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POLITICA ESTERA

I principali teatri di guerra in quest'ambito furono tre principalmente:

  • Armenia - la spedizione venne affidata a Cn. Domizio Corbulone, che marciò contro Tiridate, affinché potesse riconoscere la sovranità romana sul territorio; dopo alterne vicende sul trono di Armenia venne collocato Tigrane V, il quale però iniziò un'offensiva contro i Parti. Un nuovo intervento di Roma allora tra 62-63 d.C. sancì un accordo, secondo cui Tiridate era riconosciuto sovrano d'Armenia, ma con il consenso di Nerone, dal quale si fece incoronare;
  • Britannia - scoppiarono delle sommosse soprattutto nel territorio meridionale quando alla morte di Presutago, re degli Iceni, poiché costui aveva lasciato parte della sua eredità a Nerone e parte alle sue due figlie e proprio tra queste due nacque la con i provinciali romani segnata dalla vittoria di Roma;
  • Giudea - ribellioni scaturite dalla depredazione del tesoro del

Tempio di Gerusalemme ad opera del procuratore Gessio Floro nel 66 d.C., il quale non venne punito dal princeps, ma anzi sostenuto con l'invio di Muciano e Vespasiano a sedare la rivolta.

66 d.C.

Nel inoltre Nerone intraprese una tournée in Grecia che comportò la sua partecipazione a tutte le manifestazioni pubbliche che eccezionalmente vennero concentrate in questo periodo una di seguito all'altra. Nerone decise inoltre di esentare dal pagamento del tributum il territorio dell'Acaia.

ETÀ DEI FLAVI- Dal 69 d.C. all'ascesa di Vespasiano -

L'anno dei quattro imperatori (68-69 d.C.)

Alla morte di Nerone che era stato praticamente sopraffatto dall'avanzare delle truppe guidate da Galba, governatore della Spagna Tarraconense, si comprese che uno dei più potenti strumenti per l'attribuzione dell'imperium era proprio l'esercito il quale munito di armie legato ad un proprio comandante spesso lo designava come imperatore.

anche se magari non possedeva quei requisiti distintivi del princeps (discendenza diretta, contatti con la famiglia nobile, una certa ricchezza, appoggio da parte del Senato ecc.).
  1. Servio Sulpicio Galba (giugno 68- gennaio 69 d.C.) - assunto al potere da parte delle truppe che diedero seguito alla ribellione di Vindice in Gallia, riuscì ad essere incoronato imperator grazie all'appoggio del prefetto del pretorio Ninfidio Sabino e alla nomina di una delegazione di senatori. Nonostante l'iniziale appoggio, presto Galba dovette subire l'avversione di molti, tra cui i pretoriani, ai quali non concesse i 30,000 sesterzi promessi, e lo stesso popolo, che dovette subire pesanti tassazioni per rimpinguare le casse dello stato svuotate da Nerone. Per questo malcontento generale le legioni della Germania proclamarono imperatore Galba Marco Salvio Otone.
sostituito con Salvio Otone;2. Marco Salvio Otone (15 gennaio-14 aprile 69 d.C.) → amico di infanzia di Nerone ed ex marito di Poppea governò per ben tre mesi poiché venne presto esautorato dalla sua posizione per via di quelle stesse rivolte che erano cominciate già con il suo predecessore e che addirittura si rafforzarono; venne dato infatti sostegno a Vitellio grazie all’alleanza mostrata dalla provincia Belgica, Spagnola, Gallica e Germanica, da Rezia, Dalmazia, Mesia, Pannonia e Aquitania;3. Aulo Vitellio (15 aprile – 21 dicembre 69 d.C.) → senatore di rango consolare che ricoprì diversi incarichi sotto i Giulio-Claudis confisse nella primavera del 69 d.C. le truppe di Otone nei pressi di Cremona; superate le prime difficoltà con gli ex soldati di Otone che volevano giustizia, sostituì i pretoriani con alcuni soldati delle sue legioni. Nel frattempo però le truppe danubiane sostenitrici di Otone si erano mobilitate per

Cercare un altro successore di rango simile a quello di Vitellio, che ritracciarono nella figura di Tito Flavio Vespasiano, governatore in Giudea che si era già distinto per le sue abilità militari sotto Nerone.

Tito Flavio Vespasiano (dicembre 69 d.C.) → membro di una famiglia italica di Rieti, a capo dell'esercito in Giudea, venne nominato dalla sue truppe imperatore con l'approvazione del prefetto dell'Egitto e delle legioni di Siria, guidate da Muciano; si recò dunque in Egitto per rifornire gli eserciti. Nel frattempo le operazioni di guerra in Italia vennero condotte da Marco Antonio Primo, altro generale Bedriacoscelto dalle truppe danubiane, che riuscì a sconfiggere sempre a le truppe di Vitellio; lo scontro continuò più aspro a Roma, ma alla fine Vitellio venne ucciso e, per intercessione di Muciano, Vespasiano venne eletto imperatore. Di fatto però lo stesso Muciano ricoprì come console la carica di V.

Insieme al figlio minore Domiziano, Vespasiano diede inizio al periodo della dinastia Flavia. Il suo principato, che durò dal 69 al 79 d.C., iniziò effettivamente alcuni anni dopo la morte di Otone, nel 73 d.C., quando Vespasiano si impegnò a reprimere alcune rivolte nella Giudea. A Roma, Muciano, governatore di Siria nel 69, si occupò degli affari di Vespasiano, proteggendo i suoi interessi dopo aver assunto il consolato. Tra le operazioni di Muciano vi fu la repressione dei Batavi e dei Celti, popolazioni germaniche e galliche rispettivamente, che stavano organizzando un attacco nel territorio di Roma, ma furono fermati dai legati inviati proprio da Muciano. Nel frattempo, Vespasiano, seguito dal figlio maggiore Tito, si occupò di sedare altre rivolte nel territorio palestinese, culminando con l'incendio e la depredazione di Gerusalemme.

La rivolta proseguì poi in altri centri repressa con la stessa violenza, decretando anche la distruzione definitiva degli stessi come avvenne nel caso di Masada nel 73 d.C.. A seguito di questi episodi di ribellione Vespasiano decise di imporre dei fiscus Iudaicus, rinnovamenti nel governo della Giudea tra cui l'istituzione del un testatico di 2 dracme, che venne usato come finanziamento per il Tempio di Giove Capitolino, e il governo esercitato da un pretoriano. Tornato a Roma in un grande trionfo si dedicò alla riorganizzazione dell'Impero. Nel 79 d.C. dopo una prima congiura che riuscì ad essere sventata, Vespasiano cadde vittima di una seconda congiura che ne decretò la morte, la quale non rimase impunita dal suo successore ovvero il figlio primogenito Tito. POLITICA INTERNA - imperium Lex de imperio Vespasiani, in cui venivano raccolte le facoltà collegate alla figura del princeps, tra cui l' imperium e la tribunicia potestas, in modo da definirle.

Meglio tenendo conto degli sviluppi del principato da Augusto ai Giulio-Claudi;

Investimenti nelle opere pubbliche traendo le sostanze dai bottini di guerra come la costruzione del Colosseo, o Anfiteatro Flavio, dei due archi di Tito, del Tempio della Pace nel Foro di Vespasiano e la ricostruzione del Campidoglio;

Fiscus Asiaticus fiscus AlexandrinusIstituzione del e del per migliorare la riscossione delle tasse;

Recupero dei terreni pubblici occupati illecitamente;

Attribuzione ai funzionari equestri degli scrinia che sostituirono i liberti;

Estensione della cittadinanza romana e, dunque dello ius Latii, ai legionari;

Politica di scolarizzazione - esenzione fiscale per i maestri greci e l'istituzione di una cattedra di retorica greca e una latina;

Politica estera volta al rafforzamento delle frontiere soprattutto orientali, comprese:

Approdo in Britannia dove già nel 69 d.C. era iniziata una rivolta presso il polo dei Briganti, gestita inizialmente nel 71 d.C.

da Ceriale e dal 76 d.C. da C. Giulio Agricola, suocero di Tacito, il quale tra l'altro verso l'80 avviò le spedizioni in Scozia;
  1. agri decumates
In Germania si verificò l'annessione degli stanziati lungo il corso superiore del Reno e del Danubio;
  1. In Oriente infine si decretò l'eliminazione degli stati-cuscinetto fonte precedentemente di continui scontri da cui derivò l'annessione dell'Armenia minore alla Cappadocia e del territorio di Commagene alla Siria; in seguito un secondo intervento decretò nel 78 d.C. la creazione di un'unica provincia con l'unificazione di Cappadocia e Galazia al centro della zona anatolica, ormai tutta sotto il controllo di Roma. Le uniche province non intaccate furono quelle di Asia e Ponto-Bitinia.
Il principato di Tito, 79-81 d.C. Conosciuto già per alcune campagne estere combattute al fianco del padre e per altri incarichi affidategli tra cui quello di prefetto delil suo principato fu breve e terminò a causa di una malattia che lo colpì quando era ancora molto giovane. Nonostante ciò, Tito dimostrò una maggiore responsabilità e generosità rispetto a quanto aveva mostrato sotto l'influenza del padre. Questo atteggiamento si manifestò pienamente nel suo soccorso alle popolazioni colpite da eventi catastrofici durante quel periodo. Ad esempio, nel 79 d.C. l'eruzione del Vesuvio travolse le città di Ercolano e Pompei, alle quali Tito inviò curatori per fornire sostegno alimentare ed economico. Nel 80 d.C., un'epidemia di peste e un incendio a Roma furono risolti grazie all'allocazione di fondi per la ricostruzione della città. Durante il suo regno, Tito completò la costruzione del Colosseo e del tempio sul Campidoglio, che era stato distrutto durante un assedio nel 69 d.C. Purtroppo, Tito si ammalò emorì nell'estate dell'81 d.C.. Il principato di Domiziano, 81-96 d.C. Acquisiti diversi meriti per cui era già ben riconosciuto, Domiziano salito al potere nell'81 alla morte del fratello non perse tempo per esercitare un forma di autocrazia celebrata attraverso la richiesta di riceve diversi titoli come quelli di dominus ecensore a vitadivus, di praticare la divinizzazione della sua persona e della sua famiglia e di assumere le cariche di etribunicia potestasdetentore della . POLITICA ESTERA Il nuovo princeps si dedicò subito al rafforzamento dei confini esteri di Roma e infatti partecipò a diverse campagne: - 82-83 d.C. Catti, popolazione germanica stanziata sulla riva destra del medio Reno furono combattute delle campagne contro i del Germania Inferior e Superior divennero una provincia effettiva che riuscì a sconfiggere; dopo ciò elimes Lahn e Meno agri decumate tra i fiumi venne creato un e quella riguardante gli con la.costruzione di sofisticati meccanismi di difesa come tarrapieni in cui poterono muoversi le truppe.
Dettagli
A.A. 2020-2021
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mirianabongiorno di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Vacanti Claudio.