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PROLUNGAMENTO DELL’INFIAMMAZIONE ACUTA:
1) Per persistenza dello stimolo infiammatorio si ha infiammazione essudativa con
PMNSostituzione dell’infiltrato (PMN) con macrofagi, linfociti, plasmacellule e cellule
NKSofferenza tissutale e organizzazione (angiogenesi, fibrosi)Rigenerazione. Dovuto a:
- Persistenza dell’infiammazione purulenta: con tentativi di organizzazione durante l’essudazione
per:ritardo nello svuotamento dell’ascesso, causando persistenza dell’agente lesivo e quindi
organizzazione a partire dalle pareti con deposizione di tessuto fibroso in periferia e successiva
cicatrizzazione;
- Infezioni ossee: l’essudato è diverso nei tessuti molli; si viene a determinare una necrosi e la
persistenza dell’agente lesivo, le strutture diventano disordinate, determinando fenomeni trombotici
nei vasi poiché il tessuto necrotico non è stato eliminato; si ha un tentativo di riparazione, ma è
comunque disordinato.
- Rallentamento delle funzioni leucocitarie (per via estrinseca o intrinseca): si ha una carenza di
G6PDH (aumento dello stress ossidativo) con una scarsa produzione di globuli rossi e
degranulazioni.
2) Infiammazione cronica aspecifica (non associata a pus): l’essudato è più o meno fibrinoso ed è
dovuta a stimoli poco intensi; le conseguenze sono diverse:
- esposizione ad agenti potenzialmente tossici (poiché si ha variabilità individuale): cirrosi per
abuso di alcol; si inizia con un danno di piccole porzioni, poi si ha un deposito sempre maggiore di
tessuto fibroso con la formazione di noduli circondati da questo tessuto fibroso. La cirrosi è
invalidante, in quanto è curabile solo con un trapianto;
- aterosclerosi;
- lesione tissutale con difficoltosa guarigione causa un’infiammazione e successivi processi
riparativi e
rigenerativi che possono sfociare in un’ulcera.
Questi processi sono in parallelo con tumori maligni, Parkinson e Alzheimer.
INFIAMMAZIONE CRONICA PRIMARIA: si origina come un processo distinto, con infiltrato
cellulare composto da mononucleati, eventualmente linfociti e plasmacellule, può esitare in fibrosi.
1)non granulomatosa (alterazioni in cui il sistema immunitario è il responsabile delle lesioni):
- Infezioni da HBV (non citotossico): virus non citopatico che causa l’attivazione degli epatociti che
attivano la risposta immunitaria cellulo - mediata contro le membrane (le cellule che contengono il
virus) che evolve in cirrosi (NON dovuta all’alcol);
- Tiroidite di Hashimoto (associata con antigeni HLA): causa ipotiroidismo mediato da risposta
immunitaria (autoimmunità = causa di danno, in quanto le cellule vengono continuamente prodotte
e quindi è un danno continuo); si può solo agire sulle conseguenze.
2)granulomatosa: i macrofagi sono più secernenti e meno degradanti, conseguenza ad un agente
lesivo
difficilmente eliminabile.
GRANULOMA: struttura delimitata e organizzata (0.5-2 mm), formata in relazione a stimoli
flogogeni poco degradabili o di natura biologica capaci di indurre ipersensibilità ritardata, costituito
da unammasso centrale di macrofagi e cellule derivate circondato da fibroblasti; poi si trovano:
- cellule epitelioidi: macrofagi che, in seguito al richiamo chemiotattico esercitato daimacrofagi
secernenti si ammassano nella zona della lesione;
- cellule giganti multinucleate, derivanti dalla fusione di più cellule epitelioidi (sincizi);
- fibroblasti che circondano i granulomi piu vecchi (tanto più il granuloma è vecchio, tanto più ci
sarà tessuto fibroso);
- eventualmente linfociti e/o plasmacellule.
I macrofagi sono delle cellule con una minore capacità fagocitaria e soprattutto secernenti (cellule
epitelioidi). Si possono verificare delle variazioni morfologiche in funzione dell’agente patogeno, in
conseguenza dell’azione del microrganismo sul tessuto e della risposta immunitaria. Se associato
a reazioni da ipersensibilità ritardata provoca malattie gravi (lebbra, sifilide, tubercolosi) anche per
confluenza con presenza di linfociti e/o plasmacellule.
1)Granulomi non immunologici: materiali difficilmente degradabili, inerti (non sono tossici, cioè non
danno infiammazione acuta; esempi: fili di sutura, polveri, sostanze endogene), amorfi o cristallini,
solidi o semiliquidi, circondati da macrofagi, cellule giganti e fibroblasti. Le cellule giganti sono
formate per fusione dei macrofagi con stimoli troppo grandi per la fagocitosi; la fibrosi incapsula il
corpo estraneo con riduzione o scomparsa della componente
cellulare, scarsi fenomeni necrotici; si ha la necessità della chirurgia per rimuovere l’agente.
Esempi:
- Pneumoconiosi: malattie polmonari da inalazione di polveri cristalline, fibre minerali o particelle di
gas;
- Silicosi e asbestosi: aree di necrosi e ialinosi del connettivo circondate da macrofagi, linfociti,
mastociti e fibroblasti. Tendenza a confluire con formazione di ammassi di tessuto cicatriziale
fibroso-ialino; nella silicosi la fibrosi può progredire anche se non si ha più inalazione di silice, per
la continua liberazione di SO2;
- Berilliosi: macrofagi, cellule giganti e fibroblasti con aree di necrosi.
2)Granulomi immunologici: associati a ipersensibilità ritardata con fibroblasti, linfociti e/o
plasmacellule; esempi:
- granuloma tubercolare: infiltrazione infiammatoria con PMN, poi sostituiti da monociti e macrofagi
attivati, che fagocitano ma non riescono a distruggere i micobatteri (parete ricca di glicolipidi) che
si moltiplicano al loro interno e ne producono la lisi (es. metazoi sono uova di parassiti che
causano granuloma).
Le cellule epitelioidi sono dei macrofagi che, in seguito al richiamo chemiotattico (esercitato dai
macrofagi che hanno perso la capacità fagocitaria e dai fattori liberati in seguito alla lisi), si
ammassano nella zona della lesione. Le cellule giganti di Langhans sono la fusione di macrofagi
senza divisioni nucleari interne (sincizi), con i nuclei disposti alla periferia; sono poche per ogni
granuloma e hanno il nucleo a ferro di cavallo.
Attivazione dei macrofagi: riconoscimento da parte dei T CD4+ , che riconoscono gli antigeni
batterici e
innescano una risposta di tipo Th1 con secrezione di citochine (IL-2, TNF e interferone). L’infiltrato
macrofagico viene circondato dai linfociti T, con fibroblasti in periferia e possibili necrosi centrali
(necrosicaseosa), determinando:
Scarsa vascolarizzazione del parenchima e quindi ischemia;
Attività citotossica di linfociti (residui dei macrofagi e micobatteri liberi)
Evoluzione:
Prevalenza fenomeni riparativi e successiva deposizione di connettivo fuori e dentro il granuloma;
si può avere guarigione o arresto della progressione;
Calcificazione distrofica e circoscrizione della lesione (tubercolo obsoleto = è lì, non viene
eliminato e quindi può ripartire in una ricaduta; con micobatteri vivi);
Se le condizioni di salute peggiorano e s’indebolisce la reazione immunitaria:
colliquazione necrotica per azione degli enzimi idrolasici ingrandimento della lesione
(tubercolosi cavitaria = si formano delle caverne, cioè si ha erosione verso l’esterno con l’unione di
fasi colliquate) con moltiplicazione del microrganismo e disseminazione in altri distretti: bronchi e
vasi con conseguente diffusione nell’ambiente esterno e nel resto dell’organismo (tubercolosi
generalizzata = i micobatteri sono in circolo e si determina emottisi, cioè colpi di tosse
sanguinolenti).
Esistono diversi TIPI di granuloma:
- lepromatoso: aspetto in funzione dello stato immunitario, cioè si ha
Forma lepromatosa (bassa reattività dei linfociti Th): infiltrato non ben delimitato, con macrofagi
e derivati voluminosi e di aspetto schiumoso (micobatteri intracellulari); non si hanno cellule
epitelioidi e cellule giganti;
Forma tubercoloide (risposta efficace): lesioni ben demarcate, infiltrato con linfociti, cellule
epitelioidi, cellule giganti; pochi bacilli vivi nell’infiltrato che portano a una evoluzione fibrosa, più
benigna.
- luetico: lesione distruttiva localizzata dovuta a una reazione di ipersensibilità ritardata; la zona
necrotica centrale presenta del materiale viscoso, mentre la zona periferica è vascolarizzata ma ha
il lume ostruito. L’infiltrato ha una disposizione disordinata di macrofagi, cellule epitelioidi, cellule
giganti, linfociti, plasmacellule e fibroblasti; si ha una reazione fibroblastica con connettivo che
isola e infiltra la zona necrotica, con successiva cicatrizzazione e retrazioni che deformano il
tessuto e l’organo. Si ha “leucopenia” quando diminuisce la quantità di leucociti. Diventa più grave
in gravidanza se la madre è malata.
- della sarcoidosi: malattia multisistemica con flogosi granulomatose disseminate dovute ad una
aberrante risposta immunitaria ai siti di lesione; si ha una struttura compatta composta da
macrofagi, cellule epitelioidi e cellule giganti con varia morfologia, circondata da linfociti T e B vari,
inclusi nelle cellule giganti. Non si sviluppa la necrosi e il granuloma è incapsulato da tessuto
fibroso e sostituito da cicatrici ialine con successiva fibrosi del tessuto o organo. I granulomi sono
poi sostituiti da delle cicatrici; si pensa che l’origine sia da cercare in un micobatterio, ma la gravità
varia da persona a persona.
- Corpi di Ashoff: sono tipici dell’infiammazione reumatica (connettivo del miocardio, periarticolare
e tendineo, nelle sierose e nel sottocutaneo) e sono dovuti a reazioni immunitarie scatenate
dall’infezione streptococcica iniziale. Dapprima si sviluppano piccoli focolai essudativi aspecifici,
poi l’infiltrato cellulare si crea intorno a zone di necrosi fibrinoide; le cellule istiocitarie grandi e
plurinucleate, con linfociti, plasmacellule, neutrofili, mastociti. Si ha fibrosi delle cicatrici fusate e
triangolari che connettono i fasci muscolari cardiaci con i vasi circondati dal granuloma.
- Malattie con granulomi di origine batterica:Tubercolosi, Lebbra, Sifilide.
- Malattie con granulomi su base immunitaria:Malattia reumatica acuta (infezione streptococcica
non ben curata), Artrite reumatoide, Periarterite nodosa, Morbo di Crohn.
- Malattie con granulomi ad eziologia incerta o ignota: Sarcoidosi.
MANIFESTAZIONI SISTEMICHE: sono reazioni dell’organismo al danno tissutale, di varia intensità
e durata con variazioni dei parametri fisico-chimici, metabolici ed ematologici indotti dalle citochine
penetrate in circolo. Possono durare per tutto il processo acuto ed essere presenti nelle forme
croniche:
- Citochine: IL-1 e TNF vengono prodotte in eccesso in infezioni virali e batteriche gravi, in
particolare un aumento del TNF può provocare la CID (coagulazione intravascolare disseminata)
perché insieme all’LPS sti