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L'opera più profonda di S. Tommaso
In questa opera, l'autore parla dei più importanti problemi teologici del suo tempo. Per S. Tommaso, il Magistero comporta tre momenti:
- Lezione sul libro dei libri, la Bibbia
- Disputa tra due antagonisti in merito al tema trattato (e soluzione)
- Predicazione per mezzo della scrittura della lezione, ad opera del notarius, da inviare agli editori per farne libri.
Vengono affrontati 12 dibattiti.
Se il vero sia nell'Ente. Si, perché il vero dà l'adeguazione della cosa all'intelletto.
La verità si trova nell'intelletto o nelle cose? Una cosa si dice vera quando è adeguata all'intelletto, e anche se mancasse l'intelletto umano, le cose sarebbero vere per l'intelletto divino.
La verità si trova nell'intelletto dividente e componente? Si, perché quando si giudica qualcosa di appreso, il giudizio è vero se si adegua alla cosa.
C'è solo una
verità che rende vere tutte le cose? La verità sta nell'intelletto divino, quindi c'è la sola verità divina che sopravvivrebbe anche se tutto il resto andasse distrutto.
Qualche altra verità, oltre alla PRIMA, è eterna? Tutto è determinato dalla PRIMA verità, uguale per tutte le cose. In base a ciò essa fonda diversi concetti in cui troviamo diverse verità.
La verità creata è immutabile? Se una cosa non muta, la verità della stessa non muta. Viceversa, se la cosa si corrompe/decade, muta anche il suo concetto di verità, ma in quel caso la verità si trasforma in una nuova verità.
Se in Dio la verità si dice essenzialmente o personalmente: c'è una sola verità tra le tre PERSONE, quindi è essenziale, non personale.
Ogni verità deriva dalla Prima verità? La verità di qualcosa e la sua adeguazione all'Intelletto.
La perfezione dell'attività consiste nella sua perfetta attività, che avviene quando conosce il vero, che è Dio. Dunque ogni verità viene da Dio. Anche la verità dei difetti è vera, ma non i difetti stessi.