variare del salario per l’effetto reddito e l’effetto sostituzione, i due effetti agiscono
in senso opposto
Effetto sostituzione ed effetto reddito
L’effetto sostituzione è la sostituzione del consumo di un bene a favore di un altro bene dovuta
all’aumento del prezzo relativo del primo rispetto al secondo; l’effetto reddito invece è l’effetto
prodotto sul consumo di un bene imputabile esclusivamente alla variazione del reddito del
consumatore
Metodi dell’analisi empirica
1. Causalità e correlazione
Questo metodo pone l’attenzione sulla relazione causale fra una determinata politica e un
risultato di interesse. Per poter dedurre che l’azione X da parte del decisore politico
produce l’effetto Y sulla società, devono verificarsi tre condizioni:
La causa X deve precedere l’effetto Y
Causa ed effetto devono essere in correlazione. Due eventi osno correlati se si
muovono insieme. La correlazione può essere positiva (X e Y si muovo nella stessa
direzione) oppure negativa (X e Y si muovono in direzioni opposte). Se Y non varia
al variare di X, allora X non può essere la causa di Y
Devono essere scartate altre spiegazioni per un eventuale correlazione osservata
2. Gli studi sperimentali
Negli studi sperimentali i soggetti presi in considerazione vengono casualmente assegnati a
due gruppi. Con l’assegnazione casuale, gli individui del gruppo di controllo non sono gli
stessi del gruppo sperimentale, ma hanno in media le loro stesse caratteristiche. Gli studi
sperimentali sono considerati il miglior modo di condurre un’analisi empirica, proprio in
virtù del loro potenziale di eliminazione delle distorsioni. per poter eliminare le distorsioni
abbiamo bisogno di uno strumento assai importante, lo scenario controfattuale, ossia ciò
che sarebbe accaduto al gruppo sperimentale qualora non avesse ricevuto il trattamento. I
problemi però di tale tipo di analisi sono:
Problemi etici (sanità) non posso creare due gruppi di individui soggetti al cancro e
sottoporre solo una metà di essi ad un trattamento
Comportamenti individuali non controllati
Carattere temporaneo e provvisorio del trattamento
Specificità degli elementi sperimentati
3. L’analisi dei dati
L’analisi dei dati è lo studio empirico che si basa su dati osservati non ottenuti in un
contesto sperimentale. In assenza di randomizzazione, l’analisi dei dati deve far leva su
altre tecniche al fine di eliminare i fattori che potrebbero inquinare le deduzioni causali.
L’econometria è l’utilizzo dell’analisi statistica di dati economici per la stima di relazioni
causali. Nello specifico l’econometria fa ricorso all’analisi di regressione per stimare la
relazione fra due variabili mantenendo gli altri fattori costanti. I questo tipo di analisi le
variabili che si ritengono essere causali prendono il nome di variabili indipendenti, invece
una variabile considerata un risultato prende il nome di variabile dipendente. Ci interessa
stimare l’entità di questa relazione: l’analisi di regressione, che approssima una retta di
regressione attraverso dati osservati, ha proprio questo obbiettivo. La finalità dell’analisi di
regressione è cercare la retta che meglio approssima questa relazione. L’inclinazione della
retta è nota come coefficiente di regressione. L’affidabilità del coefficiente stimato dipende
dalla distribuzione dei dati nel diagramma a dispersione ( o diagramma a scatter). Infine gli
econometrici calcolano una misura, denominata errore standard, che indica l’affidabilità
del coefficiente stimato. Quando l’errore standard è esiguo rispetto alle dimensioni del
parametro stimato si dice che il coefficiente è statisticamente significativo. L’analisi di
regressione può essere condotta utilizzando diverse tipologie di dati:
Dati cross-section, dati che contengono informazioni su diverse singole entità in un
dato momento
Dati in serie storica, dati che contengono informazioni su una singola entità in
tempi diversi
Dati panel, dati che contengono informazioni su diverse singole entità in tempi
diversi
4. Gli studi quasi-sperimentali (o esperimenti naturali)
Gli studi sperimentali presentano delle buone caratteristiche in termini di eliminazione
delle distorsioni, ma possono risultare difficili o impossibili da mettere in atto. Tale tipo di
analisi consiste nell’osservazione di dati prodotti fuori da circostanze sotto controllo del
ricercatore, ma utili per riprodurre un assegnazione casuale. Ci sono diversi approcci per
condurre una valida ricerca quasi-sperimentale:
Analisi difference-in-difference, analisi che confronta le variazioni nel corso del
tempo del risultato del gruppo sperimentale con le variazioni nello stesso periodo
del risultato del gruppo di controllo
Analisi con variabili strumentali, analisi basata sull’individuazione di una terza
variabile, rispetto alle due di cui si studia il nesso causale, che sia determinante
nella definizione del gruppo sperimentale
Analisi delle discontinuità della regressione, analisi che adotta uno specifico criterio
che discrimina rispetto alla fruizione dell’intervento oggetto di studio per
approssimare un contesto sperimentale
CAPITOLO 4
Economia del benessere
È una branca della teoria economica che si occupa di stabilire la desiderabilità sociale di allocazioni
economiche alternative. È un approccio utile a distinguere le condizioni in cui ci si può attendere
che il mercato funzioni adeguatamente da quelle in cui non produce i risultati desiderati.
La scatola di Edgeworth
È uno strumento di analisi utilizzato per illustrare la distribuzione dei beni in un contesto formato
da due beni e due individui.
Allocazione Pareto efficiente
Allocazione di risorse tale che nessun individuo è in grado di migliorare la propria condizione senza
peggiorare quella dell’altro
Miglioramento paretiano
Riallocazione delle risorse che migliora la condizione di un individuo senza peggiorare quella
dell’altro
Curva dei contratti
Luogo in cui si situano tutti i punti Pareto efficienti
Saggio marginale di sostituzione
Saggio a cui un individuo è disposto a scambiare un bene in cambio di un’unità aggiuntiva di un
altro bene; ed è il valore assoluto della pendenza della curva d’indifferenza. L’efficienza paretiana
richiede quindi l’uguaglianza dei saggi marginali di sostituzione per tutti i consumatori
SMS adamo = SMS eva
Frontiera delle possibilità produttive
Luogo dei punti che indica la quantità massima di un output che si può produrre, data la quantità
dell’altro output e degli input
Saggio marginale di trasformazione
Saggio al quale il sistema economico può trasformare un bene in un altro bene; corrisponde alla
pendenza della frontiera delle possibilità produttive. Si può anche esprimere il saggio marginale di
trasformazione in termini di costo marginale, il costo aggiuntivo di produzione di una o più unità di
output SMT = CM /CM
C a
Primo teorema dell’economia del benessere
Se ipotizziamo che: (1) tutti i consumatori e produttori agiscono da concorrenti perfetti, ovvero
nessuno di loro ha potere di mercato e se (2) esiste un mercato per tutti i beni, il primo teorema
dell’economia del benessere stabilisce che le risorse vengono allocate in maniera Pareto efficiente.
Detto altrimenti, un’economia concorrenziale alloca “automaticamente” le risorse in modo
efficiente, senza alcun bisogno di intervento esterno
SMS = P / P
adano c a
SMS = P / P
eva c a
SMS = SMS
adano eva
CM /CM = P / P
c a c a
SMT = P / P
ca c a
L’efficienza paretiana richiede che vi sia lo stesso rapporto tra i prezzi dei beni e i loro costi
marginali e la concorrenza fa si che questa condizione venga soddisfatta
Efficienza paretiana/ desiderabilità di una distribuzione
Frontiera delle utilità possibili
Luogo dei punti che indica l’utilità massima di un individuo, data l’utilità dell’altra persona, tale
curva è derivata dalla curva dei contratti adamo eva
W = F(U ; U )
Funzione del benessere sociale
Rappresentazione delle preferenze della collettività rispetto alla distribuzione delle risorse tra i suoi
membri. Come dalla funzione di utilità di un individuo si ricava una mappa di curve d’indifferenza,
dalla funzione del benessere sociale si ottiene una serie di curve d’indifferenza relative alle
alternative allocazioni di utilità individuali. In base ai giudizi di valore della collettività, espressi per
mezzo della funzione del benessere sociale, una distribuzione più equa delle risorse è comunque
preferibile anche se non è efficiente (vedi punto efficienza paretiana/ desiderabilità di una
distribuzione)
Secondo teorema dell’economia del benessere
In base al primo teorema dell’economia del benessere, in un sistema economico concorrenziale si
ottiene un’allocazione delle risorse che appartiene alla frontiera delle utilità possibili. Tuttavia, non
c’è motivo di ritenere che tale allocazione sia anche quella che massimizza il benessere sociale.
Possiamo dunque concludere che, anche quando il sistema economico determina un’allocazione
delle risorse Pareto efficiente, può essere necessario l’intervento pubblico per ottenere una
distribuzione equa (o meglio, socialmente preferibile) delle risorse. In base al secondo
fondamentale teorema dell’economia del benessere la collettività può raggiungere qualsiasi
allocazione efficiente nel senso di Pareto a condizione che (1) gli agenti siano lasciati liberi di
contrattare (proprio come se fossero in una scatola di Edgewoth) e (2) che l’allocazione delle
risorse sia quella preferibile, realizzata attraverso trasferimenti in somma fissa o lump-sum. Detto
altrimenti, se lo stato redistribuisce equamente il reddito (o meglio redistribuisce il reddito nella
maniera che ritiene preferibile) e lascia operare il mercato concorrenziale, le allocazioni raggiunte
autonomamente dalla collettività stanno sulla curva delle utilità possibili e sono eque (nel senso di
preferite dalla collettività in termini distributivi).
I fallimenti del mercato
1. Il potere di mercato
I teoremi fondamentali sono vali se tutti i consumatori e i produttori non hanno potere di
mercato, ovvero sono price taker. Se alcuni consumatori o/e produttori non sono price
taker, ma hanno facoltà di influire sui prezzi, in generale l’allocazione delle risorse sarà
inefficiente. Un impresa che detiene un certo potere di mercato può essere in grado di far
salire il prezzo al di sopra del costo marginale offrendo una quantità minore rispetto a
quella che offrirebbe un produttore concorrenziale. Pertanto, l’uguaglianza, una delle
condizioni necessarie per l’efficienza, non è soddisfatta. Le situazioni in cui i produttori
determinano il prezzo sono diverse. Il caso limite è quello del monopolio.
2. L’assenza di mercati
La dimostrazione dei teoremi fondamentali si basa sull’ipotesi che esista un mercato per
ogni singolo bene. In effetti, se per un determinato bene non esiste un mercato, non
possiamo aspettaci che il mercato assicuri una sua allocazione efficiente (assicurazioni
contro la povertà). Il mercato non esiste perché c’è un problema di informazione
asimmetrica: una delle parti coinvolte nella transizione (l’assicurato) dispone di
informazioni che l’altra (l’assicuratore) non possiede. L’altro tipo di inefficienza che può
derivare dalla mancanza di un mercato prende il nome di esternalità, situazione in cui il
comportamento di un individuo influisce sul benessere di un altro in modi che non si
riflettono sui prezzi dei mercati esistenti. Strettamente connesso alle esternalità è il caso
del bene pubblico, che per definizione è un bene il cui consumo non è rivale e non
escludibile. La non rivalità significa che il consumo di un bene da parte di un individuo non
impedisce a qualsiasi altro di usufruirne (faro); ugualmente non è possibile escludere una o
più navi dall’uso del faro.
Beni meritori
Musgrave ha elaborato il concetto di beni meritori per descrivere i beni che lo stato dovrebbe
fornire, indipendentemente dal fatto che i componenti della società li richiedano (istruzione
primaria)
CAPITOLO 5
Definizione di bene pubblico
Bene il cui consumo è non rivale e non escludibile (difesa nazionale). Una volta che il bene pubblico
è fornito il costo marginale del consumo da parte di un individuo aggiuntivo è nullo, ovvero il
consumo non è rivale. Nel caso di bene pubblico escludere qualcuno dal consumo di un bene è o
molto costoso o impossibile, ovvero il consumo non è escludibile. Anche se tutti consumano la
stessa quantità di bene pubblico, ciò non significa che tale consumo debba essere valutato da tutti
allo stesso modo, per esempio non tutti sono convinti che una migliore difesa nazionale possa
essere assicurata da un alta spesa militare. La natura del bene pubblico non è assoluta, ma dipende
dalle condizioni del mercato e dai livelli tecnologici raggiunti; l’”essere pubblico” è una
caratteristica che i beni possiedono in misura diversa. Un bene pubblico puro corrisponde
esattamente alla definizione, mentre i beni pubblici impuri possono essere caratterizzati da diversi
gradi di non rivalità e non escludibilità nel consumo. Non è detto che la non escludibilità e l’assenza
di rivalità nel consumo siano sempre associate. I beni privati non vengono necessariamente forniti
solo dal settore privato. Esistono beni privati forniti pubblicamente, ovvero beni caratterizzati dalla
rivalità e dall’escludibilità del consumo che sono forniti dal settore pubblico. Per esempio,
l’assistenza sanitaria e l’edilizia popolare sono beni privati che vengono forniti dal settore pubblico.
Analogamente, esistono beni pubblici forniti dal settore privato. In breve, quindi definire un bene
privato o pubblico non è sufficiente per specificare quale sia il settore che effettivamente lo
fornisce. Un bene fornito pubblicamente non sempre è anche prodotto dal settore pubblico
(raccolta dei rifiuti).
Beni pubblici puri: fallimento del mercato
Di fronte a un bene pubblico non escludibile le persone possono essere incentivate a nascondere le
loro vere preferenze. Supponiamo, per il momento, che lo spettacolo dei razzi sia non escludibile.
Adamo potrebbe sostenere, mentendo, che lui non ama i fuochi d’artificio e se convince Eva a
pagare il biglietto da sola, riesce a vedere ugualmente lo spettacolo e a tenersi il denaro da
spendere in cibo e abiti. Questo comportamento opportunista, consistente nel godere benefici di
un bene per cui altri hanno pagato il prezzo, è definito problema dell’opportunismo o problema del
free rider. Ovviamente anche Eva potrebbe essere opportunista, e infatti, in presenza di beni
pubblici tutti sperano di carpire qualche beneficio personale in un modo che non sarebbe possibile
nel sistema concorrenziale e autoregolato di determinazione dei prezzi tipico del mercato dei beni
privati.
Fornitura efficiente di beni privati
Per ottenere una fornitura efficiente dei beni privati bisogna ricorrere alla somma orizzontale delle
curve di domanda, che consiste nell’aggregazione delle domande individuali ottenuta sommando le
quantità domandate dai singoli per ogni livello di prezzo.
Fornitura efficiente di un bene pubblico
Per ottenere una fornitura efficiente dei beni pubblici bisogna ricorrere alla somma verticale delle
curve di domanda, che consiste nel sommare i prezzi che ciascun individuo è disposto a pagare per
una data quantità.
Fornitura pubblica/privata
Salario relativo e costi delle materie prime. Se il lavoro e le materie prime sono pagati
diversamente dal settore pubblico e dal settore privato, allora sulla base dell’efficienza,
sarebbe opportuno scegliere il settore meno costoso
Costi amministrativi. Nel caso di fornitura pubblica di un bene, i costi amministrativi
possono essere suddivisi tra un vasto gruppo di persone. Per esempio, invece di far perdere
tempo a ogni individuo per contrattare e organizzare la nettezza urbana, la trattativa può
essere svolta da un ufficio che provvede per tutti. Più vasta è la collettività, maggiore è il
vantaggio derivante dalla suddivisione dei costi.
Diversità di gusti. Più i gusti sono differenziati, più è considerato efficiente il servizio fornito
dal settore privato. Chiaramente il vantaggio della diversità deve essere confrontato con i
possibili maggiori costi amministrativi
Problemi distributivi
Produzione pubblica/privata
Qualità
Caso dell’istruzione
Possiamo chiederci: perché lo stato interviene in maniera così massiccia nella fornitura
dell’istruzione invece di lasciarla al mercato? Se è vero che i mercati non forniscono i beni pubblici
in modo efficiente, l’istruzione però è un bene privato che migliora il benessere degli studenti
aumentando la loro capacità di guadagnarsi da vivere in futuro. L’istruzione è un fattore rilevante di
creazione di capitale umano, che è un input fondamentale dei sistemi economici contemporanei e il
fatto che le imprese dispongano di mano d’opera istruita è sicuramente un bene dalle
caratteristiche pubbliche. O meglio, se la formazione dei lavoratori dovesse essere lasciata alle sole
imprese, si tratterebbe di un servizio con un certo grado di non escludibilità (in un sistema politico
che assicura la libertà individuale non si può impedire ad un lavoratore di cambiare posto di lavoro,
dopo essere stato istruito e formato) per cui ne verrebbe fornito un livello inferiore a quello
efficiente. All’inizio di questo capitolo abbiamo accennato all’approccio secondo il quale l’equità è
connessa all’uguaglianza nella distribuzione di alcuni beni; in questo contesto, alcuni sostengono
che, essendo l’accesso all’istruzione uno dei fattori fondamentali di mobilità sociale, esso dovrebbe
DESCRIZIONE APPUNTO
Riassunti degli Appunti di Economia pubblica
Parto dalla definizione della concezione organicistica e meccanicistica dello stato alla teoria dell'equilibrio economico. trattano inoltre della definizione dell'operatore pubblico, del bilancio con riferimenti all'art.81 della costituzione e alla sua riforma, teorema dell'economia del benessere e la seconda teoria. Tutto ciò che vi serve per affrontare un esame di economia pubblica
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