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Il sito archeologico di Lefkandi

Il sito archeologico più importante dell'epoca è il sito di Lefkandi (in Eubea). Qui ritroviamo tracce di un conflitto tra Calcide ed Eretria, oltre ai resti di una residenza principesca contenente una ricchissima tomba regale. Non si sa se fosse appartenuta a un nobile locale o ad un eroe da commemorare in seguito a un evento che ignoriamo.

La religione vanta una continuità dai tempi dell'Età del bronzo. Anche in quest'epoca si ritrovano tracce della "potnia", la dea madre. Gli spazi religiosi sono ben distinti dagli spazi comuni, i templi si trovano ai confini delle città e sono preservati da "schiavi sacri" (il cui ruolo non è chiaro). Vi è la presenza di un "culto ufficiale" che predomina sui culti locali. Rimane comunque difficile distinguere tra culti pubblici/privati e funzioni politiche/sacerdotali.

La ceramica è la fonte più ricca che disponiamo in merito a questa epoca.

La lavorazione dell' ceramica subisce un'evoluzione, si fa più rapida e coinvolge anche l'utilizzo del compasso a scopi decorativi. Il bronzo, inoltre, viene sostituito dal ferro. I due materiali vengono anche lavorati insieme per creare oggetti di vario utilizzo, soprattutto armi. Ad assistere a uno sviluppo è anche la scrittura, l'eredità più importante dell'Età del Bronzo. L' alfabeto, che conta poco più di 20 lettere, si perfeziona. Vengono "prese in prestito" lettere fenicie, private del loro valore consonantico originario e adattate alla lingua greca. La scrittura nasce attorno al 9°-8° secolo in Eubea o a Cnosso. È inizialmente usata in ambito amministrativo e commerciale, ma presto subisce una diffusione su scale sociale. L'epoca arcaica, che gli storici collocano a partire dal 900-800 a.C., rappresenta un'era di svolta. La lavorazione della ceramica vede

L'emergere del nuovo stile geometrico: le forme dei vasi si fanno sempre più articolate e slanciate, e le loro decorazioni sempre più schematiche e lineari. Si assiste a un cambiamento anche nelle pratiche funerarie, con un ritorno all'inumazione individuale e all'estensione del diritto di sepoltura (tombe di adulti e bambini sono collocate l'una accanto all'altra, senza distinzioni). Spesso è praticata la cremazione all'interno delle tombe stesse. Si nota anche che i Greci mantengono relazioni con i popoli indoeuropei, sia di tipo conflittuale, che di tipo commerciale. La tradizione, inoltre, colloca i primi giochi olimpici proprio in quest'epoca, nel 776. Tutto questo appare quindi come il frutto di una ripresa economica e di un'evoluzione sociale, ma anche di un'unità culturale basata sulle opere di Omero ed Esiodo.

Omero

Secondo la tradizione, Omero era un aedo (cantore) cieco, vissuto in Ionia tra il IX e

L'VIII secolo. La prima edizione dei poemi si ha con Pisistrato (tiranno di Atene nel VI secolo). Per la loro vastità, e per le differenziazioni tematiche e stilistiche tra i diversi passi, si è pensato al lavoro di due autori distinti, eredi di un'antica trasmissione orale. Leggendo i poemi, infatti, si possono ritrovare elementi appartenenti a epoche e tradizioni diverse. La geografia del mondo descritto, più alcuni degli oggetti menzionati, appartengono alle conoscenze e alle usanze micenee; l'analfabetismo degli eroi ci riporta alle condizioni sociali dell'Epoca Oscura; mentre le pratiche funerarie, l'organizzazione politica delle città e il vocabolario usato risalgono al più recente VIII secolo. Per queste opere è quindi necessaria una lettura stratigrafica che riunisca tutti i contesti storici coinvolti.

La scala sociale alla base dei poemi omerici si presenta in questo modo:

  1. Aristocratici: i quali si dividono in

eroi e basileis. Gli eroi hanno discendenze divine, gareggiano per l'esaltazione dei loro valori personali, sono dotati di oikos (abitazioni e appezzamenti di terra) e posseggono un thalamos (stanza contente i bottini di guerra, i doni e i premi onorari).

I basileus costituiscono un gruppo di re dediti alla giustizia e all'amministrazione pubblica; sono guidati da un basileus superiore che governa per linea ereditaria, ma che mantiene il proprio ruolo anche per mezzo dell'autorità e del valore individuale.

2. Teti: uomini liberi, ma costretti a mettersi al servizio di un signore come metodo di sussistenza economica.

3. Demiurghi: uomini itineranti dotati di una qualità particolare messa al servizio della comunità in cambio di un compenso (maghi, indovini, guaritori, ecc...). Costituiscono una classe a parte.

Il matrimonio avviene tra membri della stessa classe e prevede un dono (dote della sposa) e un controdono (somma versata dal marito). In ambito

commerciale è praticato il baratto. È moltodiffusa anche la pirateria, accettata se praticata dai nobili, ma vista come attività degradante sepraticata dai nemici. Infine, sia uomini, che eroi e divinità, sono tutti soggetti alla volontà deldestino (moira). Esiodo Esiodo è un cantore originario dell'Eolide (Asia minore). Il suo primo lavoro, "Le opere e i giorni",trattano della realtà contadina della Beozia, regione in cui l'autore visse per diversi anni. "Le operee i giorni" è profondamente diversa dai poemi omerici in quanto a semplicità e quotidianità, maanche molto distante rispetto alla seconda opera di Esiodo stesso, la "Teogonia". In quest'opera,profonda e complessa, Esiodo rivendica la propria posizione di intermediario tra gli uomini e glidei, conferitagli dalla sua stessa arte. Viene descritto anche un ordine di genealogie divine e di ciclimitologici. Ma

La civiltà raccontata nella "Teogonia" appare comunque più modesta di quella dei poemi omerici: gli uomini vivono in condizioni economiche difficili (per questo Esiodo fa appello a una forma di autarchia) e sono soggetti a una continua degradazione nel corso del tempo. L'autore è convinto che alla base di tutto si celi il Caos originario, e che l'equilibrio universale sia soltanto precario. Cercando di dare un'impronta morale e didattica alla sua opera, Esiodo afferma che la salvezza umana si può ritrovare soltanto nell'etica del lavoro e nella capacità di trovare la giusta proporzione e il giusto attimo in ogni cosa.

Nascita della polis

La polis nasce attorno all'VIII secolo, periodo delle prime fondazioni coloniali. Il nome "polis" indica una struttura politica costruita sulla base dell'autonomia e dell'indipendenza. Il suo nucleo sociale nasce per sinecismo, ovvero per raggruppamento di piccole

comunità rurali già esistenti. La polis conta un centro urbano più sviluppato e una zona rurale più esterna. La cittadinanza è legata alla nascita e al possesso di terra, e conferisce il diritto di partecipare alla vita politica e religiosa. Donne, schiavi e prigionieri di guerra sono esclusi da queste attività. La comunità conta all'incirca 5 nuclei al suo interno (che possono variare a seconda di ogni polis):
  • L'oikos (famiglia + abitazione + possedimenti terrieri)
Nella polis l'oikos subisce un "allargamento" con la nascita dei gruppi di sociabilità o di parentela allargata. Questi gruppi, più numerosi, sono costituiti sulla base di un antenato comune e di una provenienza geografica condivisa.
  • I gene, clan di aristocratici che, per via ereditaria, esercitano poteri sacerdotali.
  • Le fraterie, confraternite religiose legate a culti famigliari.
  • Le tribù, anch'esse legate alla discendenza da un antenato comune.
Una tappa fondamentale di questo processo evolutivo è la "riforma oplitica", che cambierà profondamente il modo di combattere. La falange

è costituita da ranghi di soldati opliti dotati di armamento pesante e disposti in ordine di marcia (nota: la marcia viene sempre avviata sullamelodia dell’aulos, flauto da guerra). L’innovazione tecnica è data dall’uso dell’hoplon, un grande scudo rotondo fabbricato in legno e ricoperto di bronzo. L’hoplon è fissato al braccio sinistro permezzo di due manici, quindi, se il soldato è riparato dal proprio scudo sull’ala sinistra, troverà riparo sull’ala destra dietro lo scudo del compagno che lo affianca. È questo uno dei caratteri più tattici dell’hoplon: favorisce la solidarietà, i valori eroici e un vero e proprio codice di “competizione leale”. Inizialmente l’esercito era composto da aristocratici e da contadini benestanti (poiché l’equipaggiamento completo aveva un costo troppo alto), ma col passare del tempo la Grecia subisce una crescita a livello

Economico e commerciale, per cui sempre più cittadini diventano in grado di accedere all'attività militare. Tutto questo si riflette nella polis a livello politico: i cittadini vivono una grande coesione sociale e vengono costituite le prime basi per la nascita della democrazia.

L'espansione coloniale

La Grecia iniziò la propria opera di colonizzazione per esigenze politiche e di sussistenza economica. L'espansione coloniale si divide in due fasi. La prima comincia verso la metà dell'VIII secolo e dura un centinaio d'anni. Le colonie più importanti fondate in questo periodo sono Cuma, Catane (Catania), Zancle e Reggio. La seconda fase risulta più dispersiva. Gli Eubei esplorano i territori del Nord; si contano stabilimenti greci in Tracia e nella regione degli Stretti del Dardanelli e del Bosforo. Altri movimenti si hanno sulle coste del Mar Nero, in Africa e nell'Adriatico. Con le ultime grandi spedizioni vengono

colonia greca era chiamato "apoikia". Durante questo processo, i Greci selezionavano un sito adatto per la colonia, solitamente vicino a una fonte d'acqua e con buone risorse naturali. Successivamente, veniva inviata una spedizione di coloni, guidata da un leader designato, per stabilirsi nella nuova colonia. Una volta stabiliti, i coloni greci avrebbero costruito una polis, una città-stato autonoma, che avrebbe mantenuto stretti legami con la città madre in Grecia. La polis avrebbe avuto un'organizzazione politica, sociale ed economica simile a quella della città madre. Le colonie greche erano importanti per il commercio e l'espansione della cultura greca. I Greci commerciavano con le popolazioni locali e con altre colonie greche, scambiando merci come ceramica, vino, olio d'oliva e metalli preziosi. Le colonie greche erano anche centri di diffusione della cultura greca. I coloni greci portavano con sé la lingua greca, la religione, l'arte e l'architettura, influenzando le popolazioni locali e le altre colonie. Le colonie greche iniziarono a sorgere intorno all'VIII secolo a.C. e si diffusero in tutto il Mediterraneo, dalla Spagna all'Asia Minore. Marsiglia e Alalia furono due delle colonie più importanti fondate dai Greci, che ebbero un ruolo significativo nello sviluppo della cultura e dell'economia della regione.
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Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessia.mc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Mari Manuela.