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DALLO STATUTO ALBERTINO ALL'ASSEMBLEA COSTITUENTE
Lo Statuto Albertino, fa parte di quella storia costituzionale che a seguito dei moti
rivoluzionari del 1848, convinsero le monarchie a dotarsi di un documento scritto che
riconoscesse dignità al Parlamento, espressione del principio rappresentativo.
Venne chiamato ''statuto'' e non ''Costituzione'' per il timore di animare intenti
rivoluzionari. Costituzione OTTRIATA= adottata unilateralmente dal re, ordinata e
concessa, contrapposta a quella democratica (che partiva dal basso)
STATUTO
ALBERTINO Costituzione FLESSIBILE= modificabile con una legge ordinaria del
Parlamento
Lo Statuto Albertino fu scritto dai collaboratori del re (concesso dall'alto), non in modo
democratico (concesso dal basso).
Il re approvò una forma di governo, che seppur embrionalmente, dava poteri al
Parlamento, espressione della borghesia.
La forma di governo prevista dallo Statuto, può essere definita una ''monarchia
costituzionale'', in quanto il re era titolare dei poteri di governo, ma doveva condividerli
con il Parlamento.
# NORME FONDAMENTALI
Al re solo, appartiene il potere legislativo.
Art. 5:
– Del potere esecutivo sono investiti il re e il Governo.
Art. 3:
– Il re nomina tutte le cariche dello Stato.
Art. 6:
–
# NORME AMBIGUE:
Il re nomina e revoca i suoi ministri.
Art. 65:
– I ministri sono ''responsabili''
Art. 67:
– Davanti a chi erano responsabili i ministri?
•
1) TESI MONARCHICA: attribuiva al re solo il potere di nomina, quindi NON
prevedeva il rapporto di fiducia fra re e Parlamento
2) TESI RAPPRESENTATIVA: formulazione elastica dell'Art.65, era consentita
l'instaurazione del rapporto di fiducia fra il re e il Parlamento.
Prevalse la seconda tesi (rappresentativa), sostenuta anche da Cavour, che
– pensava che col tempo, il Parlamento sarebbe riuscito a legarsi al Governo,
tramite il rapporto di fiducia, svincolato dal re.
Agli inizi del '900, con la crisi di fine secolo, si affermò in Parlamento la sinistra
– storica, con una preponderanza tale, da spingere il deputato di destra Sidney
Sonnino a redarre un documento che esprimeva l'intento di tornare allo Statuto.
Si ebbe un importante passaggio costituzionale nel 1912, quando il diritto di voto
– venne esteso a tutti i cittadini maschi maggiorenni.
Fra il 1919 e il 1922, il sistema politico italiano entrò in crisi e ciò creò i presupposti
– per l'avvento del fascismo.
Per fare un analisi giuridica dell'ordinamento fascista, dobbiamo capire se
• l'avvento del fascismo, ha prodotto l'estinzione del vecchio Stato a favore di
quello fascista.
1° Tesi – NORMATIVISTICA: Uno Stato si estingue quando la Costituzione è modificata
da un autorità non autorizzata a ciò, oppure con procedimenti non previsti, creando una
rottura con le fonti sulla produzione del diritto. Uno Stato non si estingue se i suoi
mutamenti, si realizzano secondo le procedure prescritte dall'ordinamento vigente,
sempre a patto che la Costituzione resti vigente.
2° Tesi- DECISIONISTA: Affinchè uno Stato si estingua, deve cambiare la decisione
politica fondamentale, della quale sono portatori le forze politiche che hanno fondato lo
Stato. E' irrilevante che tale mutamento avvenga secondo le norme prescritte.
3° Tesi- INTERNAZIONALISTA: Uno Stato si estingue se perde i tre caratteri costitutivi di
qualsiasi Stato (popolo, territorio, governo sovrano). L'estinzione di uno Stato può così
derivare dalla disgregazione del vincolo politico unitario che faceva di una collettività il
popolo di uno Stato; dalla perdita dell'indipendenza e quindi del territorio; dal venir
meno di un governo sovrano in quel territorio.
*La tesi INTERNAZIONALISTA è considerata la più corretta. Secondo quest'ultima quindi,
l'estinzione di uno Stato non può avvenire per un mutamento interno, ma solo per un
mutamento esterno.
L'avvento del fascismo quindi, non sancì una rottura con lo Stato precedente. Lo Statuto
Albertino, rimase in vigore, ma negli anni successivi ci fù un graduale svuotamento di
quest'ultimo, rimpiazzato dalla legislazione fascista che trasformò lo Stato Liberale in un
ordinamento autoritario.
#LEGGI CHE SOSTITUIRONO ISTITUZIONI LIBERALI CON QUELLE FASCISTE:
Acerbo) al
1923 : Legge Elettorale (la cosìddetta legge partito che avrebbe
– raggiunto la soglia del 25% sarebbero andati i 2/3 dei seggi.
1925 : Il Presidente del Consiglio diventa Capo del Governo
– 1926 : Viene vietata la ricostituzione dei partiti antifascisti.
– 1928 : Creazione del Gran Consiglio del Fascismo che toglie potere al re a
– vantaggio del Duce. legge n°
A mutare ancora di più l'ordinamento giuridico, nel 1928 venne istituito con la
2693, Gran Consiglio del Fascismo,
il organo supremo che coordina e integra tutte le
attività del regime.
In pochi anni Mussolini e il GCDF, accentrarono su di loro tutto il potere.
Camera dei Fasci,
*Ancora più dirompente fù l'istituzione della che sostituì la Camera dei
Deputati, composta da soli membri di diritto.
# LA SISTEMATICA CADUTA DELL'ORDINAMENTO FASCISTA:
Il Gran Consiglio del Fascismo, approvò il 25.07.1943, il ritorno allo Statuto, il
– ripristino del Parlamento e delle prerogative del re. Mussolini fu arrestato e
Badoglio nominato Capo del Governo.
Badoglio con l'utilizzo del decreto legge, avviò una massiccia opera di
– smantellamento dell'ordinamento fascista:
* 1943 = fu sciolta la Camera dei Fasci e si elesse entro 4 mesi la Camera dei
Deputati.
* 1944 = si eliminò la figura del Capo del Governo e venne ripristinato il
Presidente del Consiglio, al fine di traghettare l'Italia verso un regime più
democratico (Presidente del Consiglio > Primus inter pares)
- Dopo la liberazione di Roma, il 4 Giugno del 1944, venne approvata la prima
Costituzione provvisoria, che rimandava la scelta della forma di governo a un assemblea
costituente.
- Un anno dopo, la seconda Costituzione provvisoria, sancì che la forma di governo
sarebbe stata scelta tramite referendum il 2 Giugno 1946.
La Repubblica trionfò sulla monarchia e tramite le liste di partito e un sistema
– proporzionale, lo stesso giorno fu eletta l'assemblea costituente, con il compito di
scrivere la nuova Costituzione. - Il testo proposto dall'assemblea fu approvato a
larghissima maggioranza ed entrò in vigore il 1° Gennaio 1948.
In attuazione del testo costituzionale, si andò a votare il 18 Aprile 1948 per
–